Filippo Simeoni

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    Filippo Simeoni

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    © Roberto Bettini - www.bettiniphoto.net


    Filippo Simeoni (Desio, 17 agosto 1971) è un ex ciclista professionista italiano.

    Passa professionista nel 1995 con la Carrera Jeans, ha ottenuto in tutto nove successi in carriera.

    Nel 2001 conquista la diciottesima tappa della Vuelta a Espana: per festeggiarla, Simeoni si è fermato due metri prima del traguardo, ha baciato la bicicletta e poi ha concluso vittoriosamente la prova.

    Simeoni ha confessato di aver comprato sostanze dopanti dal suo medico, lo stesso che seguiva Armstrong: questo gli ha causato numerosi problemi all'interno sia della sua squadra sia da parte di tutto il gruppo.
    L'episodio più noto fu al Tour del 2004, quando Simeoni si era riportato sotto ad una fuga. Ma Lance Armstrong a causa dei rapporti tesi che aveva con esso per la sua ammissione, lo ha raggiunto intimandogli di fermarsi.

    Nel 2008 vince inaspettatamente il Campionato Italiano su Strada alla veneranda età di 37 anni.


    Squadre

    * 2001: Cantina Tollo Acqua & Sapone
    * 2002: Acqua & Sapone - Cantina Tollo
    * 2003: Domina Vacanze - Elitron
    * 2004: Domina Vacanze
    * 2005: Naturino - Sapore di Mare
    * 2006: Naturino - Sapore di Mare
    * 2007: Aurum Hotels - Sapore di Mare
    * 2008: Ceramica Flaminia - Bossini Docce
    * 2009: Ceramica Flaminia - Bossini Docce


    Palmares

    Vittorie

    2000
    * 1^ tappa Giro del Lussemburgo
    * 2^ tappa Regio Tour International
    * Regio Tour International
    * Gp Citta di Civitanova Marche

    2001
    * 18^ tappa Vuelta a Espana

    2003
    * 19^ tappa Vuelta a Espana
    * Maglia di miglior scalatore al Giro di Svizzera

    2004
    * 5^ tappa Giro d'Austria

    2005
    * 2^ tappa Tour of Quinghai Lake

    2008
    * Campionato Nazionale Italiano su strada

    Piazzamenti di Rilievo

    1997
    * 5° nella Classifica Finale del Giro del Trentino

    1998
    * 10° al Giro del Lazio
    * 6° alla Coppa Placci
    * 3° al Giro del Veneto

    2000
    * 10° al Giro del Lazio
    * 4° alla Coppa Placci
    * 2° al Trofeo dello Scalatore
    * 3° alla Coppa Agostoni

    2001
    * 5° nella Classifica Finale della Settimana Ciclistica Lombarda

    2003
    * 2° alla Firenze - Pistoia

    2004
    * 4° Tre Valli Varesine
    * 3° Coppa Placci
    * 7° al GP Industria & Commercio di Prato
    * 8° al Trofeo Melinda Val di Non

    2005
    * 8° al Trofeo Matteotti
    * 4° nella Classifica Finale del Tour of Qinghai Lake

    2008
    * 10° nella Classifica Finale della Euskal Bizikleta
    * 5° al Trofeo Matteotti
    * 2° nella 3^ tappa del Brixia Tour: Darfo Boario Terme - Borno
    * 8° nella Classifica Finale del Brixia Tour


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    SPOILER (click to view)

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    Edited by SarriTheBest - 25/10/2009, 03:28
     
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    Brutta avventura in allenamento per Filippo Simeoni
    Brutta avventura per Filippo Simeoni questa mattina nel corso del consueto allenamento: "Ero dalle parti di Doganella, poco distante da Latina Scalo - ha raccontato il corridore della Ceramica Flaminia Bossini Docce - quando un pirata della strada ha tagliato la curva e per poco non mi ha investito in pieno. Io ho fatto appena in tempo a buttarmi nel fosso che corre a fianco della carreggiata. Me la sono vista brutta; temevo qualche frattura che compromettesse la mia stagione". Avvertito il servizio di pronto intervento, Filippo Simeoni è stato trasportato in ambulanza all'ospedale S. Maria Goretti di Latina. Le lastre hanno escluso grossi danni e per fortuna i sanitari hanno riscontrato solo delle forti contusioni sull'intera parte destra del corpo. Sul luogo dell'incidente si è subito radunato un gruppetto di cicloamatori che, essendo sopraggiunti solo pochi istanti dopo l'episodio, stanno cercando di risalire al proprietario del veicolo che non si è fermato a prestare soccorso: "Io cerco sempre di allenarmi su strade secondarie, indosso sempre il casco e rispetto sempre i segnali stradali ma ci sono degli automobilisti davvero indisciplinati che mettono a dura prova l'amore per questo sport. Ci vorrebbe una diversa sensibilità da parte di chi si mette alla guida delle automobili".
    Filippo Simeoni osserverà un paio di giorni di riposo assoluto poi riprenderà progressivamente gli allenamenti in programma.

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    Simeoni: le mie verità
    Vedendolo dalla Tv, leggendolo sui giornali ci si può chiedere come mai un personaggio come Filippo Simeoni non abbia mai avuto i giusti riconoscimenti. È vero, ha sbagliato qualcosa, ma è innegabile che ha dato una spinta non indifferente alla lotta antidoping. Quando lo si conosce emerge la figura di un uomo vero, uno che non ha mai paura di dire quello che pensa, di ammettere i propri errori ma anche di non cadere nel vizio dell’autocommiserazione. Un uomo con la U maiuscola capace di gridare le ingiustizie subite, di far valere i propri diritti senza cedere alle pressioni.
    C’era una volta Filippo Simeoni da Desio. Nato in un caldo 17 agosto del 1971, un bel giorno prende una decisione: da grande farò il ciclista. Come ti è nata questa passione e quando hai deciso che quella sarebbe stata la tua strada?
    «All’età di nove anni abitavo proprio di fronte lo stadio Ferruccio di Seregno, dove c’è una mitica società di ciclismo lombarda. In quegli anni aveva più di 100 iscritti nel settore giovanile e io li vedevo radunarsi tutti là, con le loro tute giallo-blu. Ho cominciato a chiedere a mio padre di iscrivermi per poter essere uno di loro. E da allora non ho mai smesso. I miei idoli erano Saronni, Moser, Hinault. Leggevo tutte le riviste di ciclismo che mi capitavano a tiro».
    I primi successi, le prime soddisfazioni. Poi il sogno pian piano assume i contorni dell’incubo e un brutto giorno del 1993 fai la conoscenza con quello che può essere definito il cancro del ciclismo e di tutti gli sport in generale. Il dottor Michele Ferrari ti convince a somministrarti l’epo. Ricordi com’è andata?
    «Nelle giovanili ho iniziato a vincere, ero una giovane promessa. All’età della maturazione atletica, intorno ai 18 anni, ho dovuto decidere cosa fare della mia vita. Così, dopo il diploma decisi di dedicare tre o quattro anni interamente al ciclismo. Sono passato al dilettantismo con una società marchigiana, la Sicc di Jesi, con la quale ho ottenuto dei buoni risultati. Ho vinto il campionato italiano di seconda serie e una corsa importante in Toscana. Il secondo anno ho dovuto fare il militare e ho dovuto affrontare un momento di crisi. Mi sono reso conto che qualcosa nel ciclismo stava cambiando, non era più solo un bel sogno, dove si correva tutti ad armi pari. Per continuare a vincere dovevo fare altro. Sono entrato in contatto con vari personaggi, ma è stato solo nel 1996 che ho conosciuto Michele Ferrari, considerato anche dai media una specie di guru di questo sport. Nel 1993 conobbi invece il dottor Santuccione che fu il primo ad illustrarmi questo nuovo aspetto del ciclismo, ad aprirmi gli occhi su tante cose. Nel ’96 decisi comunque di farmi seguire da Ferrari».
    Il 2001 è una stagione in agro-dolce. La vittoria della Vuelta in Spagna e la squalifica per uso di sostanze dopanti.
    «Il ricordo più amaro è stata la pubblicazione delle mie testimonianze fatte nell’ambito del procedimento penale nei confronti di Ferrari. Io quelle dichiarazioni le avevo fatte davanti ad un pubblico ministero, non ai giornalisti. La pubblicazione, peraltro avvenuta perfino prima dell’inizio del processo, mi ha creato un danno incalcolabile sia lavorativo che di immagine. Le mie ammissioni uscirono durante il Tour del 2001 e furono anche fraintese. L’istante più bello, invece, fu la vittoria a settembre della tappa della Vuelta. In quel momento vivevo un dramma interiore atroce e quella vittoria mi diede una spinta determinante per andare avanti, la ricordo come una liberazione. Ero stato condannato da tutti perché pensavano che io avessi rilasciato interviste che invece non avevo mai concesso. Le uniche deposizioni le avevo fatte davanti ad un pubblico ministero».
    Arriva il 2002, che potremmo definire un anno cruciale per la tua vita da uomo prima ancora che da atleta. Il 12 febbraio dichiari di aver assunto doping su indicazioni del dottor Ferrari. Confessi che per evitare guai con l’antidoping ti era stata consigliata l’assunzione di Emagel la mattina dei controlli e albumina umana al 5% la sera prima. Quel giorno si scatena un pandemonio vero. Rifaresti ancora quella scelta?
    «Francamente non lo so, ci ho pensato tante volte. Intimamente sono convinto di aver fatto la scelta giusta, la mia coscienza me lo imponeva. In tanti però non lo hanno apprezzato, sono stato boicottato anche pesantemente. Magari, fossero andate diversamente le cose avrei avuto maggiori probabilità di arrivare in vetta al ciclismo mondiale. Per quella scelta ritengo di aver pagato in maniera spropositata. Io avevo scardinato il sistema pagando sulla mia pelle quelle dichiarazioni, non mi aspettavo di venir squalificato come chi invece era reticente a parlare, come chi si nascondeva dietro al silenzio. Una squalifica peraltro arrivata nel 2002, quando io avevo iniziato a collaborare nel 1999, confermando tutto nel corso del processo».
    Torniamo al pandemonio. Un paio di mesi dopo la tua preziosa testimonianza, Lance Armstrong difende il suo consulente nella preparazione Michele Ferrari e ti dà pubblicamente del bugiardo. Tu ovviamente non fai una piega e l’11 luglio lo quereli per diffamazione. Ancora una volta viene da chiederti: dove hai trovato il coraggio di andare avanti nonostante tutto? In quel periodo Armstrong era Il Ciclismo… non deve essere stato semplice trovarsi contro l’entourage ed i simpatizzanti di un colosso del genere. Com’era l’atteggiamento degli altri nei tuoi confronti?
    «Devo ringraziare il mio carattere forte e la mia passione per questo sport. Non è stato semplice ma io sono uno che non molla. Non so quanti avrebbero fatto le mie scelte. Quello che mi amareggia è che, a seguito di questo, ho subìto troppe ingiustizie, tanto male. Nessuno può sapere quanto mi è costato fare una scelta del genere. Anche se ho continuato a correre, vi assicuro che da allora nulla è mai tornato ad essere come prima a nessun livello. E se ho continuato a correre è stato solo per la mia forza interiore».
    E siamo al 2004. Ti va di raccontarci la tappa del 23 luglio?
    «Francamente no. Ricordo ancora con molto dolore quel giorno. Non riesco a parlarne serenamente, mi fa male ricordarlo. Ripeto che lo sport che amo mi ha dato la forza per proseguire nonostante episodi di questo genere. Quella fu una brutta avventura, quella persona mi ha talmente deluso che ricordare cose del genere non ha molto senso. Preferisco guardare avanti».
    Facciamo dunque un salto nel presente. In questo giorni Di Luca ha vissuto giornate “concitate”. Cosa ne pensi?
    «Lo conosco personalmente, so che è una bellissima persona. Siamo stati compagni di squadra, di camera. Vi assicuro che persone come lui in questo ambiente sono rare. Un uomo vero, sincero, che sta subendo una lotta politica. Ha un carattere tipo il mio e la sua risposta alla Tirreno-Adriatico mi è piaciuta molto. Dimostra il suo spessore di uomo e di atleta».
    Restando al presente: lo scorso 17 marzo Kevin Van Impe, corridore belga, è stato costretto nella propria abitazione, ad un test antidoping a sorpresa nonostante stesse per prendere parte ai funerali del figlio nato prematuro e morto poche ore dopo aver visto la luce.
    «Queste cose rischiano di annientare in un colpo solo quanto di buono è stato fatto in questi anni per la lotta al doping. È un eccesso che rischia di far diventare il ciclista un uomo in stato di libertà vigilata, ci mette nella condizione di lamentarci giustamente e questo non fa bene alla lotta al doping. Fare il test ad una persona a cui è appena morto un figlio è quantomeno troppo invasivo. Fa male a tutti».
    Poche settimane fa la morte di Valentino Fois: lo conoscevi? Avresti mai immaginato una tragedia come questa?
    «Lo conoscevo come corridore, i nostri rapporti erano superficiali, i soliti che si hanno con tanti colleghi. Lo ricordo come un talento vero. Certo non potevo immaginare una tragedia simile, anche perché da poco avevo saputo dei suoi problemi personali. Ma una cosa va detta subito per sgombrare il campo dagli equivoci: con la sua morte il ciclismo non c’entra».
    Secondo te, perché un atleta ricorre alle droghe?
    «Penso perché non fai la vita da atleta, per le cattive compagnie, per i consigli di falsi amici. Se fai vita da atleta, la sera vai a letto per riposare, non hai la forza per andarti a divertire nei locali notturni».
    Ci può essere un legame tra doping e droga? Una sorta di dipendenza?
    «Forse l’abitudine al farmaco può creare una dipendenza piscologica, del tipo “senza aiuto non so stare”. A me non è successo, ma in generale non credo che nel ciclismo capiti spesso».
    Un mese fa in un’intervista per tuttoBICI il procuratore del Coni Ettore Torri ha detto che la lotta per al doping ha fatto dei passi avanti. Concordi con questa affermazione? Cosa si dovrebbe migliorare per abbattere del tutto questo male?
    «È vero, dagli anni Novanta è stato fatto tantissimo. Per fare di più però bisogna responsabilizzare le squadre e non soltanto i corridori. Rendere la responsabilità ancora più importante e far sì che le società tutelino la salute dei propri atleti. Sarebbe un ulteriore passo avanti».
    Chi è adesso Filippo Simeoni? Quali sono i tuoi rapporti con la Ceramiche Flaminia - Bossini Docce?
    «I rapporti con la mia squadra sono ottimi. Loro sono nati in uno dei momenti più difficili del ciclismo, circa quattro anni fa, con la nascita del ProTour. Adesso stiamo vivendo un periodo da far west, dove nessuno rispetta le regole. Basti pensare agli ultimi inviti della Milano-Sanremo: hanno lasciato fuori noi e l’Acqua&Sapone che siamo squadre Professional e hanno inserito società Continental straniere. Non c’è più rispetto per i regolamenti e le squadre giovani sono in grande difficoltà. La loro crescita è stata molto dura. Ho avuto la possibilità di conoscere Marrone e mi è piaciuto subito. Lui si è rafforzato anno per anno, grazie a giovani di belle speranze. Ha chiamato a sé campioni italiani e del mondo dilettanti e li sta facendo crescere con una struttura solida come quella della Ceramiche Flaminia. Per quanto mi riguarda sono un corridore di trentasette anni che si è rimesso in discussione ancora una volta per amore di questo sport. Avevo nove anni e sognavo di essere un ciclista professionista adesso ne ho trentasette e voglio, ancora per quest’anno, metterci dentro la stessa passione di allora».
    Che programmi hai per quando scenderai di sella?
    «Negli anni mi sono costruito la possibilità di poter vivere senza ciclismo, ma è ovvio che vorrei restare nell’ambiente. Mi piacerebbe realizzare qualcosa a livello giovanile, magari creare una struttura nelle mie zone, nel mio paese e lanciare qualche giovane di belle speranze. Apportando magari nuove mentalità, nuovi personaggi. Il ciclismo è una scuola di vita e la mia esperienza può essere d’aiuto a tanti giovani che vogliono intraprendere questa carriera».

    di Andrea Tolla - TuttoBici, Numero 5 - Anno 2008
     
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    Grandissimo oggi... se la merita proprio sta maglia...

    E' stato uno dei primi a fare outing, ha pagato, ha avuto anche le palle di andare contro Armstrong... l'unico... e anche lì l'ha pagata... c'ha le palle quadrate sto qui... va stimato x forza...
     
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  5. "(Joe.Falchetto)"
     
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    ma che si merita... è un pippone che non ha mai fatto un cazzo in tutta la sua carriera, tranne quella prestigiosa vittoria al Gp Città di Civitanova Marche!
    oggi ha avuto culo che nessuno ha provato a riprenderlo perchè tutti troppo attenti a curarsi i riccioli o a tingersi i capelli...
     
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  6. xGarzox
     
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    quoto in pieno Sarri è un UOMO SQUADRA FORMIDABILE e se forse Joe si rinfresca un attimo la memoria si ricorda cosa non faceva per il Cipo in gara...meritatissima vittoria, il gruppo troppo attento ai big....

    Armstrong poi in quella storia ha dimostrato quanto possa fare schifo come uomo e come ciclista

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  7. "(Joe.Falchetto)"
     
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    uno che anche dopandosi rimane un mediocre non dev'essere poi così formidabile...

    oggi ha corso bene, questo è innegabile... ma è, era e sarà sempre una brocco
     
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  8.  
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    è stato l'unico a mettere "Fuoco" nel culo ad Armstrong... ed è uno dei pochi "veri" pentiti... ora a 37 anni diventa campione d'italia.. beh che dire :ave:
     
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  9. xGarzox
     
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    CITAZIONE
    uno che anche dopandosi rimane un mediocre non dev'essere poi così formidabile...

    proprio un discorso del cazzo
     
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  10. f23zelk
     
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    Grandissimo Simeoni! Vittoria e Tricolore strameritati per lui!!
     
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  11.  
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    Simeoni: che fatica, la prima giornata tricolore!
    E' trascorsa tra mille telefonate e decine di interviste la prima giornata di Filippo Simeoni, nuovo campione italiano dei professionisti. Questa mattina, però Filippo è subito uscito in bicicletta insieme all'altro setino e compagno di squadra Umberto Nardecchia che lo ha scortato in un lungo giro defaticante: "Ma sono uscito senza maglietta tricolore perchè mia moglie Annalisa l'ha messa a lavare, ieri sera a casa era bagnata fradicia di spumante. Che festa mi hanno regalato qui a Sezze - ha dichiarato il neo campione". In effetti la festa, iniziata sul palco delle premiazioni a Bergamo e continuata poi nel pullman della Ceramica Flaminia - Bossini Docce con tutti i compagni di squadra, il personale, i diesse Pino Petito e Massimo Podenzana e il team manager Roberto Marrone, si è spostata all'aeroporto di Fiumicino, quando alle 23 è atterrato l'aereo di ritorno da Bergamo: "Sono venuti a prendermi in venti con le bandiere dell'Italia - ha raccontato Simeoni - e mi hanno scortato fino a Sezze Scalo - ha raccontato Simeoni - lì c'erano altri cento ad aspettarmi e con un corteo di auto abbiamo percorso la salita per il centro storico. Ad ogni curva c'erano bandiere dell'Italia e striscioni in mio onore. Siamo arrivati nella piazza principale ed era pronto un complesso musicale per un concerto dedicato al mio successo. Un batterista mio amico, Beppe Basili, mi aveva promesso che, in caso di vittoria avrebbe suonato il tamburello indossando solo le mutande. Ed ha mantenuto al promessa. Poi è arrivato il vicesindaco, l'assessore allo sport, l'onorevole Titta Giorgi. In settimana ci sarà una festa ufficiale in Comune".
    Come è stato salutato in famiglia? "Mia moglie Annalisa mi ha abbracciato forte e mio figlio Simone ha urlato al microfono: GRAZIE PAPA'! Sono commosso e felice come mai prima". La festa si è conclusa alle tre di notte.
    Questa mattina, però, Simeoni è tornato subito in bicicletta: "Sì, sono uscito con Nardecchia stamattina anche per allentare un po' la tensione - poi ho acceso il telefono ed è successo il finimondo tra interviste e messaggi non sono riuscito a staccarmi un istante".
    Stesse forti emozioni anche per il team manager Roberto Marrone; "Il successo di Filippo Simeoni non è venuto per caso - ha dichiarato - noi stiamo seguendo un progetto di sviluppo importante. Lo avevamo detto a gennaio; i primi tre anni del team Flaminia Bossini sono serviti per farci conoscere ed affermarci come struttura seria e solida. Da quest'anno stiamo lavorando per accrescere la nostra potenzialità e i risultati si vedono; ora continuiamo così fino a fine stagione. Ci sono ancora molti appuntamenti che ci vedranno protagonisti come sempre. E per l'anno prossimo, con Filippo in tricolore, saremo ancora più competitivi per sognare sempre più in grande. La nostra filosofia è Nothing Is Impossible".
    Anche alla Ceramica Flaminia di Civita Castellana e alla Bossini Docce di Brescia è stato un susseguirsi di telefonate, email e messaggi: Ieri Francesco Bravini, che con un gruppo numeroso di appassionati ha partecipato alla Maratona delle Dolomiti, si è congratulato con tutta la squadra che presto festeggerà la conquista del tricolore anche a Civita Castellana.
    Intanto cambia il programma agonistico di Filippo Simeoni che, dopo la maglia tricolore, scatta ora alla conquista della maglia azzurra per il mondiale di Varese: "Il suo programma cambia un po' perchè ovviamente vogliamo mostrare più possibile il campione qui in Italia - ha spiegato Marrone - mentre prima per lui avevamo in programma molte trasferte all'estero. L'obiettivo suo e nostro ora diventa quello della nazionale italiana".
    Intanto anche il ciclismo regionale prepara la festa a Filippo Simeoni, secondo laziale di tutti i tempi a vestire il tricolore. Prima di lui, infatti, in questa magnifica impresa era riuscito solo il reatino Adolfo Leoni; correva l'anno 1941, ben 67 anni fa.
    Filippo Simeoni sabato prossimo partirà per il Giro D'Austria, in programma fino a domenica 13 luglio.

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    Stasera Sezze festeggerà il suo Simeoni tricolore
    Stasera alle ore 21 a Sezze, il sindaco Andrea Campoli, l'onorevole Titta Giorgi e tutti gli sportivi di Sezze e della provincia di Latina festeggeranno Filippo Simeoni che domenica a Bergamo ha conquistato la maglia di campione italiano professionisti; con Simeoni ci saranno i compagni di squadra Umberto Nardecchia, Luigi Sestili, Antonio D'Aniello che hanno contribuito al successo tricolore insieme al diesse Pino Petito e al team manager Roberto Marrone.
    Intanto ieri a casa Simeoni, da lunedì invasa da giornalisti, fotografi e operatori televisivi, è giunto anche il telegramma di congratulazioni dell'on. Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio. Intanto è confermata la partecipazione del neo campione al Giro d'Austria che scatterà domenica prossima.

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  13. Vince™
     
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    Simeoni, un tricolore dal cuore grande
    Continua il momento magico per Filippo Simeoni, protagonista di diverse e importanti iniziative.
    Questa volta Simeoni ha firmato il manifesto che ha dato inizio alla nuova campagna pubblicitaria dell'AVIS di Sezze tesa a favorire nuove donazioni di sangue: "CORRO PER LA VITTORIA, DONO PER LA VITA", questo il motto coniato da Filippo Simeoni per sostenere con il suo esempio l'iniziativa della sezione locale dell'Associazione Volontari Italiani Sangue.
    Alle ore 21 di lunedì 1 settembre, invece, Filippo Simeoni sarà protagonista di una sfida speciale con Davide Cassani nell'ambito della Festa del PD in Fortezza da Basso a Firenze. La trasmissione televisiva "Le Sfide" si è trasferita per l'occasione nel teatro Lorenese per una serie di incontri-sfida tra campioni sportivi di oggi e di ieri. Per il ciclismo sono stati scelti appunto Filippo Simeoni e Davide Cassani che si confronteranno sul tema: "quegli ultimi maledettti metri".
    Questo il link per consultare il programma dell'intero pomeriggio e pianificare il viaggio a Firenze:
    http://www.festademocratica.it/index.php?o...0901&Itemid=109
    Intanto domenica Simeoni sui pedali sarà sicuro protagonista del Giro del Veneto.

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  14. Pell
     
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    E' un grande!!!
     
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  15. Joey²
     
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    Filippo Simeoni: «Bella la "sfida" con Davide Cassani»
    «E' stata una sfida davvero divertente quella con Davide Cassani», ha
    commentato il campione italiano Filippo Simeoni, che la sera di lunedì
    scorso è stato protagonista a Firenze di una pubblica "Sfida" con Cassani sul tema: Quegli Ultimi Maledetti Metri, quasi a ricordare la bella impresa di Filippo Simeoni al campionato italiano dello scorso 29 giugno a Bergamo.
    Il dibattito è avvenuto a Fortezza da Basso, nell'ambito della Festa
    Democratica, con la regia di Andrea Felici, l'autore del programma di RAI TRE "Sfide", «Il nostro moderatore Felici e il pubblico presente - ha raccontato Simeoni - sono rimasti entusiasti del risultato del confronto; il ciclismo resta uno sport molto seguito che si presta benissimo al racconto sportivo e alla fantasia popolare. Io e Davide abbiamo raccontato diversi episodi del nostro lavoro e il pubblico si è dimostrato interessatissimo. Forse ci saranno degli sviluppi televisivi».
    A proposito del suo "avversario" Cassani, il campione italiano Simeoni ha sottolineato: «Ho prestato il servizio militare a Bologna e in quella occasione ho avuto modo di conoscerlo allenandomi con lui. Poi ho debuttato con la Carrera e l'ho avvicinato in gruppo; l'ho subito stimato come tutti i nostri compagni di lavoro. Lo ammiro molto sia come uomo che come grande campione».

    Filippo Simeoni disputerà sabato prossimo la Coppa Placci e domenica il Giro di Romagna.

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80 replies since 20/12/2007, 22:21   3136 views
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