Davide Viganò

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  1. SarriTheBest
     
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    Scopriamo il mondo di Davide Viganò
    24 anni compiuti lo scorso giugno, fisico possente, alto 182 cm per 67 kg di peso, abita a Carate Brianza con la famiglia. Di certo la classe e la voglia di vincere non mancano a Davide Viganò: è un ragazzo sicuro di sé e guarda al futuro con ottimismo, soprattutto nel ciclismo.

    Ciao Davide, chi ti ha messo sulla bicicletta per la prima volta? Chi è stato il tuo idolo da bambino?
    «Ciao a tutti! Ho iniziato la mia avventura sui pedali all'età di 8 anni grazie a mio nonno e mio papà. Con la bici è stato amore a prima vista... i miei idoli sono stati Gianni Bugno, perché il suo genio e sregolatezza mi hanno sempre affascinato, e Jan Ullrich; anch'io ero forza pura da ragazzino».

    Raccontami brevemente la tua carriera fino ad adesso...
    «Nei primi tre anni, da G2 a G4, ero fortissimo: se non vincevo, salivo sempre sul podio. Ancora ricordo con il sorriso quegli anni... Penso che quello sia stato uno dei periodi più belli della mia "carriera", se di carriera si poteva già parlare, difatti quando sei così piccino sali sulla bici solo per divertimento e non pensi molto al tuo futuro. Per quanto riguarda gli anni successivi, ho dovuto misurarmi più spesso con buoni avversari, riuscendo comunque ad ottenere ottime vittorie. Durante il periodo delle categorie giovanili ho ottenuto 100 vittorie, tra le quali il campionato italiano Allievi su strada nel 2000. Da dilettante passai con la Zoccorinese-Vellutex di Giovanni Villa, ma ci rimasi un solo anno, a causa di problemi organizzativi della squadra. Sono così passato nella Zalf Desirée Fior, e proprio quell'ultimo anno fu fantastico, tanto che mi permise di passare professionista all'Androni Giocattoli di Davide Boifava all'inizio del 2005».

    Come ti sei trovato all'inizio della tua carriera professionistica?
    «Devo ammettere che l'impatto non fu difficile, infatti ottenni parecchi piazzamenti che mi portarono ad un cambio di squadra solo dopo metà stagione. Ad agosto passai alla Quick Step-Innergetic dove, purtroppo, presi parte a poche corse a causa della frattura del polso. Al Giro di Germania ottenni il mio primo piazzamento nella massima categoria e da qui in avanti per me è stata un po' un agonia: infortuni, problemi familiari, malattie... Tutto ciò non mi ha permesso di esprimermi al meglio durante i primi anni di professionismo. Comunque sono riuscito a conquistare la fiducia di corridori come Boonen e Steegmans per le volate e di Paolo Bettini per le corse un po' più impegnative».

    Visto che ci parli di Bettini la domanda sorge quasi spontanea: che rapporto hai con il due volte iridato toscano?
    «Avere un compagno di squadra come lui può solo essere una fortuna! Paolo è un vero campione, non solo sulla bicicletta, ma anche nella vita quotidiana. È una persona umile e con la quale sono sempre riuscito a parlare liberamente. Mi ha insegnato molto, ciclisticamente parlando e non solo».

    Togliamo la maschera adesso. Vogliamo conoscere il vero Davide, quello di tutti i giorni.
    «Penso di essere un ragazzo molto trasparente, quindi non ho molto altro da raccontarvi, purtroppo! La mia unica passione è la bicicletta. Sono un po' monotematico nelle interviste... oltre a pedalare mi piace rilassarmi con la famiglia e la mia ragazza Emanuela».

    Che maglia vestirai nel 2009?
    «Quest'anno sarò portacolori della Fuji-Servetto, neonata squadra diretta da Mauro Gianetti e Alvaro Crespi. Potrò esprimere liberamente tutte le mie qualità in quanto, dopo aver discusso con i direttori, hanno deciso di darmi piena fiducia».

    Elencaci le possibili vittorie di Davide Viganò per l'anno 2009.
    «Scusate, ma sono scaramantico e preferisco astenermi dalla risposta!».

    Rispettiamo la tua scaramanzia, ma adesso arriva la domanda di riserva dalla quale non potrai astenerti: cosa ne pensi del ritorno alle corse del sette volte maglia gialla al Tour de France, Lance Armstrong?
    «Posso dire che Lance ha lasciato le competizioni da vincente e da questo scaturisce la curiosità di vedere se saprà ripetersi anche dopo un paio d'anni di fermo. Sarà bello vedere cosa riuscirà a fare. Sono sicuro che ci stupirà per l'ennesima volta!».

    Qualche impressione sul Giro d'Italia 2009?
    «Innanzitutto, spero che la mia squadra mi dia la possibilità di farlo. Dalla presentazione ne ho dedotto che non è niente male. Però, essendo un velocista puro, ho giudicato soprattutto le tappe con possibile sprint finale!».

    Ti facciamo un grosso in bocca al lupo e ti auguriamo una fantastica stagione.
    «Grazie a voi e a tutti gli appassionati di bicicletta che tengono vivo questo fantastico sport che noi tutti amiamo».


    Stefania Bardelli - www.cicloweb.it
     
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13 replies since 22/11/2007, 23:18   985 views
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