Passaporto biologico: Pellizotti e Valjavec fermati dall'Uci. Niente Giro d'Italia

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  1. ManuelDevolder
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 29/7/2010, 21:54)
    :OO:
    Incredibile! Cioè, in Italia il passaporto biologico è uno strumento affidabile e probante, mentre se passi il confine equivale a carta straccia?! No, non è possibile, non esiste. O assolvono entrambi, o condannano entrambi. Punto.

    Se è così bisogna assolverli entrambi. Cioè, avremmo il diritto di sapere i valori che non sono in regola.....se da due mesi a questa parte non li hanno ancora resi pubblici deve esserci qualcosa sotto
     
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    Mah, a me pare che anche negli altri casi relativi al passaporto biologico non siano stati rivelati i valori. Poi l'importante è che li sappiamo la difesa, più che altro...

    E' questo ciò che invece non esiste proprio, indipendentemente che siano innocenti o colpevoli o cosa
    CITAZIONE
    Deferimento dell’atleta Franco Pellizotti (tesserato per la FCI – Società Liquigas) al Tribunale Nazionale Antidoping del CONI per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell’art. 2.2. del Codice WADA in relazione alle anomalie dei parametri ematologici riscontrati dall’Unione Ciclistica Internazionale nell’ambito del Passaporto biologico, con richiesta di squalifica di 2 anni ai sensi dell’art.293 del Regolamento Anti-Doping UCI

    CITAZIONE
    A quanto si apprende, la Commissione ha ritenuto che non ci sia stata violazione del regolamento antidoping e che il passaporto biologico non sia affidabile al 100%, anche perché i controlli non sarebbero stati impeccabili.

     
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    TNA, il 16 settembre l'udienza di Pellizotti
    Il Tribunale Nazionale Antidoping, considerando la sospensione dei termini processuali relativi al TNA dal 22 luglio al 20 agosto 2010, comunica che il Presidente Francesco Plotino ha fissato quattro nuove udienze nel mese di settembre e due nel mese di ottobre.
    Tra queste, per giovedì 16 settembre, alle ore 10.30, è stata fissata l’udienza relativa a Franco Pellizotti, per il quale la Procura Antidoping ha chiesto una squalifica di due anni per violazione del regolamento antidoping in relazione al passaporto biologico.

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  4. thomasb.
     
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    Fino ad adesso sto passaporto biologico ha portato casini e basta.
     
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    La AG2r reintegra Tadej Valjavec
    La AG2r ha reintegrato nel proprio organico Tadej Valjavec dopo che questi è stato assolto dalla Commissione Disciplinare della Federazione Slovena nel procedimento che era stato imposto dall’Uci riguardo al suo passaporto biologico. La squadra, che lo aveva sospeso appena l’Uci aveva reso note presunte anomalie, lo ha ora reintegrato. Resta da capire se l’Uci deciderà ora di fare ricorso contro la decisione della Federazione Slovena.

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  6. ManuelDevolder
     
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    Passaporto biologico: domenica Valjavec torna a correre
    Tadej Valjavec farà il suo ritorno ufficiale alle corse domenica prossima nel Tour du Doubs. Lo sloveno della AG2r era stato fermato all'inizio di maggio (come Pellizotti) per presunte irregolarità nel suo passaporto biologico, ma la federazione slovena ha deciso di non prendere alcuna sanzione nei suoi confronti in quanto dall'inchiesta non è emersa alcuna prova di colpevolezza.

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  7. Ricardovsky92
     
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    Ma poveraccio Valjavec...che schifo
     
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  8. ManuelDevolder
     
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    E Pellizotti !? Lo tengono ai box ancora per molto ? :boh:
     
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  9. Vince™
     
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    Pellizotti: “Sono rassegnato, mi daranno 2 anni. Vivo una ingiustizia. Pronto il ricorso al Tas”
    “Ormai la rabbia è passata. Il tempo aiuta in questo. Ma sto vivendo una ingiustizia. Non mi stancherò di ripeterlo. Adesso però non ho grandi speranze che il Tna la pensi in maniera diversa dal Coni. Dovessero fermarmi due anni ricorrerò sicuramente al Tas. Non accetto che qualcuno possa dirmi quando devo smettere di correre”.
    Franco Pellizotti, attende rassegnato il verdetto del Tribunale Nazionale Antidoping. A Roma l’udienza relativa al suo caso è fissata alle ore 10,30 del 16 settembre. Non manca così tanto. La Procura Antidoping del Coni ha chiesto la squalifica di due anni per violazione del regolamento antidoping in relazione al passaporto biologico.
    Il Delfino di Bibione, a differenza di altre analoghe vicende puntualmente sanzionate con la squalifica di due anni, sin dal primo giorno è stato sostenuto dal team che lo stipendia, la Liquigas. Ha fatto il possibile per dimostrare che quei picchi di valori “incriminati” conducono dritti all’uso di sostanze dopanti. Un ombra sulla sua carriera, proprio quando aveva nel mirino il Giro d’Italia della consacrazione. Ha consultato i maggiori luminari in materia per “giustificare” i valori anomali del sangue contestati. Li ha fatti parlare. Vedremo.
    “Ho la coscienza a pulita. Non ho nulla da nascondere. Ho fatto mille controlli e non sono mai stato trovato positivo. Il team ha la mia cartella clinica da sei anni e non emerge nulla di anomalo. Nessuno mi ha mai contestato nulla. Però adesso vengo accusato dell’utilizzo di metodi proibiti, ma senza che siano state date spiegazioni. I limiti li hanno definiti loro. Ed io nel range fissato ci sono sempre stato dentro. Anche se, solo in due occasioni, a distanza di mesi, ci sono stati dei picchi del valore massimo e minimo. Per tutti gli esperti consultati, anche dalla Liquigas, è un aspetto normale per uno sportivo. Il fatto di passare da dopato proprio non mi va affatto. Nessuno può rovinare tutto quello che ho fatto”.
    Per lo stesso motivo sono già stati fermati Caucchioli, De Bonis, lo spagnolo Lobato e Rosendo. In Slovenia però Valjavec non ha subito nessuno stop.
    “Non ho speranze. Lo ripeto, vivo un’ingiustizia, vittima di un caso politico. Perché vogliono dimostrare e giustificare che il passaporto biologico funziona. Per loro sono solo un numero. Ma è solo un business per l’Uci che incassa soldi, e tanti dai team. Mi hanno fermato a quattro giorni dalla partenza del Giro e non capisco perché l’Uci ci abbia messo così tanto tempo per chiarire la mia posizione”.
    Inevitabilmente stai vivendo il periodo più nero della tua carriera.
    “Cerco di non pensare a questa assurda situazione. Ma è impossibile. Sono sempre uscito in bici ma senza strafare e la solidarietà che ho raccolto per strada, anche da gente sconosciuta, è stata incredibile. Tutti gli appassionati si sono resi conto dell’ingiustizia che sto subendo e mi dicono di non mollare. E’ sostegno morale formidabile. La mia famiglia e loro mi danno la forza per continuare. Così sarà anche se dovessero squalificarmi per due anni. Tornerò per dimostrare il mio valore”.

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    CITAZIONE (Ricardovsky92 @ 31/8/2010, 13:23)
    Ma poveraccio Valjavec...che schifo

    Io invece direi che gli è andata bene: avesse avuto un'altra nazionalità... :rolleyes:
     
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  11. Rozzu
     
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    Il caso Valjavec e i dubbi sul passaporto biologico
    Sull’utilità del passaporto biologico, nessuno ormai discute più: è acclarata e riconosciuta. Ma i dubbi sull’utlizzo di questo strumento sono tutt’altro che dissipati. Soprattutto se invece che come strumento di induzione lo si vuole utilizzare come strumento di coercizione.
    Un esempio arriva dalla sentenza emessa dalla Commissione Nazionale Antidoping a caico di Tadej Valjavec. Ve ne proponiamo gli estratti.

    La Commissione Nazionale Antidoping della Slovenia, presieduta da Irena Ilešič Cujovic e composta dai membri Tadej Malovrh e Dusan Verbič, ha prosciolto Tadej Valjiavec dall’accusa di aver violato il regolamento antidoping.

    L’ACCUSA. L’Uci ha inviato il 3 maggio scorso una notifica al corridore nella quale scrive: «La conclusione sulla presunta violazione delle regole antidoping nasce da una dichiarazione unanime del gruppo di esperti: il profilo ematologico dell’atleta dimostra in maniera convincente che ci siano state irregolarità per le quali non c'è altra spiegazione ragionevole che l'uso di sostanze vietate o il rafforzamento dei valori di trasferimento di ossigeno.

    LA DIFESA. Non è evidente dalla notifica della UCI quando l'atleta ha presumibilmente utilizzato uno dei metodi proibiti...
    L'UCI non ha dimostrato che il modello di passaporto biologico è stato utilizzato in modo adeguato nel caso in questione e non ha presentato alcun elemento di prova per quanto riguarda il calcolo di valori sospetti...
    Non tutti i risultati dei test sono inclusi nel passaporto biologico dell'atleta...
    Il gruppo di esperti non ha sufficientemente studiato le possibili cause per l’alterazione del profilo ematico...
    Inoltre: La causa per l’anomalia nel caso del campione n. 17 (19 aprile 2009) è la perdita di sangue è una emorragia allo stomaco...
    La causa per l’anomalia dei campioni n. 20 e 21 (27 agosto e 29 agosto 2009) è in primo luogo la puntura di una vespa e la somministrazione della relativa terapia (corticosteroidi) e l’assunzione di maggiori quantità di liquidi, e in secondo luogo, un periodo di allenamento in altura e in una camera ipossica.

    PROVE INSUFFICIENTI. La Commissione, nel dispositivo di sentenza sottolinea come in base all’articolo 22 del Regolamento Antidoping dell’Uci, spetti alla stessa Uci o alle Federazioni Nazionali il compito di dimostrare che vi sia stata violazione delle norme antidoping e questo, nello specifico, non è avvenuto.
    L’Uci - si legge - sostiene che non possa esserci altra spiegazione se non il dolo a quanto accaduto, ma si tratta di affermazioni generiche che non sono supportate da alcuna prova né di doping ematico né di alterazione dei valori di trasporto dell’ossigeno nel sangue.

    ANOMALIE E NON DOPING. È evidente - scrive sempre la Commissione - dalla deposizione del dottor Sottas come il metodo statistico adottato dal passaporto biologico non possa dimostrare il ricorso a pratiche dopanti ma solo evidenziare eventuali anomalie nei valori, che peraltro possono anche avere origini fisiologiche. La Commissione ha chiesto ad entrambe le parti di spiegare la causa di queste anomalie e nello specifico l’Uci non lo ha fatto.

    IL PRIMO CASO. L’atleta, invece, ha fornito spiegazioni plausibili e documentate per spiegare entrambe le anomalie: diagnosi esofago-gastroduodenoscopica istologica nel primo caso e lo stesso dottor D’Onofrio, ascoltato come testimone, ha ammesso che è possibile che in caso di emorragia il corridore abbia perso sangue pari a 1-2 sacche, con conseguente alterazione dei valori.

    IL SECONDO CASO. L’atleta ha dimostrato di aver vissuto un periodo in quota (1300 metri) e in camera ipobarica (2800-3200 metri) prima del secondo esame in questione e che in data 25 agosto gli sono stati somministrati corticosteroidi a causa della puntura di una vespa. Due circostanze che possono aver portato ai valori in questione.
    Ascoltato anche in questo caso, il dottor D’Onofrio non si è detto d’accordo con le conclusioni, ma le sue opinioni “non sono risultate convincenti” per la Commissione.

    UNO O DUE VALORI SOSPETTI? «...Gli esperti dell’Uci dicono che anche se i risultati dell’esame del 27 agosto fossero spiegabili in altro modo, non lo sarebbero altrettanto quelli del 29 agosto. Una dichiarazione in base alla quale - scrive la Commissione - si potrebbe dedurre che i risultati del 27 agosto non sono da ritenere problematici...».
    Anche in questo secondo caso, in mancanza di prove concrete e analisi approfondite prodotte dall’Uci, la Commissione ritiene sufficienti le spiegazioni fornite dall’atleta.

    ALTA QUOTA. Il dottor Pohar ha dimostrato come nelle statistiche del passaporto biologico non venga tenuto conto della quota alla quale vive un atleta, valore che può cambiare notevolmente i numeri in questione. E non viene fornita alla Commissione una adeguata spiegazione sul perché il valore della quota non sia stato tenuto in conto.

    PROBABILITA’. La Commissione ritiene che - per quanto riguarda le irregolarità - il corridore abbia dimostrato con pari probabilità quanto le sue spiegazioni possano essere valide. E nemmeno il dottor D’Onofrio ha potuto esprimersi contro questa considerazione.

    CONCLUSIONE. Dal momento che l’Uci non ha soddisfatto le richieste della Commissione, fornendo prove di pratiche illecite, mentre il corridore ha fornito spiegazioni plausibili ai valori in questione, il verdetto è di assoluzione. Con possibilità di ricorrere entro un mese al Tas.

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  12. Vince™
     
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    Caso Pellizotti: il TNA rinvia l'udienza al 21 ottobre
    Doveva essere ascoltato giovedì prossimo, invece il Presidente del Tribunale Nazionale Antidoping, Francesco Plotino, per motivi d’ufficio, ha rinviato la data della trattazione dell’udienza relativa a Franco Pellizotti , in data 21 ottobre 2010, con inizio alle ore 10.30.

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    Vabbè, tanto ormai la stagione è saltata... :(
     
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    CITAZIONE (SarriTheBest @ 14/9/2010, 03:26)
    Vabbè, tanto ormai la stagione è saltata... :(

    si davvero ma non solo.. sappiamo che spesso chi rientra da una o piu stagioni di stop, non è mai quello che era prima
     
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  15. Rozzu
     
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    Pellizotti: è triste, ma mi sento preso in giro
    Se ne riparlerà il 21 ottobre, sei mesi dopo quello stop per presunti valori ematici irregolari alla vigilia della partenza del Giro d'Italia. Il presidente del Tribunale nazionale antidoping, Francesco Plotino, infatti, per motivi d'ufficio, ha rinviato ieri il processo all'udienza di Franco Pellizotti originariamente prevista per il 16 settembre. Il processo inizierà alle 10 e 30: poche ore dopo si deciderà la carriera del 32enne corridore di origini carniche. La Procura antidoping, infatti, dopo l'avvio delle indagini il 29 luglio aveva chiesto una squalifica a due anni, ritenendo quei valori ematici irregolari del passaporto biologico facenti riferimento a tre diversi controlli, l'ultimo dei quali alla vigilia del Tour de France di un anno fa, frutto del ricorso a pratiche dopanti.
    Un'accusa, lo ricordiamo, subito respinta con fermezza dal corridore della Liquigas-Doimo, Franco Pellizotti, sempre sostenuto da quella che fino alla fine dell'anno sarà la sua squadra di club e in particolare dal medico sociale della stessa Roberto Corsetti. Niente processo, dunque, per ora.
    Il corridore l'ha appreso lunedì dal suo avvocato, il ticinese Rocco Taminelli e subito il suo morale è finito ancor di più sotto i tacchi.
    «A questo punto - ha dichiarato con rabbia Pellizotti, secondo al Giro di un anno fa e vincitore della maglia a pois al Tour - mi vergogno quasi di essere italiano. Mi sento preso in giro. Vengo accusato non sulla base di prove, ma soltanto di valori del sangue contestatissimi e incerti da sei mesi. Io, il mio legale, sempre con l'appoggio del medico sociale della Liquigas-Doimo Corsetti, che ringrazio ancora, crediamo di aver ampiamente dimostrato che quei valori contestati del passaporto biologico sono naturali. Eppure - continua Pellizotti - hanno rinviato il processo alla seconda metà di ottobre per valori contestati, l'ultimo dei quali risale al luglio dell'anno scorso».
    Comunque si veda questa vicenda, è inaccettabile che un atleta, che può esprimersi ad alto livello per dieci-massimo dodici anni debba perdere quasi un anno per essere giudicato.
    «È assurdo», chiude Pellizotti, che ormai non si allena nemmeno più da tempo e non ha nemmeno un contratto in tasca per la prossima stagione. È sfiduciato, non segue più le corse, ha solo un pensiero per Thomas Casarotto morto al Giro del Friuli «quella è una vera tragedia, altro che» dice sconsolato.

    da Il Messaggero Veneto del 15 settembre
     
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