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Daniele Pietropolli 
Daniele Pietropolli (Bussolengo, 11 luglio 1980) è un ciclista italiano.
Professionista dal 2003, sin dai primi anni si è sempre piazzato nelle prime posizione nelle classiche italiane. Ha corso dal 2003 al 2007 nella Tenax di Fabio Bordonali. Nel 2003 e 2004 ha anche preso parte al Giro d'Italia, senza risultati di rilievo. Nel 2005 la sua stagione si è interrotta ad aprile a causa di problemi fisici. Nel 2006 ha ottenuto due secondi posti, di cui uno al GP Industria e Artigianato di Larciano dietro a Damiano Cunego, suo ex compagno di squadra nei dilettanti alla Zalf.
Inizialmente nato come scalatore, si è gradualmente trasformato in un corridore completo: a fronte della tenuta in salita, Pietropolli sa districarsi bene nelle volate ristrette.
Nel 2008 Bordonali lo porta con se nel suo nuovo progetto: il team Lpr Ballan. Il 13 febbraio 2008 ha vinto allo sprint la terza tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria, davanti a Baden Cooke e Maximilian Richeze, aggiudicandosi anche la classifica finale.
Nel 2010 approda alla Lampre - Farnese Vini.
Squadre
* 2003: Tenax
* 2004: Tenax
* 2005: Tenax - Nobili Rubinetterie
* 2006: Team Tenax Salmilano
* 2007: Tenax
* 2008: Team LPR Brakes - Ballan
* 2009: Team LPR Brakes - Farnese Vini
* 2010: Lampre - Farnese Vini
Palmares
Vittorie
2008
* 3^ tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria
* Giro della Provincia di Reggio Calabria
2009
* 3^ tappa del Giro della Provincia di Grosseto
* Giro della Provincia di Grosseto
* Settimana Lombarda
Piazzamenti di Rilievo
2004
* 5° al Giro d'Oro
2005
* 4° nella tappa di Sassuolo alla Settimana internazionale di Coppi e Bartali
2006
* 2° al GP Industria e Artigianato di Larciano
* 2° nella tappa di Gérardmer al Circuito della Loira
2007
* 2° nella tappa di Bergamo alla Settimana Lombarda
* 3° nella tappa di Roncadelle alla Settimana Lombarda
* 7° alla Milano-Torino
2009
* 6° al Trofeo Laigueglia
* 13° alla Tirreno - Adriatico
* 3° nella 5^ tappa della Settimana Lombarda
* 4° al GP Industria & Artigianato - Larciano
* 6° al GP Industria e Commercio Artigianato Carnaghese
* 9° al GP Citta di Camaiore
* 10° al Giro della Romagna
Edited by Vince™ - 29/7/2010, 12:19. -
19bimba86.
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Anke lui è al giro nn e male come ciclista . -
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Pietropolli, talento ritrovato
È un predestinato della bicicletta e finalmente è riuscito a mettere da parte le sfortune regalandosi le prime due vittorie da professionista in un sol botto: la seconda tappa al Giro di Reggio Calabria e la maglia da leader. Un ragazzo nato sui pedali che si racconta a tuttoBICI.
La carta d’identità. «Mi chiamo Daniele Pietropolli, abito sul lago di Garda nei pressi di Bussolengo, ho 27 anni, il mio idolo è Jalabert e gareggio in Lpr al fianco di due capitani, Di Luca e Savoldelli. Sono un corridore completo che riesce ad andare forte in salita e non è fermo in volata ma preferisco le volate ristrette perché nella mischia ho un po’ paura. Perché ho scelto la bici? La mia famiglia ce l’ha nel sangue».
Dio li fa poi li accoppia. «A casa mia vanno tutti in bici: mio padre era un dilettante e correva per la Bruno Gaia, la mamma gareggiava da amatore tesserata Udace diventando campionessa italiana su strada e pista, mia sorella era professionista con la Us Azzanese di Verona e pure mio cognato è cicloamatore. Non sono stato obbligato nella mia scelta di diventare anch’io un ciclista, sono stato contagiato dalla “malattia” di famiglia».
Il percorso. «A 8 anni mi sono iscritto tra i giovanissimi della Sant Lus anche se mio padre mi aveva avvertito che ci sarebbe stata tanta fatica da fare. Non mi interessava, volevo provare. Esordiente nella Sommacampagna, allievo in Ausonia Pescantina, juniores in Fdb poi dilettante per il Pedale Veloce Carpi e gli ultimi tre anni in Zalf, ho raccolto oltre 60 vittorie delle quali 15 nell’ultima categoria, tutte prevalentemente in salita. Nel 2003 è arrivata la svolta con Fabio Bordonali: mi ha portato con lui in Tenax e sono ancora lì. Diventerò vecchio al suo fianco…il mio contratto scadrà nel 2010».
Il podio. «Sono contento perché ho raggiunto la mia prima vittoria dopo anni di incidenti che mi hanno frenato. A differenza di molti giovani, per me il salto dal dilettantismo non è stato troppo difficile, anzi: nel 2003 ho avuto subito dei buoni risultati poi una serie di sfortune mi hanno praticamente tenuto fermo fino al 2006, quando mi sono piantato il pedale sotto un ginocchio, così nel 2007 sono praticamente ripartito da zero. Ora però sono tornato. E si vede. A metà febbraio ho corso il Giro di Reggio Calabria e sono tornato a casa con la vittoria: dovevamo portare al podio Di Luca ma mi sono trovato in salita nella fuga buona, ho guadagnato secondi e abbuoni tanto da vincere la tappa e il Giro stesso. È stata una grande soddisfazione che ho gustato soltanto il giorno dopo quando ho trovato il mio nome su tutti i giornali e tutti parlavano di me».
La Lpr. «Mi trovo non bene, benissimo e con Fabio Bordonali in modo particolare. Grazie a lui sto anche imparando a correre in modo diverso: in Tenax si gareggiava più alla garibaldina, all’attacco sempre e comunque per far vedere la maglia e avere il momento televisivo quando c’era. Ora la squadra è molto più strutturata, abbiamo Danilo e Paolo, due grandi corridori, un valore aggiunto per noi, e adesso dobbiamo correre per vincere. Siamo una bella squadra, e Fabio ha creato davvero un ambiente professionale e familiare al tempo stesso. Di Luca e Savoldelli sono degli esempi, non prime donne. Noi siamo un gruppo di ragazzi promettenti e io, come mi ripete spesso Fabio, devo imparare a credere di più in me stesso, ma con la vittoria in Calabria qualcosa dentro di me è cambiato. Il problema della Lpr? Avere due corridori come Bailetti e Chiarini: sono comici nati. Con loro in corsa al tuo fianco, ti manca il fiato dal ridere…».
Extra bici. «Sono un ragazzo tranquillo, amo fare lunghe passeggiate sul lago con Giulia, la mia ragazza. Sono un tipo semplice che ha trascorso l’età dell’adolescenza in sella alla propria bicicletta, rinunciando a discoteche e motorino. Tornassi indietro però rifarei tutto allo stesso modo».
Libertà e domiciliari. «Per me il ciclismo è libertà. Ora però le cose sono cambiate, anche per colpa di noi corridori, e siamo in libertà vigilata. Noi abbiamo le nostre colpe, ma il ciclismo e i ciclisti non possono essere trattati in questo modo. Il nostro è già uno sport duro, selettivo: così però rischia di diventare inaccessibile».
di Laura Guerra - TuttoBici di Aprile. -
19bimba86.
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Bravo Dany spero per te che fai un bel giro . -
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Davvero un'ottima ruota veloce... è un po' il Bettini dei poveri... 
Quest'anno poi è partito davvero benissimo, e al Giro potrebbe stupire visto il caos che ci sarà per gli sprint data l'assenza di un treno ben definito.... -
19bimba86.
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Sarri nn dire cosi e qualcuno glielo puo riferire.......
AhAh. -
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Pietropolli "Felice di essere alla Lampre"
È rientrato da una vacanza in Kenia pronto «per riprendere la bicicletta, in anticipo di almeno una settimana rispetto agli anni scorsi». Daniele Pietropolli, classe 1980, professionista dal 2003, ha disputato l’ultima corsa il 6 settembre. Dopo due stagioni alla Lpr, vestirà nel 2010 la maglia della Lampre di Damiano Cunego.
«Non ci speravo più, già negli anni scorsi - riferisce Pietropolli - si diceva di un interesse del gruppo di Saronni nei miei confronti. Quando mi ha contattato, avevo fatto presente di non sapere se sarei riuscito a liberarmi da Lpr. Ora ci sono e mi presento con rinnovati stimoli».
Di programmi, ancora, non si è parlato. «Se ne comincerà a parlare, probabilmente - riferisce Pietropolli - nel ritiro di Boario Terme dall’1 al 4 dicembre. Da quanto mi hanno detto, dovrei essere presente alla classiche del Nord, Roubaix esclusa». Per quanto riguarda i compiti che l’attendono in una Lampre, tra l’altro, largamente rinnovata, «non so ancora di preciso». «Logicamente - dice Daniele - ci sarà da tirare per Petacchi e per Cunego, ma spero, nello stesso tempo, di trovare un po’ di spazio anche per me, come già avevo alla Lpr. Mi hanno detto che interessavo a Lampre come corridore costante, capace di tirare e anche da vincere. Spero di rispondere alle attese».
Il dubbio rimane tra Giro o Tour. «Il primo - dice - finisce a Verona: immaginarsi se mi piacerebbe esserci. Ma non ho mai corso il Tour e sarebbe bello provarlo». Intanto, ha dato un’occhiata ai percorsi. «Le strade del Tour - fa presente - non le conosco e, quindi, posso dire niente sul percorso. Quello del Giro è durissimo nell’ultima settimana. Ci sono così tante salite, e impegnative, vedi Mortirolo, Gavia, Plan de Corones, che all’ultimo giorno, nella cronometro finale, anche le Torricelle si faranno sentire sulle gambe di chi correrà per la classifica. È, comunque, un Giro nel segno della tradizione perché ci sono anche più arrivi adatti ai velocisti e meno sugli strappi. Significa che, nelle tappe per velocisti, saranno diverse le squadre che lavoreranno per propiziare l’arrivo in volata. E per uno come me, significa lavorare e faticare di meno».
Renzo Puliero - ciclismoweb.net.
