Operazione "Cobra-Red" - Cannone precisa: «Notizie prive di fondamento»

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  1. SarriTheBest
     
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    Resto del Carlino. Rossi: è roba buona, con questa spacco tutto
    Parlano quasi in codice, discutono di globuli rossi, di «roba buona». «Arrivo in fondo e spacco tutto - dice Enrico Rossi - vinco la volata con dieci biciclette...».
    Sono le intercettazioni telefoniche messe insieme dai carabinieri del Nas di Perugia, nell’ambito dell’inchiesta sul doping che due giorni fa ha visto finire in carcere il ciclista professionista che vive a Torriana, fratello della crossita Vania, la convivente del più noto ciclista Riccardo Riccò. In manette, anche altre quattro persone, Giorgio Galli, ciclista amatoriale e amico del cuore di Rossi, Nicolas Venegas Sanchez, un pierre di origini colombiane che si spacciava per giornalista, Leonardo Scorpiniti, farmacista a Roma, e Chiara Ferri, un infermiera che lavora sempre nella Capitale. Tra gli indagati a piede libero, per concorso in detenzione di sostanze dopanti, ci sono anche i genitori, la sorella e la fidanzata di Rossi, tutti difesi dall’avvocato Fiorenzo Alessi. In una intercettazione, la stessa madre di Rossi, saputo da Galli che sta correndo a casa perchè i carabinieri gli stanno facendo una perquisizione, chiede all’amico del figlio di non dire nulla. «Dì che è roba tua che la usi per te. E basta. E’ inutile che metti in mezzo tanta gente».
    Rossi comparirà domani davanti al gip di Rimini che lo sentirà su rogatoria del collega di Perugia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Rossi, dopo avere consultato medici e preparatori atletici, preparava le liste di sostanze dopanti che gli servivano. A trovarle, ci pensava Nicolas, attraverso due ‘canali’, il farmacista Scorpiniti, che nelle telefonate viene definito come ‘lo sballone’, e la ‘ninfo’, cioè l’infermiera Ferri.
    Nelle intercettazioni, parlano chiaramente di Seretide (proibito in e fuori gara) e in un occasione, il padre di Enrico che si trova in farmacia, chiede al figlio quale tipo deve acquistare. Per gli investigatori, non ci sono dubbi, le conversazioni intercettate rimandano uno scambio continuo di richieste di sostanze dopanti tra i diversi indagati, e indicano come ‘collante’ proprio Enrico Rossi.

    da Il Resto del Carlino - Edizione Rimini
     
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32 replies since 21/9/2010, 09:53   1076 views
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