La Vuelta di mezzanotte

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    La Vuelta di mezzanotte
    In una notte di luna piena e in una delle città più affascinanti del mondo: Siviglia, cuore dell’Andalusia, dove l’aria caldissima e le passioni fanno bollire il sangue. Qui, con la Giralda, la Cattedrale, l’Alcazar e l’Archivio delle Indie a fare da nobili testimoni, dopodomani prenderà il via la 75ª edizione della Vuelta a España. In un posto così speciale, ci voleva una partenza all’altezza, che potesse emozionare e accendere subito fantasia e interesse. La scelta è una novità assoluta per il ciclismo: una cronosquadre in notturna, che si concluderà a pochi minuti dalla mezzanotte. La prima formazione prenderà il via alle 22.04, poi una squadra ogni 4 minuti. L’ultima scenderà dalla rampa, a fianco della Plaza de Toros de la Real Maestranza, la più antica di Spagna, alle 23.28. Considerato che la prova è di 13 km, è facile ipotizzare un arrivo tra le 23.40 e le 23.45. Novità anche per la maglia del leader: non sarà più oro, ma rossa, anzi «roja». Una scelta degli organizzatori in omaggio allo sport spagnolo (le nazionali hanno la maglia rossa) che sta vivendo un momento eccezionale.

    I perché - Se per il ciclismo la prova in notturna è una primizia, altrettanto non si può dire di altri sport. Lo sci e i motori, per esempio, già da anni hanno in programma spettacolari gare di notte. Idem per la Liga: alcune partite cominciano alle 22. Nel 2005 anche il Giro d’Italia scattò con un prologo individuale e serale: a Reggio Calabria la rosa la indossò Brett Lancaster, ma quella sera viene ricordata per la passerella finale di Re Leone Cipollini. L’idea della crono in notturna è di Javier Guillén, direttore generale di Unipublic, la società che organizza la corsa spagnola. «Il ciclismo è ilmiglior sport per valorizzare la ricchezza di una città — spiega Guillén —. Poi tutti sono coscienti che il ciclismo ha bisogno di novità. Problemi? Il più grande è stato l’illuminazione. Abbiamo fatto uno sforzo enorme perché sia perfetta per il tipo di gara che si disputerà». Per la verità, una grossa spinta alla notturna è arrivata anche dalla televisione spagnola che trasmetterà in diretta la corsa. A causa del fuso orario, in prima serata c’è il Motomondiale, visto che a Indianapolis si corre il Gp degli Usa. E in Spagna in questo momento gli sport motoristici hanno un seguito incredibile. E poi il fattore
    meteorologico. Il sud della Spagna è arroventato da un caldo pazzesco.
    Impossibile fare sport nel pomeriggio. Per sabato sera, alle 20 le previsioni dicono che la temperatura sarà di 42 gradi.

    I precedenti - Non è la prima volta che la corsa spagnola ha un avvio «particolare» e i precedenti sono di buon auspicio. Nel 1988, a Santa Cruz de Tenerife, la partenza fu con minitappe di 17 km, ognuna con 36 corridori (2 per squadra). Vinse il bresciano Ettore Pastorelli della Carrera. Due anni dopo, nel 1990, da Benicassim la «salida» fu con una crono a terzetti. Vinse la Once con Cabestany, Fuerte eMauri. In «amarillo» andò Pejo Cabestany, ma a Madrid a fare festa fu Marco Giovanetti, l’ultimo italiano a conquistare la corsa spagnola. L’esperimento della «cronotrio» venne fatto anche l’anno successivo e a vincere fu ancora la Once.

    da «La Gazzetta dello Sport» del 26 agosto 2010
    a firma Claudio Ghisalberti
     
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