1° Tappa: Caprera - La Maddalena

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  1. Vince™
     
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    1a Tappa
    Caprera-La Maddalena



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    C'è voluto il bicentenario della nascita di Garibaldi per riportare il Giro d'Italia in Sardegna. Un avvenimento più unico che raro nella quasi secolare storia della corsa rosa: solo due i precedenti, verificatisi nel 1961, in occasione del centesimo compleanno dell'Italia unita, e nel 1991.
    Per il via Zomegnan ha scelto lo stupendo scenario dell'Arcipelago della Maddalena. E non a caso: l'Eroe dei Due Mondi sbarcò per la prima volta a Caprera nel settembre del 1849, dopo che, a seguito della disfatta della Repubblica Romana, il Bey di Tunisi gli aveva rifiutato asilo politico ed il governo sardo-piemontese non intendeva accoglierlo. Due mesi più tardi lasciò la Sardegna, andando a stabilirsi prima ad Algeri e poi in America. Ritornò a Caprera nel 1855, quando riuscirà ad acquistare quasi metà isola grazie ad un legato lasciatogli dal fratello Felice, defunto da poco tempo. La parte restante di Caprera sarà donata a Garibaldi dieci anni dopo da alcuni benefattori inglesi. La primitiva casa era un semplice ovile riattato ad abitazione, nella quale l'Eroe dei Due Mondi cominciò a dimorare dal 1856. Nel giro di poco tempo furono eretti tutti gli altri edifici che oggi costituiscono il "Compendio Garibaldino": all'originario ovile, si affiancano la "casa di legno", la "casa di ferro" e la "casa bianca". La prima fu realizzata da Garibaldi stesso con legname proveniente da Nizza e fu la sua seconda residenza. La "casa di ferro" è un raro esempio di casa prefabbricata: donata a Garibaldi nel 1861, proviene dall'Inghilterra e fu utilizzata per dare alloggio ai suoi segretari ed agli ospiti.
    L'edificio principale del complesso è la "casa bianca", articolato in una successione di vani comunicanti, rispondenti alle esigenze di funzionalità della vita domestica. Tra i vari locali spicca un ambiente di rappresentanza fatto realizzare nel 1880 da Francesca Armosino, terza moglie di Garibaldi: successivamente trasformato in camera, fu in questa stanza che l'Eroe dei Due Mondi spirò, alle 18.20 del 2 giugno 1882.
    Garibaldi a Caprera non si limitò a costruire: stabilitosi definitivamente sull'isola dal 1872, si dedicò all'agricoltura, piantandovi un uliveto, una pineta ed un frutteto. Vi impiantò anche un apiario, una macina, un frantoio, un trinciaforaggi ed un mulino a vento, necessario per muovere la trebbiatrice.
    Oggi Garibaldi riposa in una tomba costituita da un semplice blocco di granito e situata a breve distanza dal Compendio.
    La frazione inaugurale del Giro 2007 sarà una cronometro a squadre di 24 Km, tracciata tra le isole di Caprera e della Maddalena. Il via sarà dato dalla località Stagnali, ad una manciata di chilometri dai luoghi garibaldini (dove non si transiterà, essendo la strada d'accesso a senso unico), mentre il traguardo della prima tappa sarà a La Maddalena, nella centralissima piazza Umberto I.
    La gara si annuncia interessante, per almeno tre motivi.
    Innanzitutto, perché il tracciato del Giro 2007 è avaro di chilometri da percorrere contro il tempo (una quindicina in meno rispetto all'edizione scorsa): questa è una prova collettiva ma passisti e cronoman non dovranno sprecare nessuno di questi 24 Km se vorranno mettere in cascina qualche secondo (o anche qualche minuto) di vantaggio sugli scalatori. Spingeranno a tutta le loro formazioni, ancora fresche perché ad inizio Giro, cercando di distanziare quelle che schiereranno al via gli scalatori più quotati e pericolosi.
    Anche l'altimetria potrebbe influire sul risultato finale: il percorso si annuncia veloce nei chilometri iniziali ma, una volta "sbarcati" sulla Maddalena, proporrà continui su e giù in un paesaggio da favola, i cosiddetti "mangia e bevi". Il tratto più impegnativo sarà il finale, quando dovrà essere superata la salita dei Colmi (115m).
    Terzo motivo è il vento, sovente presente nelle zone costiere e che potrebbe diventare particolarmente fastidioso quando i corridori si troveranno a valicare il Passo della Moneta, del quale parleremo sotto.
    Ed ora mettiamoci in moto: per il terzo anno consecutivo, ilciclismo.it vi porta a scoprire rotte e mete del Giro d'Italia.
    Visitata la casa di Garibaldi ci si porta, superando anche una breve salitella (circa 500m al 5%, non sarà percorsa dalla crono) verso la zona del Golfo di Stagnali, dove sarà piazzata la pedana di lancio. Da questo posto una carrareccia permette di arrivare a Punta Coda, sulla quale si trovano le strutture del Centro Velico, la più antica e celebre scuola di vela italiana, considerata la migliore del Mediterraneo. Nacque nel 1967 da un'iniziativa congiunta del TCI e della Lega Navale Italiana, appoggiata dalla Marina Militare Italiana, che donò al centro alcuni edifici militari dismessi, dove furono allocati le camerate, la mensa, i servizi, e le aule di lezione per i corsi del primo livello. A questo primitivo nucleo, con gli anni si aggiunsero due villaggi di in stile "tucul" per ospitare i corsi del perfezionamento e della "precociera". Il corso di terzo livello è la cosiddetta "crociera" e non dispone di una base propria per la sua natura ovviamente itinerante. Gli istruttori di questa scuola prestano servizio a titolo volontario. Nella maggior parte di casi si tratta di ex allievi progressivamente saliti di grado: i nomi più celebri sono quelli di Ida Castiglioni (la prima donna ad aver affrontato la durissima regata transatlantica in solitario dall'Inghilterra agli Stati Uniti) e del grande Cino Ricci.
    per ospitare i corsi del perfezionamento e della "precociera". Il corso di terzo livello è la cosiddetta "crociera" e non dispone di una base propria per la sua natura ovviamente itinerante. Gli istruttori di questa scuola prestano servizio a titolo volontario. Nella maggior parte di casi si tratta di ex allievi progressivamente saliti di grado: i nomi più celebri sono quelli di Ida Castiglioni (la prima donna ad aver affrontato la durissima regata transatlantica in solitario dall'Inghilterra agli Stati Uniti) e del grande Cino Ricci.
    Qualche chilometro in piano e giunge il momento di lasciare Caprera. Il passaggio avviene attraverso il Passo della Moneta, nome col quale è identificato il braccio di mare che separa le due isole, superato mediante uno stretto ponte "bailey". Si tratta di speciali strutture costituite di elementi modulari, inventate dall'ingegnere inglese Donald Bailey e ed utilizzate per la prima volta durante la seconda guerra mondiale, con l'originario scopo di permettere ai carri armati il transito in quei punti dove gli eventi bellici avevano portato alla distruzione dei ponti. Si compongono di elementi che si raccordano gli uni agli altri mediante un solo cavo di acciaio, tanto in lunghezza quanto in altezza, permettendo infinite combinazioni. A molti ricorderà il "Meccano": infatti, l'ingegner Bailey ebbe l'idea del ponte proprio giocando coi figli a quel celebre gioco.
    Tornando a Caprera, il bailey del Passo della Moneta è costituito da un tavolato di pavimentazione con supporti metallici sottostanti e da una struttura metallica portante che si poggia sul fondo del mare mediante piloni. Il comune della Maddalena ha in progetto la sua sostituzione con un ponte più solido e largo.
    Poche centinaia di metri col mare da parte a parte e si giungerà sull'Isola della Maddalena, che tornerà ad ospitare il grande ciclismo dieci anni dopo la disputa della tappa conclusiva del Giro di Sardegna. Era il 30 marzo 1997 e, al termine di un circuito nervoso e spettacolare, Massimiliano Mori si impose allo sprint su Chiappucci e Mazzanti. Cavalcando l'entusiasmo del momento si parlò di portare stabilmente la tappa conclusiva del Sardegna alla Maddalena e anche di campionati italiani. Non se ne fece nulla: quella fu l'ultima edizione del Giro, soppresso per la difficoltà di reperire località volenterose di accollarsi l'onere d'essere sede di tappa.
    Le strade di quel circuito saranno percorse anche dai partecipanti al Giro 2007, ma in senso inverso. Si procede verso Porto Massimo, l'insediamento residenziale posto sotto Punta Marginetto (l'estremità settentrionale dell'isola), sfiorando la Cala dello Spalmatore. Subito dopo si attraversa uno dei luoghi più suggestivi dell'isola, quando la strada lambisce la baia detta "Stagno Torto": qui l'ambiente è caratterizzato da grandi rocce emergenti dalla macchia, da scogli affioranti dalla sabbia e dall'aspetto più lacustre che marittimo. Lasciata sulla sinistra la strada per il villaggio TCI, il percorso s'inoltra nel cuore dell'Isola, dove il paesaggio si fa aspro, ravvivato da folte macchie di mirto. Si sfiora la piccola chiesetta della Trinità, costruita quando i primi colonizzatori dell'isola ripararono nelle zone più inaccessibili per sfuggire alle scorrerie dei pirati.
    Subito dopo la chiesetta, si stacca sulla sinistra una strada che in pochi chilometri scende alla Maddalena. Bisogna, invece, prendere a destra per affrontare il tratto più impegnativo della cronosquadre, rappresentato dall'ascesa dei Colmi. Il nome deriva da quello di un forte realizzato in epoca piemontese ed oggi diroccato. Aggirato il Monte Guardia Vecchia, massima elevazione dell'isola (156m), inizia la panoramica discesa verso la Cala Francese e il pittoresco Nido d'Aquila, deliziosa baia punteggiata di scogli e massi granitici.
    Dopo poco più di mezz'ora di gara le squadre, pedalando su un fondo di lastroni di pietra faranno l'ingresso nell'abitato de La Maddalena. L'unico centro urbano dell'isola, situato sulla costa meridionale, ha un aspetto diverso rispetto a quello solito delle città sarde, dovuto alla sua origine sabauda. Nella prima fase costruttiva l'abitato si sviluppò attorno alla parrocchiale (ultimata nel 1780), nella quale sono conservati arredi liturgici donati dal famoso ammiraglio Nelson. Un ulteriore ampliamento fu messo in opera, dopo l'Unità d'Italia, con il ristabilimento della base navale della Marina italiana.
    Oltre a Caprera e La Maddalena, l'arcipelago si compone, senza contare scogli ed isolotti, di cinque isole principali. Una delle più vaste è quella di Spargi, caratterizzata da coste impervie di fronte alle quali, verso la fine del II secolo a.C., naufragò una nave oneraria romana (i reperti recuperati sono oggi visibili nel Museo Navale "Nino Lamboglia" a La Maddalena, prevalentemente dedicato all'archeologia sottomarina). La più celebre e inavvicinabile è quella di Budelli: dal 1999 ci si deve accontentare di vederla da distanza, per preservare l'unicità della spiaggia più bella della Sardegna. Un arenile i cui granelli sono tinti del colore più bello d'Italia. Un colore che, nel prossimo maggio, abbandonerà i limitati spazi di Budelli per fasciare prima l'intero arcipelago e poi estendersi al resto della nazione.
    Il colore rosa.

    fonte: Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


    Planimetria
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    Altimetria
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    Edited by SarriTheBest - 11/9/2007, 02:21
     
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    Gasparotto prima maglia rosa
    La Liquigas vince la cronosquadre d'apertura da Caprera a La Maddalena e il friulano, che ha tagliato per primo il traguardo nella sua squadra, è il leader della corsa

    image
    Enrico Gasparotto è nato il 22-3-1982. Liverani


    LA MADDALENA (Sassari), 12 maggio 2007 - La Liquigas vince la prima tappa del Giro, la cronosquadre di 25,6 km da Caprera e La Maddalena ed Enrico Gasparotto, primo della squadra sul traguardo, indossa maglia rosa e maglia bianca dei giovani. Un arrivo che al momento ha fatto arrabbiare Danilo Di Luca, il capitano del team diretto da Roberto Amadio che sul traguardo ha urlato qualcosa non propriamente con toni gentili nei confronti del suo giovane compagno di squadra. Ma già due minuti dopo la rabbia era passata e la polemica chiusa con un sorriso. "L’ultima curva l’ha fatta molto meglio Gasparotto di me — dice Di Luca —. Fino a Montevergine va bene così. Anzi forse va meglio perché mi toglie pressione. Poi quando perderà la maglia Gasparotto sono certo che farà ancora di più per me".
    SIMONI IN RITARDO - A 13" dalla Liquigas è arrivata l’Astana di Paolo Savoldelli, a 30" la Csc dell’iridato Fabian Cancellara. Dietro di loro i distacchi cominciano a farsi pesanti. Damiano Cunego e la sua Lampre hanno accusato 42", Popovych (caduto nel finale per un errore in curva) con la Discovery ha perso 49". Un’altra posizione dietro, 6ª, l’Acqua&Sapone di Stefano Garzelli. Tra gli uomini di classifica chi ha accusato più distacco è Gilberto Simoni. La Saunier Duval è arrivata a 1’25" dal vincitore, a 43" da Cunego. "Ho preso 25" più del previsto — spiega Simoni — ma il Giro si deciderà in montagna dove si conteranno i minuti". La seconda tappa è da Tempio Pausania a Bosa, 205 km. Una tappa sulla carta per i velocisti, ma non piatta con un unico gpm di 2ª categoria, la salita di Villanova Monteleone: 18,4 km al 3,4 per cento. Qualche sprinter potrebbe però pagare lo strappo di 2 km a 7,5 km dal traguardo. Favorito Petacchi, ma del vecchio treno è rimasto solo Alberto Ongarato. Lancaster e Lorenzetto sapranno sostituire Sacchi e Velo? Vedremo.

    Ordine d'Arrivo
    1) Liquigas 33.35
    2) Astana 33.51
    3) CSC 34.08
    4) Lampre-Fondital 34.17
    5) Discovery Channel 34.27
    6) Acqua & Sapone-Caffè 34.38
    7) Tinkoff Credit Systems 34.42
    8) Crédit Agricole 34.51
    9) Caisse d'Epargne 35.01
    10) Quickstep-Innergetic 35.01
    11) Saunier Duval-Prodir 35.03
    12) Predictor-Lotto 35.06
    13) Gerolsteiner 35.10
    14) Milram 35.11
    15) Cofidis 35.16
    16) T-Mobile 35.23
    17) Rabobank 35.23
    18) Ceramica Panaria-Navigare 35.39
    19) Bouygues Telecom 35.45
    20) Ag2r Prévoyance 35.55
    21) Euskaltel-Euskadi 36.28
    22) Française Des Jeux 36.28

    Claudio Ghisalberti - www.gazzetta.it
     
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1 replies since 10/9/2007, 11:23   483 views
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