Gabriele Balducci

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Gabriele Balducci

    image


    Gabriele Balducci (Pontedera, 3 novembre 1975) è un ciclista italiano.

    Passato professionista a 22 anni, in carriera ha finora colto 8 vittorie, sfruttando le sue ottime doti di passista veloce che gli permettono di essere molto pericoloso anche nelle volate di gruppo.


    Squadre

    * 1997: Refin - Mobilvetta
    * 1998: Scrigno - Gaerne
    * 1999: Navigare - Gaerne
    * 2000: Fassa Bortolo
    * 2001: Tacconi Sport
    * 2002: Tacconi Sport
    * 2003: Vini Caldirola
    * 2004: Saeco
    * 2005: Acqua & Sapone - Caffè Mokambo
    * 2006: Acqua & Sapone - Caffè Mokambo
    * 2007: Acqua & Sapone - Caffè Mokambo
    * 2008: Acqua & Sapone - Caffè Mokambo


    Palmares

    Vittorie

    1997: Alassio Cup;
    1998: tappa di Sorrento alla Tirreno-Adriatico;
    1999: Giro del Lago Maggiore; tappa di Nova Gorica al Giro di Slovenia;
    2001: tappa di Beziers al Giro del Mediterraneo;
    2003: tappa di Savona al Giro di Liguria;
    2006: tappa di Brusaporto alla Settimana Ciclistica Lombarda;
    2007: tappa di La Garde al Giro del Mediterraneo;

    Piazzamenti di rilievo

    1997: secondo al Giro del Lago Maggiore;
    1998: terzo nella tappa di Venafro alla Tirreno-Adriatico;
    1999: secondo al GP Chiasso;
    2000: secondo nella tappa di Castres alla Route du Sud; terzo nel Giro della Provincia di Siracusa;
    2001: secondo al GP Costa degli Etruschi; secondo nella tappa di Guebwiller al Regio Tour;
    2002: terzo nella tappa di Le Cannet al Giro del Mediterraneo;
    2003: terzo al GP Pino Cerami;
    2004: secondo al Classic Haribo; secondo nella tappa di Altopascio al Giro della Provincia di Lucca;
    2005: terzo nella Dwar dor Vlaanderen a Waregem;
    2006: secondo al GP de la Ville de Rennes; terzo nella tappa di Karlovy Vary alla Corsa della Pace;
    2007: secondo nell'undicesima tappa (Serravalle Scrivia - Pinerolo) del Giro d'Italia; secondo al GP Costa degli Etruschi; terzo nella tappa di Marsiglia al Giro del Mediterraneo; terzo nella tappa di San Benedetto del Tronto alla Tirreno-Adriatico; terzo nella tappa di La Panne alla Tre Giorni di La Panne,


    wikipedia.org

    Edited by Vince™ - 29/7/2010, 11:55
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Balducci è il 'matto': "Corro, ma non per soldi"
    A 32 anni il velocista dell'Acqua & Sapone-caffè Mokambo sogna due obiettivi personali: la Milano-Sanremo e una tappa al Giro. "Se devo scegliere una ruota, meglio McEwen di Petacchi: ha colpo d'occhio e coraggio da vendere. Tanto ci buttiamo comunque"

    image
    Gabriele Balducci sul podio del Giro del Mediterraneo 2007. Afp


    MILANO, 23 novembre 2007 - Qualche anno fa, racconta "il Baldo", i professionisti della provincia di Pisa erano una quindicina. "Non c'era neanche bisogno di chiamarsi. Si usciva e ci si trovava. Adesso bisogna telefonarsi, mettersi d’accordo, darsi un appuntamento, altrimenti non ci s'incontra". "Il Baldo" è Gabriele Balducci, pisano di confine, a Santa Maria a Monte. Trentadue anni eppure, almeno a giudicare dalla crisi di vocazioni ad alto livello, già un'eccezione, una rarità, comunque un sopravvissuto del ciclismo inteso più come avventura che come mestiere, più come passione che come professione.
    Balducci, un voto al 2007?
    "Benone fino al Giro d'Italia, se considero la vittoria di tappa al Giro del Mediterraneo battendo Bennati. Bene al Giro d'Italia, se penso che l'ho cominciato in Sardegna con 38° di febbre. Meno bene poi, perché con il caldo mi sciolgo. Comunque bisogna aggiungere due secondi posti, tutti e due dietro a Petacchi, a Donoratico e nella tappa di Pinerolo al Giro, e quattro terzi posti".
    Velocista: i segreti?
    "Nessuno. Tutti sanno che ci vogliono gambe e testa. Molto ti aiuta l’esperienza. E' l’esperienza a farti capire quale sia la ruota migliore. Io, fra un McEwen che improvvisa e un Petacchi impostato e pilotato, di solito preferisco mettermi dietro all'australiano. Ha colpo d'occhio, coraggio da vendere, spirito di osservazione, prontezza di riflessi. Sa sfruttare il meglio. Se non sempre, quasi".
    Lei è sempre stato velocista?
    "Ho sempre vinto volate, fin dalle categorie giovanili. Ma vincere volate non significa essere velocisti, o soltanto velocisti. Quando si rimane in gruppi di 30 corridori, vuole dire saper tenere sulle salite".
    Mai vinto per distacco?
    "Da dilettante sì. Da professionista quasi. Tirreno-Adriatico, tappa di Sorrento, sul Picco Sant'Angelo siamo scollinati in cinque, ripresi all'ultimo chilometro, ho trovato le energie per vincere in volata. Ma quella la considero una vittoria da fuga".
    Che cosa le manca per essere un Petacchi o un Bennati?
    "Sarò sincero: innanzitutto il motore, poi la convinzione. Non ho mai trovato la sicurezza per essere competitivo in certe corse. Come se io stessi mi censurassi, mi frenassi. Una volta mi piacevano solo le corse in Belgio: finite quelle, finita la stagione. E prima di certe volatone, mi dicevo: se devo rischiare la vita per arrivare ottavo o nono, non ne vale la pena. Quest'anno, se non sbaglio, su 16 volate ho conquistato 11 piazzamenti fra i primi 10".
    La gente dice: "il Baldo" è matto.
    "Matto nel senso buono. Ma tutti i velocisti sono un po' matti, altrimenti sarebbero passisti. In volata, se c'è un buco, ci si butta senza esitare, senza chiedersi mai perché, frenando un attimo dopo gli altri. E se il buco non c'è, a volte ci si butta anche lì dentro. Che poi sia un pericolo, te ne accorgi dopo, quando ti rivedi alla tv. E se va male, all'ospedale. Se non avessi fatto il velocista, forse sarei diventato portiere. Non a caso, anche i portieri sono matti".
    Se potesse scegliere una corsa?
    "La Sanremo. Prima o poi, chissà. O forse no. Ma quest’anno le sono andato proprio vicino, l'ho sfiorata: settimo, primo degli italiani, a un metro dal podio. La mia Sanremo è una lunga, eterna attesa. Non rimanere staccato per giocarmela in volata. Il momento più terribile è sulla Cipressa: dopo il primo chilometro, devi tirare fuori tutto quello che hai, e anche un po' di più. Poi ti giri, vedi solo 50 o 60 corridori, ti sembra una liberazione, ti dici che è fatta. Il Poggio non è così duro, e non si affronta così alla morte, e poi a quel punto vai avanti per adrenalina".
    Invece le salite alpine?
    "Un incubo. Le faccio in gruppetto, risparmiando anche sul fiato. E mollo esattamente nel punto in cui, la sera prima, guardando la cartina, mi ero detto che avrei tenuto duro fin lì. Il Colle della Maddalena è un calvario, la Fauniera un'agonia".
    Adesso, a 32 anni, che cosa chiede alla vita?
    "Solo soddisfazioni personali. Non m'interessano guadagni, non m'interessa il ProTour. Ho in mente due obiettivi: la Milano-Sanremo e una tappa del Giro. E' una mia sfida, una sfida più con me stesso che con gli altri".
    Già ricominciato?
    "Camminate, palestra, nuoto, anche ciclocross. Sempre con il senso del piacere più che del dovere. Poi bici. Con i due Mori, Sabatini e Fornaciari. Se vuoi allenarti, devi chiamare "il Forna". Se andasse forte quanto si allena, nello stesso anno vincerebbe Giro, Tour e Vuelta".
    Debutto?
    "A Donoratico. Sarà una bella rimpatriata. Immagino che ci sarà anche Petacchi. C'è una storia fra di noi. E' il 1999, si corre il Giro del Lago Maggiore, gareggiamo tutti e due per la Navigare. Fuga a quattro: io e lui, Vainsteins e De Paoli. Sto bene. Chiedo a Petacchi se mi dà una mano. Lui mi risponde che non può, è in scadenza di contratto, ha bisogno di risultati. Allora, ribatto, ognuno fa la sua volata. Arrivo: primo io, secondo Vainsteins, terzo Petacchi, quarto De Paoli. A Chiasso i premi li danno subito. Appena lo ricevo, lo giro a Petacchi. Adesso, ogni volta che lo incontro, gli chiedo: 'Alessandro, me lo rendi quel premio? Mi farebbe così comodo!'".

    Marco Pastonesi - gazzetta.it
     
    .
  3.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Frattura alla clavicola per Gabriele Balducci
    Stop forzato per Gabriele Balducci, una caduta rimediata in discesa, a poco meno di trenta chilometri all’arrivo dell’ultima tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria mette fuori gioco il velocista pisano.
    Ricoverato all’ospedale di Pisa, domani mattina verrà operato poi dovrà osservare il tempo tecnico per il recupero.
    “Proprio non ci voleva – commenta Balducci – avevo una forma incredibile e credo che anche al Giro della Provincia di Grosseto avrei potuto dire la mia, purtroppo non si possono fare i conti con la sfortuna adesso bisogna soltanto pensare a superare questo momento e tornare al più presto in bici”.

    tuttobiciweb.it
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Balducci verso il ritiro
    "Rischia di essere finita la carriera di Gabriele Balducci. Il 33enne pisano, nelle ultime 4 stagioni all'Acqua e Sapone, attualmente è fermo. "Avevo un'aritmia e gli accertamenti hanno evidenziato un'infezione virale alla membrana del cuore - spiega Balducci, 10 vittorie da pro - . A febbraio ripeterò gli esami. Per la vita normale non ci sono problemi, ma non so se potrò continuare con l'agonismo".

    (tratto dalla Gazzetta dello Sport del 6/1/2009)
     
    .
  5. illip
     
    .

    User deleted


    :o: mi spiace :sisi:

    Un grosso in bocca al lupo :sisi:
     
    .
4 replies since 23/11/2007, 17:12   637 views
  Share  
.