Bordry (AFLD) attacca: l'Uci è compiacente

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    Bordry (AFLD) attacca: l'Uci è compiacente
    Pierre Bordry, numero uno della AFLD (Agenzia Francese di Lotta al Doping) ha rilasciato oggi pesanti dichiarazioni nei confronti dell’Uci. «Abbiamo l’impressione – ha detto Bordry ai microfoni di RTL – che l’Uci sia compiacente nei confronti dei suoi tesserati. Non c’è la giusta professionalità nei controlli Uci: non sono sicuro che si applichi la stessa regola per tutti nelle medesime condizioni».
    Il presidente della AFLD ha rifiutato però di approfondire ulteriormente le sue considerazioni: «Prima di dire altro, voglio discuterne con il presidente McQuaid. Io non sospetto nulla e nessuno, ma stiamo lavorando attorno ad una competizione importante e la stessa regola deve valere per tutti».
    La AFLD, che lo scorso anno si era occupata di eseguire i controlli al Tour, collabora quest’anno con l’Uci, responsabile dei controlli, in seguito all’accordo stilato il 10 giugno scorso.

    da lequipe.fr
     
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    Effettivamente se guardiamo il lavoro fatto lo scorso anno dall'AFLD e quello di quest'anno... beh, c'è una bella differenza... mi ricordo a fine Tour Cunego fu controllato tipo 13 volte, Franck Schleck 16-17... quest'anno invece non si sente dir nulla... boh...

    E poi com'è che gli anni scorsi (precisamente 2006, 2007 e 2008... guarda caso...) pareva che tutti fossero dopati e adesso (che è tornato Lance... guarda caso) son tutti verginelli!? Boh di nuovo... non voglio far illazioni, certo che pare un po' strano insomma...
     
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  3. f23zelk
     
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    nei Tour di Armstrong non è mai stato trovato un positivo...guarda caso
     
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    Lotta al doping: il ministro Bachelot bacchetta l'Uci
    Le accuse di Pierre Bordry, presidente dell’Agenzia Francese di Lotta al Doping (AFLD) continuano a far discutere: gli ispettori dell’Uci avrebbero un occhio di riguardo per alcune formazioni in occasione dei controlli antidoping.
    Oggi il ministro francese della Salute, della Gioventù e dello Sport, Roselyne Bachelot, si è schierata al fianco del presidente dell’associazione che è finanziata al 95% proprio dal suo ministero.
    «L’Uci quest’anno si è vista investita dell'onere della lotta al doping al Tour – ha detto il ministro ai microfoni di RTL – e io voglio ricordare a ciascuno le sue responsabilità e che in particolare l’incidente occorso sabato, quando ci sono stati ritardi e movimenti sospetti in occasione di un controllo nell'hotel della Astana, non deve più ripetersi. I corridori devono assolutamente restare ben visibili agli occhi degli ispettori perché non ci sia poi alcuna ombra a proposito dei controlli stessi».

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    Armstrong risponde al ministro Bachelot: basta insinuazioni
    Lance Armstrong ha risposto con vigore al ministro francese della Sport, Roselyne Bachelot, che ha fatto riferimento ad un «ritardo» in un controllo antidoping disposto dall’Uci per il team Astana, da parte dello stesso Armstrong e del compagno Alberto Contador.
    «Basta insinuazioni - ha esclamato Armstrong - nella nostra squadra non ci sono mai stati casi di positività al doping. Trovo ridicolo tutto questo, stiamo disputando il Tour de France e non possiamo svegliarci spesso alle 6 del mattino, magari nel giorno in cui si deve affrontare una tappa di montagna. So solo che, quando hanno bussato alla mia porta, sono sempre sceso giù e mi sono sottoposto ai controlli del sangue».
    Ieri Roselyne Bachelot ha ricordato all’Unione ciclista internazionale l’obbligo di eseguire velocemente i controlli antidoping. «Voglio ricordare a tutti le proprie responsabilità ed in particolare non si dimentichi lo sfortunato incidente avvenuto sabato scorso, quando si è registrato un certo ritardo da parte dell’Uci ad un test del team Astana», aveva detto.

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  6. f23zelk
     
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    Kancheski e Vino che erano caro Armstrong? e i tuoi ex compagni Hamilton, Beltran, Heras?
     
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    Doping al Tour: la AFLD denuncia favoritismi per la Astana e...
    La Astana di Alberto Contador e Lance Armstrong ha beneficiato di un trattamento di favore in occasione dei controlli antidoping disposti dall’UCI durante il Tour: a sostenerlo è la AFLD (Agenzia Francese di Lotta al Doping) in un rapporto inviato lo scorso 5 ottobre all’Uci, alla Wada, ai ministri della sanità e dello sport, Roselyne Bachelot e Rama Yade, e alla ASO.
    Questo documento di 10 pagine - redatto a partire dal diario tenuto da due medici della AFLD incaricati di effettuare prelievi urinari e sanguigni durante la corsa - rappresenta un duro attacco all’Uci, i cui controlli quest’anno non hanno evidenziato alcun caso di positività, contrariamente a quanto accaduto nelle edizioni precedenti, quando ad effettuare gli esami era la AFLD stessa.

    ASTANA RISPARMIATA
    «Ogni volta controlli effettuati più tardi che alle altre squadre e tempi di attesa più lunghi prima che i corridori si presentassero ai controlli»: questo il trattamento privilegiato di cui godeva la Astana di Armstrong e Contador.
    I medici della AFLD scrivono come l’11 luglio nell’albergo della Astana, l’obbligo di presentarsi immediatamente ai controlli non sia stato fatto osservare da parte degli ispettori Uci che, peraltro, avevano rifiutato la presenza delle scorte della AFLD, obbligatorie al fine di sorvegliare che i corridori non procedessero ad alcuna manipolazione tra la notifica del controllo ed il prelievo stesso.
    I corridori hanno beneficiato di almeno 45 minuti di tempo prima dei controlli: «Con una tale tolleranza, accordata senza necessità, l’assenza delle scorte impedisce di assicurare la perfetta regolarità della procedura e che non siano state effettuate manipolazioni» si legge nel rapporto.
    La AFLD, poi, deplora il fatto che il 25 luglio (il giorno del Ventoux) non sia stato possibile effettuare i controlli su alcuni corridori della Astana perché il tempo di percorrenza per raggiungere l’albergo del team (a 60 km) sia stato sottostimato dagli ispettori Uci. L’Agenzia sottolinea poi come l’Uci abbia tramsesso i dati sulla localizzazione delle squadre prima del Tour ad eccezione di quelli della Astana... «Una mancanza di informazioni che non va certamente nel senso della lotta al doping» commenta la AFLD.
    E ancora, nel rapporto si legge come il 24 luglio durante un controllo a Lance Armstrong un fotografo non autorizzato abbia scattato delle immagini nella sua camera d’albergo «con il rischio di invalidare la procedura».

    I CONTROLLI SENZA SORPRESA
    Secondo la AFLD, gli ispettori UCI non hanno preso tutte le precauzioni per garantire l’anonimato dei test: «Non è propriamente professionale, gridare ad alta voce i nomi dei corridori controllati, come accaduto nella sala di un hotel a Barcellona».
    E ancora: la pubblicazione dei nomi dei corridori attesi all’esame a fine tappa è stata fatta mezz’ora prima dell’arrivo «consentendo così ai diesse di avvertire i propri corridori e garantendo un tempo sufficiente per eventuali manipolazioni». In più, i vincitori di tappa e i detentori delle maglie di leader si presentavano regolarmente al controllo un’ora - un’ora e mezza dopo l’arrivo. E pensate che il 7 luglio, giorno della cronosquadre, un corridore ha saputo di doversi sottoporre al controllo a sorpresa addirittura prima della partenza!

    CONSERVAZIONE ARTIGIANALE
    I medici dell’AFLD hanno lamentato il fatto che l’Uci non ha messo a loro disposizione neppure un piccolo frigorifero portatile, atto a garantire la corretta conservazione dei campioni. Provette urinarie, a volte addirittura quelle di sangue, sono rimaste per ore nel bagagliaio di un’auto, sotto il sole, prima di essere trasportate al laboratorio di destinazione, come accaduto per esempio il 12 luglio per i campioni del Team Milram.
    «Una mancanza grave rispetto a regole chiare e certe di corretta conservazione dei campioni prelevati, che può aver causato anche il deterioramento dei campioni stessi».
    L’AFLD rileva infine che gli ispettori UCI hanno definito - a torto - come contrlli a sorpresa quelli effettuati il mattino o la sera negli alberghi. Non è un “errore” da poco, perché la lista dei prodotto vietati nei controlli a sorpresa è molto più ristretta di quella relativa ai prodotti vietati “in corsa” ed esclude di fatto la ricerca di stimolanti o corticoidi.

    da Le Monde a firma di Stéphane Mandard
     
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    L'Uci smentisce: nessun favoritismo al Tour
    L’Uci ha immediatamente smentito che vi siano stati favoritismi nei confronti della Astana al Tour de France e inadempienze nei protocolli degli esami antidoping: «L’Uci è sicura che non vi siano state preferenze - ha detto Anne Gripper (nella foto), responsabile della lotta l doping per l’Uci, interpellata da Cyclingnews.com -. La questione era già stata sollevata a Tour in corso, ma al momento non possiamo aggiungere altro in merito a questo caso. Abbiamo già discusso con la AFLD di quanto è accaduto e quel che vi diciano è la semplice verità».

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    Doping: il tribunale di Parigi indaga sulla Astana
    Il Tribunale di Parigi ha aperto un’inchiesta preliminare sulla Astana, promossa dal viceprocuratore Dominique Pérard, dopo i fatti accaduti durante l’ultimo Tour de France.
    L’apertura di una inchiesta, che è stata affidata alla OCLAESP (Ufficio centrale di lotta contro contro gli attentati all’ambiente e alla salute pubblica) fa seguito al rivenimento di diverse siringhe sospette in uno dei raccoglitori che l’organizzazione della corsa ha fornito a tutte le squadre per lo smaltimento dei rifiuti di origine medica. Queste siringhe, utilizzate dalla squadra di Contador e Armstrong, sono state affidate al laboratorio parigino giudiziario Toxlab del Professeur Gilbert Pépin e sono attualmente sotto esame perché ne sia individuato l’uso specifico.

    da lequipe.fr
    a firma di Damien Ressiot
     
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    Astana: non abbiamo nulla da nascondere
    In un comunicato ufficiale, la Astana si dice sorpresa di apprendere dalla stampa francese il proprio coinvolgimento in una inchiesta disposta dalla giustizia francese riguardante l’ultimo Tour. Il team kazako scrive di non essere assolutamente a conoscenza dell’inchiesta e ribadisce: la Astana non ha nulla da nascondere, i suoi corridori non fanno uso di sostanze proibite e la società è pronta a cooperare con gli inquirenti, certa della veridicità delle proprie affermazioni.

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    Doping: durissimo attacco dell'Uci a Bordry e alla AFLD
    Dura era stata l’accusa, durissima arriva ora la risposta. L’UCI respinge con forza le accuse di incompetenza lanciate dalla AFLD (Agenzia Francese Lotta al Doping) e risponde contrattaccando in maniera violenta e circostanziata.
    In un dossier di 12 pagine, del quale la agenzia AFP ha avuto una copia, l’Uci smentisce tutte le accuse ricevute e imputa a sua volta una grande incompetenza alla AFLD.
    «Ora che il Tour è concluso, risulta evidente che l’Astana non ha beneficiato di alcun trattamento privilegiato, anzi i suoi corridori sono stati sottoposti ad un numero maggiore di controllo rispetto agli avversaari. I migliori atleti della Astana sono stati controllati tre volte di più degli altri atleti di spicco» scrive l’Uci.
    «Il ruolo della AFLD è stato modesto come da accordi, limitato al mettere a disposizione qualche medico per i controlli e ad eseguire qualche controllo a sorpresa. La decisione unilaterale della AFLD di portare aavanti un programma informale di osservazione ha prodotto un rapporto impreciso, incompleto, poco informato e inappropriato. E questo deve far riflettere sulle motivazioni della AFLD. E soprattutto è importante che tutti sappiano che l’AFLD è tutt’altro che perfetta nello svolgere le sue attività antidoping».
    L’Uci accusa la agenzia francese di aver reso inutilizzabili i controlli a sorpresa a cinque corridori francesi, svolti prima del Tour, inviando i campioni al laboratorio accioompagnati dai nomi dei corridori stessi.
    La Federazione Internazionale sostiene di aver già espresso le sue preoccupazioni in una lettera inviata al presidente della AFLD Pierre Bordry nel giugno scorso.
    «Diverse corse internazzionali UCI si sono svolte senza adeguati controlli antidoping a causa della incapacità della AFLD di essere rigorosa nell’adempimento dei suoi compiti e dell’invio del materiale ai laboratori competenti e altre tre federazioni internazionali - non citate - hanno avuto una spiacevole esperienza con l’agenzia francese».
    L’Uci accusa Pierre Bordry di abusare della propria posizione e si interroga sulle sue reali intenzioni: «ha come obiettivo la lotta antidoping oppure altre mire? In ogni caso l’Uci non è più disposta a tollerare il suo atteggiamento». (da velo-club.net)

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