Azzurri a secco di vittorie, ma tante soddisfazioni con Pellizotti, Nibali e Nocentini

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    Azzurri a secco di vittorie, ma tante soddisfazioni con Pellizotti, Nibali e Nocentini
    Parigi (Francia) - domenica 26 luglio 2009 - Gli italiani vanno lasciano il Tour senza neppure una vittoria di tappa, e non succedeva dal 2001. Ma nel primo Tour senza doping degli ultimi dieci anni hanno fatto cose che non succedevano da inizio Anni ‘90: maglia a pois per Franco Pellizotti, otto giorni in maglia gialla per Rinaldo Nocentini (che ha chiuso 14°): ''cose che hanno scaldato il cuore degli italiani'', riassume Vincenzo Nibali, settimo nella sua seconda Grande Boucle, secondo miglior giovane e grande speranza del ciclismo tricolore.
    ''Nessuna vittoria ma un buon bilancio'', dice Pellizotti vestito coi pallini rossi del miglior scalatore, sceso appena dal podio dove è' stato premiato da Bernard Thevenet, il primo ad aver vinto sui Campi Elisi. Per lui anche il premio di miglior lottatore del Tour. L'ultimo ad aver indossato la maglia a pois era stato El Dialo Claudio Chiappucci, due anni di fila nel '91 e nel '92. Lo stesso Chiappucci è stato eguagliato da Nocentini nel numero di giornata in maglia gialla (8) e non succedeva dal 1990.
    L'anno scorso, al Tour 2008, le vittorie erano arrivate grazie a Leonardo Piepoli e Riccardo Riccò, tutti e due positivi all'Epo di terza generazione: ''Io preferisco mille volte questa maglia a quelle 2-3 vittorie. Non farei mai lo scambio'' assicura Pellizotti. Infatti Piepoli e Riccò sono finiti nel dimenticatoio, mentre ''questa maglia rimarrò nella storia'' assicura il leone veneziano.
    Vincenzo Nibali, compagno di Pellizotti, alla Liquigas, si gode il 7° posto personale e il quarto di squadra: ''ci abbiamo provato in tutti i modi a vincere una tappa e siamo stati molto bravi''. Il siciliano ricorda con piacere quell'arrivo al Grand-Bornard, in quarta posizione, affiancato da Armstrong che aveva raggiunto e trainato in discesa: ''un momento del genere la mia carriera non potrà più regalarmelo''. Nibali tra i primi dieci è un risultato da non sottovalutare, negli ultimi anni c'era riuscito solo Ivan Basso (secondo nel 2005, terzo nel 2004 e settimo nel 2003). ''Posso ancora migliorare, l'età è dalla mia parte'', promette Nibali.
    ''Devo lavorare ancora in cronometro come in montagna, ma sono sicuro che potrò puntare più in alto già dall'anno prossimo''. Prossimo appuntamento, il mondiale a Mendrisio a settembre: ''Immagino ci saremo tutti e tre (Pellizotti, Nocentini e Nibali, ndr), dovremo essere al meglio della forma per vincere''.
    Dei 15 italiani al via da Montecarlo, in 13 hanno raggiunto il traguardo finale dei Campi Elisi. Si sono ritirati due sprinter: Danilo Napolitano e Angelo Furlan.
    Avesse trovato un valido alleato, l’iridato Alessandro Ballan, decisamente in crescendo di condizione, venerdì si sarebbe giocato la vittoria della 19. tappa. Mentre pedalando verso Aubenas, ha trovando un Lefevre rimasto costantemente a rimorchio. Così il progetto della vigilia di centrare almeno una tappa con la maglietta arcobaleno è andato a farsi benedire ad un km e mezzo dalla linea bianca del traguardo.
    Non solo il ct Ballerini, ma un po’ tutti si aspettavano qualcosa di concreto da Pippo Pozzato. Il vicentino campione italiano ad Imola a fine giugno ha fatto parlare di se solo per le bizzarrie delle diverse versioni proposte della maglia tricolore: “Sono stanco e ho bisogno di riposare – ha detto il vicentino -, temo di avere sbagliato i programmi. Ho una marea di gare nelle gambe e non vedo l’ora di staccare un attimo”.

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