Amore & Vita - Conad

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  1. SarriTheBest
     
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    Fanini tende la mano allo junior (squalificato) Bani
    Il campioncino azzurro Eugenio Bani, 60 vittorie in carriera, squalificato ultimamente per 21 mesi dalla procura antidoping del Coni, perché risultato positivo alla gonadotropina corionica (HGC), fa il grande salto dagli juniores direttamente tra i professionisti.
    Sembra incredibile ma tutto è nato da un commento sul noto sito tuttobiciweb, dove un appassionato blogger proponeva a Bani di rivolgersi a Fanini, l’unico che l’avrebbe potuto aiutare. (vedi link http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=25527).
    E così è andata. Dopo aver letto la proposta di questo lettore, l’atleta accompagnato dal padre, ieri si è recato presso la sede di Amore & Vita ed ha incontrato Ivano Fanini (vedi foto) con l’obbiettivo di trovare una soluzione che possa far uscire questo ragazzo dalla drammatica situazione in cui si è trovato.
    Fanini si è mostrato molto disponibile al punto di farlo correre nelle file di Amore & Vita (che sembra venga affiancata dal 2010 da un altro grande sponsor come la Conad).
    Rimane il problema della squalifica che gli vieta di prendere parte alle corse in Italia ma l’attività del team più vecchio del mondo prevede una ricca presenza di gare all’estero.
    Ma Fanini non si ferma qui: “L’atleta è stato oggetto di un ingiustizia frutto del sistema corrotto in cui si trova il ciclismo oggi, in particolare in Italia. I regolamenti federali non prevedono controlli mirati nelle categorie minori e ciò lascia di fatto campo libero ai maneggioni di poter dopare indisturbati fin dai giovani come Bani. E’ proprio il caso di questo atleta, che non poteva essere dopato di propria iniziativa. Non si può pensare che un 18enne riesce a trovare un veleno come la gonadotropina corionica, senza l’aiuto di persone compiacenti e che sono intorno a lui. Ho saputo addirittura che questo atleta veniva dopato anche quando era minorenne. E’ contro di loro che bisogna puntare il dito. Il ragazzo è solo una pedina manovrata ad arte da persone di maggior esperienza nel ciclismo. E’ una provocazione, ma secondo me andrebbero squalificati i principali dirigenti italiani, in quanto responsabili in solido con le persone intorno a Bani, per aver lasciato un vuoto nei regolamenti antidoping delle categorie minori. La squalifica diventa solo la punizione per un capro espiatorio che, invece, mette in evidenza le enormi mancanze di regolamenti concreti e copre la mala fede di coloro che si trincerano dietro il ragazzo. Ho deciso di appoggiare il ragazzo perché faccia opposizione a tale squalifica. Sarà l’occasione per mettere in luce le vere responsabilità dello staff intorno a lui e di spingere la FCI una volta per tutte a creare dei regolamenti che tutelino questi giovani, impedendo che si ripetano casi come Bani. Un 18enne che sbaglia principalmente a causa di altri, deve essere aiutato a capire il suo errore ma soprattutto ad essere riportato sulla strada giusta e non squalificato per due anni segnandolo per sempre la sua giovane carriera. Credo che il procuratore Torri, dovrà prestare particolare attenzione a questo caso essendo un ragazzino il protagonista di questa vicenda. Sarebbe veramente un peccato lasciar fermo quasi due anni un atleta con il talento di Bani, tanto più perché sono convinto che è già pronto a gareggiare e ben figurare tra i prof. Se i nostri intenti andranno in porto Bani potrà correre già tra pochi mesi all’estero. In quel caso sarà il corridore professionista più giovane del mondo».

    tuttobiciweb.it
     
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15 replies since 18/11/2009, 19:06   1056 views
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