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Il Quirinale in rosa e Napolitano saluta Menchov in russo
Arrivano tutti, a velocità ridottissima, in fila indiana, sulle bici. Volti noti e meno noti. Vincitori e vinti. Non ci sono sconfitti, ma solo facce stanche stanche e tanta voglia di tornare a casa. Cosa vuoi che sia salire al Quirinale dopo avere scalato quasi tutto il Blockhaus, o la Cima Coppi del Sestriere, essere andati oltre i 2.000 metri, dove l'ossigeno latita e l'aria rarefatta è di casa? E poi, c'è il presidente della Repubblica ad attendere i “reduci” del Giro d'Italia.
Dopo quasi 3.500 km percorsi da Venezia a Roma, attraverso salite, discese, precipizi (dov’è finito il povero Pedro Horrillo), pianure (insomma, di tutto di più), è un piacere tuffarsi nel protocollo un po' improvvisato delle istituzioni.
Il presidente Giorgio Napolitano accoglie i corridori sul piazzale del Quirinale come un padre i propri figli reduci da una guerra combattuta senza armi, ma solo a colpi di pedale. Li accarezza dolcemente, sorride loro, comprende anche la sofferenza ed il tormento di chi ha sperato fino alla fine di mettere le mani sulla maglia rosa. Poi, rivolto a Denis Menchov, al quale consegna il trofeo del Centenario, dice, in perfetto russo: ''Come stai dopo la caduta?''. E la maglia rosa, sorpreso e quasi incredulo, risponde: ''Adesso bene'', con il sorriso sulle labbra.
Il primo cittadino italiano è informatissimo sul Giro, lo ha seguito e fatto il tifo. Poi, fra una foto e l'altra, chiede al patron Angelo Zomegnan di riferirgli dell'Abruzzo, della gente, si è tuffato nel dolore e nella passione di chi è stato crudelmente provato dal terremoto del 6 aprile scorso.
Poi, il capo dello Stato ha passato in rassegna tutti i corridori, posando per una foto ricordo con Sastre, Pellizotti, Visconti, Scarponi, Garzelli, Menchov, Di Luca, Petacchi, Bruseghin e Basso. Con Di Luca si è intrattenuto sul ''carattere dei suoi conterranei abruzzesi''.
Infine, prima di tornare nelle stanze del Quirinale, Napolitano si è pure intrattenuto con Carolien Gehrels, vice sindaco di Amsterdam , ricevendone i complimenti per l'organizzazione del Giro e per la bellezza dei posti che l'Italia ha esportato - grazie alle immagini televisive - in tutto il mondo.
''Anche noi - ha detto la Gehrels - l'anno prossimo, vorremmo organizzare una cronometro bella come quella di Roma, ma ad Amsterdam'', dove partirà il Giro edizione 2010.
Il presidente Napolitano ha manifestato il desiderio di tornare entro i prossimi due anni in visita ad Amsterdam, ricevendo così l'invito ad assistere proprio alla partenza della corsa rosa. Nella capitale del Paese dei tulipani si disputerà una cronometro individuale che si concluderà simbolicamente allo stadio Olimpico, quasi a voler appoggiare la candidatura di Amsterdam per le Olimpiadi del 2028.
ciclonews.it
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