ISD - Neri

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  1. SarriTheBest
     
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    Battaglieri nell'anima
    Scinto ci presenta i progetti ISD

    La ISD-Neri di Luca Scinto e Angelo Citracca è reduce da un'annata più che discreta, impreziosita dalla partecipata presenza al Giro d'Italia, e coronata da 8 successi stagionali (più 13 secondi posti e 14 terzi, per un totale di 35 podi). Vediamo col direttore sportivo Scinto le prospettive per il 2010.

    Ci sono novità tra gli sponsor o tutto sarà confermato?
    «Confermatissimi i marchi ISD e Neri come primo e secondo sponsor. Altri nomi potrebbero poi entrare nei prossimi mesi, mentre rassicuro tutti sull'impegno della ISD, che malgrado la crisi internazionale (particolarmente grave nel comparto dell'acciaio), continuerà a sostenerci. Certo, forse cinque anni fa pensavano di investire di più, ma l'importante è la loro volontà di restare nel ciclismo; e se - come pare - la congiuntura economica si farà meno pesante, potremo pensare a dare a questo progetto contorni ancora più rilevanti».

    Quindi nel vostro futuro prendete in considerazione l'idea di un approdo - prima o poi - al Pro Tour?
    «Siamo giovani, e la voglia di crescere è naturale. Io e Citracca abbiamo iniziato tra i dilettanti e nel giro di 6 anni la nostra squadra era arrivata ad essere una delle tre più forti. Diciamo che lo stesso percorso ci auguriamo di farlo, nell'arco di 4 o 5 anni, tra i professionisti; anche se per il 2010 ovviamente resteremo nella categoria Professional. Poi ora c'è anche Mario Cipollini che ci dà una mano (oltre che le biciclette), e quindi in tre potremo coltivare con più fiducia le nostre ambizioni, pur sapendo che bisognerà procedere per gradi».

    Quanti corridori avrete in organico?
    «Per ora siamo a 16/17, ma contiamo di arrivare a 21 atleti. La squadra è costruita intorno a Visconti, grande protagonista nel 2009 (27 volte piazzato nei 10 nelle corse a cui ha partecipato) e atteso a un salto di qualità nel 2010. Certo, se avessimo tanti soldi prenderemmo Contador, ma così sarebbe troppo facile vincere, e invece noi dobbiamo e vogliamo puntare su nomi alternativi: per esempio scommettiamo forte su Rujano, che in passato ha fatto qualche sbaglio dovuto alla giovane età, ma che ha pagato di tasca sua e ora è pronto a tornare ai livelli del Giro 2005: se ce la farà, sarà una vittoria sua ma anche nostra. Sono poi arrivati in ISD-Neri ragazzi come Scognamiglio, Caccia e Longo Borghini (questi ultimi due li abbiamo presi perché quest'anno quando alla fine delle gare rimanevano in 20 davanti, loro c'erano sempre). Con altri uomini come Gatto o Clarke, avremo una formazione molto competitiva, direi anche migliore di quella del 2009, e comunque sempre molto affiatata: per dire, non ho confermato due ragazzi ucraini proprio perché non si erano amalgamati bene con gli altri».

    A un certo punto era sembrato che stesse per approdare nella vostra squadra Francesco Chicchi.
    «In effetti avremmo voluto un velocista, ma poi ho optato per conservare lo spirito battagliero della squadra. A me piace fare la corsa, attaccare, e in passato ci siamo presi le nostre responsabilità anche di fronte agli squadroni. Avere in formazione uno sprinter puro invece ti spinge ad attuare una tattica opposta, e allora se fai una cosa non fai l'altra: con Visconti e Rujano a finalizzare, ma anche con Gatto che sa tenere sugli strappetti e dire la sua anche in volata, continueremo quindi a metterci in vista come e meglio di quanto fatto quest'anno. E credo che gli organizzatori terranno presente quanto abbiamo dato nel 2009, quando si tratterà di estendere gli inviti per le corse del prossimo anno».

    L'affiliazione resta in Italia?
    «Senza dubbio, siamo italiani in tutto e per tutto, anche se abbiamo 6 ucraini in squadra».

    ...E anche se la ISD sponsorizza anche una Continental proprio in Ucraina: è pensabile che quella realtà diventi un vostro team satellite?
    «In qualche modo avevamo già un team satellite, e parlo della squadra dilettanti che gestivamo io e Citracca e che quest'anno abbiamo lasciato in eredità alla Promociclo. Ma il fatto di non poter seguire da vicino le cose non mi ha permesso di portare avanti un certo discorso, e così alcuni giovani che stavamo crescendo hanno preso il volo per altri lidi, come ad esempio Balloni che è andato alla Lampre. E allora non vale la pena investire se poi non puoi seguire da vicino il team satellite e poi arrivano gli squadroni Pro Tour a ingaggiare quelli che sarebbero dovuti essere i tuoi ragazzi: se riproveremo in futuro quest'esperienza, sarà certamente con presupposti diversi da quelli dell'ultimo anno».

    Marco Grassi - cicloweb.it
     
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26 replies since 11/11/2009, 01:26   1311 views
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