2° Tappa: Cefalù - Agrigento

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    2° Tappa
    Cefalù - Agrigento



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Dopo la cronosquadre, anche la prima tappa in linea si svolgerà sulla falsariga del debutto dello scorso Giro. Si è, infatti, scelto di far disputare questa frazione nei luoghi meno noti della Sicilia, lontani dalle grandi rotte turistiche, com’era stato per la Tempio Pausania - Bosa, vinta allo sprint dall’australiano McEwen. Stavolta, però, non sarà un velocista ad imporsi, e non solo perché l’arrivo sarà collocato in salita: andando da Cefalù ad Agrigento si taglierà nel mezzo l’isola, spostandosi dalla costa tirrenica a quella mediterranea ed attraversando terre dalla geografia frastagliata e dal clima sovente torrido, che può riservare temperature oltre i 40° già a metà maggio. Si attraverseranno le Madonie in partenza, per finire la giornata sui saliscendi del nisseno e dell’agrigentino, superando strada facendo ben undici salite. Non s’è mai vista una prima tappa così impegnativa, anche se le salite previste saranno tutte pedalabili, almeno le prime. Le pendenze più ostiche si troveranno proprio in coda, in vista del traguardo. Non sarà una giornata facile perché i saliscendi ispireranno sicuramente fughe e, se la cronosquadre non avrà prodotto distacchi importanti, potremmo ritrovare ad Agrigento una maglia rosa differente da quella che si era vista alla partenza da Cefalù. Anche i big dovranno correre questa tappa con le antenne dritte perché, con percorsi e climi del genere, si potrà correre il rischio d’incappare in un’insolazione. Ma basterebbe anche una semplice giornata storta per complicarsi il Giro fin dall’avvio. In una frazione simile del Giro del 1954 (Palermo - Taormina di 280 Km, questa tappa ne misurerà una settantina di meno), un Fausto Coppi delibitato da un’intossicazione alimentare incappò in una crisi clamorosa, che coinvolse anche gli altri avversarsi, incapaci di attaccarlo: la corsa si trasformò in una sorta di "far west", con le seconde linee proiettate nell’olimpo della classifica, fino alla vittoria finale di uno di loro, lo svizzero Carlo Clerici, detentore della maglia rosa dalla giornata della celebre "fuga - bidone" dell’Aquila, in coppia con Nino Assirelli.
    Il ritrovo di partenza sarà fissato nell’incantevole Cefalù, centro balneare ricco di storia, che vanta una stupenda cattedrale, ritenuta una delle più belle chiese erette in Sicilia nel periodo normanno.
    Percorsi gli 8 Km iniziali pianeggianti, previsti sulla SS 113 in direzione Palermo, all’altezza del Bivio Lascari si abbandonerà il litorale tirrenico per inoltrarsi nell’area delle Madonie, la seconda catena montuosa della regione per estensione e quote (il Pizzo Carbonara svetta a 1979m, preceduto solo dall’Etna). In questo territorio, che presenta una notevole importanza per l’approvvigionamento idrico dell’area palermitana, cresce un particolare frassino, importato dagli arabi, dalla cui corteccia cola, previa incisione, la manna. Il biblico cibo esiste davvero: è una linfa profumata e dal sapore dolce, prevalentemente utilizzata come medicinale (si comporta da fluidificante, emolliente e sedativo della tosse, possiede un blando potere lassativo e serve anche come collirio), mentre localmente è impiegata in pasticceria, per confezionare praline, torroncini ed il "Panettone delle Madonie". Oggi la coltivazione è limitata ai territori di Castelbuono e Pollina, su di un’area di 3200 ettari.
    La prima delle undici ascese previste dal percorso condurrà i "girini" a Gratteri (728m), centro di probabile origine saracena, dove si giungerà dopo quasi 14 Km al 5%. La zona è ricca di cavità naturali, tra le quali spicca la Grotta Grattara, dalla quale avrebbe preso il nome il paese. Quasi al principio della successiva discesa la corsa lambirà il santuario mariano di Gibilmanna, uno dei sei monasteri benedettini che San Gregorio Magno avrebbe fatto erigere a proprie spese prima della sua elezione a pontefice.
    Conclusa la discesa, nei pressi del bivio per la citata Castelbuono inizierà la doppia rampa che porterà prima ad Isnello e poi alla contrada Munciarrati, dove si stacca sulla sinistra una strada che, addentrandosi ancor più nelle Madonie, sale fino al Piano Battaglia (1648m), una delle poche località siciliane attrezzate per la pratica degli sport invernali.
    La corsa, invece, proseguirà in discesa verso Collesano, uno dei centri maggiormente colpiti dagli incendi la scorsa estate. Vi ha sede un museo dedicato alla Targa Florio, la corsa automobilistica italiana più celebre dopo la Mille Miglia: nata nel 1906 su iniziativa dell’imprenditore palermitano Vincenzo Florio, si è disputata fino al 1977, anno nel quale si decise di sopprimerla, essendo divenuto pericoloso ed anacronistico lo storico circuito delle Madonie, assolutamente non adatto alle sempre più potenti vetture. Al suo posto è subentrato dal 1978 un rally dallo stesso nome, che si disputa nel mese di maggio. Oltre al museo sulla Targa Florio, Collesano offre al turista un castello medievale, diverse chiese e l’area archeologica del Monte d’Oro.
    Varcata la vicina Portella di Mare (non considerata come salita, presenta appena 88 metri di dislivello in 5 Km), si riprenderà a scendere, andando verso Scillato, attraversando una zona ricca di sorgenti. Sottopassata l’autostrada Palermo - Catania (A19) inizierà l’ascesa più impegnativa prevista nei primi 120 Km, che condurrà ai 871m della Portella Mangiante, seguita da un’appendice in quota, con breve risalita finale, verso i 903m della Portella Campanaro, tetto massimo di questa tappa. Complessivamente sono, fino alla Campanaro, quasi 25 Km di strada, ad una pendenza media del 2,6%; il dato è falsato da un finale a gradini, di fatto il tratto più impegnativo è quello iniziale, con i primi 500 metri al 10%, mentre pendenze interessati presenta anche lo strappo che precede lo scollinamento della Portella Mangiante. L’unico centro abitato toccato lungo la scalata è Caltavuturo, in vista del quale si uscirà dall’area del Parco Naturale Regionale delle Madonie, vasto 39941 ettari e d’elevato interesse geologico; per questo motivo, dal 2003 è entrato a far parte del network European Geopark, nel quale sono iscritti 30 parchi europei, tre dei quali italiani (Madonie, Rocca di Cerere ad Enna e Monte Beigua in Liguria).
    Scesi a Valledolmo si andrà ad imboccare la SS 121 che punta verso Caltanissetta e l’interno della Sicilia: il cuore geografico della regione presenta quasi ovunque un paesaggio tipico, caratterizzato da seminativo asciutto e dalla presenza di masserie, edifici quadrangolari diffusisi tra il ’600 e l’800 con la funzione di centri organizzatori delle attività agricole. Vi abitavano regolarmente il massaro ed alcuni salariati, ai quali si aggiungevano, nel periodo della semina e della mietitura, i braccianti e il proprietario del terreno. L’agricoltura fu il motivo per il quale sarà fondato nel ’500 il prossimo comune toccato dal percorso della tappa, Vallelunga Pratameno, dove si giungerà dopo aver superato la facile salitella della Catena. Il nome stesso del paese è un tributo al suo fondatore, il principe Valdina duca di Pratameno, che oggi riposa nella chiesa Madre, principale emergenza architettonica di Vallelunga. Abbandonata anche la SS 121, si imboccherà la settima ascesa di giornata, che si snoderà in un contesto quasi "fuori del mondo": dopo Villalba bisognerà percorre quasi 35 Km per incontrare il successivo centro abitato. Ravviveranno questo tratto di strada gli estesissimi panorami che offre la dorsale montuosa e la salita verso gli 813 metri della Portella Quattro Finaite (7 Km al 5%). Rimanendo su tematiche agricole, ricordiamo che Villalba è centro di coltivazione dell’omonima lenticchia, riconosciuta come "prodotto agroalimentare tradizionale" da parte del Ministero delle Politiche Agricole, mentre è in vista l’ottenimento dell’I.G.P.
    Nel tratto iniziale della discesa si lambirà la fattoria Polizzello, nei pressi della quale si trovano un interessante sito archeologico (i reperti qui ritrovati, esposti nel museo archeologico di Caltanissetta, sono fondamentali per la conoscenza delle culture indigene dell’età del ferro) ed il bivio per Mussomeli. Merita una deviazione questo centro, fondato nel ’300 da Manfredi III Chiaramonte, per visitarne il castello, definito "nido d’aquila fuso nella rupe" per la sua spettacolare posizione e per la sua pianta irregolare, aderente alla roccia a picco.
    Questo lungo tratto attraverso il "nulla" si concluderà con la salita a Serradifalco, centro che negli ultimi quarant’anni ha riscoperto le sue radici agricole, dopo essere stato per molto tempo un importante centro minerario: risale al 1967 la chiusura della miniera Stincone, a causa dell’esaurimento del giacimento di sali potassici.
    Dopo Serradifalco la seconda tappa cambierà d’improvviso volto: per una trentina di chilometri sembrerà di pedalare sul velluto per l’assoluta mancanza di ascese. Incrociata la superstrada Agrigento - Caltanissetta, si giungerà a Canicattì, altro centro d’origine saracena. Lo testimoniano la genesi dei nomi di questo paese ("Handaq-attin", significante "fossato di argilla") e di altre località vicine, come il Passo di Alì e Favara (dall’arabo "rehal fewar" ovvero "polla d’acqua che sgorga con impeto, quasi bollendo"), anche se quest’ultimo paese fu fondato dai normanni. Il passaggio per Favara rappresenterà anche la ripresa delle ostilità altimetriche: questa sarà la terzultima ascesa prevista dal tracciato che 12 Km più avanti incontrerà il circuito finale, lo stesso che fu affrontato ai mondiali del 1994, conquistati dal francese Luc Leblanc. Si tratta di un anello di 13,2 Km che presenta per gran parte un percorso banale e poco interessante. Infatti, nei primi 9,5 Km si percorrerà la tangenziale che cinge Agrigento ad est e nella quale confluiscono le statali provenienti da Palermo, Caltanissetta e Ragusa: un tratto velocissimo, caratterizzato da una sede stradale molto larga, costantemente tracciata in lieve discesa. Nel finale, di contro, ci si sarà la salita che riporterà in città alta, seguendo una strada molto spettacolare, dove le difficoltà proprie della salita (3,7 Km al 5,5%, con gli ultimi 800 metri al 8,3%) si sposeranno col passaggio attraverso la celebre Valle dei Templi, perla che impreziosisce "la più bella città dei mortali", come Pindaro definì l’antica Akragas, fondata con questo nome nel 581 a.C. da cittadini originari di Rodi e Creta.

    I VALICHI DELLA TAPPA

    Portella di Piano delle Fate (750m). Si trova nei pressi del Santuario di Gibilmanna, all’altezza del trivio nel quale confluiscono le strade provenienti da Cefalù, Isnello e Gratteri, dalla quale proverrà la corsa.

    Portella Munciarrati (Mongerati) (739m). Coincide con l’omonima località, dalla quale transita la strada Isnello - Collesano.

    Portella di Mare (582m). Vi transita la strada Collesano - Scillato, a 5 Km dal primo centro. Non va confusa con l’omonimo valico che si trova tra i centri di Villabate e Misilmeri, sempre in provincia di Palermo, toccato dalla SS 118 ed alto appena 99 metri.

    Portella Mangiante (871m). Vi transita la strada Caltavuturo - Valledolmo.

    Portella Campanaro (903m). Vi transita la strada Caltavuturo - Valledolmo, costituendone il punto più elevato.

    Portella (554m). Valico privo di una propria denominazione, è toccato dalla SS 121, circa 7 Km a nord ovest di Vallelunga Pratameno. Vi confluisce la strada proveniente da Valledolmo, dalla quale proverrà la corsa. Nei pressi si trova la stazione ferroviaria di Valledolmo.

    Portella Quattro Finaite (813m). Coincide con l’omonima località, toccata dalla strada Villalba - Polizzello - Serradifalco. Immediatamente a sud del valico confluisce una strada proveniente dalla stazione di Marianapoli.

    Passo di Alì (418m). Costituito dai monti Cozzo d’Alì e Serra Soldano, vi transita la SS 122, tra Canicattì e la località Villa Gangitano. Nei pressi del valico si trova il sito archeologico di Vito Soldano, dove si possono ammirare i resti di un insediamento romano - bizantino, comprensivi di un interessante edificio termale.

    Sella Monello (464m). Vi transita la SS 122, tra Castrofilippo e Favara. Inoltre, vi confluisce una strada proveniente da Naro.

    Sella Agrigento Bassa (211m). Coincide con l’omonimo quartiere di Agrigento, nei pressi dello svincolo tra la SS 189 e la tangenziale. La corsa non l’attraverserà direttamente, ma transiterà sulla SS 189, per poi inserirsi sulla circonvallazione.

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


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    Edited by SarriTheBest - 8/5/2008, 15:50
     
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    Dedicata a Camilleri e Montante la seconda tappa del Giro
    Una passione straordinaria e una grande gratitudine: ecco i presupposti che inducono La Gazzetta dello Sport e Rcs Sport, promotori e organizzatori del 91° Giro d’Italia, a dedicare la seconda tappa, la Cefalù-Agrigento di domenica 11 maggio, a due siciliani di spicco, Calogero Montante e Andrea Camilleri. Se il secondo, uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, è a tutti noto in virtù del commissario Montalbano, il primo è un’autentica gloria sportiva e industriale dell’isola, di cui è stato nel ciclismo il primo ambasciatore.
    Era il 1926 quando Calogero Montante, spinto da un viscerale amore per il ciclismo, costruiva la sua prima bicicletta da corsa, naturalmente su misura. E verificandone la bontà ideativa e la solidità, la replicava a favore di altri per assecondare la loro passione, molto simile alla sua.
    Cresce così in fretta la fama dei cicli Montante e Calogero dà vita, poco dopo, alla prima squadra di ciclismo agonistico di tutto il Sud Italia. Naturalmente porta il suo nome. Montante contribuisce in prima persona alla divulgazione della cultura ciclistica nel Meridione d’Italia e getta le basi per le attività imprenditoriali che sono patrimonio ancor oggi del Gruppo Montante, affidato agli eredi, una serie di aziende leader nel settore metalmeccanico.
    Il giovane Andrea Camilleri, dal canto suo, proprio nel 1943 in sella a una bici Montante riesce a percorrere, senza alcun intoppo, i 55 km che lo dividono da Porto Empedocle. Era sfollato con la madre a Serradifalco per sfuggire ai bombardamenti alleati antecedenti lo sbarco sull’isola e aveva mille ansietà per il padre, di cui non avevano notizie. Ma lasciamo a lui la parola: “Intrapresi un viaggio irto di difficoltà perché procedevo in senso inverno a un flusso ininterrotto di camion, jeep e carri armati alleati che spesso mi buttavano fuori strada. Fin da subito quella bicicletta mi diede un’impressione di solidità, dava sicuro affidamento. Per i più lunghi 55 km della mia vita la bicicletta non mi tradì mai! Non forai mai! Non si storse un raggio, non saltò la catena, non si ruppe mai! Arrivai a Porto Empedocle, trovai mio padre sano e salvo, e ripercorsi quella strada ancora più dissestata. E di nuovo la bicicletta Montante non mi abbandonò. Era una bicicletta Montante, una meravigliosa bicicletta fabbricata proprio dalla ditta di Serradifalco fondata da Calogero Montante”.
    L’omaggio, oltre alla titolazione speciale – la Cefalù-Agrigento viene ribattezzata “tappa dedicata ad Andrea Camilleri e Calogero Montante” – asseconda un’altra vocazione del prossimo Giro che celebra gli ottant’anni trascorsi dalla fine della Grande Guerra “nell’augurio – come ha sottolineato in sede di presentazione il direttore Angelo Zomegnan - che le tragedie causate dall’uomo abbiano fine”.
    Un traguardo volante speciale, intitolato ad Andrea Camilleri e Calogero Montante, è stato istituito per celebrare l’abbraccio del Giro a due figure emblematiche della letteratura e dell’industria.
    Per ulteriori informazioni www.montantecicli.it.

    tuttobiciweb.it
     
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  3. Carles Puyol
     
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    Secondo me domani è una tappa molto adatta a Bettini...vedo lui favorito su tutti!

    Chissà se vedremo anche Di Luca e Riccò all'opera,mah...
     
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  4. 19bimba86
     
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    Anke Rebellin lo vedo bene..... mmmm vedremo vedremo
     
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    un percorso da "classica" favoriti bettini e rebellin, ma si puo provare gia adesso ad attaccare contador che non e ancora in forma..
     
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  6. 19bimba86
     
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    E si
     
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    conviene attaccare domani... tenere una media bella alta... potrebbero rubare molto a un Contador appena tornato dalla spiaggia... ovvio, senza esagerare sennò la 3° settimana vanno a spinta... però già nella prima settimana potrebbero far fuori uno (se nn il) rivale + pericoloso...

    e anche lunedì c'è una tappa che potrebbe far male...
     
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  8. xGarzox
     
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    credo che domani al massimo si muoveranno Rebellin, Bettini e corridori di questo tipo...nessuno che punti alla classifica si metterà fare il pazzo nella seconda tappa,nemmeno per riprendere i secondi..la strada e tanta e la differenza si fa da altre parti...domani volata o volata ristretta...
     
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  9.  
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    Eh lo so, ma la prospettiva di levarsi dalle scatole Contador già nelle prime tappe potrebbe far venire qualche voglia...
    Di sicuro la media sarà alta... Simoni, Riccò, Di Luca faranno lavorare di brutto i loro gregari x mettere in difficoltà lo spagnolo... e magari dare il colpo di grazia lunedì...
     
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  10. "(Joe.Falchetto)"
     
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    mia nonna è di serradifalco!

    (non c'entra niente con il discorso che stavate facendo, ma è mezzanotte, io ho bevuto e sono stanco)
     
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  11.  
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    Cmq occhio al Mazza domani... :D
     
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  12. Carles Puyol
     
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    secondo me domani Bettini potrebbe anche non fare la volata e lanciare Visconti...la ritengo molto probabile come cosa! Credo sia doveroso e poi Bettini ste cose le ha sempre fatte per i compagni che arrivano nelle parti di casa loro...
     
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  13. f23zelk
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 11/5/2008, 03:52)
    Cmq occhio al Mazza domani... :D

    okkio a Nocentini anke
     
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  14. 19bimba86
     
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    Carles ha ragione nn abbiamo messo Visconti
     
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  15. Vince™
     
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    Giro: oggi si corre la Cefalù-Agrigento
    Parte da Cefalù, splendida località in provincia di Palermo fa mosa
    per la sua cattedrale, la seconda tappa. Il profilo altimetrico si
    presenta abbastanza mosso, soprattutto nella parte iniziale e
    centrale. Il tracciato interessa il Parco delle Madonìe, con scorci
    panoramici di rilevante interesse. Quasi subito si prospetta il primo
    gran premio della montagna agli 810 metri di Gratteri, in località
    San Giovanni, poi Isnello, Collesano, Portella di Mare, Caltavuturo, Portella Campanaro e Valledolmo. Sono tutti centri dell’interno
    della Sicilia, ancora in provincia di Palermo prima di passare in
    quella di Caltanissetta per Valle lunga Pratameno e il secondo
    gp della montagna di Polizzello – località Quattro Finaite e
    quindi raggiungere Serradifalco. A Canicattì si entra nella
    provincia di Agrigento e, dopo Favara, si raggiunge il territorio
    di Agrigento.
    Il finale propone il medesimo circuito che fu teatro dei Mondiali
    del 1994, nel la Valle dei Templi, che vide il successo del francese
    Luc Leblanc davanti a Claudio Chiappucci.
    I precedenti vincitori di tappe della corsa rosa ad Agrigento sono
    stati il toscano Guido Carlesi nel 1965, Moreno Argentin nel 1982
    ed il danese Bjarne Riis nel 1993.
    La città, con i suoi dintorni, offre motivi d’interesse storico ed
    archeologico di rilevanza universale.

    da Guida al Giro
    allegata a tuttoBICI di maggio, in edicola



     
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65 replies since 15/1/2008, 23:53   806 views
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