Mendrisio: Novak, un disabile in gara con i professionisti

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  1. Joey²
     
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    Mendrisio: Novak, un disabile in gara con i professionisti
    Disputare un mondiale con i “normodotati” sarebbe stato il sogno di Oscar Pistorius, il fuoriclasse sudafricano dell’atletica, amputato ad entrambi gli arti, che si è dovuto accontentare solo di correre dei meeting. Per Carol Edward Novak, il sogno sarà realtà domani, nella crono iridata di Mendrisio, riservata a Fabina Cancellara e compagnia pedalante.
    Carol Novak è uno dei tanti rumeni che hanno scelto l’Italia per realizzare i propri sogni. Lui, 33 anni, rumeno di Miercurea-Ciuc, sposato con Laura e padre di tre figli, il sogno l’ha coronato dieci giorni fa a Bogogno, un piccolo borgo di mille e duecento anime in provincia di Novara. In Italia ha trovato una squadra, la piacentina Essercina Argo Cycling, guidata dal team manager Pierangelo Vignati (medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Sydney 2000) e a Bogogno ha vestito la maglia di campione del mondo di ciclismo su strada, nella categoria LC2, dove ha fatto sua anche la medaglia d’argento della cronometro.
    Per le due ruote Carol è il Pistorius del ciclismo. Come il campione sudafricano è un campione con l’arto amputato. «Oscar l’ho conosciuto un anno fa allo stadio dei Marmi di Roma dove fu organizzata una riunione di atletica - ci racconta Carol, che è titolare della Med-Expert, azienda rumena che produce protesi -. Oscar è una bellissima persona, e francamente spero che un giorno i regolamenti possano consentirgli di misurarsi con i più veloci della terra. A lui mancano le gambe, ma non la tenacia e la voglia di emergere».
    Da Bogogno a Mendrisio: poco più di settanta chilometri. Una distanza accessibile per qualsiasi cicloamatore, figuriamoci per un campione del mondo. «Lo so che non sarà facile, ma chi fa sport sa perfettamente che bisogna sempre lottare e non porsi mai dei limiti. Il mio obiettivo è semplice: spero di lasciarmi alle spalle qualche avversario. So di avere i tempi per poter fare bene. Cosa mi rende felice? Sapere che il mio titolo mondiale è il primo oro ottenuto da un atleta rumeno nel ciclismo. Di questo io ne vado orgoglioso».
    Quella di Carol non è una storia fatta solo di bici. Novak, infatti, inizia la sua carriera sportiva sul ghiaccio: specialista dello speed skating (pattinaggio di velocità), partecipa anche a vari Mondiali juniores dove tra l’altro ottiene ottimi risultati. Nel 1996, però, un bruttissimo incidente d’auto gli cambia radicalmente la vita. «La frattura è tremenda, c’è poco da fare, l’amputazione della gamba destra è inevitabile», ricorda lui senza la minima emozione.
    Carol però non si dà per vinto, non si abbandona, reagisce come pochi.
    «L’amore per la vita e lo sport in particolare è troppo grande e neppure una menomazione fisica riesce a fermarmi. Mi dico: “non posso più pattinare? E che problema c’è, mi darò al ciclismo”. Inizio a correre in mountain bike. Ben presto, però, lascio le ruote ‘grasse’ per dedicarmi alla strada e corro parallelamente sia tra i paralimpici che tra gli elite ed in entrambi i casi ottengo buoni risultati. Nel 2003 la svolta quando mi piazzo secondo ai nazionali rumeni sia tra paralimpici che tra i normodotati. Domani mi troverò a dover lottare con degli autentici fuoriclasse del pedale, ma la cosa non mi preoccupa minimamente, anzi, mi stimola come poche altre volte mi è capitato. Difenderò i colori del mio Paese - ci dice questo ragazzo tosto e determinato, che in Romania ha un’azienda che produce protesi -, e l’idea di potermi misurare con campioni del calibro di Fabian Cancellara, campione del mondo e olimpico della specialità, mi inorgoglisce come pochi. Io il mio mondiale, comunque vada, io l’ho già vinto. E poi, come spesso dico: solo apparentemente a noi manca qualcosa, spesso abbiamo qualcosa in più».

    Da «Il Giornale» del 23 settembre 2009 a firma Pier Augusto Stagi
     
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  2. i0i
     
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    benissimo...

    per curiosità, corre con la protesi o con una sola gamba?
     
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  3. Joey²
     
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    da una foto che ho visto sembra corra con la protesi, se la trovo la posto
     
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  4. Joey²
     
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    eccola l'ho trovata:


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    Una gran bella cosa, sia per lui che per il ciclismo. Alla faccia dell'atletica e di come trattò Pistorius per la partecipazione alle Olimpiadi...

    Ma ovviamente ai tg nulla: invece di parlare di Novak e della sua storia, Le Iene di ieri (ad esempio) hanno fatto un bel servizio sul doping nel ciclismo. E solo nel ciclismo.
    Ovviamente.
     
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  6. tfk
     
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    la federazione dell'atletica ( che non mi ricordo bene come si chiama) ha detto che quelle protesi nel tratto in rettilinio danno vantaggio perchè sono come delle molle.
    però pistorius nel primo tratto perde parecchio
     
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    Novak, una crono storica
    Il risultato non contava. Era già bello, ed importante, esserci. Mendrisio, Canton Ticino, Svizzera, ore 12:36: l'alteta rumeno Eduard Carol Novak prendeva il via della prova a cronometro ai Campionati del Mondo su strada di ciclismo.
    Fin qui, nulla di speciale: se però pensiamo che Eduard ha una protesi al posto della gamba destra, ed è il primo atleta paralimpico a gareggiare in una prova Élite - così importante - con i normodotati, si capisce come questa data, questo giorno, anche il numero di dorsale (il 47), siano destinati tutti ad entrare nella storia non solo del ciclismo, ma dello sport rumeno e dell'intero panorama sportivo mondiale.
    Già soprannominato "il Pistorius del ciclismo", Eduard Novak ha preso il via nella seconda tranche di atleti, dopo lo slovacco Polievka e prima del brasiliano Nazaret. A seguirlo in ammiraglia (intervenendo anche telefonicamente nella diretta di Eurosport Italia) Pierangelo Vignati, mentre con lui in partenza c'era il direttore di Endurancenter, Daniele Zammicheli, visibilmente commosso: «Non era il mio primo Campionato del Mondo, avendo già accompagnato alcune Selezioni messicane, ma l'emozione stavolta è stata diversa, particolare; anzi, speciale. La preoccupazione di tutti era quella di non sentire eccessivamente l'evento e la proporzione di quanto stava per accadere, ma inevitabilmente il pensiero è scappato verso quella direzione».
    Tecnicamente la cronometro di Novak, già medaglia d'oro in linea ed argento a cronometro nella categoria LC2 dei Mondiali paralimpici su strada che si sono tenuti a Bogogno (Novara) dieci giorni fa, non doveva dire granché, ma il rumeno s'è comunque difeso discretamente, finendo 63esimo (su 66 atleti all'arrivo) a 11'06" dalla medaglia d'oro di Fabian Cancellara, percorrendo i 49,8 km del tracciato svizzero alla media di 43,283 km/h.

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    (bettiniphoto.net)

     
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  9. matteo007
     
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    è arrivato quartultimo niente male...s'è lasciato 3 persone dietro senza handicap
     
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  10. Torcicollo
     
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    Pazzesco...
     
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  11. Ricardinho92
     
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    Più forza di volontà che altro, però bravissimo lo stesso
     
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  12. i0i
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 24/9/2009, 02:04)
    Una gran bella cosa, sia per lui che per il ciclismo. Alla faccia dell'atletica e di come trattò Pistorius per la partecipazione alle Olimpiadi...

    Ma ovviamente ai tg nulla: invece di parlare di Novak e della sua storia, Le Iene di ieri (ad esempio) hanno fatto un bel servizio sul doping nel ciclismo. E solo nel ciclismo.
    Ovviamente.

    tra l'altro,...

    Millar non vince niente da quando è rientrato...

    (controllare su wiki)
     
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    CITAZIONE (matteo007 @ 26/9/2009, 13:43)
    è arrivato quartultimo niente male...s'è lasciato 3 persone dietro senza handicap

    Vero...
     
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  14. tfk
     
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    CITAZIONE (Matìas88 @ 26/9/2009, 21:38)
    CITAZIONE (matteo007 @ 26/9/2009, 13:43)
    è arrivato quartultimo niente male...s'è lasciato 3 persone dietro senza handicap

    Vero...

    sicuramente batteva cunego
     
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  15. dom94
     
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    CITAZIONE (tfk @ 27/9/2009, 11:58)
    CITAZIONE (Matìas88 @ 26/9/2009, 21:38)
    Vero...

    sicuramente batteva cunego

    ma pure col basso di quest'anno se la sarebbe giocata :asd:
     
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15 replies since 23/9/2009, 11:25   367 views
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