Il focus di Giuseppe Martinelli sul Giro d'Italia

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    Martinelli in ghiaccio
    Il focus di Giuseppe Martinelli sul Giro d'Italia


    Avremo un ospite d'eccezione per seguire il Giro 2008 e capirne i risvolti tecnici e tattici: Giuseppe Martinelli, direttore sportivo di Pantani, Garzelli, Simoni e Cunego, solo per citare i più recenti campioni che con lui in ammiraglia hanno conquistato la vittoria nella Corsa Rosa. Quest'anno, per la prima volta dal 1977, seguirà il Giro dal televisore: Cicloweb ha il piacere di avvalersi del suo commento tecnico.


    Giuseppe Martinelli (Direttore Sportivo)
    a cura di Davide Podestà


    Edited by SarriTheBest - 11/5/2008, 03:37
     
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    Venerdì 9 maggio - La vigilia: La lunga attesa
    Bello questo Giro! Il percorso è duro e difficile, l'altimetria parla chiaro: ci sono tante salite, tappe difficili sia da interpretare che controllare e cronometro ben piazzate. Complimenti agli organizzatori, soprattutto per le cronometro, che sono ben posizionate e della lunghezza giusta: se la cronosquadre di Palermo sarà spettacolare senza pregiudicare la classifica (tutte le squadre dovrebbero stare nell'arco di 40 secondi), quella di Urbino ci dirà qualcosa in più perché molto tecnica, mentre a Plan de Corones ci sarà da divertirsi. Milano invece dovrebbe esser quasi una passerella: col percorso di quest'anno, se la classifica alla vigilia dell'ultima crono non sarà decisa, vorrà dire che c'è stato qualcosa di anomalo nella gestione tattica della corsa, ma non credo sarà così.
    Sarà un Giro sfiancante e spettacolare, in cui i velocisti non avranno vita facile.
    Il lotto dei pretendenti alla Maglia Rosa è di altissima qualità, soprattutto alla luce dell'innesto dell'Astana, che si presenta con Contador e Klöden, senza dimenticare Leipheimer, atleta di grandissimo spessore, forse sottovalutato. Non entro nel merito del discorso inviti, ma la presenza dell'Astana non può che far bene alla Corsa Rosa, che si appresta ad essere la corsa a tappe più interessante di questa stagione. I migliori ci sono tutti, peccato manchi Cunego... Vedo favorita la coppia Di Luca–Simoni, che senza Contador & co. avrebbe ammazzato la corsa, giocandosela sulle grandi montagne.
    Oltre ai grandi nomi non dimentichiamoci di Nibali, che anche se non credo possa arrivare in Rosa a Milano, può sicuramente stare con i primi: vediamo come saprà gestire la pressione.
    Vedremo anche se Riccò saprà gestire la squadra senza deludere le attese, è un corridore che mi piace molto e credo che il suo carattere metta un po' di pepe, cosa che appassiona i tifosi. Senza una guida come Simoni sarà sicuramente più difficile per lui il ruolo di leader: Piepoli è un valido aiuto, ma come Simoni tatticamente non c'è nessuno. Non dimentichiamo che la Saunier Duval non ha fatto molti risultati di rilievo fino ad ora ed il Giro è molto importante per loro.
    Aspettiamoci poi una o due vittorie di tappa da parte della Caisse d'Epargne, perché Unzue non viene al Giro per fare presenza, come qualche team francese... Corridori come Horrach e Lastras sono dei cagnacci, Rujano è un'incognita.
    È un'incognita anche la Barloworld, che può fare bene in qualsiasi tappa ed in classifica generale: ha Soler e Gasparotto, che la maglia Rosa l'ha già vestita. Potrebbero essere la sorpresa di questo Giro.
    Valjavec sarà l'uomo di classifica dell'AG2R, mentre Nocentini credo punti alle tappe. Vedremo.
    Quanto alla tappa di domani, vedo favorite nettamente la CSC e l'Astana, squadre abituate all'esercizio della cronosquadre e sicuramente motivate, mentre la Liquigas potrebbe essere il terzo incomodo, per un'eventuale maglia di Bennati nei prossimi giorni. La Slipstream a mio avviso punta sul Tour, mente spero che la Tinkoff dell'amico Maini tiri fuori dal cilindro una prestazione maiuscola, sorprendendo tutti.
    L'avvicinamento sarà fondamentale, i corridori hanno vissuto un'escalation di emozioni, partendo dalla presentazione, passando per la ricognizione ed arrivando a domattina, quando si renderanno conto di essere alla partenza di un grande appuntamento: sta ai direttori sportivi creare il clima giusto, senza esagerare con la pressione, ma nemmeno con la tranquillità...
    Buon Giro a tutti!

    Edited by SarriTheBest - 11/5/2008, 03:37
     
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    Sabato 10 maggio - Slipstream, chapeau! Ad Agrigento occhio a Gasparotto
    Una cronosquadre non è mai facile da preparare ed interpretare: quella di oggi è stata un pochino più incisiva del previsto, dando a noi qualche emozione forse inaspettata e qualche distacco di troppo ad alcuni corridori. La vittoria della Slipstream mi ha un po’ sorpreso, sapevo del grande lavoro che gli americani svolgono per le cronometro, quindi non erano da sottovalutare, tuttavia me li sarei aspettati meno motivati. Elementi come Zabriskie, Millar, Backstedt e la nuova Maglia Rosa Vandevelde hanno dimostrato un’altra volta di saperci fare con le cronometro: chapeau.
    Fra le altre squadre la Csc non ha deluso le attese, la LPR-Ballan e l’Astana hanno limitato onorevolmente i danni, mentre la Barloworld ha confermato il suo ruolo di mina vagante, forse sottovalutata: il quinto posto a soli 13” dagli americani conferma la bontà del lavoro svolto in ottica Giro e la validità dell’inserimento di due inseguitori come Cummings e Thomas per la prova odierna. Il percorso nervoso ed il vento hanno reso la giornata dura e, come anticipavo, corridori come Riccò e Simoni hanno accumulato un ritardo (51” per la Diquigiovanni, 1’02” per la Saunier Duval) che non permetterà loro di dormire sonni tranquilli: non dovranno sbagliare un colpo, a cominciare da domani…
    Sarà una tappa molto nervosa, atipica per essere una prima tappa in linea di un grande giro. Farà molto caldo ed i km da percorrere saranno 207, senza un metro di pianura: i corridori dovrebbero affrontare con relativa tranquillità la prima ascesa di giornata (con inizio posto al km 10), poi, verso il settantesimo km squadre come la CSF-Navigare e la Tinkoff inizieranno a cercare la fuga buona, approfittando magari della collaborazione di qualche team francese (chissà che Nocentini non provi qualcosa…) o della Silence Lotto se Mc Ewen decidesse di non giocarsi le sue carte.
    Chi cerca gloria con le azioni da lontano quest’anno dovrà fare i conti con la durezza complessiva del percorso, quindi è meglio sparare le cartucce migliori il prima possibile, perché tappa dopo tappa le energie saranno sempre meno. Non vedremo, forse per la prima volta, i corridori della Diquigiovanni-Androni all’attacco: saranno accanto al capitano Simoni, a maggior ragione dopo il distacco accumulato nella cronosquadre odierna.
    L’arrivo di domani, decisamente insidioso, sarà la ciliegina sulla torta per una tappa che si preannuncia spettacolare, nella quale non è detto che non cambi il leader della classifica generale: sul finale aspettiamoci atleti come Rebellin e Bettini, senza dimenticare Visconti che è sicuramente motivatissimo, ma non potrà fare affidamento solo sui suoi tifosi, perché vincere una tappa al Giro non è mai facile. Non lo sarà sicuramente per Bennati, che vedo davanti solo se la selezione non sarà eccessiva o se in giornata di grazia.
    Mi gioco Gasparotto, è cresciuto molto, sta imparando ad essere un leader ed il team di Corti lo sta valorizzando bene: domani la tappa è adatta a lui e credo abbia voglia di riassaporare l’emozione della Maglia Rosa…
     
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    Domenica 11 maggio - Di Luca non sprema i suoi gregari
    Riccò oggi ha dimostrato di non parlare a vanvera: se è vero che senza la trenata di Savoldelli avrebbe vinto Rodríguez, battere Di Luca e Rebellin su un arrivo del genere non è una sciocchezza...
    Non credevo potesse essere così pimpante già alla prima tappa, in cui è stato bravo a nascondersi fino all'ultimo, limitandosi ad impegnare (minimamente) il solito Piepoli ed il giovane Capecchi nel finale.
    La tappa è vissuta, come logica voleva, su una lunga fuga i cui protagonisti sono stati Loosli e Roy (rispettivamente Lampre e FDJ) mentre dietro la Slipstream si incaricava di guidare il gruppo, compito che spetta alla squadra della Maglia Rosa.
    Proprio la Slipstream ha perso un corridore tanto forte quanto sfortunato: Zabriskie, che però non è stato l'unico a cadere... con lui sono infatti finiti a terra Gasparotto e Pfannberger mentre prima ancora erano caduti Morabito (Astana) e Soler, primo "ferito" di giornata per una Barloworld decisamente sfortunata.
    La tappa è entrata nel vivo durante la discesa verso il circuito finale, nella quale i big si sono necessariamente portati avanti, per affrontare la salita della Valle dei Templi nelle posizioni migliori: qui Di Luca ha dato un segnale forte, mettendo la squadra alla frusta per non rischiare in questo finale insidioso e dimostrare a tutti che lui a Milano vuole arrivarci con la Maglia Rosa. Brava quindi la LPR-Ballan, decisamente compatta e padrona della situazione, anche se dovranno stare attenti a non esagerare con queste dimostrazioni di forza: Di Luca ha un ottimo team, che però non si può paragonare alla corazzata di cui disponeva lo scorso anno. In questo Giro i capitani dovranno stare molto attenti non solo alla gestione delle proprie forze, ma anche a quelle dei compagni, per non ritrovarsi mai senza la loro importante collaborazione in un Giro che ogni giorno può riservare sorprese.
    Domani vedremo la Liquigas della Maglia Rosa Pellizotti in testa al gruppo a tenere le redini della corsa, almeno fino alla volata, che si prospetta quanto mai interessante per due motivi: il primo sarà l'assenza del treno Milram, che difficilmente lavorerà per Zabel nella misura in cui lo faceva per Petacchi, mentre il secondo sarà lo scarso numero di occasioni a disposizione dei velocisti, i quali faranno bene a dare il tutto per tutto già domani. Favoriti Bennati ed ovviamente McEwen, che come "tradizione" cercherà di mettere qualche successo nel carniere il prima possibile, per poi tornarsene a casa prima dell'ultima settimana.
    Cercare di fare risultato il prima possibile sarà comunque il pensiero fisso di quanti sono al Giro per i successi parziali: più studio il percorso più mi accorgo quanto questo sia davvero impegnativo e logorante, il che aggiunto alla lista dei pretendenti alla maglia Rosa ed alle quattro cronometro darà vita ad una sfida veramente emozionante. Non solo: quest'anno le salite sono talmente tante che la maglia Ciclamino difficilmente finirà sulle spalle di un velocista puro, sarà più probabile vederla indosso ad un atleta che abbia una certa confidenza con la salita. Anzi, non è detto che maglia Verde e Ciclamino non possano sovrapporsi sulle spalle dello stesso corridore.
     
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    Lunedì 12 maggio - Bravo Bennati, corridori attenti!
    Bravo Bennati: sono molto contento di questo successo, è come se mi trovassi al Giro ed avesse vinto un mio corridore. Daniele è un Campione con la "C" maiuscola, troppe volte bersagliato dalla sfortuna: è il professionista che tutti i direttori sportivi vorrebbero avere, serio ed equilibrato fuori dalle corse, determinato e meticoloso in bicicletta. In pochi sanno allenarsi come lui e senza gli infortuni patiti fino ad ora chissà cosa avrebbe combinato...
    La tappa odierna si è svolta come da copione, con la solita lunga fuga che ha visto protagonista nuovamente Roy (FDJ), insieme questa volta ad altri cinque corridori, coprendo in fuga 140 km di questa lentissima tappa.
    Proprio così, la tappa è stata percorsa ad un ritmo decisamente blando: la Liquigas ha potuto proteggere confacilità la Maglia Rosa di Pellizotti, provandoci prima della volata con uno splendido Vincenzo Nibali: questo ragazzo dimostra ogni giorno di più di avere talento e l'azione di oggi l'ha confermato, si è trattato di un attacco vero, una rasoiata potente che ha sicuramente fatto drizzare le orecchie a parecchi, tant'è che a chiudere ci hanno pensato gli uomini della LPR Ballan. La volata poi è stata molto interessante perché si è notata l'assenza della Milram Milram "formato Petacchi": Bennati oggi era imbattibile, ma gli uomini in blu non hanno saputo organizzare un treno all'altezza di Erik Zabel, probabilmente meno motivati del solito. Comunque non tutti i velocisti sfruttano il treno allo stesso modo, anzi. Disorganizzazione anche in casa Tinkoff, dove anziché aiutare un Alberto Loddo molto in forma, ognuno ha pensato per sé generando una situazione di caos che ha portato anche ad una caduta, per fortuna senza grosse conseguenze.
    A proposito di cadute, vorrei smorzare le tensioni del dopo-tappa riguardo al percorso odierno, in primis perché non amo le polemiche e poi perché ritengo che la responsabilità sia da imputare, oltre che alla sfortuna, all'eccessiva rilassatezza dei corridori in alcune fasi della corsa: è risaputo i pericoli maggiori, paradossalmente, sono in agguato quando si pedala distrattamente, magari parlando con i compagni, proprio perché non si è mentalmente preparati per reagire ad un imprevisto, mentre dopo la corsa sono tutti tesi ed a volte si espongono in valutazioni azzardate. Di certo le rotonde ed i dossi che stanno imperversando da una decina d'anni a questa parte non aiutano i ciclisti, ma in corsa se non si è vigili al 100% bastano un tombino o una pietra per innescare una maxi-caduta dalla quale non si scampa.. a farne le spese oggi è stato Riccò, che lamentava forti dolori all'indice sinistro, a suo dire fratturato: i corridori sono fatti così, o non si rendono conto della gravità di una ferita oppure pensano subito al peggio, tuttavia saranno le radiografie a decretare l'entità dell'infortunio. Ospedale prenotato quindi sia per Riccò che Soler (oggi molto coraggioso, ha finito la tappa dolorante, senza conoscere quali reali danni abbia subito il suo avambraccio), i due dovranno valutare la gravità dei loro infortuni e decidere se ripartire o meno. Quel che è certo è che i corridori hanno sette vite come i gatti, ed anche nella peggiore delle ipotesi, cioè quella di una frattura, non escludo che potrebbero provare in qualche modo a non abbandonare la carovana.
    Domani la tappa dovrebbe essere la fotocopia di quella odierna, il percorso è simile e si deciderà tutto nuovamente in volata: il finale non è da sottovalutare, ma se i velocisti avranno la gamba non ci saranno problemi per loro. Occhio quindi di nuovo a Bennati, atleta che una volta sbloccato, difficilmente perde l'abitudine a vincere.
     
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    Martedì 13 maggio - Antipasto Bettini, dessert Cavendish
    La volata di oggi ha parlato inglese: Mark Cavendish. Il giovane talento degli sprint di casa High Road ha fatto vedere a tutti il suo talento ed ha messo in fila Bennati (che comunque mantiene la maglia ciclamino) ed il tedesco Forster. Cavendish viene dalla pista e si sa muovere bene nelle volate, ne sentiremo parlare. Anche se per ora è un po' cicciottello...
    Il resto della tappa è stata animata dalla fuga di Verbrugghe (Cofidis), che ha guadagnato molto e per un attimo ho creduto avesse qualche possibilità, salvo poi vedere squadroni come la High Road a tirare: quando il gruppo "mena", cioè procede ad andatura molto sostenuta, i fuggitivi possono dimenticarsi ogni sogno di vittoria, tanto più se in avanscoperta vi è un solo corridore.
    C'è anche stato il tempo di smorzare le polemiche di ieri relative a percorsi e trasferimenti: nel dopo tappa sono tutti nervosi, ma la notte porta consiglio ed allontana la fatica, poi corridori come Simoni e Bettini stamattina hanno fatto sentire la loro voce, ricordando a tutti che i trasferimenti fanno parte del mestiere. I pochi che stamattina erano ancora nervosi, probabilmente lo erano più per la tappa che per tutto il resto. Personalmente aggiungerei che al Tour è ancora peggio e si è ancora più stressati, ma nessuno si lamenta perché si parte già preparati: al Giro c'è un clima più rilassato e quando c'è un problema salta più facilmente all'occhio.
    Tornando alla corsa, abbiamo visto anche oggi una LPR-Ballan motivatissima nel supportare il suo corridore numero uno (di dorsale, e di fatto), tant'è che Di Luca stesso ad un certo punto ha consigliato a Bailetti di risparmiarsi un po'.
    C'è stato anche il primo vero scatto di Bettini che, pur sapendo di non poter vincere oggi, ha mostrato a tutti un'anteprima di quanto ha intenzione di fare domani: si preannuncia un finale scoppiettante, con tutti i big sicuramente davanti per non perdere secondi preziosi ed ovviamente vincere la tappa. Bettini su tutti, perché va forte e se lo merita, mentre non credo che Simoni possa prender parte alla lotta per la vittoria di tappa: il trentino sarà sicuramente attento a non perdere secondi, ma se ne starà tranquillo, perché il suo Giro inizierà nella terza settimana, quando le salite e la fatica mieteranno vittime... Gibo sa già dove colpire ed in salita saprà fare ancora molto male.
    Domani potrebbero definirsi le gerarchie in casa Liquigas, decidendo se votare la squadra a Nibali o Pellizotti. Non li vedremo ostacolarsi, ma nel finale di certo non si aspetteranno, perché se è vero che la Maglia Rosa è sulle spalle del Delfino di Bibione, è altresì vero che Nibali vuol fare bene: si tratta di una convivenza particolare, fra due corridori forti e motivati, che però non hanno mai realmente fatto classifica al Giro. Discorso diverso per la coppia Di Luca-Savoldelli, i quali hanno vinto tre Giri in due e sapranno regolarsi benissimo, collaborando al meglio per ottenere il risultato migliore. Potrebbe essere proprio Di Luca a strappare la Maglia Rosa a Pellizotti, con solo sette secondi di ritardo gli abbuoni possono giocare un ruolo fondamentale. Vedremo. Chi quasi sicuramente non vestirà la Rosa sarà Riccò, che in primis ha un ritardo di 33'' e poi dovrà fare i conti con i postumi della caduta di ieri.
    Quindi aspettiamoci la solita fuga, magari con qualche Tinkoff, ed un finale pirotecnico dove i migliori saranno tutti lì, compreso un certo Contador...
    Vi lascio con un piccolo aneddoto relativo alla tappa di ieri: i professionisti spesso sono i primi tester per le innovazioni tecniche e nella fuga ben quattro corridori su sei avevano in dotazione sulle loro biciclette dei nuovi gruppi, probabilmente dei prototipi, Campagnolo per Buffaz e Brutt, Shimano per Jurco e Roy. Cercherò di informarmi, magari interpellando direttamente qualche addetto ai lavori presente al Giro: se possibile vi aggiornerò presto su questo interessante particolare...
     
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    Mercoledì 14 maggio - Occasione persa per Bettini
    Ogni tanto le fughe arrivano: quella di oggi era ben assortita e la tappa ha avuto un degno vincitore, che risponde al nome di Pavel Brutt. Il russo della Tinkoff, guidato dall'amico Maini, ha finalmente coronato quel successo di tappa che inseguiva già dal Giro dello scorso anno andando sempre in fuga. E badate bene, andare in fuga non è facile quanto può sembrare, ci vogliono gambe e "fiuto" per entrare nell'azione giusta...
    Millar, seppur sfortunatissimo nel rompere la catena, non avrebbe potuto contrastare il russo.
    Chi la tappa l'ha persa è stato Bettini che, come lui stesso ha ammesso nel dopo tappa, non ha creduto abbastanza nella vittoria e non se l'è sentita di sfruttare al meglio le potenzialità della Quick Step quando sarebbero bastati pochi sforzi in più per riprendere i fuggitivi, i quali erano un po' al risparmio in previsione dell'ascesa finale. Peccato, perché nello sprint per il quinto posto ha palesato una superiorità che sarebbe stata ancora più netta se in palio ci fosse stata la vittoria. Sarebbe stato interessante vedere bene i movimenti dei leader durante l'ultimo km, ma la regia non ce lo ha permesso, dandoci solo il dato di fatto che fossero tutti li davanti . Ma torniamo a Bettini, che sta indubbiamente crescendo di condizione e vuole assolutamente alzare le braccia in questo Giro d'Italia: ieri ha provato, oggi ha sbagliato, domani ci riproverà sicuramente.
    La tappa di oggi tecnicamente ci ha detto poco: la Liquigas ha mantenuto la maglia risparmiandosi il più possibile, cosa che ha fatto anche la LPR Ballan. I leader sono stati al coperto, non impegnandosi troppo nemmeno nello sprint per il piazzamento, sprint che ha visto il solo Pellizotti veramente impegnato, per difendere la Maglia Rosa.
    E' bene che Pellizotti questa maglia la difenda con le unghie e con i denti, perché è vero che è motivato e che al momento ha una grande gamba, ma la sua tenuta nella terza settimana sarà tutta da verificare: avere la maglia nel suo caso potrebbe essere una situazione di vantaggio, sia per il morale che per il puro dato cronometrico.
    Domani il menù non si discosterà molto da quello odierno: molto probabilmente vedremo una fuga cui il gruppo, memore della tappa precedente, non lascerà troppo spazio, per poi riservare ai grandi nomi l'onore e l'onere di giocarsi la vittoria sullo strappo finale. Il Giro è già arrivato a Peschici nel 2000 e nel 2006, occasioni nelle quali si imposero, guarda caso, proprio Di Luca e Pellizotti, sicuri protagonisti anche domani assieme al già citato Bettini ed all'inesauribile Davide Rebellin.
    La Maglia Rosa sarà di nuovo in palio per via degli abbuoni, aspettando la tappa di Pescocostanzo: si tratta sì di un arrivo in salita, ma secondo me se ne sta un po' sopravvalutando l'importanza. Ne riparleremo domani.
    Vi saluto riprendendo la curiosità tecnica di ieri: i gruppi visti sulle bici di alcuni corridori in questi giorni sono effettivamente dei prototipi. Ne ho avuto la conferma da Orlando Maini, ds Tinkoff, che ha provato questa novità tecnica, nello specifico Campagnolo, proprio col vincitore odierno Pavel Brutt (che però oggi montava componentistica standard): si tratta di un cambio nuovo, con componenti elettroniche, che Campagnolo sta testando da un po' di tempo con esiti positivi.
    Mistero svelato...
     
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    Giovedì 15 maggio - La Banda-Reverberi colpisce ancora
    Ogni anno Bruno e Roberto Reverberi piazzano almeno una vittoria con qualche loro corridore: oggi è stato Matteo Priamo ad alzare le braccia sul traguardo di Peschici.
    Analizzeremo la corsa fra poche righe, prima però voglio spendere qualche parola a favore di questo bravissimo veneto, che oggi è stato il più forte (nonostante i postumi della brutta caduta di due giorni fa) ed il più lucido nel finale di corsa, promuovendo l'azione giusta al momento giusto e sbaragliando letteralmente la concorrenza del suo compagno di avventura basco.
    La fuga fiume di oggi non deciderà questo Giro d'Italia, tuttavia lascerà qualche strascico: da domani in gruppo ci sarà molta più confusione, perché vedremo diverse "corse nella corsa". Ci sarà una lotta fra Visconti e Nardello (ma forse anche Russ, chissà) per la Maglia Rosa, ci sarà la lotta per la vittoria di tappa e non mancheranno le scaramucce fra chi vuole il podio di Milano. Se oggi tutti i capitani si fossero presi l'impegno di mettere due dei loro uomini avanti a tirare, sicuramente la fuga non sarebbe arrivata con dieci minuti abbondanti di vantaggio: i big hanno perso l'occasione ghiottissima di centrare un'accoppiata tappa e maglia (cosa che a questo punto non possono fare nemmeno domani) e più in generale di avere facile controllo della corsa nei prossimi giorni, in cui la Maglia Rosa potrebbe cambiare proprietario molto spesso. Per qualche tappa avremo una classifica un po' atipica nei suoi piani alti. Noi da casa ci divertiremo sicuramente, i favoriti per la vittoria finale un po' meno, in particolare Pellizotti che, rispolverando l'analisi di ieri, avrebbe fatto meglio a difendere il suo primato.
    Comunque ormai è andata così e, prendendo il buono della situazione, possiamo rallegrarci della vittoria di un corridore di cui sentiremo parlare e della Maglia Rosa di Giovanni Visconti, che domattina avrà un bel grattacapo al momento di vestirsi: Rosa, Bianco o Tricolore? Scherzi a parte, si merita un bravo anche lui e si goda questa maglia, perché non è detto che domani non la perda...
    A Pescocostanzo vivremo la prima tappa-verità di questo Giro, tappa in cui i big saranno costretti a scoprire le loro carte: si tratta di una salita che probabilmente non farà sfracelli, ma che allo stesso tempo non va sottovalutata, perché alcuni potrebbero mettere a nudo le loro debolezze, portandosi dietro poi la stanchezza nelle tappe successive, in particolare nella prossima crono.
    Chi vincerà domani non è sicuro di vincere il Giro, ma chi perde due minuti, se a corto di condizione, rischia poi di perderne anche 15 su salite come la Marmolada o il Monte Pora, perché di certo la condizione non si inventa.
    Nel finale della tappa odierna abbiamo ricevuto alcuni segnali: in primis da Contador, che ha dimostrato nel finale di avere una bella grinta ed una forma in crescendo, senza dimenticare Riccò, che si è sicuramente reso conto dell'errore commesso oggi e domani sarà bello carico. Occhio, perché ora sta anche superando i problemi fisici...
    Per finire, qualche considerazione su due giovani che conosco molto bene: il primo è Francesco Gavazzi, della Lampre, che oggi era nella fuga decisiva e sta crescendo con tranquillità, il secondo è Morris Possoni, il quale oggi ha ceduto la maglia Bianca a Visconti. Possoni è un buon corridore, giovanissimo, non bisogna quindi caricarlo di aspettative ma lasciarlo li, a ruota dei grandi ad imparare come si vince. Non mancheremo di tenerli d'occhio.
    Per adesso, in bocca al lupo a loro e a tutti gli altri ragazzi in vista di domani: ci sarà da divertirsi!
     
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    Venerdì 16 maggio - Terza fuga in porto: qualcosa non va...
    La terza fuga consecutiva ad andare in porto è un sintomo evidente di una certa anomalia nell’organizzazione tattica delle squadre: Bosisio è stato molto bravo, tanto quanto Sella è stato sfortunato, ma non avrebbe dovuto essere li… o meglio, non era il vincitore “giusto” per la tappa di oggi: è un bel corridore e visto che l’ammiraglia gli ha dato via libera, ben venga questo successo per lui e per la sua carriera. Ma il vincitore di oggi doveva essere Di Luca. Danilo puntava a questa tappa sin dalla presentazione ed aveva dichiarato ai quattro venti le sue intenzioni bellicose, intenzioni che ha ovviamente messo in pratica, attaccando in maniera decisa nel finale. Meritava la vittoria.
    Certo, la prestazione di Bosisio non influenza il podio di Milano, né la condotta del suo team nei prossimi giorni, se non togliendo qualche forza in campo; il pubblico però voleva e meritava un grande nome a braccia alzate sul primo vero arrivo in salita. Di certo non avremo un crollo dell’audience, perché il Giro è sempre il Giro, tuttavia la vittoria di un big avrebbe catalizzato ancor di più l’attenzione sulla Corsa Rosa.
    Oltre a Danilo, ovviamente, abbiamo visto tre grandi individualità: Piepoli, Riccò e Contador. Se i primi due hanno messo per un secondo alle strette Di Luca (a proposito: voto 10 a Riccò per questa prima parte di Giro, anche se ha la lingua che ogni tanto gira più forte delle gambe, ma ci si può lavorare), attaccandolo proprio quando stava rifiatando dopo essere scattato un po’ troppo forte, Contador se ne stava li bello tranquillo, trovando per strada la conferma che la sua condizione sta crescendo. Già ieri ci aveva avvisato, mettendo quella mezza ruota davanti agli altri leader sull’arrivo di Peschici…
    Contador richiede una parentesi: di sicuro non è partito con una condizione da Tour e non escludo che fosse davvero in un periodo di stacco. A mio parere dietro all’Astana vi sono anche alcune aziende italiane che hanno rapporti commerciali con il Kazakistan, questo ha fatto si che il team non fosse mai realmente escluso dagli inviti. Ragionando in quest’ottica, Kloden e Leipheimer si potrebbero esser preparati a dovere (ad Urbino saranno dolori per i nostri), mentre Contador sarebbe il grandissimo nome che giustifica la partecipazione dell’Astana al Giro. Io la vedo così.
    Chiusa la parentesi Contador-Astana, oggi abbiamo visto che in gruppo non vi è ancora una squadra decisa a dominare la corsa, altrimenti le fughe non andrebbero via così facilmente: ci guadagnano Tinkoff e CSF-Navigare, dotate di organici forti e mentalità vincente, pronti ogni giorno a far saltare il banco. Ritengo che l’errore di ieri della Liquigas, cioè non difendere la Maglia Rosa, possa avere ripercussioni sia sul Giro di Pellizotti (ora davvero tutto in salita) sia sull’economia della corsa, in quanto dopo due fughe consecutive andate in porto, in molti si sono sentiti di provarci anche oggi, riuscendoci, e non è detto che non succeda anche domani.
    Domani la Maglia Rosa dovrebbe restare sulle spalle di Visconti, il quale potrebbe tenersela per un bel po’, mentre per la vittoria di tappa vedo diverse possibilità: se non arriverà una fuga anche domani, sicuramente vedremo uno scontro fra i big, con Bettini e Rebellin particolarmente motivati. Se invece si andrà piano non è detto che qualche velocista non possa tenere.
     
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    Sabato 17 maggio - Grandissimo Riccò, Bettini da applausi
    Se il Giro fosse tutti i giorni così emozionante, ci sarebbe da farsi venire un infarto. Splendido finale, scoppiettante e divertente, con tutti i migliori davanti a giocarsi la vittoria di tappa: Riccò, Bettini e Rebellin firmano un ordine d'arrivo a dir poco regale.
    Anche oggi il controllo della corsa da parte delle squadre dei favoriti è stato... inesistente: Di Luca e Simoni hanno mandato due uomini in fuga per salvaguardare gli altri, lasciando la corsa sulle spalle (e sulle gambe!) della Quick Step di Bettini e Visconti. Il Campione del Mondo ha dato conferma una volta di più di essere un vero campione, nelle gambe e nella testa, perché dichiarare di voler vincere ed arrivare secondi dietro ad un grandissimo corridore è da applausi. Comunque Bettini è sempre da applausi...
    Riccò dal canto suo non è da meno: non sta facendo molti calcoli divertendoci parecchio, ha la gamba per poterlo fare e Piepoli gli garantisce un notevole appoggio. Sulle montagne aspettiamoci grandi cose da questo ragazzo che giorno dopo giorno parla sempre meno a vanvera.
    Chi non mi sta convincendo è Di Luca, non tanto per la gamba, quanto per la gestione tattica della squadra: la LPR Ballan sta correndo in maniera molto dispendiosa, anche oggi ha mandato in fuga Spezialetti, sperperando energie preziose nei prossimi appuntamenti chiave di questo Giro. Forse in questo Di Luca paga il fatto di avere dei compagni che per la prima volta si trovano a fare un certo tipo di lavoro: ragazzi come Pietropolli, oggi decisamente fuori luogo nella volata finale, sono abituati a fare la corsa giorno per giorno,cercando di raccogliere sempre il più possibile, cosa che alla lunga logora parecchio. Penso che pianificando la tattica già dalla sera prima ed imponendo un "catenaccio" attorno al capitano, Di Luca potrebbe avere vita più facile lungo la strada che porta alle grandi montagne. Stesso discorso per Simoni, che oggi aveva un uomo come Nardello a cuocersi in fuga, quando invece dovrebbe stare accanto al suo capitano.
    Se si vuole vincere il Giro non si può puntare ad ogni traguardo: temo che queste due squadre, in particolare la LPR, stiano spendendo un po' troppo.
    Certo, non è per niente facile guidare una squadra, tanto più di questi tempi, con il fiato dei media sempre sul collo: tutti dicono la loro ed è difficilissimo non farsi influenzare. Basti pensare che Zomegnan dopo due giorni di pressioni e lamentele ha accorciato una tappa di 30 km... Personalmente, ritenevo utile vivere il Giro con il mio staff stretto attorno, limitando le mie apparizioni in televisione ed evitando di leggere i giornali per non farmi distrarre da nulla e da nessuno.
    Due squadre che invece non si stanno spremendo più di tanto sono la Saunier Duval e l'Astana, che molto probabilmente stabilirà le gerarchie interne dopo la crono di Urbino: occhio a Kloden e soprattutto a Leipheimer, che fino ad oggi ha limitato sia l'affaticamento fisico che quello mentale. Stando alle dichiarazioni fatte in tv, l'unico ad essersene accorto sembra Gasparotto, che paradossalmente non è interessato alla classifica...
    In casa Liquigas invece la situazione è di difficile comprensione: Pellizotti è stato brillante anche oggi, ma ripeto che avrebbe fatto meglio a difendere la Maglia Rosa, Nibali invece dopo i grandi proclami della vigilia non vorrei fosse rimasto un po' solo. Vedremo.
    Domani tappa per velocisti, Bennati ha una grande gamba e lo vedremo sicuramente davanti, Bettini vuole vincere e farà di tutto per alzare le braccia vicino a casa sua mentre Mc Ewen... non si vede, o meglio finora non ha dato segnali della sua presenza in gruppo. Se devo dire la mia, è dal finale di stagione 2007 che lo vedo un po' svogliato: forse sente gli anni, tanto che in questo 2008 ha vinto una sola volta. Speriamo che domani riesca a smentirmi.

    Domenica 18 maggio - Occhio alla crono dopo il riposo!
    Doveva essere giorno di Bennati e così è stato: il velocista della Liquigas ha centrato anche oggi l’appuntamento con la vittoria e la Maglia Ciclamino, battendo un Bettini esagerato (in tutti i sensi, scopriremo dopo il perché) ed un McEwen non ancora al top. Di Bennati ho già parlato, tessendone le lodi in occasione della prima vittoria, mi preme però rimarcare quanto questo atleta riesca a prepararsi a puntino anche senza correre, presentandosi al Giro con i soli Romandia e Trentino nelle gambe. Daniele è un uomo sereno, motivato e tenace che riesce veramente ad allenarsi come si deve. Non è facile.
    Bettini oggi è stato irrefrenabile, voleva dare tutto davanti alla sua gente e c’è riuscito: volata finale a parte, il suo scatto in salita ha denotato la sua condizione crescente e la sua voglia di dare spettacolo, tuttavia gli ha levato un po’ di brillantezza nella volata finale. Bettini è fatto così e siamo ben contenti di tenercelo… ce ne fossero come lui! Beh, un altro forse c’è ed è Riccardo Riccò. Il modenese oggi ha seguito il campione del mondo dimostrando si avere una grandissima gamba ed una buona dose di incoscienza, buona per lo spettacolo, si, ma decisamente inopportuna nella giornata odierna. La tappa non ha avuto poi altri sussulti, se non una fuga che la Quick Step ha controllato senza problemi, guidata da un Visconti che si sta dimostrando un buon leader. Probabilmente terrà la Maglia Rosa ancora per un po’: i suoi sette minuti dovrebbero “resistere” sia alla crono che al monte Carpegna.
    Apriamo il discorso crono, indissolubilmente legato al giorno di riposo: è la prima volta, se la memoria non mi inganna, che troviamo una cronometro dopo un giorno di riposo. Sarà molto difficile affrontare al meglio queste due giornate, in quanto con la prima ci si gioca la seconda: sarà fondamentale limitare al massimo i disagi del trasferimento, riposando bene ma non troppo. I corridori di classifica molto probabilmente si sveglieranno abbastanza presto, per affrontare una sgambata ed una ricognizione del percorso, poi massaggi, pranzo leggero, magari a base di cereali e via alla ricerca della tranquillità. Ogni corridore ha i suoi segreti per vincere la tensione e dovranno metterli in campo tutti perché con tutta la giornata libera sarà difficile non fondersi il cervello pensando alla cronometro.
    Chi non gestirà al meglio il lunedì, magari alimentandosi troppo, si ritroverà sicuramente “ingolfato” il giorno seguente: significa avere grandi difficoltà ad esprimere il proprio potenziale ed implica problemi di carburazione. Il percorso poi, tutto in leggera salita, non aiuta di certo chi non è in giornata. Chi soffrirà contro il tempo rischia anche di pagare nella tappa successiva.
    Quindi altro che giorno di riposo: corridori, tecnici, massaggiatori e meccanici faranno lo straordinario!

    Lunedì 19 maggio - Il punto sulle squadre fino ad ora
    Sfruttiamo il giorno di riposo per fare un bilancio di questa prima settimana di Giro d’Italia ed analizziamo l’operato delle squadre: io la vedo così…

    LPR – BALLAN: Di Luca è sicuramente forte e preparato mentre Savoldelli si è visto poco, forse si è nascosto. La squadra ha lavorato bene ma non mi ha convinto pienamente, in quanto li ho visti a volte troppo esuberanti. La vittoria di Bosisio è un bel risultato. Voglio vedere come riusciranno ad organizzarsi nella terza settimana.

    AG2R: l’unico corridore da classifica è Valjavec, che probabilmente sarà a ridosso della top ten sia nelle tappe di montagna che nella classifica finale. Per il resto, qualche uomo in fuga e nulla più.

    ASTANA: questa super squadra finora ha corso molto bene, muovendosi un po’ di rimessa senza troppo clamore. Il lieve infortunio di Contador non dovrebbe essere un problema: domani usciranno allo scoperto.

    BARLOWORLD: ad essere sincero mi aspettavo di più. La sfortuna li ha bersagliati, in particolare Soler che ho visto davvero sofferente, ma sono mancati un pochino e forse qualcosa non ha funzionato. Li aspettiamo.

    CAISSE D’EPARGNE: finora sono stati tranquilli, entrando nelle fughe ed andando vicini alla vittoria con Joaquim Rodriguez. Li vedremo sicuramente all’attacco prossimamente. Rujano senza voto, è un corridore difficilissimo da decifrare.

    COFIDIS: Buffaz e Verbrugghe in fuga, poi basta. Di certo non hanno pressioni, ma credo che non siano motivati a fare di più che finire la corsa.

    CSF – NAVIGARE: finora hanno corso un Giro molto positivo, centrando la vittoria con Priamo e sfiorandola con Sella. Peccato per la sfortuna di Savini, per il resto i Reverberi non fanno che confermare quanto di buono fatto in questi anni. Ne vedremo ancora delle belle.

    EUSKALTEL: il Giro non è il loro obiettivo e vivono alla giornata, se riusciranno ad inserirsi in una fuga e magari a vincere una tappa gli sarà andata bene.

    FDJ: per loro vale il ragionamento fatto per la Cofidis. Conosco bene i DS e so che puntano al Tour, ovvio che non gli dispiacerebbe vincere una tappa, ma la vedo dura.

    GEROLSTEINER: possono ancora combinare qualcosa di buono con Rebellin, che mi piacerebbe vedere in corsa fino a Milano. Ogni anno portano una squadra giovane capace di belle prestazioni. Bravi, su di loro si può fare affidamento.

    HIGH ROAD: hanno un velocista molto forte come Cavendish, che gli ha regalato una vittoria. Sono giovani ed hanno un faro come Pinotti che li ha guidati ad un’ottima cronosquadre, dalla quale è uscita anche una bella maglia bianca per Possoni. Pedalano con lo spirito giusto.

    LAMPRE – FONDITAL: mi chiedo perché non abbiano portato Cunego. E’ una squadra orfana del capitano, comunque possono fare affidamento sull’eccezionale Bruseghin: dopo la crono di Urbino lo vedremo nelle posizioni alte della classifica, pronto a giocarsi un bel piazzamento nella generale.

    LIQUIGAS: due splendide affermazioni con Bennati, la Maglia Rosa di Pellizotti, una bella cronosquadre ed un bel Nibali… sarebbero stati i migliori fino ad ora se non avessero regalato la Maglia Rosa nella tappa di Peschici: questo errore li ferma ad un passo da quello che sarebbe stato un 10.

    QUICK STEP: hanno la Maglia Rosa e questo è sempre positivo. Visconti dovrebbe riuscire a tenersela stretta nonostante la crono di domani e la tappa di Cesena: in tal caso sarebbe un numero da campione, perché una settimana di Maglia Rosa è un numero da campioni. Intanto aspettiamo la vittoria di Bettini, chissà che non ci sorprenda tutti portandosi a casa un bel tappone dolomitico…

    RABOBANK: finora assenti, non hanno dato la sensazione di essere molto motivati. Punteranno al Tour.

    SAUNIER DUVAL: questa squadra ha un nome: Riccado Riccò. Hanno la fortuna di avere lui e lui ha la fortuna di avere l’unico vero gregario di questo Giro, che è Leonardo Piepoli. Potrebbero fare la differenza anche quest’anno.

    DIQUIGIOVANNI-ANDRONI: Simoni deve farci ancora vedere il suo lato migliore. La squadra non gli è stata vicino quanto avrebbe dovuto, cosa che a Gilberto avrebbe fatto sicuramente piacere. Possono ancora fare una grande terza settimana.

    SILENCE – LOTTO: è una squadra senza il suo capitano, che sarebbe Evans. Mc Ewen finora ha raccolto poco ed ha solo due occasioni prima che inizino le montagne.

    SLIPSTREAM: il loro Giro l’hanno vinto con la vittoria nella cronosquadre e la conseguente Maglia Rosa. Hanno perso Zabriskie ed hanno provato con Millar. Sarebbe bello se vincesse domani, ma ci credo poco.

    MILRAM: come la Lotto, sono una squadra senza capitano e per quanto Zabel sia forte, senza Petacchi sono pesci fuor d’acqua. Potrebbero entrare nelle fughe, ma non è facile quando si è abituati a fare il lavoro opposto.

    TINKOFF: con la grinta di Orlando Maini in ammiraglia sono riusciti a vincere una tappa con Brutt, anch’egli bravissimo, ed a sfiorarne un’altra con Kiryenka (a proposito, che bello stile che ha questo ragazzo in bicicletta!). Finora non si sono visti Mazzanti e Petrov, il quale potrebbe aspirare ad una buona generale.

    GIRO D’ITALIA: non essendo al seguito non posso realmente capire quanto i trasferimenti stiano influendo sulla gestione delle energie, di sicuro attraversare la penisola dalla costa tirrena a quella adriatica dopo una tappa (ieri) non è riposante. Quel che vedo io da casa è un Giro appassionante, che giorno dopo giorno ci regala emozioni, volti nuovi e gesti atletici di rilievo, quindi devo fare i complimenti a chi l’ha disegnato. E pensare che il bello deve ancora venire…
     
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    Martedì 20 maggio - Grande Bruseghin! Domani occhi aperti
    Che Bruseghin andasse forte a cronometro lo sapevamo, sapevamo anche che avrebbe fatto un bel Giro, ma che vincesse la tappa di oggi battendo Contador, beh, diciamo che è una piacevolissima sorpresa.
    Conosco molto bene Marzio ed ho sempre creduto nelle sue possibilità, tanto da impormi in maniera decisa lo scorso anno per tutelarlo un po’ durante il Giro, perché in classifica generale il suo piazzamento può farlo. Bruseghin è un uomo molto intelligente, molto più di quanto le descrizioni televisive lo facciano apparire: non è solo asini e vino, ma un ragazzo che ha girato il mondo per la sua professione, correndo per parecchi anni in Spagna alla Banesto e gestendosi con grandissima maturità.
    Quanto alla gara, ci sono stati distacchi significativi ma non irrecuperabili, anzi: i migliori sono stati tutti nell’arco di due minuti, distacco che li racchiude anche nella classifica generale. Godremo quindi di un grande spettacolo sulle montagne.
    Analizzando la giornata dei big troviamo un Contador veramente in gamba, che con il risultato odierno tirerà anche su il morale, assieme agli altri due Astana che seppur non facendo sfracelli si sono comportati bene.
    Chi invece il morale lo avrà in ribasso è Di Luca: oggi ha forse sottovalutato la tappa, l’ho avuto in squadra e mi è capitato altre volte di vederlo affrontare con troppo ottimismo un appuntamento, lo fa quando è in forma e questo è un bene, ma se fallisce si demoralizza.
    Il suo compagno Savoldelli invece è andato molto bene e senza il salto di catena poteva tranquillamente raccogliere di più, forse in salita non sarà il più brillante in assoluto, ma resta un corridore da non prendere sottogamba.
    Idem per Simoni, che oggi ha fatto un’ottima prestazione ed arriverà alle montagne con un ritardo inferiore a quanto ci si aspettava: saranno scintille, perché su certe salite ce ne sono pochi come lui e ce ne sono ancora meno con la sua esperienza e la sua visione tattica della corsa.
    In Saunier Duval non è stata una giornata eccezionale, ma le aspettative erano quelle e Riccò è anche caduto, perdendo almeno 20 secondi buoni. Piepoli ha confermato il suo trend negativo a cronometro: a mio avviso è appagato del suo ruolo di gregario e, nonostante le dichiarazioni di ieri, ha trovato la sua dimensione diventando il miglior gregario del momento, totalmente devoto alla causa del capitano, a volte vincente ma totalmente fuori dai giochi per la Maglia Rosa.
    Chiudiamo l’analisi odierna con Visconti: la bella prestazione di oggi gli lascia 5 minuti di margine da gestire nei prossimi giorni, ritengo che possa mantenere il primato fino a Pampeago, per poi accontentarsi della Maglia Bianca, Riccò permettendo…
    Domani aspettiamoci una bella tappa, spettacolare, nella quale non bisogna sottovalutare il Monte Carpegna (una delle salite preferite di Pantani): probabilmente i big cercheranno di recuperare le fatiche della crono, restando un po’ alla finestra ed aspettando le grandi salite. Vedo bene un attacco, anche da lontano se ben assortito: la banda Reverberi non perderà occasione per attaccare, magari spalleggiati dai team spagnoli. Un certo Emanuele Sella ha già vinto a Cesena, chissà che non sia proprio lui il protagonista domani…
     
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    Mercoledì 21 maggio - Bertolini perfetto, ma che sfortuna la CSF!
    Dopo una tappa lunga e piena di difficoltà vengono fuori i più forti e coraggiosi: Bertolini non ha sbagliato un colpo. Certo Baliani è caduto, ma non avrebbe potuto insidiare la cavalcata del trentino, cosa che nemmeno Lastras avrebbe potuto fare. Bisogna comunque riconoscere la caparbietà della banda Reverberi, che centra sempre le fughe buone e si sta giocando le tappe finora più interessanti di questo Giro, lottando con una sfortuna tremenda. In arrivi del genere fare un pronostico non è difficile, basta guardare il palmares dei pretendenti alla vittoria: chi ha più successi in carniere è il favorito numero uno e Bertolini ce lo ha dimostrato.
    La tappa come previsto non ha prodotto cambiamenti in classifica generale, nonostante le scaramucce viste fra i grandi nomi: Di Luca ha voluto cancellare la giornataccia di ieri, seminando molto e raccogliendo zero, complice la scivolata di Bosisio lanciato verso la Maglia Rosa. Quando si provano azioni del genere, il giudizio di chi guarda dipende dal risultato, purtroppo se non vanno a buon fine bisogna parlare di errori, quando invece vanno in porto si parla di capolavori... il ciclismo è così.
    Fra gli altri abbiamo visto un Kloden leggermente in ritardo nel rispondere agli attacchi dei diretti rivali, contrapposto ad un Simoni eccezionalmente brillante, che forse ha stupito anche se stesso: la facilità con la quale stava davanti e chiudeva sugli attaccanti deve far rizzare le orecchie a molti. Lui intanto ha dichiarato il bersaglio di Pampeago.
    Contador, in netta crescita, sa già chi marcare.
    Il Carpegna (che Pantani però preferiva affrontare in senso inverso) si è dimostrato una salita tosta anche se non ha fatto sfracelli, a sfracellarsi ci hanno pensato i corridori, cadendo a ripetizione e vi spiego anche il perché: le strade odierne presentano discese particolarmente ripide ed i corridori non essendo abituati a certe pendenze arrivano spesso lunghi in curva, scivolando. Se poi aggiungiamo che oggi era bagnato, la frittata è fatta, ma non è finita qui: i corridori qualche anno fa avevano l'abitudine di sgonfiare un poco le gomme in caso di pioggia, ricordo che campioni come Pantani e Bartoli erano soventi fermarsi a bordo strada ed ammorbidire i tubolari. Sono particolari che fanno la differenza, ma troppo spesso vengono dimenticati. Certo, è anche vero che materiali come il carbonio non aiutano la guida sul bagnato, ma la pressione delle gomme è fondamentale: Pantani era veramente attento a tutti questi dettagli, facendo diventare matti i meccanici...
    Adesso ci aspettano due tappe tranquille, di pianura, in cui i big penseranno a riposarsi in vista di sabato. Auguro ai corridori che non piova, perché non vi è nulla di più fastidioso di una tappa di pianura sotto la pioggia: è un continuo vestirsi e spogliarsi, facendo attenzione a non prendere colpi di freddo e stando attenti ad alimentarsi bene. Lo stesso augurio va fatto a meccanici e massaggiatori, il cui lavoro è esponenzialmente più difficile in caso di maltempo.
    Domani vedremo Bennati sicuro protagonista: non dimentichiamoci che oggi si è reso artefice di una prestazione maiuscola, perché di certo non era a tutta eppure è arrivato col gruppo dei migliori, segno di grandissima condizione psicofisica.
    I favori del mio pronostico vanno quindi a lui, sarà compito di McEwen e Cavendish impegnarsi al massimo per ribaltare la previsione.

    Giovedì 22 maggio - Bennati-Cavendish, duello spettacolare

    Aspettavamo Bennati e l’abbiamo trovato, anche se per poco non troviamo Cavendish! Questi due ragazzi erano i protagonisti annunciati e, assieme a Mc Ewen, non hanno tradito le attese, regalandoci un’altra palpitante volata in questo bel Giro.
    Riguardo Bennati abbiamo ormai detto ogni bene, rinnoviamo i complimenti e passiamo a Cavendish: giovane, caparbio e tremendamente veloce, tanto da rimontare una bicicletta in meno di cinquanta metri con una progressione paurosa. Ciò che stupisce è la brillantezza che ha dimostrato oggi all’indomani di una tappa difficile da smaltire: evidentemente questo ragazzo ha dei numeri e sicuramente può crescere ancora molto, perché si vede dalla sua struttura fisica ancora un po’ “abbondante” che non è stato spremuto nelle categorie giovanili. E’ un predestinato.
    Se proprio vogliamo muovere delle (leggerissime) critiche, possiamo andare a rivedere l’ultima curva, che Bennati ha preso un po’ troppo piano, rischiando poi la rimonta del giovanotto inglese.
    Mc Ewen ha sia sbagliato la curva che guardato lo sprint dei due senza parteciparvi, temo sia in netto calo…
    Per il resto, oggi abbiamo scoperto che anche l’Euskaltel partecipa al Giro ed abbiamo assistito ad una dimostrazione di coerenza da parte della direzione di corsa, che ha neutralizzato gli ultimi 3 km di corsa, per proteggere gli uomini di classifica da rischi inutili: è una battaglia che ho sempre combattuto, in quanto è inammissibile che i corridori debbano prendere rischi quando la loro presenza in volata non ha senso, tanto al pubblico in volata interessano gli sprinter, non gli scalatori! Loro daranno spettacolo in montagna…
    Peccato per la pioggia, che comunque porta riflessioni: ci siamo accorti solo a metà Giro della presenza dell’Euskaltel, mentre Cofidis e FDJ hanno dato qualche segnale in più, ma nulla di irresistibile. Preferirei che al loro posto ci fossero squadre come la Flaminia, l’Acqua e Sapone e la Miche, italiane, che infiammerebbero la corsa senza limitarne il livello tecnico. Tutta colpa degli strascichi del Pro Tour…
    Domani di nuovo Italia-Inghilterra, Bennati contro Cavendish.
     
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    Venerdì 23 maggio - Domani battaglia fin dal Manghen
    Ripetiamo il concetto: Mark Cavendish è il futuro delle volate. Oggi ha dimostrato ancora una volta un'esplosività impressionante, rifilando due biciclette di distacco al bravissimo Bennati, che non ha sbagliato nulla, inchinandosi agli irresistibili ultimi 50 metri del missile inglese.
    Cavendish è giovane, ha un modo coinvolgente di interpretare le volate, è sempre sorridente, disponibile ed ha l'espressione di chi si diverte sempre, sia in bici che fuori, anche se in realtà penso che sia un atleta molto serio. Tecnicamente potrebbe ricordare un Ivan Quaranta, quello del '98-'99 ovviamente, anche se decisamente più forte: se resta così com'è, le vittorie lo faranno diventare un vero personaggio. Speriamo.
    La tappa invece è stata meno esuberante, rivelandosi la fotocopia di ieri: si è rivista all'attacco un uomo Euskaltel, accompagnato dal solito Buffaz, che ormai ha in tasca lo scooter in palio per chi percorre più km in fuga. L'avvicinarsi del traguardo ha poi messo ancora una volta in evidenza l'assenza di un treno "dominante": la Milram orfana di Petacchi è a corto di motivazioni e parte battuta, mentre l'High Road è molto propositiva, ma deve ancora oliare parecchio i suoi meccanismi; possono fare con calma, tanto Cavendish ce la fa benissimo da solo.
    Occhi puntati su Pampeago adesso...
    Si tratta del primo vero test in salita, che metterà ordine fra gli uomini di classifica: capiremo chi è già in forma e chi no, andando a scoprire le carte di alcuni corridori che fin'ora si sono un po' nascosti come Savoldelli, che in salita è forte ma sempre più sulla difensiva che all'attacco. Se poi Contador prenderà la Maglia Rosa sarà finalmente il turno dell'Astana, che dovrà far sentire a tutti il suo peso in questo susseguirsi di giornate durissime che affronteranno gli atleti.
    Ci sarà battaglia fin dal Manghen e non escludo che alcuni attaccanti coraggiosi, se ben assortiti, possano arrivare al traguardo: mi immagino una fuga con uomini CSF, Caisse d'Epargne ed Euskaltel, tanto per essere chiari. Un gruppo del genere potrebbe partire molto presto, cercando di accumulare un vantaggio tale da potersi difendere dal ritorno degli uomini di classifica, che faranno fuoco e fiamme. Come anticipato, i grandi dovrebbero dare fuoco alle polveri sul passo Manghen, con la coppia Piepoli-Riccò in grande spolvero: Piepoli in salita è un gradino superiore agli altri e se tutto andasse liscio, potrebbe scremare il gruppo dei migliori, per poi piazzare l'affondo decisivo ad un chilometro e mezzo dall'arrivo, proprio poco prima della galleria, per vincere solitario una splendida tappa di montagna.
    L'Alpe di Pampeago è una salita dura e regolare, che non ti concede un attimo di respiro, lasciando quindi campo libero agli scalatori più fantasiosi. Staremo a vedere: l'unica cosa di cui siamo certi è che chi non è in giornata può rimetterci parecchio, soprattutto se il malcapitato non riesce a trovare un ritmo regolare per andare all'arrivo.
    Un cenno a Bruseghin, che è messo molto bene in classifica e se domani dovesse tenere i migliori o comunque contenere il distacco potrebbe diventare un osso duro, non per la vittoria finale, ma sicuramente per i piani alti della classifica. Credo molto in lui.
    Prepariamoci quindi ad una tappa emozionante, con i migliori davanti a darsi battaglia e noi spettatori a saltare sul divano. Ci saranno tutti i più forti: occhio alla salita e, soprattutto, occhio a Leonardo Piepoli.
     
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