Daniel Oss

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  1. f23zelk
     
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    Daniel Oss

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    www.danieloss.it


    Daniel Oss (Trento, 13 gennaio 1987) è un ciclista professionista su strada e un pistard italiano.

    Nel 2004 arrivano i suoi primi risultati di spicco: si distingue infatti nei campionati nazionali di ciclismo su pista (categoria allievi) a Pordenone collezionando tre podi contornati dalla vittoria nella specialità dell'inseguimento; nello stesso anno conquista, nelle file della Nazionale italiana, il terzo posto nel campionato europeo allievi nella specialità Americana disputato a Fiorenzuola.

    Dopo un anno in chiaroscuro Oss ritorna alla ribalta nel 2006 riuscendo a portarsi a casa cinque corse quali Ponton, Isola Vicentina, Pessina Cremonese, Bibano di Godega Isola della Scala in maglia azzurra e il campionato nazionale a squadre a Bassano del Grappa.

    Nel 2007 si aggiudica due gare minori, mentre nel 2008, oltre a tre gare, tra cui spicca Briga Veronese, partecipa ai campionati mondiali a Varese dove nalla prova su strada Under 23 conquista l'ottavo posto al termine di una corsa che lo vede protagonista tra i fuggitivi.

    Nel 2009 passa al professionismo venendo ingaggiato dalla Liquigas; entra per la prima volta nei primi 10 in una corsa professionistica quando nel Giro di Catalogna, nel prologo iniziale, conclude al nono posto distaccato di soli 4 secondi dal vincitore Thor Hushovd. Durante lo stesso anno partecipa al Campionato nazionale su pista e si classifica al 1º posto nella specialità Inseguimento a squadre con i compagni Jacopo Guarnieri, Elia Viviani e Davide Cimolai. Nel finale di stagione riesce a piazzarsi anche nei cinque: due volte quarto al Tour of Missouri e quinto al Gran Premio Industria e Commercio di Prato.

    (tratto da it.wikipedia.org)


    Squadre

    * 2009: Liquigas - Doimo
    * 2010: Liquigas - Doimo


    Palmares

    Piazzamenti di Rilievo

    2009
    * 4° nella 3^ tappa del Tour of Missouri
    * 4° nella 4^ tappa del Tour of Missouri
    * 5° nel GP Industria & Commercio di Prato

    2010
    * 6° nella 1^ tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria-Challenge Calabria
    * 6° nella 3^ tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria-Challenge Calabria
    * 13° alla Montepaschi Strade Bianche Toscana
    * 5° alla Gent - Wevelgem
    * 4° nella 1^ tappa del KBC-Driedaagse De Panne-Koksijde


    Foto

    SPOILER (click to view)

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    Vittoria fra i dilettanti del Giro dei Tre Ponti
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    Daniel Oss difende i colori azzurri nella prova u-23 ai Campionati del Mondo di Varese
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    In allenamento
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    Link

    * Sito Ufficiale - www.danieloss.it

    Edited by SarriTheBest - 31/3/2010, 03:46
     
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  2. simo.92
     
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    Promette veramente bene!!
     
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    Ma adesso farà solo strada oppure continuerà anche con la pista, in vista delle Olimpiadi di Londra?! Non che mi dispiacerebbe, però spero che si dedichi solo alla strada, ne abbiamo bisogno di gente come lui per il nord :sisi:
     
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  4. Manx4
     
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    io penso che la pista puo anche lasciarla da parte....a Londra ci saranno troppi più forti di lui.....per la strada ci si potrebbe fare un pensierino :mmm:

    la volata a Bennati gliel'ha tirata bene molte volte, quindi....
     
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    Scopriamo il mondo di Daniel Oss
    Milano-Sanremo e Gand-Wevelgem non ci avranno regalato tanti sorrisi in termini di risultati finali, ma sicuramente ci hanno fornito alcune indicazioni sui prospetti futuri: Daniel Oss, trentino classe '87 della Liquigas-Doimo, è stato uno dei principali protagonisti delle due gare, la prima in appoggio a capitan Bennati, la seconda in prima persona, giungendo al traguardo al 4° posto dopo una condotta di gara assai gagliarda. Sfruttiamo il periodo di riposo dopo le fatiche del Nord per farci raccontare da lui come è arrivato fin qui.

    Come ti sei ritrovato in sella ad una bici?
    «Ero ragazzino, avevo 7 anni, con mio papà la domenica andavo spesso a fare delle passeggiate in mountain bike. Da lì al tesseramento il passo non è stato lunghissimo».

    La prima società?
    «US Aurora Trento, categoria G1».

    La prima gara?
    «Diciamo "garetta". Rovereto, meno di 20 km da casa, ho sùbito vinto. Ma fisicamente sono sempre stato più grande dei miei coetanei, quindi nelle categorie giovanili spesso mi veniva facile arrivare davanti a tutti».

    Tutta la trafila delle giovanili è stata in Trentino, parentesi dilettantistica con la Zalf a parte?
    «Diciamo di sì, anche se da Juniores ho potuto contare su una doppia affiliazione toscana, l'Aquila Ganzaroli, che mi ha permesso di crescere tanto, visto che il movimento toscano è di tutt'altra caratura rispetto a quello trentino».

    Quando hai capito che il ciclismo poteva diventare il tuo mestiere?
    «Da Juniores qualche domanda inizi a fartela, visto che non sono certo i campionati italiani vinti da Esordiente a fartici pensare. Poi da dilettante, quando finisce la scuola, inizi a vedere due soldini, e allora arriva anche qualche risposta. Ma in realtà alla domanda "Posso vivere o no di ciclismo?" non credo di poter ancora rispondere; sto ancora imparando».

    Hai corso solo per tre anni tra i dilettanti: com'è stato il passaggio tra i professionisti?
    «Duro, ma sapevo che sarebbe stato così. Credo sia anche arrogante pensare di poter spaccare il mondo da subito. C'è da prendere le misure con la categoria, con gli avversari, con i ritmi, con i compagni, con un sacco di cose: è difficilissimo emergere subito. Io comunque posso ritenermi soddisfatto anche perché lo scorso anno ho accumulato tanta esperienza in corse, come quelle del Nord, che mi erano state indicate come adatte: le ho provate, mi sono piaciute. E poi il ciclismo non è solo vincere: correrebbero davvero in pochi se fosse così. Riuscire a trovare spazio, lavorare per gli altri, migliorare continuamente, anche queste sono soddisfazioni».

    Sappiamo dei tuoi trascorsi in pista. Farà solo parte del passato?
    «Ho sempre fatto pista, sin da allievo. Poi l'affare è diventato più serio quando sono diventato juniores, con le convocazioni in nazionale. La pista ti offre una formazione importante, ma poi quando passi dilettante ti trovi nella categoria "open" e ti trovi a competere con corridori che hanno molti più anni e più esperienza. Trovai delle difficoltà in quella fase, quindi decisi di dedicarmi un po' di più alla strada, anche perché arrivavano buoni risultati e sentivo odore di professionismo. Ma non è da escludere un ritorno alla pista, visto che con il velodromo coperto la situazione pare migliorata anche in Italia: questo è fondamentale per le generazioni future, ma anche per la mia generazione non è una cosa da poco».

    Hai mai pensato a quale mestiere avresti fatto se non fossi diventato professionista?
    «Ho finito la scuola superiore diplomandomi geometra. Non so se avrei continuato gli studi, ma quell'ambito mi piaceva e credo che avrei preso quella strada».

    Quando non corri quali sono i tuoi hobby?
    «Mi piace moltissimo sciare d'inverno. Negli ultimi anni ho avuto poco tempo, ma evitando situazioni pericolose ed usando buon senso sciare è una cosa di cui non posso fare a meno».

    Oltre allo sport?
    «Sicuramente la musica. Ho l'i-Pod e l'i-Phone carichi di musica, soprattutto rock».

    Dovessi scegliere un sottofondo musicale per questi primi due anni da pro'?
    «Eh, difficile da dire: ci sono stati momenti più "depressi" da Nirvana, momenti più "duri" da AC/DC, fino ai momenti più spensierati da Bastards Sons of Dioniso».

    E il sottofondo dell'ultima Gand-Wevelgem?
    «(ride) Una roba tosta, con tanta batteria rullante...».

    Vedendo quello sprint, in tanti si sono chiesti se riuscirai mai ad essere un vincente o se invece sarai costretto ad arrivare da solo per gioire.
    «Io corro sempre per vincere. Soprattutto quando nel finale sono davanti, il mio unico pensiero è cercare il modo per poter vincere. Detto questo, ho 23 anni e sono al 2° anno da pro', e quest'anno sono andato forte in corse che lo scorso anno ho finito senza particolari acuti. Quindi, proseguendo con il miglioramento, io penso che possa anche arrivare quel colpo di pedale e quell'esperienza che possano farmi vincere volate di gruppetti ristretti, come in realtà succedeva anche da dilettante. E poi, mettiamoci anche che alla Gand sono arrivato 4° ma davanti c'erano corridori "della madonna"...».

    A proposito, l'affaire Kuschynski-Freire: genialata del bielorusso o scelta studiata?
    «È stata una sua improvvisata. Prima di quel frangente ci eravamo accorti che in due o in tre saltavano i cambi, per cui Kuschynski ha provato a non chiudere un piccolo buco per far fare un po' di fatica a Freire, che è rimasto fregato. Poi nel finale avrei voluto provare ad anticipare, ma negli ultimi 10 km si è andati fortissimo e non c'è stato modo».

    Il programma delle prossime gare?
    «Sono in fase di scarico ma mi concedo volentieri il lusso di partecipare al Giro del Trentino, la corsa di casa mia, in appoggio ai capitani che correranno il Giro d'Italia. Poi sarà tempo di un breve ritiro in altura per riprendere l'attività nel mese di giugno».

    Correrai il Tour de France?
    «Dovrei. Non c'è niente di sicuro, ma nei programmi è scritto così».

    Ultimissima curiosità: il pugno sul manubrio sul Lungomare Italo Calvino. Che significato aveva?
    «È stato un gesto istintivo, di tensione, di adrenalina e di dispiacere. Ecco, dispiacere è il termine più adatto. All'inizio della Sanremo sono stato male, avevo problemi allo stomaco e non pensavo di finirla. Poi alla fine del Poggio mi sono ritrovato davanti, mi sono voltato ed ho visto Bennati: "Ora tocca a noi", penso. Quando è partito Pozzato l'ho messo nel mirino e per un chilometro abbondante ho mantenuto i 60 km/h. Il pugno sul manubrio è il dispiacere di essere arrivati fin lì e di non aver vinto: Bennati se lo meritava».

    Mario Casaldi - cicloweb.it
     
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  6. Vince™
     
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    Oss: e adesso lasciatemi sognare il mondiale
    Le qualità le aveva già messe in mostra nei mesi passati Daniel Oss, prima sulle strade del Nord e poi al Tour de France. Oggi a Castelfranco Veneto è arrivata anche la prima vittoria da professionista: sotto la pioggia il trentino della Liquigas-Doimo ha tagliato per primo il traguardo del Giro del Veneto. A completare l’opera la formazione verde-blu c’è pure il secondo posto di Peter Sagan.
    «Aspettavo questo momento da tempo – afferma Oss –. Quest’anno ho più volte sfiorato la vittoria ma mancava sempre qualcosa per riuscirci. Oggi tutto è andato come doveva. Sapevamo che gli ultimi due chilometri di corsa erano pericolosi, sia per il pavè sia per la pioggia battente. Insieme a Sagan abbiamo provato il tutto per tutto ad un chilometro e mezzo dal traguardo e, con un pizzico di incoscienza e fortuna, siamo arrivati in solitaria».
    La condizione mostrata oggi da Oss sembra quella dei giorni migliori: «Il Tour de France è stato un banco di prova importante e oggi, nonostante le fatiche dell’Eneco Tour, avevo sensazioni molto buone. Mi sento bene e spero di mantenere questa forma anche nelle prossime settimane. Voglio vivere un finale di stagione da protagonista con la Liquigas-Doimo e magari meritarmi una convocazione in azzurro per Melbourne: sognare non costa nulla».
    Alla gioia di Oss segue la soddisfazione del diesse Paolo Slongo che vede nella vittoria odierna un premio all’intera squadra: «Abbiamo interpretato il finale di corsa nel migliore dei modi, presentandoci alle ultime battute con Oss, Viviani, Peter e Juraj Sagan, tutti pronti a giocarsi la vittoria. Daniel e Peter sono stati bravi a cogliere l’attimo giusto per partire, ma un plauso va a tutta la squadra che è stata capace di sacrificarsi per conquistare il 32° successo stagionale».

    tuttobiciweb.it
     
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  7. AlexXx 94
     
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    Bravo Daniel, speriamo segua le orme di Pozzato, anche perchè è ancora giovanissimo e può migliorare un sacco!!!
     
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  8. Vince™
     
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    CITAZIONE
    speriamo segua le orme di Pozzato

    :OO: :OO: :OO: è la fine per lui :asd:
     
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  9. AlexXx 94
     
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    CITAZIONE (Vince™ @ 28/8/2010, 19:43)
    CITAZIONE
    speriamo segua le orme di Pozzato

    :OO: :OO: :OO: è la fine per lui :asd:

    lo sapevo che qualcuno faceva la battutina sarcarstica :shifty:
    comunque Oss è similissimo a lui, votato per il pavè, se la cava ottimamente nelle classiche, ed è piuttosto veloce, anche negli sprint di gruppo
     
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  10. Manx4
     
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    CITAZIONE (AlexXx 94 @ 28/8/2010, 20:06)
    comunque Oss è similissimo a lui, votato per il pavè, se la cava ottimamente nelle classiche, ed è piuttosto veloce, anche negli sprint di gruppo

    :quoto: sono anche simili fisicamente, forse Pozzato un po piu basso e "robusto". E puo perfino vincere la Sanremo come Pippo, dato il suo buono spunto veloce e la sua grande resistenza.
     
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  11. cadel evans fan
     
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    Ma il suo compagno manuel quinziato non è andato alla BMC?Perche potrebbe essere un grande aiuto nelle classiche del nord
     
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  12. Vince™
     
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    non scrivere in maiuscolo -_-
    quinziato è in trattativa con il nuovo team lussemburghese, ma ancora non c'è niente di ufficiale
     
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  13. cruijff91
     
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    CITAZIONE (ManuelDevolder @ 28/8/2010, 20:11)
    CITAZIONE (AlexXx 94 @ 28/8/2010, 20:06)
    comunque Oss è similissimo a lui, votato per il pavè, se la cava ottimamente nelle classiche, ed è piuttosto veloce, anche negli sprint di gruppo

    :quoto: sono anche simili fisicamente, forse Pozzato un po piu basso e "robusto". E puo perfino vincere la Sanremo come Pippo, dato il suo buono spunto veloce e la sua grande resistenza.

    "il ciclismo è uno sport straordinario perché si possono confrontare fisici diversi" (cit. sappiamo bene di chi :asd: )
     
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  14. Ivan‚ Peta‚ Gibo‚ Grillo
     
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    e Oss lo vedo più smaliziato di Pozzato e meno forte in salita.
     
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13 replies since 30/3/2010, 21:00   367 views
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