Francesco Ginanni

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    Francesco Ginanni

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    Photo: © Roberto Bettini


    Francesco Ginanni (Casalguidi, 6 ottobre 1985) è un ciclista italiano.

    Passato professionista nel 2008, viene ingaggiato nella Diquigiovanni - Androni, squadra in cui milita il due volte vincitore del Giro d'Italia Gilberto Simoni. Ottiene la prima vittoria fra i professionisti il 1 agosto 2008 al GP Carnago. La seconda vittoria in carriera arriva il 20 agosto alla Tre Valli Varesine beffando in volata il trentino Leonardo Bertagnolli. 11 giorni più tardi arriva la terza affermazione fra i professionisti con la vittoria nel Giro del Veneto.

    A fronte dei successi ottenuti, riceve dal CT Ballerini la convocazione nella nazionale Italiana come riseva per i Mondiali di Varese.

    Joey²


    Squadre

    * 2008: Serramenti PVC Diquigiovanni - Androni Giocattoli
    * 2009: Serramenti PVC Diquigiovanni - Androni Giocattoli
    * 2010: Androni Giocattoli - Serramenti PVC Diquigiovanni


    Palmares

    2008
    * GP Carnago
    * Tre Valli Varesine
    * Giro del Veneto

    2009
    * Trofeo Laigueglia
    * Gran Premio dell'Insubria
    * GP Industria e Commercio Artigianato Carnaghese


    Foto

    SPOILER (click to view)

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    Edited by SarriTheBest - 29/1/2010, 22:46
     
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    Ginanni, un duro risparmioso
    Il neoprofessionista toscano spiega la sua strategia in gara: "Non spendere. E se proprio devo farlo, spendere il meno possibile. Coprirsi, succhiare, ma senza far arrabbiare gli altri"

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    Francesco Ginanni, 22 anni, toscano di Casalguidi. Bettini


    MILANO, 16 novembre 2007 - Ogni lasciata è persa. Non parla di donne, Francesco Ginanni, ma di corse. Forse per questo ha cominciato a gareggiare quando andava in prima elementare. "Avevo sei anni. Bici Coste gialla regalata da babbo e zio. Non ricordo più dove si corresse, ma dalle mie parti". Le sue parti sono le Fiandre italiane: "Toscano di Casalguidi, appena al di là del San Baronto, ai confini con quello che è stato battezzato il Triangolo delle Bermuda del ciclismo, dove si respira, si abita e si vive di tubolari e pedivelle".
    Era quella la sua prima bici?
    "La prima, non la primissima. La primissima era un’altra Coste, un fornitore a cui tutti i negozianti della zona si rivolgono, a Ponte Stella: genere mountain bike, blu, regalata dal babbo. Ci scorrazzavo in campagna. La bici mi serviva per conquistare il mondo: i ruscelli erano il Mississippi, un terrapieno era il Sella e il Pordoi messi insieme".
    E la prima vittoria?
    "Categoria G1, giovanissimi, sempre dalle parti di Pistoia. A essere sincero, non me la ricordo. Ma sarà stata in volata. Ho sempre vinto in volata, di gruppettino o di gruppo, tranne due volte in cui sono arrivato da solo. E quelle me le ricordo: la prima da allievo a Livorno, la seconda da dilettante a Mastromarco".
    C’è differenza?
    "Una vittoria da soli vale una vittoria e mezzo. C’è più gusto, più soddisfazione, più piacere e, come si vede, anche più ricordo. Dimostri di essere superiore non nel colpo di reni, ma anche di gambe e di testa. Insomma, hai la certezza che quel giorno non c’è nessuno come te".
    E lei com’è?
    "Non lo so, sarebbe bello che se lo facesse dire da qualcun altro. Facciamo finta che io sia un altro corridore, in fuga con Ginanni. Allora penserei: occhio a Ginanni, perché è un duro. Io lo so, ce ne sono tanti che vanno più di me. Ma la differenza è che tanti pedalano solo con le gambe, io cerco prima di usare la testa e risparmiare le gambe per il finale".
    E come?
    "Non spendere. E se proprio devo farlo, spendere il meno possibile. Coprirsi, succhiare, ma senza far arrabbiare gli altri".
    Eroi?
    "Franco Ballerini. Amici di famiglia: i Ginanni dai Ballerini, i Ballerini dai Ginanni. Le sue imprese in tv, una volta in cui mi ha premiato, poi i suoi consigli. Franco mi ha detto che ho fatto la cosa giusta a passare adesso, a 22 anni, tra i professionisti. Perché quattro o cinque anni da dilettante ci vogliono. Io ne ho fatti quattro. E se non avessi trovato Gianni Savio e la Diquigiovanni-Androni, non sarei neanche passato".
    Perché?
    "Non per paura. Ma perché in un’altra stagione ci si rafforza: nei muscoli e nella testa. Il primo approccio è stato piacevole, l’ambiente familiare. Ho avuto la fortuna di conoscere Gibo Simoni la scorsa estate allo Stelvio, e lì ho capito che i nostri destini si sarebbero incrociati. Quella del corridore è una professione presa come lavoro e vissuta come passione. Perché ci vuole passione per lavorare ogni giorno, anche sabato e domenica. E il riposo diventa una parte del lavoro: massaggi, mangiare e bere, andare a letto presto e dormire".
    Ginanni, un sogno?
    "La Milano-Sanremo. Il mio primo sogno è farla subito. Il secondo vincerla. Prima o poi. Meglio prima che poi. Perché ogni lasciata è persa. Sì, è vero, si può sempre dire che quella corsa la vinco dopo. Ma la stessa corsa di un altro anno è già un’altra corsa".
    Non pretende troppo?
    "Potrei anche sembrare presuntuoso, ma io sono ambizioso, orgoglioso e voglioso. Voglio di più. Chi si accontenta, non gode. Cercare di raggiungere obiettivi importanti si trasforma in un rischio, ma anche in uno stimolo. Comunque sono qui per imparare. Faticare e imparare. Cercherò di tenere occhi aperti e orecchie allungate: due capitani come Simoni e Alessandro Bertolini mi possono fare da scuola".
    E adesso?
    "Si ricomincia a pedalare. E’, allo stesso tempo, un bisogno e un piacere. A me la bici piace. Esteticamente. Pulita, lucida, in ordine. Ogni cosa al suo posto. Anche la borraccia giusta, intonata ai colori del telaio. E’ una forma di rispetto per la mia compagna. Ho una bici per allenarmi, e tre o quattro come ricordo. Prima le curava il mio babbo, adesso lo faccio io. Non c’è nulla di dovuto nella vita. Neanche pulire la catena".

    Marco Pastonesi - gazzetta.it
     
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    Mamma mia che stagione sta facendo sto neoprof... che colpo che ha fatto Savio...

    :compli:

    CITAZIONE
    Ginanni, un sogno?
    "La Milano-Sanremo. Il mio primo sogno è farla subito. Il secondo vincerla. Prima o poi. Meglio prima che poi. Perché ogni lasciata è persa. Sì, è vero, si può sempre dire che quella corsa la vinco dopo. Ma la stessa corsa di un altro anno è già un’altra corsa".

    beh, sto sogno mi sa che prima o poi si realizzerà... se continua così + prima che poi...
     
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  4. fou
     
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    verrà fermato presto anke lui... le voci che circolavano su riccò circolano pure su d lui...
     
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  5. cr de assis moreira
     
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    CITAZIONE (fou @ 1/9/2008, 09:38)
    verrà fermato presto anke lui... le voci che circolavano su riccò circolano pure su d lui...

    speriamo di no.....
    in effetti da primo anno gia tre vittorie.....
     
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  6. 19bimba86
     
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    Sta andando davvero forte.... Spero di no per lui.... Fou dove le hai sentite le voci su di lui??? Io nn ho sentito nulla e ne letto nulla
     
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  7. Joey²
     
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    Ginanni, altri due anni alla corte di Gianni Savio
    Il neoprofessionista Francesco Ginanni, riserva azzurra al Mondiale e vincitore di Giro del Veneto, Tre Valli Varesine e Gran Premio di Carnago, ha firmato con Gianni Savio, Team Manager della Diquigiovanni – Androni, un contratto biennale per il 2009 e 2010.

    tuttobiciweb.it
     
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    Eh beh... se Savio se lo faceva scappare era proprio un pollo... :asd: (che grande che è quell'uomo... lo amo... sn lontani i tempi in cui li davo dello spacciatore... :asd: :asd: :asd:)

    Cmq occhio che questo alla Sanremo 2009 spacca... :sisi:
     
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  9. Carles Puyol
     
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    Ma cosa rimane a fare alla Diquigiovanni??? Era molto meglio cambiare ed andare in una squadra (tipo la ISD) dove almeno poteva correre le corse più importanti e imparare da quelli esperti...

    Altri due anni in questa squadretta che li fa a fare???
     
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    Eh?! Ma l'hai vista la rosa della ISD o no?! Imparare da Visconti... dio mio...
    Molto meglio la Diqui... Bertolini, Ivanov, Nardello, Hondo... gente d'esperienza che sa aiutare e che nelle classiche è importantissimo avere... ovvio che alla Liegi nn li inviteranno mai (ma xchè, l'attuale ISD che possibilità ha d'essere invitata?!), ma la Sanremo la fanno eccome...
     
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  11. Joey²
     
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    La Carnaghese a La Castellina per premiare Ginanni

    La Società Ciclistica Carnaghese ha presenziato presso il Convento dei Padri Carmelitani a Santa Lucia alla Castellina, Centro Spirituale del Ciclismo, alle riunioni dell’UEC (Unione Europea Ciclistica). I carnaghesi Adriano Zanzi e Tino Guffanti si sono poi complimentati con Francesco Ginanni che ha ricevuto il premio “Coraggio e Avanti” quale miglior neo professionista della stagione, grazie anche alle vittorie ottenute in provincia di Varese nel Gran Premio Industria Commercio e Artigianato Carnaghese, la prima vittoria tra i professionisti per l’atleta toscano, e nella Tre Valli Varesine.

    tuttobiciweb.it
     
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  12. illip
     
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    Premio meritato e se è vero il detto che chi ben comincia..................... ti aspettiamo per un 2009 migliore caro Ginanni
     
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    Ginanni, l'uomo nuovo del ciclismo italiano
    Dopo i tanti, tristemente illusori ed erroneamente annunciati durante gli anni scorsi “uomini nuovi del ciclismo italiano”, va a finire che il vero uomo nuovo del nostro ciclismo ce lo ritroviamo in Toscana e più precisamente nel pistoiese. Ovviamente ci riferiamo a Francesco Ginanni, 23 anni compiuti il 6 ottobre scorso e che sta facendo letteralmente impazzire d’entusiasmo la cittadina di Casalguidi, situata ai piedi del mitico colle del San Baronto, vero tempio dello sport del pedale toscano. Una cittadina dove si mastica davvero pane e ciclismo, in cui abita il CT Franco Ballerini che certo non è rimasto insensibile agli exploit estivi di Francesco e in particolare alle strepitose vittorie ottenute colpo su colpo nel breve volgere di un mese nel GP di Carnago, nella Tre Valli Varesine e nel Giro del Veneto: non per nulla lo ha voluto come riserva della nazionale italiana professionisti al mondiale di Varese poi dominato da Ballan. E Francesco ha molto apprezzato questa convocazione in maglia azzurra, la prima da professionista dopo essere stato spesso azzurro da dilettante: «per me essere stato selezionato per la nazionale di Ballerini ha rappresentato un’esperienza memorabile, il degno coronamento di un’annata che non osavo sognare potesse essere così bella e ricca di soddisfazioni; trascorrere una settimana respirando l’atmosfera davvero unica di un campionato mondiale mi servirà parecchio in proiezione futura, quando proverò ad ottenere un’altra maglia azzurra, ma da titolare…».
    L’ambizione di certo non manca a questo talentuoso passista che in molti dicono assomigliare parecchio a Paolo Bettini (e il suo spunto veloce sembra addirittura essere superiore a quello del “Grillo” appena promosso a motociclista RAI in occasione del Giro d’Italia del Centenario), reduce da un 2008 molto dispendioso nel quale ha svolto un un programma assai intenso, se si considera che è un neo-professionista, che ha disputato la sua prima corsa del 2008 a gennaio (il Tour de San Luis in Argentina) e che in totale ha accumulato una novantina di giornate di gara, fino alla Firenze-Pistoia a cronometro individuale di fine ottobre. La domanda allora sorge spontanea: non è che alla Diquigiovanni-PVC-Androni-Selle Italia ti abbiano tirato un po’ troppo il collo?
    «No, va tutto bene, non sono affatto stanco. Ho imparato ad allenarmi meglio, sulla resistenza, ad aumentare progressivamente i carichi di lavoro e adesso nemmeno i chilometraggi più lunghi mi spaventano. Alla Diquigiovanni mi sono trovato benissimo, con un tecnico – Bellini – che è come un fratello e con un manager esperto come Gianni Savio; entrambi sanno gestire al meglio un giovane come me e io posso ora affermare che essere passato professionista con questa squadra è stata una scelta azzeccata, da augurare di cuore ad ogni giovane che debutta nella massima categoria del ciclismo».
    La discontinuità di Gibo Simoni e il brutto incidente occorso a Camaiore a Bertolini forse hanno contribuito a responsabilizzare Ginanni?
    «Può essere, ma comunque mi trovo in un club meraviglioso, con dei compagni di squadra che hanno avuto un ruolo essenziale nelle tre vittorie che sono riuscito ad ottenere».
    E nel 2009 arriverà un altro “vecchio saggio” come Davide Rebellin.
    «Da Rebellin, così come da Simoni o da Bertolini, ho soltanto da imparare ed avere in squadra atleti con un simile, enorme bagaglio di esperienza è il massimo che un giovane come me può chiedere per riuscire a maturare nel modo giusto».
    Tutta Casalguidi è intanto in fibrillazione e si coccola questo nuovo idolo che nel 2009 ha già fissato degli obiettivi importanti: «La Milano-Sanremo è il primo appuntamento cerchiato in rosso sulla mia agenda e mi piacerebbe essere protagonista in questa corsa-monumento. Poi vorrei fare bene nelle altre classiche primaverili e quindi, se dovessi partecipare al Giro d’Italia (ma non è ancora sicuro-NDR), lo farò senza troppa pressione, con l’obiettivo massimo di vincere una tappa, magari quella di Firenze... L’altro mio grande obiettivo è la partecipazione al mondiale di Mendrisio, con il sogno di riuscire a conquistare una maglia di titolare nella nazionale italiana, come ho già detto in precedenza…».
    E se il sogno mondiale si avvererà è fin troppo facile prevedere un esodo in massa degli abitanti di Casalguidi verso il sinuoso circuito iridato ticinese, a inizio autunno; in testa a tutti, ovviamente, i genitori Claudio e Angela, lo zio di Francesco, Ugo Ginanni (che per primo lo ha messo su di una bici quando aveva 7 anni) e il sindaco di Serravalle Pistoiese Renzo Mochi, suo primo tifoso e non da oggi (è un hooligan quasi totalmente pacifico…). Ma come si può definire tecnicamente questo giovane emergente del ciclismo italiano?
    «Senza dubbio mi reputo un buon corridore per le gare di un giorno e in futuro vorrei essere protagonista nelle classiche “storiche”, in Italia e all’estero; mi difendo bene sulle salite non troppo lunghe e grazie alla mia ottima volata sono abituato a vincere spesso; perciò ritengo di possedere delle buone credenziali per riuscire a sfondare nel difficile mondo del ciclismo di oggi».
    Una bella soddisfazione è arrivata a fine anno con la conferma del successo nella classifica finale riservata ai Giovani e in quella a squadre della Coppa Italia di Ciclismo Professionistico, dove Ginanni ha preceduto parecchi talenti in crescita ma che non sembrano fargli troppa ombra, considerando il suo carattere combattivo e un po’ spavaldo. Infatti Francesco stima Vincenzo Nibali, ma non parla spesso di Giovanni Visconti; eppure il “Marine” ha vissuto per 4 anni in casa sua, quando arrivò dalla Sicilia per gareggiare da Allievo nella Milleluci-Giusti ed è stato anche suo compagno di squadra nel team dilettantistico Finauto-Neri diretto dalla premiata coppia Scinto & Citracca: solo una semplice dimenticanza? Fatto sta che Ginanni al suo primo anno da professionista è già riuscito a vincere tre volte, mentre l’ex-tricolore della Quick Step dovette attendere il secondo anno da Pro per rompere il ghiaccio. Nuove rivalità che nascono tra amici o ex-amici, in una zona che, almeno relativamente al ciclismo, sta diventando sempre più calda se si considera che nel raggio di 12 chilometri, tra Casalguidi, San Baronto e Mastromarco, abitano tre giovani assi emergenti come Ginanni, Visconti e Nibali. Forse sarà l’aria “bona”che si respira da queste parti.

    Stefano Fiori - tuttobiciweb.it
     
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  14. illip
     
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    molto forte il ragazzo e con due maestri di quel calibro al suo fianco ha da imparare molto e se riesce a metterlo in pratica altro che soddisfazioni future :sisi:
     
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    Francesco Ginanni, dalle vittorie al web
    E' on-line il sito internet di Francesco Ginanni. Il corridore toscano, quest’anno già vincitore di Laigueglia e Gp dell’Insubria, non avrà più segreti per tifosi ed appassionati che seguono con crescente attenzione questa giovane promessa del ciclismo italiano e che potranno così soddisfare ogni curiosità relativa al campione della Serramenti Diquigiovanni-Androni Giocattoli.

    Uno spazio per essere sempre aggiornati con le ultime news, ma anche per conoscere meglio Ginanni, come corridore e come uomo, la sua carriera, iniziata da piccolissimo quando correva nella società Milleluci dello zio, ma anche le sue passioni, quella per la bici, naturalmente, a cui si aggiunge l’amore per la sua bimba Rachele ed il tifo per la sua squadra del cuore: la Fiorentina. Spinto dal desiderio di portare Firenze nel mondo, da quest’anno il look di Ginanni è negli accessori, bici compresa, totalmente viola e così non poteva che essere il suo sito, dove nell’accattivante impostazione grafica predomina questo colore.

    Tra le varie sezioni i visitatori apprezzeranno inoltre quella dedicata all’inedito materiale fotografico e quella che consentirà di interagire con il corridore. Un guestbook per lasciargli i propri messaggi o per rivolgergli domande, a cui Ginanni provvederà personalmente a rispondere. Per scoprire tutto questo e altro ancora, non resta che collegarsi all’indirizzo www.francescoginanni.com

    tutobiciweb.it
     
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21 replies since 26/11/2007, 22:07   2252 views
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