Inchiesta doping di Mantova - Ballan può tornare a correre

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    Parla Guido Nigrelli: «Seguivo Ballan, veniva da me per i test»
    Attorno, odore di campagna e qualche trattore. Il paese, il più piccolo della provincia. Una via centrale e poco altro. Quasi il deserto, l’opposto del lusso madrileno dell’Operacion Puerto. Verso gli anni Novanta, qui e nei paesi limitrofi, scorreva più atrazina che acqua. Ora la maggior parte dei proventi pubblici pare arrivi da una discarica. Questo è il piccolo regno di Guido Nigrelli, dottore farmacista, 55 anni ben portati, l’uomo al centro dell’inchiesta.
    «Quello che mi da più fastidio è che per questa storia 60 famiglie rischiano di restare a spasso. Sì, perché se la Lampre non corre il Giro, chiude. Meglio che il procuratore dica qualcosa di più preciso. Poi mi scoccia che mi abbiate paragonato a Fuentes e collegato all’Austria. In Austria è dal 1987 che non vado. Ero al Mondiale di Villach quando vinse Roche. Da spettatore».

    Beh, in Austria ci possono andare i corridori...
    «Quando uno è fuori di qua, io non so che cosa fa e dove va».

    Quando è venuto a conoscenza dell’inchiesta?
    «Sabato mattina. Questa è la seconda richiesta di proroga».

    Per che cosa è sotto inchiesta?
    «Ha tutte le carte l’avvocato. Però non per somministrazione di farmaci o abuso della professione medica. Come se avessi falsificato delle ricette. Niente di disastroso».

    Che rapporti ha con Saronni?
    «A Beppe mi legano 30 anni di grande amicizia».

    E con i medici della Lampre?
    «Guardascione mi manda i fax delle medicine regolari che gli servono. Mi fanno un grossissimo favore ad acquistare in questa farmacia i farmaci più che regolari. Anche Josè Ibarguren (il medico spagnolo figura nell’inchiesta; ndr) mi faceva questa cortesia. Qui il paese è piccolo e a me questo ritorno economica faceva comodo. Ora, ciao».

    E con i corridori della Lampre?
    «Ogni tanto qualcuno viene, ma a fare i test. Quelli normali, tipo i test di soglia. Poi do qualche consiglio su alimentazione e reintegrazione. Ma tutte cose più che lecite. Persino omeopatiche».

    È vero che i corridori della Lampre pagavano di tasca loro per fare i test?
    «Sempre fatto gratis. Veramente pochi e solo per un rapporto di amicizia. Non so se pagavano Sergio Gelati...».

    Ma Gelati non è suo socio?
    «Siamo amici, collaboriamo. Un altro che fa i test con me. Bravissimo allenatore. So che l’anno scorso ha seguito Cunego, ma io Damiano non lo conosco».

    Che rapporti ha con Ballan?
    «Lo seguivo, veniva a fare i test: non lo vedo da un po’».

    Lei in tribunale difese Priamo contro Sella («escludo che Priamo mi ha chiesto notizie relative al cosiddetto Cera...»).
    «Priamo veniva a fare i test mandato da Giorgio Furlan. Mi disse che sapeva che girava questo prodotto (il Cera; ndr). Mi chiese se si trovava agli esami. Gli risposi di dimenticarsi questi prodotti».

    da «La Gazzetta dello Sport» dell'8 aprile 2010
    a firma Claudio Ghisalberti
     
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  2. Vince™
     
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    Il magistrato Condorelli: «Doping di squadra? Servono prove»
    «L’indagine c’è e non riguarda solamente sportivi professionisti, ma anche amatori». Il procuratore della Repubblica di Mantova, Antonino Condorelli, ieri, per la prima volta, ha fatto il punto sull’ultima inchiesta sul doping, che ha al centro la Lampre e il farmacista-preparatore Guido Nigrelli.
    Tra gli indagati ci sono corridori professionisti e dilettanti, direttori sportivi, medici, farmacisti e alcuni amatori.

    Di che cosa si tratta?
    «L’ipotesi investigativa si riferisce a reati di commercio di sostanze dopanti. Parte dalla fine del 2008. Le cose più interessanti sono del 2009».

    Chi è coinvolto?
    «Non posso fare nomi», ha risposto Condorelli, spiegando: «L’iscrizione nel registro degli indagati non significa assolutamente nemmeno indizio di colpevolezza. Farò i nomi solo al termine dell’inchiesta, quando ci sarà la richiesta di archiviazione o il rinvio a giudizio».

    Quanti sono gli indagati?
    «Tra 30 e 40: 35 è una cifra più vicina al numero reale».
    Poi ha aggiunto: «Gli indagati sono già stati avvisati. Alcuni hanno ricevuto almeno due volte l’avviso di richiesta di proroga delle indagini preliminari».

    Sono già stati fatti interrogatori?
    «Non ci sono stati».

    E sequestri di materiale?[
    «Qualcosa in itinere. E’ stato trovato qualcosa di rilevante».

    Emerge l’ipotesi di una rete internazionale?
    «Ci possono essere elementi di contatto con altre nazioni».

    C’è un collegamento con Vienna, dove si trova il laboratorio Humanplasma?
    «Può esserci un collegamento».

    Quindi c’è un lavoro coordinato con gli inquirenti di altri Paesi?
    «Non c’è un collegamento operativo con procure straniere».

    Tra gli indagati ci sono atleti stranieri?
    «Ci sono».

    Quali sono le discipline sportive coinvolte?
    «Solo il ciclismo».

    È concreta l’ipotesi di un doping di squadra?
    «Ci sono ambienti che sono stati investigati in modo particolare. Per arrivare al doping di squadra, ci vogliono prove importanti. Di solito in questo settore ci sono responsabilità individuali. Ma, poi, bisogna verificare il rapporto che c’è tra i singoli e le strutture collettive.
    Se gli individui si associano, possono anche essere colpiti i gruppi».

    Quanto ci vorrà per chiudere l’inchiesta?
    «La dobbiamo concludere, e depositare gli atti, entro la fine di maggio».

    Da dove è nata l’indagine? Dalla denuncia di Gloriana Guastalla, la moglie di Guido Nigrelli?
    «La signora (che ha in corso un procedimento di separazione dal marito, ndr) non era nota a noi. L’indagine è sicuramente iniziata dall’Ufficio. Gli investigatori (i carabinieri del Nas di Brescia, ndr) hanno fatto un ottimo lavoro».

    da «La Gazzetta dello Sport» dell'8 aprile 2010
    a firma Claudio Gregori
     
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  3. AlexXx 94
     
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    Ballan, niente Roubaix
    La Bmc lo esclude

    L'ex campione del mondo, coinvolto nell'inchiesta doping di Mantova, sarà sospeso dalla Bmc. Si attende solo la conferma ufficiale


    MILANO, 9 aprile 2010 - Niente Parigi-Roubaix 2010 per Alessandro Ballan. L'ex campione del mondo sarà escluso dalla sua squadra, la Bmc, in attesa che si chiariscano i contorni dell'inchiesta doping della Procura di Mantova che tocca la Lampre, formazione per cui fino allo scorso anno correva Ballan. La notizia dell'esclusione di Ballan sarà fornita in giornata, ma è sicuro che il 30enne veneto sarà assente nella corsa in cui finì due volte terzo, nel 2006 e nel 2008.

    Ballan e Mauro Santambrogio sono tra i 35 indagati dal pm Antonino Condorelli. Per Ballan l'esclusione dalla Roubaix sembra preludere una sospensione cautelativa, da parte della Bmc.

    Seguono aggiornamenti
    Gasport
     
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  4. Ricardovsky92
     
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    Questa è una mezza sorpresa...ho paura che ci sia qualcosa di più, che non siano solo illazioni le accuse della Procura di Mantova...
     
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  5. Vince™
     
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    È ufficiale: la BMC ha sospeso Ballan e Santambrogio
    Niente Roubaix per Alessandro Ballan: la sua squadra, la BMC, lo ha infatti sospeso dall’attività agonistica.
    «Abbiamo appreso - si legge in un comunicato stampa della BMC, firmato dal presidente Jim Ochowitz - che i nostri due corridori Alessandro Ballan e Mauro Santambrogio sono oggetto di una indagine della magistratura italiana per fatti risalenti alle ultime due stagioni, quando vestivano la maglia della Lampre.
    Siamo venuti a conoscenza dell’indagine negli ultimi due giorni e speriamo di ottenere presto maggiori informazioni sul procedimento in corso: nel frattempo abbiamo deciso di sospendere i due corridiori dall’attività agonistica in conformità con la politica della BMC e con il Codice Etico dell’Uci (Sezione IX, punto 2). Questo non deve essere visto come una predeterminazione di colpa dei due atleti: entrambi potranno ampiamente chiarire la propria posizione».

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  6. i0i
     
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    Dovrebbero fare cosi anche in casa Caisse.
     
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  7. Andie88
     
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    purtroppo quella è una squadra spagnola, e forse la parola doping loro non sanno nemmeno che è.
     
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  8. Vince™
     
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    Guido Bontempi: io, estraneo ai fatti di Mantova
    «Facendo riferimento alle notizie apparse in questi ultimi giorni su quotidiani nazionali italiani e stranieri, nonchè su quelli sportivi di tutta Europa dove si fa il nome di Bontempi (soprattutto nei titoli) intendo sottolineare che sono completamente estraneo a queste indagini e pur portando lo stesso congome non sono nemmeno parente di Fabrizio Bontempi direttore sportivo della Lampre Ngc. Essendo impegnato all'estero con il team Astana, vi sarei davvero grato se poteste dare spazio a questo mio breve comunicato. Distintamente, Guido Bontempi»

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    Per me la stanno facendo più grande di quel che è questa storia. Al doping di squadra non credo assolutamente, forse qualche nome blu-fucsia pagherà ma non vedo alle porte un nuovo caso Festina. Vediamo come proseguono le indagini...

    Certo che:
    a) la Lampre è riuscita a risolvere la sua situazione con la licenza Pro Tour solo pochi giorni fa (9 per l'esattezza) , con minaccia, fin troppo pesante, che se non ci fosse riuscita sarebbe stata cancellata dal ciclismo prof (e non retrocessa a Professional ad esempio)
    b) la sua licenza Pro Tour faceva (anzi, fa) gola a tanti grossi nomi, tipo BMC e Cervelo, molto cari a McQuaid ovviamente.
    c) sempre di pochi giorni fa la polemica sugli inviti al Tour, con tante scontente lasciate a casa e convinte del fatto che avrebbero fatto sicuramente meglio di squadre come Footon e Lampre appunto (parole di qualcuno, non ricordo chi di preciso però :asd:). E, guarda caso, «La dobbiamo concludere, e depositare gli atti, entro la fine di maggio». Precisi precisi proprio.
    Ora, non voglio insinuare nulla. E magari sono solo tutte delle coincidenze. Però, sempre meglio tenerne conto...
     
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    Su velo-club.net è scritto che pure Marzio Bruseghin comparirebbe tra gli indagati.
     
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    Guido Nigrelli: tante parole, nessuna macchia
    E' da giorni che se ne sta parlando, che si discute su quello che c'è e ci sarà nell'inchiesta di Matova. Tante parole, molti nomi, parecchia preoccupazione nel mondo delle due ruote. Al centro di tutta questa vicenda Guido Nigrelli, farmacista mantovano, epicentro dell'ennesimo scandalo. Un farmacista finito per ben due volte in inchieste doping. Domanda: ma come sono andate a finire queste inchieste sul doping? Nessuno ce l'ha detto, nessuno l'ha scritto, fino a questa mattina, quando Eugenio Capodacqua l'ha scritto sul suo sito sportpro.it. Nigrelli ne è sempre uscito indenne.

    «E' costata cara all'ex iridato la supposta frequentazione con Guido Nigrelli, 56enne farmacista-preparatore di Mariana Mantovana all'onore delle cronache doping fin dagli ultimi anni '90. Nel 2001 era stato sfiorato dal blitz dei Nas al Giro e poi indagato nel 2006 (procura di Brescia) con l'accusa di aver fornito emagel (un plasma espander) e vari prodotti dopanti a un gruppo di noti professionisti. Ma era sempre uscito indenne».

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    Scandalo Mantova: la procura accelera i tempi. Sono 41 gli indagati. L’ex iridato Pezzini respinge le accuse
    Mantova - lunedì 12 aprile 2010 - Scandalo doping nel mondo del pedale: la Procura virgiliana accelera. Anche perché pare intenzionata a chiudere le indagini entro il mese di maggio. I tempi quindi sono stretti e la materia da affrontare non è certamente facile perché c’è anche - e forse soprattutto - un aspetto scientifico da affrontare. Proprio per questa ragione, il capo della procura mantovana, Antonino Condorelli, pare più che mai intenzionato ad affidare qualche consulenza per avere un quadro preciso sulle sostanze che venivano fornite dall’accusato principale, il farmacista Guido Nigrelli di Mariana Mantovana e assunte dai corridori. La nomina dei periti dovrebbe avvenire a giorni. Come entro una settimana-dieci giorni partiranno gli interrogatori dei 41 iscritti nel registro degli indagati.

    Intanto c’è stato un importante contatto giovedì mattina tra il procuratore di Mantova Antonino Condorelli e il responsabile della Procura antidoping del Coni Ettore Torri. Un lungo colloquio telefonico che il capo della procura virgiliana ha definito come «normale conversazione» ma che, invece, è servito per fare il punto della situazione, analizzare le carte dell’inchiesta.
    Altri contatti sono in programma nei prossimi giorni. Frattanto, in attesa di eventuali provvedimenti di sospensione da parte degli organi responsabili, i corridori potranno gareggiare. Sempre ieri, Condorelli ha confermato di aver preso contatto anche con la Procura di Padova, che ha aperto un’inchiesta simile a quella avviata a Mantova, anche se riguarda un numero decisamente inferiore di persone.
    «Ma non c’è nessun collegamento - si è affrettato a sottolineare il capo della Procura mantovana - con i colleghi di Padova ci siamo limitati ad uno scambio di informazioni, anche perché abbiamo qualche nome in comune».
    La Procura patavina sta facendo accertamenti in modo particolare su Bernucci e Petacchi. Quella di Mantova vede al centro dell’attenzione il farmacista di Mariana Mantovana Guido Nigrelli e diversi atleti ed ex atleti della Lampre, oltre a tecnici, dirigenti, allenatori, ma anche dilettanti e addirittura cicloamatori. Complessivamente gli indagati dell’inchiesta mantovana sono 41. Tra questi - secondo una voce che ha cominciato a circolare con insistenza e che è già stata diffusa da qualche media - ci sarebbe un secondo mantovano dopo il dottor Nigrelli. Si tratterebbe di Paolo Pezzini di Canicossa di Marcaria, già campione del mondo nei cicloamatori. Ora la Procura di Mantova, se intende chiudere le indagini entro maggio, deve accelerare i tempi, visto che al momento la situazione appare fluida, nessuno degli indagati risulta infatti sia stato sentito. (Giovanni Benvenuti)

    PAOLO PEZZINI - «Niente doping, sono pulito»
    Muratore di professione e ciclista per passione, Paolo Pezzini, di Canicossa di Marcaria, è finito nella maxi inchiesta della Procura di Mantova sullo scandalo doping nel mondo del pedale, sia tra i prof che in campo dilettantistico ed amatoriale. Ma lui, che tempo fa era balzato agli onori delle cronache per aver vinto un titolo mondiale nei cicloamatori, si chiama fuori. Con quell’ambiente - sostiene nell’intervista che ha rilasciato - non ha nulla a che fare. «Mi hanno coinvolto solo perchésono amico del dottor Guido Nigrelli».
    Pezzini, quando e in che occasioni ha conosciuto il farmacista Nigrelli di Mariana Mantovana?
    «E’ stato nel 1992-93 quando, svolgendo l’attività di muratore, sono stato chiamato a fare diversi lavori a casa sua. Lavori che sto facendo tuttora. E’ stato così che ci siamo conosciuti e siamo diventati amici».
    Ma Nigrelli è tra i principali accusati dello scandalo doping nel ciclismo, ed anche lei è finito tra gli indagati.
    «L’altro giorno mi è arrivata una richiesta di proroga delle indagini, ma io non ne so nulla di questa storia. Per quanto riguarda Nigrelli, ci sono rimasto male perché sono suo amico. E non cambio idea. Anzi, continuo ad essere fiero della sua amicizia».
    Ma allora, Pezzini, come spiega il suo coinvolgimento?
    «Sono stato tirato in ballo perché sono suo amico. Ma io non ho niente da nascondere, sono assolutamente pulito».
    Cosa le viene contestato esattamente?
    «Mi creda, non glielo so proprio dire».
    Ha subìto controlli, perquisizioni?
    «A casa mia è mai venuto nessuno, come nessuno mi ha mai convocato per essere sentito o chiedermi informazioni o spiegazioni».
    Essendo finito tra gli indagati assieme a parecchi altri corridori si presume che gli abbiamo contestato il fatto di aver assunto sostanze proibite.
    «Faccio il ciclista per divertimento e non ho mai assunto nessun tipo di sostanza. Ho fatto una marea di controlli, compreso quando ho vinto il titolo di campione del mondo tra i cicloamatori, ma non ho mai avuto nessun tipo di problema».
    Con il farmacista di Mariana Mantovana è dunque legato solo da un rapporto di amicizia.
    «Assolutamente sì. Tutto il resto sono frottole. Della sua attività professionale non ne so nulla».
    Dopo essere venuto a conoscenza di essere finito nell’inchiesta della Procura, si è affidato ad un avvocato? «Le assicuro di no, perché non ho commesso niente da cui debba difendermi. Mi metteranno a disposizione un difensore d’ufficio. Non ho soldi da buttare. Quelli che ho li spendo per le mie figlie visto, torno a ripeterlo, che io con il doping non ho niente da spartire».

    (La Gazzetta di Mantova del 11/04/2010)
     
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  13. Vince™
     
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    Inchiesta di Mantova. Simone Ponzi è stato ascoltato dai Nas
    «Da questa storia voglio uscire al più presto e a testa alta perché io non c’entro nulla. Non voglio che la mia carriera sia segnata da questi episodi perché al limite io sono vittima e non colpevole».
    Simone Ponzi non accetta di far parte di un mondo troppo spesso omertoso. Il giovane corridore della Lampre, 23 anni, accompagnato dall’avvocato Mauro Arbosti, ieri mattina è stato il primo corridore a essere ascoltato dai Nas di Brescia, guidati dal maresciallo Cosimo Fabrizio, nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di medicinali e doping che ruota attorno alla Lampre e al farmacista Guido Nigrelli.

    Tre righe

    «A me gli inquirenti non avevano molto da chiedere, se non di chiarire la mia posizione — ha proseguito Ponzi —. La questione è molto semplice. In un libro grande come una Bibbia la mia posizione si riassume in tre righe. Io sono stato indirizzato dalla società a rivolgermi a Sergio Gelati (anche lui indagato, ndr) per i test e la preparazione atletica. Sono anche andato nella farmacia del Nigrelli a Mariana Mantovana a prendere dei farmaci leciti che mi aveva regolarmente prescritto il dottor Guardascione, il nostro medico sociale».

    Medicine scontate

    Ponzi è un ragazzo in gamba che non cerca di nascondersi dietro un dito e affronta il problema. «So che vi chiedete perché per comprare medicine lecite sia andato a Mariana, che è a 35 km. Semplice, il dottor Nigrelli faceva uno sconto del 50 per cento sui farmaci e a volte li regalava».
    Gli inquirenti a Ponzi hanno contestato altre due viaggi a casa del Nigrelli. «Vero, giusto. Uno il 7 maggio e uno a fine mese. Era stato il Gelati a dirmi che ci saremmo visti a casa del Nigrelli per fare i test. Li abbiamo fatti in taverna».

    Ochowitz irremovibile

    La stessa linea, cioè quella dei giovani «costretti» a seguire il volere della società, è intenzionato a tenere Mauro Santambrogio. Il comasco nei giorni scorsi ha avuto anche un incontro con Jim Ochowitz, il presidente della sua squadra, l’americana Bmc, il quale gli ha ribadito che, finché la sua posizione non verrà archiviata, continuerà a ricevere regolarmente lo stipendio ma non verrà schierato al via delle corse. Lo stesso, ovviamente, varrà per Alessandro Ballan, nell’identica posizione di Santambrogio. Il suo avvocato Norma Gimondi (che difende anche Damiano Cunego) nei giorni scorsi ha chiesto che il suo assistito venga al più presto ascoltato dai Nas. Ma per lui e per l’ex iridato la partecipazione al Giro d’Italia si fa molto difficile.

    da «La Gazzetta dello Sport» del 16 aprile 2010
    a firma Claudio Ghisalberti
     
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    Scandalo Mantova: la Procura chiama gli esperti
    Mariana Mantovana - sabato 17 aprile 2010 - Il procuratore capo Antonino Condorelli ha messo in agenda nei prossimi giorni una serie di incontri con gli esperti dell’antidoping per l’inchiesta che vede coinvolta una quarantina di persone tra ciclisti, medici, farmacisti, dirigenti sportivi italiani e stranieri. E non è escluso che per far luce sulla vicenda possa essere affidata qualche consulenza specialistica. Ad occuparsi degli interrogatori, che partiranno nei prossimi giorni, saranno invece i carabinieri del Nas di Brescia. Il filone d’indagine interessa in particolare la commercializzazione delle sostanze dopanti. (La Gazzetta di Mantova)

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    Saronni: "È diventato impossibile lavorare nel mondo del ciclismo" (Radio24)
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