19° Tappa: Legnano - Presolana / Monte Pora

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    19° Tappa
    Legnano - Presolana / Monte Pora



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Giro d’Italia 2008, gran finale, atto primo. Il sipario si leverà sullo scenario montano della Presolana, al confine tra le Prealpi Bergamasche e Bresciane. Lassù si consumerà una frazione che, considerata singolarmente, non appare irresistibile. C’è il Vivione, salita interminabile ma mai arcigna, nemmeno nei suoi tratti più duri. Poi si va sulla Presolana che è tutto l’opposto, più aspra ma anche limitata nello sviluppo a poco meno di 5 Km. Infine c’è il Pora, il più facile dei quattro arrivi in salita previsti da quest’edizione della corsa rosa.
    Esaminata nel contesto nel quale è inserita, ossia al termine d’un Giro d’Italia molto esigente nel percorso, cambia il giudizio su questa tappa che, invece, potrebbe rimanere indigesta a molti pretendenti alla maglia rosa. Non solo per le tossine accumulate nelle giornate precedenti, ma anche perché, alla fine, pesaranno sia il chilometraggio considerevole (228 Km, la tappa più lunga dopo la frazione-maratona di Peschici), sia il fatto che, essendo un arrivo in quota, non ci sarà dopo una discesa idonea per recuperare i distacchi eventualmente accusati. Anzi, togliamo l’eventualmente: questi potrebbero davvero essere rilevanti, soprattutto se la tappa sarà vissuta su grandi ritmi fin dalla partenza. Cosa tutt’altro che improbabile, poiché per oltre 150 Km l’altimetria sarà pressochè pianeggiante.
    Si masticherà ciclismo fin dalla partenza, prevista nell’industre città di Legnano, col “Km 0” collocato in Via Toselli, il classico capolinea della Coppa Bernocchi. Subito dopo il via si tornerà per un breve tratto in provincia di Varese, transitando prima da Uboldo - il paese natale del “Diablo” Claudio Chiappucci – e poi da Saronno, patria dell’amaretto e dell’amaretto. Il nome è lo stesso, ma si tratta di due delizie differenti, un liquore ed un biscotto, col comun denomitatore delle mandorle.
    Si attraverserà poi quella porzione d’hinterland milanese che l’anno prossimo diventerà di pertinenza della nuova provincia di Monza e della Brianza, istituita nel 2004. Tra i centri toccati ci sarà anche Cesano Maderno, dove il Giro tornerà quarantotto ore più tardi, per la partenza della frazione conclusiva. A Desio il pensiero andrà ai due grandi uomini di chiesa qui nati, Mons. Luigi Giussani (ispiratore del movimento di Comunione e Liberazione) e Pio XI (Achille Ratti), il papa alpinista. Nei primi anni di sacerdozio, il futuro pontefice scalò diverse vette delle Alpi, partecipando nel 1889 alla prima traversata del Monte Rosa (da Macugnaga a Zermatt), mentre l’anno successivo portò a termine la prima ascesa al Monte Bianco dal versante italiano, seguendo quella che oggi è chiamata “Via Ratti – Grasselli”, considerata il più difficile itinerario di scalata al “Gigante delle Alpi”.
    Costeggiando il confine settentrionale del Parco di Monza (il più vasto d’Europa tra quelli recintati), il Giro si porterà ad Arcore dove, all’estremo limitare dei colli brianzoli, si collocano diverse “ville di delizia”, originate da antiche residenze padronali, create per la gestione delle locali aziende agricole. La più nota è l’ex Villa Giulini-Casati-Stampa che, con l’odierno nome di Villa San Martino (in origine era un monastero benedettino intitolato al santo francese), è la residenza di Silvio Berlusconi.
    Attraversati Usmate Velate e Cernusco Lombardone, si entrerà nel territorio della provincia di Bergamo dopo aver varcato l’Adda sul ponte di Paderno, uno dei simboli dell’archeologia industriale in Italia. Contemporaneo della Tour Eiffel (eretta con la medesima tecnologia), è costituito da una sola campata in travi di ferro di 150 metri di corda e da due piani viari (uno stradale ed uno ferroviario). Girò voce che il progettista del ponte, Jules Röthlisberger, sarebbe morto suicida poche ore prima del collaudo, temendo un fallimento dell’operazione: si trattò di una falsa leggenda, anche se, in effetti, l’ingegnere svizzero scomparve prematuramente nel 1911, a soli sessant’anni, per una polmonite.
    Morto un papa se ne fa un altro: procedendo in direzione di Bergamo, si transiterà ai piedi del Monte Canto, laddove s’adagia Sotto il Monte, il paese natale di Giovanni XXIII. Dopo il capoluogo, il percorso di gara abbandonerà la Pianura Padana e s’infilerà nella Val Cavallina, mantenendo però pianeggiante il profilo. Seguendo la SS 42, nota come “Strada Statale del Tonale e della Mendola”, si toccherà per primo il centro principale della valle, Trescore Balneario, località termale nota fin dal tempo dei romani e nella quale si trova una piccola perla d’arte: la Cappella Suardi, situata nel parco dell’omonima villa ed internamente decorata da un ciclo d’affreschi realizzato da Lorenzo Lotto nel 1524. Fiancheggiato il Lago di Endine, si passerà nella vicina Valcamonica affrontando una breve e veloce discesa (circa 3 km al 4%), che interviene ad interrompere l’egemonia della pianura nei 150 Km iniziali. Infatti, anche il tratto previsto sul fondovalle camuno si snoderà prevalentemente pianeggiante, anche se la strada comincerà pian piano a prendere quota. Già il passaggio per Breno, il principale centro della media valle, proporrà 3 Km di strada al 3,5%, ma fino a Forno Allione non si può certamente parlare di salita. In questo centro si lascerà la SS 42 e s’imboccherà la strada del Vivione, che risale la Val Paisco, un tempo nota per i suoi giacimenti di ferro spatico, lavorato nella citata Forno, dove si trovava una delle più antiche ferriere della Valcamonica. La salita sfiora i 20 Km di lunghezza e presenta una pendenza media del 6,9%, con un picco del 13%, toccato negli ultimi 5 Km, quelli complessivamente più duri. I 1828 metri del Vivione non furono scoperti agonisticamente dal ciclismo (prima scalata al Giro del 1981), ma dalle quattro ruote: alla fine degli anni 50, vi ci salì il Rallye International des Alpes, gara turistica di regolarità per auto storiche, ancora in calendario (l’edizione 2007 prevedeva il passaggio sullo Stelvio, la prossima si terrà nel 2009). Allora le condizioni erano sensibilmente peggiori rispetto ad oggi, essendo il fondo stradale sterrato. Non è cambiata di molto, invece, la difficilissima discesa verso la Val di Scalve, impegnativa non tanto per le pendenze (media del 7,3% nei primi 8,6 Km), quanto per la sede stradale stretta, tortuosa (15 tornanti da affrontare nel volgere di 5 Km) ed esposta su profondi burroni (per garantire l’incolumità dei corridori, nei tratti più pericolosi saranno sistemate delle reti e dei materassi). Questi disagi sono la causa dei rari passaggi della corsa rosa che, dopo il precedente del 1981, tornerà sul Vivione solo nel 2004, in occasione della prima e finora unica tappa conclusasi alla Presolana.
    Giunti alle porte dell’antico centro minerario di Schilpario si abbandonerà la statale per scendere a valle seguendo un itinerario differente rispetto alla tappa di quattro anni fa. Si percorrerà una strada secondaria, che corre in piano per circa 8 Km e poi precipita letteralmente verso il fondovalle: 10,9% la pendenza media nei quasi 2 Km che collegano Azzone alla frazione Dezzo, situata nel punto più basso della Valle di Scalve, nei pressi del quadrivio ove confluiscono la spettacolare “Via Mala” e le strade provenienti da Borno, da Schilpario e dal Passo della Presolana. Anziché dirigersi verso quest’ultimo si prenderà nuovamente la statale del Vivione, abbandonandola dopo pochi chilometri per inoltrarsi in una vallecola laterale, salendo a Vilminore di Scalve e a Teveno. È una difficolta intermedia, inserita a mò di spartiacque tra Vivione e Presolana: sono circa 7 Km al 5%, con un lungo tratto in dolce pendenza dopo Vilminore e le inclinazioni maggiori nella parte iniziale (poco meno di un chilometro al 8%). Superato quest’ostacolo, non coronato da un traguardo GPM, si rimarrà in quota per 6 Km, iniziando a scendere dopo la stazione turistica di Colere, che ha ospitato diverse edizioni dei campionati italiani assoluti di sci alpino.
    Terminata la discesa, la penultima di giornata, si riprenderà immediatamente a salire, cominciando proprio con i tronconi più aspri della Presolana, dove si raggiungerà la massima pendenza giornaliera (16%). Vista la brevità della successiva planata, lunga poco meno di 4 Km, l’ascesa al passo può essere considerata quasi un tutt’uno con la scalata finale alla Malga Alta, nella zona degli impianti del Monte Pora, uno dei più urbanizzati comprensori turistici delle valli bergamasche.

    I VALICHI DELLA TAPPA

    Sella di Breno (342 metri). Vi sorge l’omonimo centro, il principale della media Valcamonica.

    Passo del Vivione (1828 metri). Corridoio pascolivo valicato dalla SS 294, mette in comunicazione la bresciana Val Paisco (Paisco-Loveno) con la bergamasca Valle di Scalve (Schilpario).

    Passo della Presolana (1297 metri). Costituito dal Monte Scanapà e dalle propaggini meridionali del Pizzo della Presolana, è valicato dall’ex SS 671, che mette in comunicazione Bratto (Val Borlezza) con Dezzo (Valle di Scalve). Sul passo è sorto un attrezzato centro sciistico.

    Colle di Vareno (1381 metri). È lambito dalla strada che sale da Bratto al Monte Pora. Lo si incontra a 1,9 Km dal luogo dove sarà collocato il traguardo e a 3,1 Km dal termine della strada asfaltata. È raggiunto anche da una mulattiera lastricata che sale in 7 Km (pendenza media del 13,5%!) da Angolo Terme, teatro di una cronoscalata podistica, giunta quest’anno all’undicesima edizione.

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


    Planimetria
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    Altimetria
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    Foto
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    Basilica San Magno a Legnano

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    Legnano vista sall'alto

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    Presolana

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    Monte Pora



    Edited by SarriTheBest - 21/5/2008, 03:39
     
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    Di Luca: Monte Pora, sarà una tappa importante
    “Quest’inverno sembra non voler finire” hanno pensato questa mattina gli undici ciclisti del Team LPR che hanno trascorso la notte all’Albergo Venturelli di Borno, pronti per effettuare il sopralluogo della salita del Passo del Vivione, protagonista della terzultima tappa del Giro d’Italia. Ma la neve scesa in queste ultime ore a quote superiori ai 1800 metri ha impedito l’apertura “momentanea” della sbarra che blocca il transito al valico e quindi i ragazzi di Giovanni Fidanza sono stati costretti a sostituire il programma dell’uscita in bici con il test della seconda parte della tappa Legnano – Presolana Monte Pora. Tra i più attesi al sopralluogo, ovviamente, i capitani del Team LPR, Danilo Di Luca e Paolo Savoldelli: mentre il “falco” di Rovetta queste strade le conosce molto bene, Di Luca, vincitore della passata maglia rosa, ha pedalato con una certa sorpresa, sulle strade della Valle di Scalve e dell’alta Val Seriana. Dopo un breve trasferimento in macchina da Schilpario a Dezzo, gli undici ciclisti hanno inforcato le loro De Rosa per il test, superando prima Vilminore di Scalve, e poi attraverso Teveno e Colere hanno raggiunto Castello da dove hanno affrontato “a tutta” la salita del Passo della Presolana, quasi 400 metri di dislivello in poco meno di 5 chilometri. “E’ certamente una tappa dura” ha dichiarato Paolo Savoldelli “e, anche se parrà strano, il tratto ondulato della Val di Scalve, al termine della discesa dal Vivione e prima della salita alla Presolana, potrebbe essere decisivo”. Il perché è lo stesso “falco” che lo spiega: “Tutto dipenderà dall’organizzazione che le squadre si vorranno dare in quella trentina di chilometri: ….chi si metterà a tirare?”. Una domanda a cui Fabio Bordonali, team manager del Team LPR non trova risposta: “Questa è certamente una tappa chiave e quindi sarà difficile fare strategie prima dell’inizio della gara” sottolinea il team manager “è quello che si dice un vero e proprio tappone”. Dai 1297 metri del Passo della Presolana, imbiancato per la neve caduta nella notte, i ciclisti sono scesi per quattro chilometri fino al paese di Dorga, dove, dopo una svolta a sinistra, hanno attaccato l’ultima ascesa della giornata, il Monte Pora, dove sarà posto il traguardo della tappa. Circa 7 chilometri “non impossibili” come ha commentato Danilo Di Luca “ma dopo il Vivione e la Presolana possono essere chilometri fatali”. L’abruzzese detentore della maglia rosa chiude il commento alla tappa con un lapidario: “molto dura!”. Domani riunione in Prefettura Nonostante gli impegni organizzativi di questi giorni, il presidente di Promoeventi Sport, Giovanni Bettineschi non ha voluto mancare al sopralluogo della tappa: “Purtroppo non è stato possibile accedere al Passo del Vivione perché si sta ancora lavorando per lo sgombero della neve” ha dichiarato il numero del Comitato Tappa delle frazioni bergamasche del Giro d’Italia “ma ci auguriamo che nei prossimi giorni le condizioni meteo consentano agli operatori delle amministrazioni provinciali di Bergamo e Brescia di ripulire la sede stradale, cosicché i team professionistici interessati ad un sopralluogo possano testare la salita prima dell’avvio della corsa a tappe”. Intanto procede il lavoro organizzativo che vedrà domani a mezzogiorno i dirigenti di Promoeventi Sport impegnati in Prefettura a Bergamo per la consueta riunione con tutti gli enti coinvolti nelle frazioni orobiche. La terra bergamasca verrà attraversata dai “girini” il 30 maggio con la Legnano – Presolana Monte Pora di 228 km e il giorno successivo con la penultima tappa, la Rovetta – Tirano di 224 km.

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    Giro: modifica del percorso, la corsa entrerà in Bergamo
    Con la riunione convocata ieri mattina presso la Prefettura di Bergamo, sono stati definiti gli ultimi dettagli organizzativi in vista delle tappe bergamasche del Giro d’Italia 2008. La notizia più importante è una leggera modifica al tracciato della frazione Legnano – Presolana Monte Pora del 30 maggio. Infatti, quando la corsa rosa sarà nei pressi di Bergamo, i girini faranno la loro entrata in città attraverso la via Briantea prima, per poi proseguire attraverso le strade cittadine di via Carducci e largo Tironi; dopo via San Bernardino i ciclisti imboccheranno il controviale della Circonvallazione Paltrignano e superata la rotonda Don Bosco svolteranno a destra per l’omonima via fino al ponte di Campagnola e da qui a sinistra lungo via Gasparini. A questo punto si immetteranno nella via Lunga verso Seriate e proseguiranno sulla SS42 verso la provincia di Brescia.
    Una deviazione del tracciato per non gravare sulla viabilità intorno alla città di Bergamo che, soprattutto nella giornata di venerdì, vede un grande mobilità di mezzi pesanti. In tal senso verrà inviata una comunicazione alle associazioni di autotrasportatori sensibilizzandole sulla delicatezza della giornata, chiedendo loro di far partire i propri mezzi nella prima parte della mattinata, compatibilmente con le esigenze lavorative. Inoltre questo aggiustamento di percorso garantirà ancor più sicurezza ai corridori in gara.
    Per quanto riguarda le salite della stessa tappa, è stato disposta la chiusura al traffico del Passo della Presolana dalle 10 del mattino mentre per l’ascesa al Monte Pora, dove è collocato il traguardo, la chiusura al traffico avverrà dalle 19 del giorno prima, eccezion fatta per i residenti dotati di parcheggio privato che potranno salire al Monte Pora fino alle 9 del 30 maggio. La strada del Passo del Vivione verrà chiusa da Schilpario dalle 19 del giorno prima mentre il versante bresciano veerrà chiuso a mezzanotte.
    Sulla base dell’esperienza degli anni passati, tutti gli altri tratti stradali soggetti al passaggio del Giro d’Italia verranno chiusi al traffico veicolare due ore prima del passaggio previsto dalla cronotabella ufficiale, ad esclusione del passaggio nella città di Bergamo, dove la chiusura è prevista un’ora prima.
    Attenzione a dove verranno parcheggiate le macchine, perché è stato disposto il divieto di sosta con rimozione forzata dalle 19 del giorno prima lungo tutto il tracciato di gara. Gli automobilisti potranno utilizzare liberamente i parcheggi individuati dalle forze dell’ordine che ammontano a 21.000 posti auto, a cui si aggiungono 300 posti per camper.
    Anche i tifosi che vorranno raggiungere le salite del Giro con la propria bicicletta dovranno attenersi alle disposizioni della Prefettura, e in tal senso i “cancelli” si chiuderanno per loro un’ora prima del passaggio dei concorrenti, purché transitino nello stesso senso di marcia della gara.
    Chi invece volesse raggiungere le ascese della Presolana e del Monte Pora, Promoeventi Sport ha predisposto tre pullman da 50 posti ognuno e 12 minibus che verranno utilizzati come navette per il trasporto del pubblico durante tutta la giornata di venerdì 30 maggio.
    Imponente come sempre la massa di volontari impegnati in aiuto del comitato tappa: ben 250 provenienti dalle numerose associazioni di volontariato della bergamasca. Particolare attenzione sarà dedicata alla pulizia della discesa del Passo del Vivione perché, come emerso da un recente sopralluogo della Polizia Stradale, c’è il rischio di presenza di alcune pigne e di fogliame vario ceduto dai pini dei boschi vicini.
    Infine saranno cinque le postazioni mediche avanzate: al Passo del Vivione, alla Presolana, a Dorga, al Vareno e al Monte Pora, tutte dotate di ambulanza.

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  4. Pell
     
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    A sta tappa i vari Riccò, Di Luca, Simoni devono attaccà sul serio per staccare Contador
     
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  5. 19bimba86
     
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    E si dovrenno fare qualcosa xke se no addio quello se la tiene la maglietta
     
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    sul vivione voglio vedere una bella randellata di savoldelli...
     
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  7. 19bimba86
     
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    ma poverino ma sei davvero uno .......... scusami se te lo dico.....

    Edited by 19bimba86 - 28/5/2008, 19:10
     
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    CITAZIONE (19bimba86 @ 28/5/2008, 18:52)
    ma poverino ma sei davvero uno stronzo scusami se te lo dico.....

    poverino ? per cosa ? cosa ho detto di male ? per randellata intendo una tirata in funzione di di luca per scremare il gruppo, dato che non puo piu puntare alla classifica...


    prima di offendere pensaci 2 volte come sto facendo io adesso... ;)
     
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  9. 19bimba86
     
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    scusami ma da me randellata vuol dire scascare giu per terra
     
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    CITAZIONE (19bimba86 @ 28/5/2008, 19:08)
    scusami ma da me randellata vuol dire scascare giu per terra

    da me vuol dire una frustata, una botta.. ma in gergo ciclistico vuol dire quello che ho scritto (almeno da me)

    ma poi ti pare che gli auguro di cadere a paolo savoldelli ? non glielo ho augurato nemmeno a basso ti pare che glielo auguro al falco ?
     
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  11. Vince™
     
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    secondo me si stacchera prima di poter aiutare di luca :asd: poi è una salita troppo facile per staccare contador
     
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  12. 19bimba86
     
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    Caro il mio vince Savoldelli sta male ha la bronchite e nn è una cazzzata è la verità l'ha detto anke lui....

    Cmq jack scusami ancora nn ti volevo offendere pardon
     
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    CITAZIONE (19bimba86 @ 28/5/2008, 20:30)
    Caro il mio vince Savoldelli sta male ha la bronchite e nn è una cazzzata è la verità l'ha detto anke lui....

    Cmq jack scusami ancora nn ti volevo offendere pardon

    infatti, si sono presi la bronchite in molti... e paolo in particolare si sentiva che aveva i polmoni pieni, secondo me è gia un impresa correre in quelle condizioni... :ave:
     
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  14. Vince™
     
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    per quel motivo si stacchera prima di aver tirato un metro :sisi:
     
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    CITAZIONE (Vince™ @ 28/5/2008, 20:37)
    per quel motivo si stacchera prima di aver tirato un metro :sisi:

    spero di no, anche perche correrà sulle strade di casa, e mi piacerebbe vederlo davanti, almeno finche può...
     
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122 replies since 8/4/2008, 12:03   2862 views
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