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Mondiali. Cancellara ed Evans a favore delle radioline Domenica si cocrrerà senza radioline, ma il malumore serpeggia in gruppo. E se ne fanno portavoce due dei corridori più attesi del mondiale, vale a dire gli iridati uscenti Cadel Evans e Fabian Cancellara. Lo svizzero spiega senza mezzi termini: «Le resgole sono regole e le rispettiamo, ma io conntinuo a pensare che siano sbagliate. Siamo nel 2010, non nel 1960... Le radio non ci servono per sapere come pedalano i nostri avversari, quello lo vediamo da soli, ma per questioni di sicurezza: quando succede qualcosa sulla strada, è giusto esserne informati, qualsiasi cosa sia... Ho corso parecchie volte senza radio o con la radio non funzionante, non è quello il problema, la mia è una protesta in generale, non legata all’avvenimento mondiale». Dello stesso parere l’australiano Cadel Evans: «È una regola che non condivido, anche nella sua applicazione. Di solito novità così importanti si introducono gradualmente, noi invece ce la troviamo di fronte all’improvviso e nell’occasione più importante dell’anno. Anche perché al mondiale corriamo con compagni di squadra che non sono i sooliti, con personale che non è quello con cui lavoriamo tutto l’anno, non c’è la giusta sintonia, mancano i meccanismi. Andiamo tutti alla cieca e non è bello nè facile».
tuttobiciweb.it
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