19° Tappa: Avellino - Vesuvio

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  1. Vince™
     
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    19° Tappa
    Avellino - Vesuvio



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Ancora la Campania ad occupare la scena per intero, con magnifici paesaggi peraltro, per la terzultima frazione del Giro d’Italia 2009.
    La partenza è ad Avellino, città capoluogo dell’Irpinia che sovrasta la verde conca del fiume Sàbato. E’ di moderno aspetto però conserva, nella parte centrale, ricordi medioevali. Sono da ricordare la Cattedrale ed il Museo provinciale irpino. La gastronomia del territorio si raccomanda per la pasta, nocciole, castagne ed insaccati vari. Vini d.o.c. della zona sono i bianchi Fiano e Greco di Tufo (anche spumante) ed il rosso Taurasi.
    La corsa rosa ha fatto tappa ad Avellino nel 1914 con la vittoria di Giuseppe Azzini, nel ’27 Binda, Dancelli nel ’65, nel ’77 il belga Freddy Maertens oltre alle varie tappe con conclusione nell’attigua Montevergine di Mercogliano.
    Profilo altimetrico vallonato ma senza difficoltà rilevanti, almeno fino al gran finale sulle pendici del Vesuvio. Da Avellino la corsa s’indirizza verso Bellizzi Irpino, Montoro Inferiore (centro di particolare passione ciclistica) ed entra quindi nella provincia di Salerno. Mercato San Severino, il passaggio da Salerno, importante città capoluogo con storia e motivi di peculiare valenza, la dolce salita verso il Valico Costapiana e quindi Cava dei Tirreni, la città d’origine di un grande caposcuola del giornalismo, direttore de La Gazzetta dello Sport che aveva il Giro d’Italia nel cuore: Gino Palumbo.
    Da Vietri sul Mare inizia lo spettacolo vero e di grande suggestione della costiera amalfitana. La strada è sinuosa, tormentata ma lo spettacolo è unico per Maiori, Minori, Amalfi, Praiano e Positano. Si entra in provincia di Napoli per affrontare la salita di Picco Sant’Angelo ed affacciarsi sulla costiera sorrentina con altri paesaggi da sogno. Sorrento, Piano di Sorrento sono zone che ricordano, in tema ciclistico, Carmine Castellano, il direttore del Giro d’Italia che ha rilevato Vincenzo Torriani e che è stato sull’ammiraglia della corsa rosa fino al 2004, per proseguire attraverso Vico Equense, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco e giungere infine ad Ercolano dove ha inizio la salita sul Vesuvio.
    La città è universalmente nota, insieme a Pompei, per l’eruzione del vulcano che le seppellì sotto una grande colata lavica nel 79 d.C. e per i conseguenti scavi che hanno riportato alla luce importanti spaccati degli abitati e delle abitudini dio vita dell’epoca. E’ meta di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
    E’ sempre meta ambita e luogo ricercato di villeggiatura con costruzioni di specifico valore architettonico di varie epoche e stili, soprattutto nel noto Miglio d’Oro, così definito per la bellezza peculiare del paesaggio. Molteplici sono le manifestazioni culturali e tradizionali dei luoghi.
    Ciclisticamente parlando la salita al Vesuvio rappresenta l’ultima occasione, per difensori ed attaccanti per usare una terminologia calcistica, di misurarsi in salita per la conquista o la difesa del primato. E’ un’ascesa che, dopo i primi tre chilometri più dolci, propone i dieci chilometri finali con una pendenza costante media del 10% per giungere al traguardo “tecnico” posto quasi al limitare del cratere, in un’ambientazione caratterizzata da splendida vegetazione e panorami mozzafiato, a vasto raggio, sul sottostante golfo di Napoli.
    Il Vesuvio ha già ospitato due conclusioni di tappe del Giro. Nel 1956 il grande Charly Gaul vinse la cronoscalata di otto chilometri precedendo di 37” il toscano Guido Boni e di 39” l’eclettico sprinter spagnolo Miguel Poblet. Nel 1990, con l’arrivo della semitappa mattutina partente da Sala Consilina e con il traguardo ad una quota decisamente più bassa, vittoria per lo spagnolo Eduardo Chozas davanti a Bugno in maglia rosa per tutto quel Giro, a 26”.
    La maglia rosa del Vesuvio potrà guardare con ben fondata fiducia al traguardo finale di Roma.

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    in arrivo



    Cronotabella

    Edited by SarriTheBest - 21/5/2009, 12:14
     
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  2. illip
     
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    Basso, Armstrong mi sa tanto
     
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  3. riccarduz
     
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    Tappa affascinante con il Vesuvio...
     
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  4. Ricardinho92
     
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    Sailta vera oltretutto
     
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  5. illip
     
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    Altro che vera qui ci si fa male in classifica :sisi:
     
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  6. Vince™
     
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    Pozzato e Mazzanti alla scoperta del Vesuvio
    Filippo Pozzzato e Luca Mazzanti hanno pedalato quest’oggi sulle strade del Giro del Centenario. In particolare hanno scalato e conosciuto le insidie del Vesuvio, uno degli ultimi baluardi prima del traguardo finale di Roma.
    “La salita è più dura di quanto mi avessero detto - dice Pozzato -. I rapporti che si useranno saranno il 23 e il 25 soprattutto all’inizio. Sarà una tappa chiave per la classifica finale del Giro, probabilmente la tappa decisiva”. Aggiunge invece Mazzanti: “Salita vera con poco respiro. E’ una frazione adatta agli scalatori leggeri. Sono undici km di pendenze importanti che si dovranno affrontare con regolarità per non andare fuori giri”.

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  8. illip
     
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    :quoto: mazzanti. Questa tappa sulla carta si presenta come la decisiva :sisi:
     
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    Basso ha provato anche il Vesuvio
    Con la scalata del monte Vesuvio, Ivan Basso ha concluso oggi la due giorni di sopralluoghi in vista del prossimo Giro d’Italia. Il varesino, che sabato sarà al fianco di Bennati nella Milano-Sanremo, ha testato in bicicletta gli ultimi 60 chilometri della 19ma tappa che da Avellino, percorrendo la costiera amalfitana, porterà ai 1.000 metri del Vesuvio. «Una tappa spettacolare e impegnativa – afferma Basso – non solo per la salita finale. L’intero tracciato è un continuo saliscendi che metterà a dura prova le nostre gambe, soprattutto perché arriveremo a questo appuntamento dopo 18 giorni di corsa. Il Picco di Sant’Angelo, dopo 100 chilometri, darà una prima scossa alla tappa, e l’ascesa al Monte Vesuvio farà il resto: mi aspetto che su questi 13 chilometri, che presentano una pendenza non eccessiva, si scateni la bagarre».

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  10. illip
     
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    Le prova tutte pur di provare a vincere :asd:

     
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    A Napoli, un fantaGiro...
    Mancano ancora 10 giorni al via del Giro d’Italia 2009 (Venezia, 9 maggio), ma a Napoli è già partito il Fantagiro del Centenario. Al via, in una corsa inedita promossa dal Comitato tappa di Napoli, e senza neanche bisogno di inforcare per una volta ancora la bici, 60 campioni di ieri e di oggi, scelti tra i tanti che hanno onorato il Giro in cento anni di storia. E che si contenderanno, a suon di preferenze registrate con la votazione elettronica sul sito www.comunedinapoli.it, l’intestazione di trenta viali della Villa comunale. E chi li avrebbe mai iscritti ad una stessa gara, se non l’ingegno dei napoletani, Ganna e Contador, Gaul e Van Steenbergen, Taccone e Massignan, Pantani e Bartali? Corridori in bianco e nero che non vivono più ma che idealmente per i nostri genitori forse vincono ancora, pensate a Belloni, quattro volte primo a Napoli, o a Guerra, contro i talenti di oggi in smaglianti tenute colorate come Ivan Basso o Damiano Cunego... Ad ognuno il suo eroe, via con il click, a ciascuno il suo nome d’arte indossato da ragazzino, da ritrovare sulla iscrizione in legno di un sentiero della Villa: sia italiano come Rino Bruni od olandese come Gerben Karstens. In quel ciclismo del buon ricordo dove al comando, con tutto il rispetto per Coppi, non ci sarà mai un uomo solo. Ma si sarà sempre in due, pedalando in fondo al viale. Il ciclista (non solo della domenica) e il campione.

    Gian Paolo PORRECA
    da 'Il Mattino' - 29 aprile 2009
     
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  12. illip
     
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    Bella Napoli :sisi: :compli:
     
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  13. marco92s
     
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    potrebbe essere decisiva piu' che per la difficoltà ( a mio avviso non è proibitiva ) per il momento in cui arriva
     
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  14. illip
     
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    :quoto:
     
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    Sarà molto interessante...
     
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