Decalogo per salvare il Tour: meno tappe, pene più severe

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    Decalogo per salvare il Tour Meno tappe, pene più severe
    Il quotidiano francese Le Parisien, che fa parte degli organizzatori della Grande Boucle, propone dieci regole per la lotta anti-doping. Non manca l'attacco ai vertici dell'Uci, invitati a dimettersi

    PARIGI, 29 luglio 2007 - Un decalogo per salvare il Tour de France, e forse il ciclismo in generale. E' quanto propone oggi il quotidiano Le Parisien, che appartiene al gruppo a cui fa capo anche l'Aso, la società che organizza la Grande Boucle. Dieci "comandamenti" a cui si aggiunge l'idea di Patrice Clerc, presidente dell'Aso: torniamo alla squadre nazionali.
    NAZIONALI - Quello di Clerc è un passo verso il passato per guardare con più fiducia al futuro. Il dirigente del Tour confessa all'Equipe di riflettere a una gara aperta anche alle rappresentative nazionali, come nel 1968, quando si contavano tre nazionali francesi, due italiane e due belghe: "La soluzione migliore potrebbe essere una formula mista, con squadre private e una quota riservata ad altre nazionali che eviterebbero accordi sottobanco".
    AFFONDO - Il decalogo del Parisien invece prevede innanzitutto pene più severe per i corridori che si dopano. Duro poi l'affondo ai dirigenti dell'Uci, che dovrebbero dimettersi, bollati di incompetenza e accusati di essere troppo coinvolti nelle lotte di potere a discapito della disciplina sportiva. Una posizione un po' ambigua per un giornale legato allo stesso gruppo del Tour.
    PERCORSO -Le Parisien però mette sotto accusa anche la lunghezza della Grande Boucle: troppi i 22 giorni e le 20 tappe su 3570 km. Bisogna ridurre. Una proposta che non piace agli organizzatori del Tour che replicano: in atletica si dopano di più i velocisti dei 100 metri dei maratoneti, la lunghezza non c'entra.
    RIFORME - Altri consigli: ridurre le pene a chi si confessa a una commissione super-partes di riconciliazione. Poi, escludere automaticamente la squadra del dopato e creare staff medici non più legati alle singole squadre, ma alle federazioni, perché siano più controllati.
    INVESTIMENTO - La lotta al doping ha bisogno di soldi, per cui il Parisien propone di destinarne l'intero montepremi del Tour, almeno per il 2008. Necessario inoltre armonizzare la legislazione antidoping a livello europeo, migliorando anche le sinergie tra polizia e istanze sportive, evitando così le paralisi transnazionali dell'Operacion Puerto.
    SPONSOR - Infine, la regola numero 10 richiede un maggior coinvolgimento anche degli sponsor affinché, per esempio, garantiscano una riconversione ai loro corridori, riducendo così la tentazione di vincere dopandosi per guadagnare più soldi.
    SONDAGGI - Anche l'Equipe riflette sul futuro e si chiede in prima pagina: quale Tour per il 2008?. Una domanda legittima visto che un sondaggio rivela che i francesi si interessano sempre meno al Tour de France (29% contro 38% nel 2006). E quasi la metà (49%) sono convinti che il vincitore di quest'anno sia un dopato. Alberto Contador ha poco da festeggiare.

    fonte: gazzetta.it
     
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  2. lusinis
     
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    Secondo me è una stupidata fare meno tappe o farle più corte! Anche se si facessero tappe da 100km o giù di li il doping "avrebbe senso". Se poi si facesse un tour in 8-10 tappe non sarebbe più il tour...
     
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  3. Sam I Am
     
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    Ci sono alcune proposte interessanti e altre meno, ma qua deve cambiare prima di tutto la mentalità e poi si può parlare di modifiche tecniche....
     
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  4. Vince™
     
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    secondo nessun cambiamento potra mai eliminare il doping. sta tutto in testa ai corridori, se si vogliono dopare lo fanno e diventano delle merde, se non lo fanno allora capiscono quanto sia grande questo sport e quante emozioni da alle persone
     
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    ora... nn diamo tutta la colpa ai corridori... è il sistema che è marcio...

    bisogna fa un po' di piazza pulita....
     
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  6. lusinis
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 1/8/2007, 02:49)
    ora... nn diamo tutta la colpa ai corridori... è il sistema che è marcio...

    bisogna fa un po' di piazza pulita....

    Concordo! Finchè Fuentes, Santuccione, Ferrari and Co. vanno in giro indisturbati non si risolve niente. Bisogna cominciare a fare piazza pulita partendo da loro!
     
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  7. Sam I Am
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 1/8/2007, 02:49)
    ora... nn diamo tutta la colpa ai corridori... è il sistema che è marcio...

    bisogna fa un po' di piazza pulita....

    Quoto, però bisogna fare piazza pulita del tutto, non solo un po'....Non solo di medici, ma anke manager, direttori sportivi e dirigenti dell UCI...
     
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  8. ForzaVilla
     
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    si ma ora nn rendiamo santi i corridori...son loro che alla fine se la prendono o accettano di prendersela la roba...secondo me nn conta ridurre le tappe o accorciarle...forse qualche giorno in + di riposo....ma in fondo che male c'è se un stravince un giorno eppoi il giorno dopo, giustamente stanco, cede e perde anche 30 min?? in fondo anche i corridori sono umani...anzi così sarebbe + bello il tour e + combattuto e le tattiche avrebbero + senso...xchè se ora x tattiche parliamo di quante iniezioni farsi stiamo ormai messi mali...
    la gente poi ama chi vince, ma molto di più chi cade e si rialza...
     
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  9. Sam I Am
     
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    La colpa come diciamo sempre è di tutto il sistema...
     
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8 replies since 31/7/2007, 01:00   101 views
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