Giro delle Fiandre

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    Fiandre, trionfo di Ballan
    L'italiano della Lampre scatta sul mitico Grammont e poi vince battendo allo sprint il belga Leif Hoste. Terzo posto per Paolini, Boonen solo quinto, delude Bettini

    MEERBEKE (Belgio), 8 aprile 2007 - Se su questa Terra esiste un Dio della giustizia, nessun dubbio: è il Fiandre. Il Fiandre non sbaglia mai, non regala, non ruba, non chiude occhi, non trova cavilli né scorciatoie: alla fine premia sempre il più forte. E oggi il più forte è stato Alessandro Ballan.
    DUE CONTRO TUTTI - Ballan ha fatto gli ultimi 16 km con Leif Hoste, fiammingo, già due volte secondo qui, fra pietre e muri. Due contro tutti fino ai meno 1500 metri dall’arrivo, quando Hoste si è messo dietro e non ha più tirato. Ballan ha rallentato quel minimo per respirare, ma ha continuato a tagliare l’aria e ad avvicinarsi al traguardo, finché è scattato Hoste. Mancavano 300 metri. Hoste ha guadagnato qualche metro, Ballan ha faticato ma poi è riuscito a prendere la sua ruota, e a 10 metri l’ha superato. E ha vinto. Anzi: siccome qui non si vince, ma si trionfa, Ballan ha trionfato.
    TEMPO CLEMENTE - E’ stato uno dei più strani Fiandre degli ultimi anni. Sole, neanche una nuvola, neanche un alito di brezza, dai 5 gradi del pronti-via ai 20 dell’arrivo: proprio qui nel regno della pioggia, del vento, del fango e del freddo. Un caso di impraticabilità del campo al contrario. Fuga per sette dal km 25, dentro anche Enrico Franzoi. Vantaggio massimo sui 12 minuti, poi sbriciolato un po’ per consunzione degli attaccanti, un po’ per reazione dei difensori. E intanto, nel gruppo, cadute omeriche: vittime, tra gli altri, il tedescone Erik Zabel, Manuel Quinziato e il brasiliano Murilo Fischer (km 180), Lorenzo Bernucci scivolato su un passaggio a livello (km 196), Luca Paolini e Roberto Petito (km 199).Lo svizzero Fabian Cancellara ha seguito l’istinto ai meno 57. In un attimo ha annullato la vecchia fuga esausta e seminato il panico fra gli aspiranti conquistatori, ma è stato stoppato dal belga Gert Steegmans, alfiere di Tom Boonen. Quando Steegmans ha cominciato a collaborare, ormai era tardi.
    BOONEN PIANTATO - Proprio qui ha attaccato Boonen, ai piedi del Muro per antonomasia, Kapelmuur in fiammingo, Grammont in francese, in entrambi i casi 700 metri di pavè fino al 20 per cento. Tom prima ha fatto esplodere il gruppo, poi è esploso lui: e si è piantato. Ballan l’ha scavalcato e si è lanciato. A inseguire Ballan e Hoste ci hanno provato tutti i superstiti. L’ultimo tentativo è stato dell’olandese Karsten Kroon e del lituano Tomas Vaitkus, cui si sono agganciati all’ultimo anche Paolini e il russo Vladimir Gusev. Davanti Ballan rimontava Hoste, dietro Paolini strappava il terzo posto.


    Ordine d'arrivo
    1. Alessandro Ballan (Ita-Lam)
    2. Leif Hoste (Bel-Dsc)
    3. Luca Paolini (Ita-Liq)
    4. Karsten Kroon (Ned-Csc)
    5. Vladimir Gusev (Rus-Dsc)
    6. Tomas Vaitkus (Ltu-Dsc)
    7. Nick Nuyens (Bel-Cof)
    8. Dmitriy Muravyev (Kaz-Ast)
    9. Michael Boogerd (Ned-Rab)
    10.Stuart O'Grady (Aus-Csc)
    11.Jesus Del Nero Montes (Spa-Sdv)
    12.Tom Boonen (Bel-Qst)
    13.Marcus Burghardt (Ger-Tmo)
    14.Filippo Pozzato (Ita-Qst)
    15.Grégory Rast (Swi-Ast)
    16.Steffen Wesemann (Ger-Wie)
    17.Staf Scheirlinckx (Bel-Cof)
    18.Cristian Moreni (Ita-Cof)
    19.Daniele Bennati (Ita-Lam)
    20.Björn Leukemans (Bel-Prl)
    21.Paolo Bettini (Ita-Qst)

    fonte: grandeciclismo.net
     
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