Il ciclismo piange "il Cit" E' morto Nino Defilippis

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  1. ManuelDevolder
     
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    Il ciclismo piange "il Cit" E' morto Nino Defilippis

    Dopo una lunga malattia si è spento il grande corridore e ct azzurro che a cavallo tra gli Anni 50 e 60 vinse una sessantina di corse e almeno una tappa nei quattro grandi giri. Da selezionatore, fu mondiale con Gimondi a Barcellona

    MILANO, 13 luglio 2010 - Il ciclismo italiano è in lutto. Dopo una lunga e coraggiosa lotta contro il cancro, è morto la scorsa notte Nino Defilippis, grande protagonista per oltre un decennio, a cavallo tra gli Anni 50 e 60, con le maglie di Legnano, Torpado, Bianchi, Carpano e Ibac. Nato a Torino il 24 marzo 1932, professionista dal ’52 al ’64, soprannominato "il Cit", vinse una sessantina di corse e, a tutt’oggi, è uno dei pochi corridori italiani ad aver conquistato tappe nei 4 grandi giri nazionali: 9 volte al Giro d’Italia, 7 al Tour de France (indimenticabile la Gap-Torino del ’56, con arrivo allo stadio comunale, davanti al suo pubblico), 2 alla Vuelta e 1 al Giro di Svizzera.

    CAMPIONE ITALIANO — Era un passista veloce, capace peraltro di lottare anche per la classifica nelle gare a tappe, come dimostrò al Giro del ’62, finendo 3° dietro a Balmamion e Massignan, e al Tour del ’56, chiuso al 5° posto con tre tappe all’attivo. Vincitore del Giro di Lombardia del ’58 e di due campionati italiani su strada, viene anche ricordato per due grandi successi sfiorati, entrambi nel ’61. Al Giro delle Fiandre si arrese al britannico Tom Simpson, poi al Mondiale di Berna nulla potè allo sprint contro il re dei velocisti, il belga Rik Van Looy.

    MONDIALE DA CT — Al Mondiale (9 presenze) fu anche 5° nel ’53 a Lugano quando trionfò Fausto Coppi. Nella sua collezione di vittorie spiccano poi un Trofeo Baracchi, una Tre Valli Varesine, due Giri del Piemonte, due Giri del Lazio, un Giro di Toscana, due Giri dell’Emilia, un Giro del Veneto. Fu inoltre commissario tecnico della Nazionale professionisti per un biennio, prima dell’arrivo di Alfredo Martini: nel ’73, con lui sull’ammiraglia azzurra, Felice Gimondi vinse il titolo a Barcellona.

    gazzetta dello sport
     
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    Poulidor: che tristezza, la scomparsa del mio amico Defilippis
    Anche il Tour de France rende omaggio a Nino Defilippis, e lo fa per bocca di Raymond Poulidor, l’eterno secondo, uno dei corridori più simpatici della storia e che adesso è colonna portante e uomo immagine della Grande Boucle.
    “Mi tocca molto la scomparsa di Nino perché eravamo amici da tempo - ricorda Poupou, idolo dei francesi grandi e piccini -. Non solo in corsa, ma anche fuori. Mi ricordo, come se fosse passato solo un mese, il mondiale del 1961 a Berna, in cui eravamo assieme sul podio, lui secondo ed io terzo dietro a quel diavolo di Rik van Looy. A quei tempi andavamo poi anche in vacanza e a sciare insieme. L’ultima volta l’ho sentito qualche mese fa, e mi aveva molto colpito il suo tono dimesso: si sentiva che era già malato gravemente, ma speravo di riuscir
     
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  3. AlexXx 94
     
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    Vicino a casa mia c'e un bar dove vado spesso che è intitolato a lui. E' pieno di foto, poster e cose appertenute lui. Ci sono un paio di sue bici, qualche articolo di giornale... il proprietario nn so se è solo suo fan o un suo ex :cry: amico
     
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2 replies since 13/7/2010, 12:17   133 views
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