Raffaele Illiano

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  1. Carles Puyol
     
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    Raffaele Illiano

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    Raffaele Illiano (11 Febbraio 1977, Napoli) è un corridore professionista italiano.

    Passato professionista nel 2002 con la Colombia - Selle Italia di Gianni Savio, si distingue per la sua combattività e per il suo gran lavoro di gregariato.

    Nel 2004 ha vinto la Classifica dell'Intergiro (valevole per la maglia azzurra) al Giro d'Italia.

    Conta 7 vittorie in carriera, tra le quali spicca il successo nella seconda tappa dell'edizione 2008 della Tirreno-Adriatico, quando, nell'arrivo a Gubbio, ha regolato il gruppo dei fuggitivi (composto dal compagno Axelsson, da Riccò e Capecchi dalla Saunier Duval, da Gerdemann della High Road e da Gasparotto della Barloworld) in volata.

    SarriTheBest


    Squadre

    * 2002: Colombia - Selle Italia
    * 2003: Colombia - Selle Italia
    * 2004: Colombia - Selle Italia
    * 2005: Colombia - Selle Italia
    * 2006: Colombia - Selle Italia
    * 2007: Ceramica Flaminia
    * 2008: Serramenti PVC Diquigiovanni - Androni Giocattoli
    * 2009: -
    * 2010: Aktio Group Mostostal Pulawy


    Palmares

    2003
    * Giro del Lago Maggiore "GP Knorr"
    * 2 tappe al Tour du Sénégal

    2004
    * GP Bradlo / Velka cena Bradla
    * Prologo del Tour du Sénégal
    * 6^ tappa del Tour du Sénégal
    * 8^ tappa del Tour du Sénégal
    * Classifica Intergiro del Giro d'Italia

    2008
    * 2^ tappa della Tirreno-Adriatico

    Edited by Vince™ - 29/7/2010, 12:05
     
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  2. Joey Ramone GN
     
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    Incredibile: Illiano aggredito, volevano rubargli la bici
    Brutta avventura ieri per Raffaele Illiano. Il corridore del team Ceramica Flaminia era in allenamento sulle strade periferiche di Migliarino, in provincia di Pisa, ed è stato scaraventato a terra da due balordi in sella ad uno scooter che volevano rubargli la bicicletta. Illiano ha reagito con uno dei due aggressori ma poi è stato colpito più volte alle spalle dall’altro aggressore che era munito di una mazza. La reazione di Illiano ha finito per scoraggiare i due balordi che sono poi fuggiti mentre Raffaele, in bicicletta, si è diretto all’ospedale di Pisa, dove è stato ricoverato immediatamente. Illiano è stato dimesso questa mattina dopo una serie di accertamenti sanitari con un referto che riscontra contusioni in diverse parti del corpo: «Questa aggressione - ha dichiarato - proprio non ci voleva; avevo comunicato al team manager Roberto Marrone che proprio dal Brixia Tour avrei iniziato a mettermi in evidenza. Adesso dovrò stare fermo qualche giorno ma riprenderò prestissimo la mia attività».

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    ma robe da matti!

    Edited by SarriTheBest - 6/5/2008, 14:47
     
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    quello che farò io con Bettini... :asd:

    tanto ce n'ha miliardi di bici... appena lo becco... prima lo supero con la graziella x farli vedè chi è il vero campione... e poi... borda una pedata!! :asd:
    (e m'intasco la bici.... :asd:)

    cmq povero Illiano... sai... a Pisa trovi solo gentaglia... doveva venirsi a allenà in prov di LI... :asd:
     
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  4. sbracca899
     
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    illiano è un ottimo gregario e si merita sicuramente di più della ceramica flaminia
     
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  5. xGarzox
     
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    CITAZIONE
    quello che farò io con Bettini... :asd:

    tanto ce n'ha miliardi di bici... appena lo becco... prima lo supero con la graziella x farli vedè chi è il vero campione... e poi... borda una pedata!! :asd:
    (e m'intasco la bici.... :asd:)

    TROVATA IL LADRO!!!! :asd: :asd: :asd:
     
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    Fiocco azzurro in casa Illiano: è nato Ivan
    Fiocco azzurro in casa Illiano: martedi 26 febbraio alle 20.20 il corridore napoletano della Diquigiovanni Androni Giocattoli e' diventato papa' di Ivan, che la moglie Angela ha dato alla luce regalandogli la sua vittoria piu' bella della sua vita.

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    Raffaele Illiano: lettera aperta di un ragazzo del Sud
    Oggi, 26 febbraio 2008, alle ore 20,20, è nato mio figlio. Infatti, mia moglie Angela mi ha regalato Ivan. È il giorno più bello della mia vita, nella quale il ciclismo rappresenta un ruolo molto importante. Per questo, in omaggio a mio figlio Ivan, vorrei raccontare in breve la mia storia.
    Sono nato a Napoli l’11-02 -77 ( come il grande Ciro Ferrara, ex del Napoli) e ho iniziato a correre all’età di soli 7 anni spinto da mio nonno paterno che aveva una squadra di giovanissimi. Ho sempre ottenuto buoni risultati e questo mi ha spinto sempre di più a pensare e credere che il ciclismo - iniziato come un gioco - potesse divenire il mio futuro e il mio lavoro portandomi così a realizzare il sogno mio e di tutta la mia famiglia, che ha sempre fatto tanti, anzi troppi sacrifici per me. Cosi all’età di 18 anni ho lasciato la mia famiglia, che vive a Bacoli dove gestisce uno stabilimento balneare, e mi sono trasferito in Toscana per correre nei dilettanti dove, a momenti di gioia e successi, si alternano anche grandi delusioni come la promessa di un passaggio alla Mercatone Uno mai avvenuto.
    Ciò nonostante ho tenuto duro e dopo sei anni nei dilettanti, ecco la possibilità di passare grazie a Gianni Savio, detto "il Principe", che considero non solo una garanzia ma anche persona onesta e, umanamente parlando, molto disponibile. Credetemi, oggigiorno, non è da tutti.
    L'incontro avvenne durante la Firenze-Pistoia del 2001 e ricordo, come se fosse oggi, che mi disse «Raffaele oggi è il tuo giorno fortunato: stai tranquillo che in settimana ti faccio firmare».
    Ovviamente mantenne la parola e cosi iniziai la mia carriera da professionista nella Colombia Selle Italia di Gianni Savio e Marco Bellini, al quale devo molto perchè oltre ad essere il mio Direttore Sportivo è anche un amico. Trascorro 5 anni con Savio ottenendo discreti risultati, vincendo la maglia blu dell'Intergiro durante il Giro d'Italia del 2004, scollinando per primo sul Mortirolo, dedicato a Pantani, facendomi 11 tappe su 20 in fuga.
    Al termine della stagione 2004 Savio mi parlò chiaro consigliandomi di accettare, qualora si concretizzasse, la proposta da parte di una grande squadra. Purtroppo ciò non accadde. Solo contatti e false promesse da parte di pseudo procuratori. E quindi rimasi alla Selle italia.
    L'anno scorso ho corso con la Flaminia: sia io che Gianni vorremmo definirlo un anno di riflessione, con la sfortuna che mi ha perseguitato facendomi contrrarre 2 virus che mi hanno debilitato molto, e poi ci si è messo anche un incidente.
    Al termine della stagione 2007 cominciai a riflettere sul mio futuro in modo pessimistico, in quanto sapevo benissimo quanto fosse crudele il nostro mondo. Basta un anno fermo che ti ritrovi a terra. Si dice che il treno della fortuna passa una volta solo, ma è stato in quel periodo che, parlando con Savio e Bellini, scoprii che in realtà il medesimo treno è ripassato, per mia fortuna, un’altra volta con il nome di Serramenti Diquigiovanni Androni Giocattoli.
    Quest'anno ci sono i migliori presupposti per una stagione di soddisfazioni e magari riuscire a fare quel salto di qualità che forse mi è sempre mancato. Un altro motivo di soddisfazione e di stimolo e quello di poter correre al fianco di un campione quale è Gilberto Simoni. E poichè mi considero un ciclista sognatore "perchè no’", il nuovo sogno è quello di poter raccontare un giorno a mio figlio Ivan di aver contribuito all'ennesima vittoria di Gilberto Simoni al prossimo Giro d'Italia.
    Vorrei che questa mia lettera fosse un messaggio per tutti i ragazzi del Sud Italia che, come me, seguono questa strada: è un invito a tenere duro e perseguire i loro sogni. E un messaggio a tutti i napoletani: vorrei dire lo «svegliatevi» perché non esiste solo il calcio ma ci sono anche altri sport come il ciclismo.

    Grazie per l'attenzione
    Raffaele Illiano
     
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    Illiano: una nuova vita
    Il ciclismo è una ruota che gira, ma ci sono momenti che la ruota si ferma e qualche volta te la rubano pure. È la storia di Raffaele Illiano, 31 anni, che partito dalla sua Bacoli per cercare fortuna nel mondo delle due ruote ha rischiato però di rimanere senza ingaggio lo scorso anno, se non fosse stato per Gianni Savio che ha ripreso con sé il figliuol prodigo.
    Illiano, ciclista che in carriera è stato un po’ ignorato dalla dea bendata, schietto e sincero che alla gioia del figlioletto Ivan nato da appena un mese ha affiancato la soddisfazione della vittoria alla seconda tappa della Tirreno - Adriatico, ottenendo così l’ottavo successo in carriera dopo tre anni di digiuno.
    Il ritorno. «Sono passato professionista nel 2002 con la Selle Italia e nel 2007 decisi di cambiare, passando alla Ceramica Flaminia. Cercavo spazio nuovi, nuove motivazioni, desideravo mettermi in gioco di più, ma l’idea non è stata delle più felici: né per me né per la Flaminia. Ero un po’ stufo di tirare la carretta per gli altri e mi piaceva l’idea di poter avere una squadra che la carretta la tirasse assieme a me. Come è andata a finire? Un disastro. Sono andato piano e come se non bastasse mi sono anche beccato un virus che mi ha condizionato tutta la stagione: alla fine mi sono trovato senza nemmeno più la carretta. Fortunatamente i miei rapporti con Savio sono sempre stati buoni, e a fine gennaio mi ha fatto rientrare nel progetto della Diquigiovanni-Androni. Grazie a lui il treno della fortuna per me è ripassato. La vittoria alla Tirreno è stato solo il primo tassello di una nuova stagione, il modo più semplice e immediato di dire grazie a Savio, a Bellini e a tutti i miei compagni di squadra che sono stati davvero fantastici».
    I guai. «Di fortuna non ne ho mai avuta molta. Negli ultimi anni, quando provavo a far qualcosa di buono c’era sempre qualcuno che mi veniva a riprendere e anche la salute più di una volta mi ha girato le spalle. L’apice della sfortuna l’ho toccato il luglio scorso quando in allenamento due albanesi mi hanno aggredito per rubarmi la bici. Ho reagito, sono riuscito a salvare la bici ma ne sono uscito piuttosto malconcio».
    I sacrifici. «Ho iniziato a correre a sette anni grazie a nonno Gennaro, direttore sportivo di una squadra giovanile di Affusaro, che mi regalò una bicicletta e all’insaputa dei miei genitori mi fece correre le prime corse. Nella mia zona non ci sono mai stati grandi corridori passati poi al professionismo. Nonno Gennaro è morto che avevo 12 anni ma sono certo che ora è fiero di me. Le rinunce? Qualcuna l’ho dovuta fare anch’io. Io adoro il mare, i miei genitori gestiscono uno stabilimento balneare (che si chiama Maradona, ndr): rinunciare al mare per uno come me è cosa davvero dura».
    I miti. «Da ragazzino mi piaceva tantissimo Greg Lemond: furbo, calcolatore come pochi, elegante come nessuno. Poi ho conosciuto Pantani, e il mito di Lemond e per l’America si è dissolto come neve al sole. L’ho conosciuto, ho corso con lui, ricordo ancora quando Marco si prestò durante un Giro d’Italia a posare per delle fotografie con dei miei parenti: fu simpaticissimo, disponibile, nonostante io fossi un neopro, un signor nessuno…».
    Le aspettative. «Purtroppo finché tra noi corridori non c’è rispetto, i problemi resteranno sempre lì, irrisolti. Prima di lamentarci dobbiamo trovare noi un punto di incontro. I controlli? Sono giusti, ma siamo all’esagerazione: tra poco ci metteranno anche le telecamere in casa...».
    La famiglia. «Due anni fa, un colpo di fulmine. Ho conosciuto Angela e l’8 febbraio del 2007 ci siamo sposati. Siamo andati ad abitare a Massa Carrara. Due mesi fa è arrivato Ivan e la mia vita è cambiata. Ora vivo per lui e ogni pensiero è sempre rivolto a Ivan: dalle cose più banali a quelle più importanti. Mi ha fatto crescere e diventare più responsabile, ora sento davvero la voglia di tornare a casa dopo ogni gara e posso dire di sentirmi davvero un uomo felice e realizzato. Per lui voglio essere un esempio e aiutarlo a crescere».
    Gli hobby. «Amo suonare la chitarra, sono legato alle tradizioni napoletane, amo i tatuaggi e sto per fare il settimo: mi farò incidere il nome di mio figlio sulla spalla destra. Tra i fornelli me la cavo molto bene. La mia specialità? I risotti, ma anche la pizza. Mi piace ascoltare musica, in particolare quella italiana. Cantante preferito? Gigi D’Alessio: è partito dal nulla e ha fatto fortuna cantando il bello e il brutto della nostra terra».
    La sua terra. «Dalla mia regione d’origine sono partiti pochi professionisti e il movimento ciclistico non è molto sviluppato. Spero che con la mia vittoria alla Tirreno e i risultati che mi auguro di poter raggiungere durante la stagione, possa crescere anche il ciclismo campano. Il sogno? Ne ho tanti, alcuni grossi e quindi è meglio che non li dica, per scaramanzia. Mi piacerebbe un giorno vincere il Giro di Campania. Questo presuppone due cose: che io riesca a vincere e che qualcuno torni a organizzare questa corsa».

    di Laura Guerra - TuttoBici
     
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    Raffaele Illiano operato d'urgenza: tutto ok, ma cerco squadra
    Raffaele Illiano - ex corridore della Diquigiovanni di Gianni Savio vincitore di una tappa alla Tirreno lo scorso anno - è stato ricoverato ieri d'urgenza ed operato presso l'ospedale Pellegrini di Napoli dopo che una ecografia aveva evidenziato la presenza di un papilloma all'interno della vescica. L'intervento e' riuscito ed ora Raffaele, che è attualmente in cerca di squadra, dovrà stare a riposo per una settimana.
    «Nonostante sia senza contratto, mi sono sempre allenato - spiega Illiano - con la speranza di rientrare, anche perché mi sembra incredibile essere rimasto a piedi dopo aver vinto una tappa alla Tirreno e dato il mio contributo alla squadra per il Giro d'Italia...».

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  10. pettucciano_antares_Bobo
     
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    ora l' ha trovata una squadra??....
     
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    Sempre a spasso... magari si metterà a fare qualche granfondo, tanto per non perdere il ritmo della corsa...
     
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  12. pettucciano_antares_Bobo
     
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    di sicuro si dedicherà al ciclocross fino a quando non trova "lavoro"
     
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  13. daduxo
     
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    povero però, se la merita una squadra!
     
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    Felicissimodi annunciare che Illiano ha trovato una squadra per il 2010: figura infatti nell'organico della Aktio Group Mostostal Pulawy, una squadra Continental polacca. Squadra che, tra le altre cose, avrà Gabriele Missaglia nella dirigenza tecnica.
     
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13 replies since 25/7/2007, 12:09   3105 views
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