20° Tappa: Rovetta - Tirano

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    20° Tappa
    Rovetta - Tirano



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Dalle terre di falchi e stambecchi andrà in onda l’ultima tappa montana del 91° Giro d’Italia. È una frazione da far tremare i polsi, nonostante il tracciato non sembri impeccabile, a causa di quel Mortirolo collocato a quasi 50 Km dall’epilogo tiranese. Ma non sarà assolutamente facile recuperare i distacchi subiti sul mostro valtellinese, perché subito dopo c’è l’Aprica, salita facile ma che sembra non finire mai. L’ascesa verso la nota località turistica potrebbe dare la botta di grazia e prosciugare le rimanenti energie, certamente utili l’indomani, se il disavanzo sarà ancora recuperabile. E se questo sarà di esigua entità, spettacolare potrebbe risultare anche la successiva planata verso la valle dell’Adda, con attaccanti ed inseguitori che si fionderanno giù a tutta per cercare di guadagnare il più possibile oppure nel tentantivo di salvare il salvabile. Un finale, dunque, che favorisce gli scalatori puri ma strizza anche l’occhio anche ai grandi discesisti, in primis Savoldelli. Paolo prenderà parte alla frazione con uno stimolo in più: la partenza avverà nella sua Rovetta, località di villeggiatura estiva posta al margine orientale dell’altopiano di Clusone ed al principio della Val Borlezza. I primi 15 Km si svolgeranno lungo quest’ultima e sembrano quasi un omaggio al “Falco”, tracciati in dolce discesa verso il Lago d’Iseo, dove ha la sua foce il fiume che la percorre. Raggiunta Lovere, si ritroveranno strade già percorse il giorno precedente, che saranno ricalcate per una cinquantina di chilometri. Dunque, si ritoccheranno i principali centri della Valcamonica, a partire da Darfo-Boario Terme. Procedendo in direzione di Breno, capoluogo della valle, agli amanti dell’arte consigliamo la deviazione a Esino, dove visitare la “Cappella Sistina della Valcamonica”, com’è stata ribattezzata la chiesa di Santa Maria Assunta, internamente affrescata tra il 1493 ed il 1497 da Giovanni Pietro da Cemmo. Nel paese natale del pittore è possibile ammirare un’altra sua opera, un polittico esposto nella Pieve di San Siro; i richiami turistici non si esauriscono qua perché oggi Cemmo è frazione di Capo di Ponte, nel cui territorio sono state rinvenute molte delle incisioni rupestri che hanno reso la Valcamonica celebre nel mondo. L’area archeologica, protetta dall’UNESCO, riunisce ben otto parchi della valle, tra i quali la “Riserva Naturale di Ceto, Cimbergo e Paspardo”. In quest’ultima, sita nel territorio del comune di Nadro, si trova la “Rosa Camuna”, il graffito divenuto il simbolo della Regione Lombardia.
    Giunti a Edolo, dove Pavel Tonkov colse una vittoria di tappa al Giro (era il 1997), inizierà un massacrante circuito di quasi 120 Km, tracciato a cavallo delle Alpi Retiche e delle provincie di Brescia e Sondrio. Nel corso di questo anello si supereranno due dei passaggi più attesi di quest’edizione della corsa rosa, il Gavia ed il Mortirolo. Non s’inizierà subito a salire sul primo, anche se la strada comincierà dolcemente ad ascendere già all’uscita da Edolo. Si registra, infatti, una pendenza media del 3,8% nei 9,4 Km che conducono a Vezza d’Oglio, durante i quali si sfiorerà il centro di Monno, posto all’inizio del versante sud del Mortirolo. Vezza fu teatro di una battaglia durante la terza guerra d’indipendenza quando, due settimane dopo l’inizio del conflitto, il Corpo Volontari Italiano (unità militare comandata da Garibaldi) tentò vanamente di respingere le truppe di montagna austriache, provenenti dal Tonale. È proprio in direzione del passo che procederà il plotone dei corridori, pedalando in piano nei 6 Km che collegano Vezza a Temù, centro anch’esso legato a ricordi bellici: durante la Prima Guerra Mondiale costituì il principale nodo logistico del sistema difensivo italiano del fronte dell’Adamello, dove fu combattuta la cosiddetta “Guerra Bianca”, tra gli eserciti del Regno d’Italia e dell’Impero austro-ungarico (museo in loco). La strada riprenderà a salire, sempre con lievi pendenze, alle porte di Ponte di Legno. Quando l’alta Valcamonica si chiamava Dalaunia (termine menzionato per la prima volta nel 774 nel “Monumenta Germaniae historica diplomatum Carolinorum”, atto di donazione di queste terre al monastero di San Martino di Tours da parte di Carlo Magno), in questo luogo esisteva un semplice guado sull’Oglio, per superare il quale fu installato il ponte che ha attribuito il nome alla città (ma “di legno” è una corruzione dell’originario Dalaunia), oggi divenuta la principale località turistica della valle.
    Ancora un breve tratto facile e, dopo aver superato il torrente Frigidolfo, inizieranno i 16,5 Km del Gavia, un itinerario che ebbe i primi momenti di gloria nel XII secolo, all’epoca della Serenissima. In quei tempi, infatti, era uno dei pochi valichi praticabili tra la Repubblica di Venezia ed il nord dell’Europa. Cadde un po’ in disuso dopo il 1592 (anno dell’apertura della Strada Priula, che scavalcava le Orobie al più agevole Passo San Marco) e tornò in auge nel periodo della Grande Guerra , quando l’antica via di commerci fu trasformata in mulattiera militare, per rifornire le prime linee arroccate sul fronte retico. Mantenne tale funzione fino agli anni ’50, quando accadde, in uno dei tratti più esposti, un tremendo incidente stradale, che suscitò grande impressione in tutta Italia. Di lì a poco un nuovo cambio di destinazione interesserà la strada del Gavia, che diventerà terreno di battaglie sportive: Torriani la scoprirà, se ne innamorerà e la introdurrà per la prima volta nel percorso del Giro nel 1960. Un ostacolo tremendo, dove le elevate pendenze si sposavano alle difficoltà insite in una strada che, quarant’anni fa, era ancora una mulattiera stretta, ripida, sterrata ed esposta. Oggi l’asfalto ha ricoperto tutto, ma non ha intaccato le pendenze, che sono le stesse che ispirarono l’impresa di Imerio Massignan (poi vanificata dalle forature): dal ponte alla Cima Coppi (2618 metri) ci sono 1320 metri di dislivello ed una pendenza media del 7,9%, mentre la massima è del 16%, raggiunta a circa 10 Km dalla vetta, nel punto dove, fino a dieci anni fa, c’era ancora lo sterrato.
    Si scenderà in provincia di Sondrio per la Valfurva, circondata da una chiostra di montagne che racchiudono il Ghiacciaio dei Forni, il più esteso d’Italia. Si toccherà Santa Caterina, altra nota località di sport invernali, della quale sono originari l’eroe del K2 Achille Compagnoni e l’ex sciatrice Deborah Compagnoni: i due non sono parenti, anche perché il loro cognome è il più diffuso nella valle, particolarmente nella frazione San Nicolò.
    Al termine della discesa si passerà per Bormio, centro noto già al tempo dei romani per le sue “Aquae Burmiae”, tuttora sfruttate presso un impianto termale, situato all’inizio della strada diretta al Passo dello Stelvio.
    Imboccata la valle dell’Adda, dopo pochi chilometri si attraverserà la Valdisotto, lo stretto corridoio che separa la Valtellina dalla conca bormiense e che fu sconvolto, il 28 luglio 1987, da una colossale frana precipitata dal Monte Zandila, atto conclusivo della catena di calamità naturali passate alla storia come l’”Alluvione della Valtellina”. L’immane smottamento (40 milioni di metri cubi di materiale, scesi a valle ad una velocità di 400 Km/h), spazzò via tre frazioni del comune di Valdisotto e sbarrò il corso dell’Adda, provocando la formazione di un lago. Inoltre, a causa della violenza dell’impatto col fondovalle, il corpo franoso risalì per alcune centinaia di metri il versante opposto (dove provocò il crollo della millenaria chiesa di San Martino di Serravalle), mentre lo spostamento d’aria colpì una quarta frazione, Aquilone, l’unica dove si registrarono delle vittime (le altre erano state evacuate alcune giorni prima, proprio nel timore di una catastrofe).
    All’uscita dalla Valdisotto, la strada riprenderà lentamente a scendere e sfiorerà Sondalo, divenuto noto centro climatico nel 1932, grazie all’erezione, su iniziativa di Mussolini, del più grande sanatorio d’Europa, nove padiglioni immersi nella Pineta di Sortenna, dove fino a 5000 pazienti venivano a curarsi dalla “peste bianca”, la tremenda tubercolosi. La tradizione curativa non è mai venuta meno a Sondalo, oggi sede di uno dei più attrezzati ospedali lombardi.
    Procedendo verso Tirano si transiterà per Grosio, situato al limitare dell’area vinicola valtellinese, in una zona caratterizzata, come nella vicina Valcamonica, dalla presenza di incisioni rupestri. Nel borgo agricolo di Mazzo si abbandonerà il fondovalle per tornare ad inerpicarsi duramente: per chiudere il circuito bisognerà arrampicarsi fino ai 1854 metri del Mortirolo, valico che è nella storia d’Italia, in tutti i sensi. Come il Gavia, la sua genesi è bellica e potrete leggere i suoi trascorsi nell’articolo appositamente dedicato. In tempo di pace, vi si sono sfidati i principali scalatori del panorama ciclistico, a cominciare dal venezuelano Sierra. Questi, nel 1990, si trovò ad affrontare in discesa la tremenda verticale di Mazzo, percorrendone alcuni tratti a piedi, dopo esser ruzzolato a terra due volte.
    Dopo il Mortirolo c’è l’Aprica; le due ascese sono in completa antitesi l’una con l’altra: la prima durissima, la seconda di poco più lunga e dolcissima, ma potrebbe rivelarsi lo stesso indigesta. Col Mortirolo nelle gambe i suoi 14,9 Km al 3,3% potrebbero risultare insormontabili e mandare in riserva il serbatoio energetico. È un’ascesa da affrontare col proprio passo, senza strafare e, magari, approfittando dell’occasione per rifiatare. È quel che fece Marco Pantani nel 1994, su consiglio di Boifava, dopo aver fatto esplodere il Giro sul Mortirolo; tale strategia gli consentì di risparmiare energie (mentre ne sprecava Indurain, che lo raggiunse tra Edolo e Aprica) e di incrementare il suo vantaggio più avanti, sul Santa Cristina, valico che stavolta non sarà nel percorso di gara. Superato l’ultimo traguardo GPM del Giro 2008, inizierà una picchiata di una dozzina di chilometri che riporterà definitavamente la corsa nella valle dell’Adda. I falchi potranno agevolmente sfruttare i primi 8000 metri della discesa, previsti sulla larga SS 39, che plana in Valtellina con lunghi e panoramici rettifili; più ostico recuperare nella seconda parte, quando si abbandonerà la statale e si proseguirà su di una strada più stretta e tortuosa. Si riguadagnerà la pianura a Stazzona, borgo d’origine romana, quando al traguardo mancheranno circa 5 Km, quasi interamente previsti sulla strada che costeggia il corso dell’Adda. Tirano è un centro di antica tradizione commerciale, grazie alla posizione strategica allo sbocco della svizzera Val Poschiavo. Famoso è il santuario della Madonna, nell’omonima frazione, costruito a partire dal 1505 sul luogo di un’apparizione mariana.

    I VALICHI DELLA TAPPA

    Sella di Breno (342 metri). Vi sorge l’omonimo centro, il principale della media Valcamonica.

    Passo di Gavia (2621 metri). Aperto tra l’omonimo monte ed il Corno dei Tre Signori, è valicato dalla ex SS 300, che mette in comunicazione l’alta Valle Camonica (Ponte di Legno) con la Valle del Gavia. Quotato 2618 metri sulle cartine ufficiali del Giro.

    Passo della Foppa (1852 metri). È il valico che è comunemente identificato come il Mortirolo, attraversato da una strada provinciale che mette in comunicazione Monno con Mazzo di Valtellina. Sulle cartine del Giro è quotato 1854 metri. In realtà, il vero Mortirolo si trova altrove. Anzi, ne esistono due, il Passo del Mortirolo-Nord ed il Passo del Mortirolo-Sud, entrambi alti 1896 metri. Il primo si trova a nord est della Foppa ed è raggiunto da una strada sterrata a fondo cieco, che si stacca dal tratto terminale del versante Edolo / Monno - Foppa; il valico sud, invece, è toccato da una strada di cresta asfaltata che permette di raggiungere la Foppa direttamente dall’Aprica, passando per Trivigno.

    Passo di Aprica (1113 metri). Vi sorge l’omonima località di sport invernali ed è valicato dalla SS 39, che mette in comunicazione Edolo con Tresenda. Quotato 1173 metri sulle cartine ufficiali.

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


    Planimetria
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    Altimetria
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    Foto
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    L'altopiano di Clusone con Rovetta e San Lorenzo

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    Passo Gavia

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    La valle Camonica vista dal Mortirolo

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    Il cartello che indica la terribile salita la passo Foppa(Mortirolo)

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    Aprica

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    Tirano



    Edited by Joey Ramone GN - 30/5/2008, 18:30
     
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  2. "(Joe.Falchetto)"
     
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    ci sono ben 17 km fra la cima dell'aprica e l'arrivo... dire che la tappa è fatta a cazzo è dir poco! che cosa mi rappresenta l'arrivo a Tirano? si perde solo sul piano dello spettacolo!
     
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  3. Vince™
     
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    tappa fatta malissimo e che aiuta tanto contador. se suo mortirolo perde meno di 1 minuto è fatto per lui, dopo c'è tutto il tempo per recuperare o comunque per tenere in distacco sui 30 secondi. domanica nella crono prendere quasi 2 minuti su ricco e di luca, a meno che di luca non sia diventato anche uno specialista cronoman dopo essere diventato uno scalatore puro
     
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    Nn so com'è la discesa dal Mortirolo, ma una nuova puntata del duo Di Luca-Savoldelli ci potrebbe benissimo stare... soprattutto s c'è il tempaccio di oggi...
    Tutto dipende da Savoldelli... se resiste fino in cima e arriva coi migliori la fanno di sicuro...

    Domani ovviamente attaccherà Riccò... sogna un arrivo a Tirano in coppia col Gibo... e la cosa potrebbe essere probabile, xchè se domani Simoni ha la gamba spacca il mondo (o cmq ci proverà... è sicuro)... nn so come si comporterebbe sul traguardo, ma so sicurissimo che Riccò nn farebbe il figlio di p. in stile Basso... o se la giocherebbe allo sprint x i 20'', oppure la lascerebbe al suo compagno di fuga..
    Certo è che dp l'uscita di oggi nn mi stupirei di vedere i 2 Csf lavorare pro Contador o pro Di Luca... Sella nn l'ha presa affatto bene, e x me se la cova dentro una "vendetta"...

    Pellizotti, il Brus e Menchov se ne staranno buoni buoni mi sa... penseranno sl a tenersi le posizioni... idem VdB...

    Ah, l'unica fuga in porto che accetto domani è quella di Simoni! VAI GIBOOOOO!!!!

    CITAZIONE (Vince™ @ 30/5/2008, 18:26)
    tappa fatta malissimo e che aiuta tanto contador. se suo mortirolo perde meno di 1 minuto è fatto per lui, dopo c'è tutto il tempo per recuperare o comunque per tenere in distacco sui 30 secondi. domanica nella crono prendere quasi 2 minuti su ricco e di luca, a meno che di luca non sia diventato anche uno specialista cronoman dopo essere diventato uno scalatore puro

    2 minuti?! cioè sui 4 secondi al km? guarda che Di Luca nn è poi malaccio a crono... si difende... certo, Contador è + forte e guadagnerà... ma 2 minuti mi sembrano troppi... è corta la cronometro... sn 28km se nn sbaglio...
    L'unico dubbio è che, cm ha ricordato oggi Bulba, alle crono in sto Giro Di Luca ha fatto abb schifo... sl quello...

    Su Riccò nn saprei... ha detto fou s'è allenato tanto... boh... magari qualcosina + di Di Luca prende...
     
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  5. Carles Puyol
     
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    Secondo me oggi Simoni perde ancora moooolto...la gamba proprio non c'è! Ieri lo doveva spinge Savoldelli addirittura!

    Penso che oggi Riccò proverà con tutte le sue forze, ma non so quanto guadagnerà da solo...

    Contador non lo vedo molto bene però ce la può fare, mentre Di Luca a me non convince moltissimo, visto che ieri alla fine quando è andato da solo in salita non ha guadagnato nulla dal gruppo tirato da Colom e nel finale ha perso moltissimo...credo che oggi possa pagare, anche perchè difficilmente il Savo sarà con lui in salita!

    Mi aspetto degli attacchi dai Csf, che alla fine aiuteranno anche Contador! Ieri Sella si vedeva chiarissimo che era rimasto totalmente sbigottito dalle parole di Riccò...c'era rimasto proprio di merda! Oggi gliela fa paga...
     
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  6. Gibo Simoni
     
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    Io invece penso che Gibo oggi attacherà sul mortirolo per il successo di tappa!
     
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    Nn so com'è la discesa dal Mortirolo, ma una nuova puntata del duo Di Luca-Savoldelli ci potrebbe benissimo stare

    la discesa del mortirolo sarebbe adattissima ad un attacco, e molto tecnica, ricordo che 2 anni fa savoldelli che si era staccato recupero 2 minuti su tutti, e che basso fu portato giù letteralmente in braccio da simoni, pero temo che savoldelli non arriverà mai con di luca e difficilissimo, per il successo di tappa se simoni ha la gamba ci proverà, ma e molto difficile per come è disegnata la tappa, anche se fa la differenza sul mortirolo, tra discesa e aprica si aggiungeranno parecchi corridori, e arriveranno al traguardo minimo in 4/5 e sappiamo che gibo in volata non è cipollini...
     
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  8. absolutelybaso
     
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    I believe in Gibo
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  9. Pell
     
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    Daje Sella!!!! Oggi tifo per lui e contro Riccò... cmq già Baliani e Perez Cuapio i n fuga con il gruppo che perde 5 minuti sul Gavia
     
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    Secondo me oggi Simoni perde ancora moooolto...la gamba proprio non c'è!

    Se è stata una crisi di freddo (così cm ho sentito) le gambe c'entrano poco... anche xchè prima di ieri giravano abb bn...
     
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  11. Carles Puyol
     
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    secondo mme oggi nel caso di un attacco di Riccò o Di Luca sul Mortirolo, se COntador rimane da solo(senza compagni) e non viene aiutato da buoni corridori, nel tratto dopo la discesa può perdere anche 2 minuti... e questo vale per tutti! In quei km facili dopo 200 km, se nn hai la gamba proprio buona non vai più avanti...

    Vi ricordate Valverde alla Vuelta quando la eprse per l'attacco di Vinokourov? Li dopo la salita ci furono 5 km di pianura e Valverde ci perse quasi 2 minuti...

    Altro esempio Rebellin alla parigi-Nizza scorsa, dove dopo un grande attacco di Contador in salita, Rebellin continuò a perde anche in pianura...
     
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    120° km - Current race situation
    * Julio Alberto Perez Cuapio (CSF Group Navigare)
    * Antonio Colom Mas (Astana) and Fortunato Baliani (CSF Group Navigare) at 0.30
    * José Rujano Guillen (Caisse d'Epargne) and Evgeny Petrov (Tinkoff Credit Systems)
    * Félix Rafael Cardenas Ravalo (Barloworld) 2.00
    * Charles Wegelius (Liquigas) at 2.08
    * and Kevin Seeldraeyers (Quick Step) at ?
    * Gruppo Maglia Rosa at 4.54
     
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  13. Carles Puyol
     
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    CITAZIONE (GiboTheBest @ 31/5/2008, 14:47)
    CITAZIONE
    Secondo me oggi Simoni perde ancora moooolto...la gamba proprio non c'è!

    Se è stata una crisi di freddo (così cm ho sentito) le gambe c'entrano poco... anche xchè prima di ieri giravano abb bn...

    scusami ma quando ho scritto il messaggio ancora non sapevo il motivo della sua crisi...allora oggi volendo potrebbe anche reggere...
     
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    Kloden s'è ritirato! :o:

    nn è stata una gran furbata mandare Colom in fuga allora...
     
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    Ci siamo quasi... i big stanno x cominciare il Mortirolo!!!
     
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52 replies since 27/5/2008, 22:12   2719 views
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