Prova in Linea - Uomini Elite

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    Cunego: «Mai così bene prima di un mondiale». Basso: «Il mio ruolo lo conosce solo Ballerini». Ballan: «Mi sento tranquillo». Pozzato: «Pronto al ruolo che ci verrà assegnato».
    Gazzada (Varese) - martedì 22 settembre 2009 - ''Mendrisio 2009 rappresenta la mia quarta esperienza iridata da professionista: quest'anno ho dalla mia una condizione che non è mai stata così valida'': nel ritiro azzurro di Gazzada, Damiano Cunego si sente motivato e perfettamente calato nel ruolo di leader per il campionato del mondo di domenica prossima.
    ''Sto vivendo una settimana di attesa e tensione per una corsa importantissima - ha aggiunto il leader veronese del team Lampre Ngc, argento al mondiale 2008 di Varese -. Sono contento che le vittorie di tappa con arrivo in quota all'Alto di Aitana e a La Pandera alla Vuelta abbiano messo d'accordo tutti sul fatto che possa giocarmi appieno le mie chances iridate in Svizzera''.
    ''L'Italia - ha concluso Cunego - è decisamente uno squadrone, oltre alla Spagna dai tanti leader si dovra' guardare dalle forti aspettative di Cancellara, idolo di casa a Mendrisio, e del belga Philippe Gilbert uscito dalla Vuelta in grande forma. Sono questi i nomi al momento più pericolosi da spendere nel pronostico''.
    Pronto per l'appuntamento mondiale anche Ivan Basso: ''Il mio ruolo lo conosce per ora soltanto il tecnico Ballerini. Mi sento pronto e vedo in gran forma tutti gli altri membri della nazionale. Il circuito iridato mi piace molto sebbene sia duro soprattutto perché le sue asperità saranno affrontate tante volte''.
    ''Mi sento tranquillo perché a Mendrisio non dovrò a tutti i costi mostrare il mio valore; un mondiale l'ho già vinto'': il campione del mondo uscente Alessandro Ballan non sente pressioni su di lui come spiega dal ritiro varesino della nazionale azzurra.
    ''Il percorso elvetico lo conosco bene: è più duro di quello di Varese in cui mi imposi dodici mesi fa in contropiede - ha proseguito l'iridato in carica - Sarà necessario più che mai un grande lavoro di squadra. La nazionale azzurra ha tutte le carte in regola per imporsi''.
    Ballan, vincitore in questa stagione del Giro di Polonia a tappe dopo una lunga assenza primaverile dovuta all'infezione da citomegalovirus, dal prossimo anno, e sino al 2011, correrà nel team californiano Bmc Racing insieme all'altro azzurro Mauro Santambrogio. ''Sono contento di vivere i giorni di vigilia alla difesa del titolo ancora in provincia di Varese, questa zona ha esultato per il mio trionfo iridato e a me fa sempre un bell'effetto ritornarci'', ha concluso il campione del mondo.
    Molto sereno nel ritiro varesino di Villa Cagnola appare anche il campione italiano in linea 2009 Filippo Pozzato, possibile punta dello schieramento azzurro reduce da un secondo posto di tappa ottenuto venerdì scorso al Giro di Gran Bretagna: ''Ritengo di aver fatto tutto quanto era necessario per meritare la convocazione e questo mi dà tranquillità. Gli azzurri a Mendrisio saranno forti e pronti a interpretare le indicazioni tattiche fornite dal commissario tecnico Franco Ballerini''.

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    Valverde: a Mendriso ci vado per vincere
    Ricevuto con i massimi onori oggi al municipio di Murcia dopo la vittoria alla Vuelta di Spagna, la prima grande corsa a tappe finalmente messa in bacheca, Alejandro Valverde ha già fissato il suo nuovo obiettivo, il Mondiale in programma questa settimana a Mendrisio (in Svizzera). "Sono in condizione per far bene e per regalare un'altra gioia alla gente di Murcia", ha detto il ciclista spagnolo. Che dopo la vittoria alla Vuelta, mette anche il Tour de France tra gli obiettivi del futuro: "Posso andare a conquistare il podio e, perché no, per tentare di vincere", ha detto. Valverde raggiungerà Mendrisio domani.

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    forse per il primo anno non tiferò italia :nono:
     
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  4. "(Joe.Falchetto)"
     
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    io tiferò Andino Schleck! :rokkeggio:
     
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  5. riccarduz94
     
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    CITAZIONE (Jackfish @ 24/9/2009, 02:41)
    forse per il primo anno non tiferò italia :nono:

    Perchè?
     
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    Garzelli regista: «Motivazioni forti». Ballan: «Tutto è stato fatto al meglio»
    Gazzada (Varese) - giovedì 24 settembre 2009 - “In ritiro si respira un'aria piacevole: c'è tanta serenità tra gli azzurri perché ognuno è consapevole del motivo per cui è stato convocato per Mendrisio'': Stefano Garzelli, regista della nazionale per la prova iridata in linea, ha evidenziato il clima disteso creatosi all'interno del team diretto da Franco Ballerini.
    ''Ci si allena con valide motivazioni - ha proseguito il corridore varesino, vincitore nel 2000 del Giro d'Italia - Io e il mio compagno all'Acqua&Sapone-Mokambo Luca Paolini percorriamo anche distanze maggiori, digiuni, per favorire l'assimilazione delle proteine e l'espulsione dei grassi''.
    ''Ballerini mi ha indicato come regista e sarò facilitato dall'uso delle radioline di cui siamo equipaggiati in corsa'' ha spiegato il varesino. ''Conosco bene le strade iridate e per questo metto in guardia sulla durezza della salita di Novazzano: è vicina alla linea d'arrivo e dopo i primi 200 km di corsa farà grande selezione. Siamo però una nazionale forte e attrezzata per fronteggiare ogni difficoltà”: ha concluso Garzelli, 36 anni, vincitore della maglia verde di miglior scalatore all’ultimo Giro d'Italia.

    BALLAN - "La certezza di fare risultato non può esserci mai nelle corse e in generale, nel mondiale ancora di meno: troppe componenti, troppe varianti possono incidere sull'esito della gara iridata". E’ il pensiero di Alessandro Ballan, campione del mondo uscente. "E' importante, per essere sicuri di essersi preparati al meglio, non trascurare alcun dettaglio: in questo Ballerini è maestro e di conseguenza anche i corridori ricevono una sensazione di sicurezza e tranquillità - ha aggiunto il corridore veneto -. Tutto è stato fatto certamente al meglio. Non rientro tra i favoriti per il successo? Nessun problema, nessun fastidio. Anche perché in corsa gli avversari mi controlleranno costantemente col ricordo dello scorso anno. Dalla mia, però, avrò il fatto di aver corso meno degli altri a causa del virus che mi ha colpito in primavera: potrei essere il più fresco di tutti. Cunego? Per le sue qualità e perla condizione fisica raggiunta durante la Vuelta, è certamente l'elemento della nazionale con più possibilità di cogliere un grande risultato", dice ancora Ballan, che parla anche del tracciato svizzero: "E' un percorso più duro e intenso rispetto a quello dello scorso anno: il circuito è corto e non dà tregua, non c'è spazio per recuperare o tempo per riposare e mangiare.
    Bisognerà rimanere concentrati dal primo all'ultimo metro: se dovesse piovere, poi, prevedo una gara micidiale. L'ultimo strappo? Gli ho dato un'occhiata, anch'io ho individuato in quel passaggio il tratto del percorso a me più congeniale. Anzi, mi ricorda molto il finale di Varese 2008...", conclude Alessandro.

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    Ballerini: sarà importante saper gestire la corsa
    Il Direttore Tecnico Franco Ballerini scioglie le riserve per la prova in linea dei professionisti che sono Mauro Santambrogio e Matteo Tosatto: «È stata una scelta difficile ma per l’economia della mole di lavoro che potremmo andare a fare, Marzio Bruseghin riesce a darmi più garanzie. Matteo è comunque un uomo importante anche giù dalla bici in grado di indirizzarti alla giusta strategia. Abbiamo in squadra uomini - continua il Direttore Tecnico - che sono in grado di essere pericolosi quando occorre oltre ad avere una freccia appuntita come Damiano Cunego che dovremo tutelare».
    Del percorso provato con difficoltà, perché aperto al traffico, in questi giorni Ballerini dice: «A volte sembra molto duro a volte meno. La nostra forza è che comunque, dopo averlo provato, ci siamo confrontati anche sulla varie alternative di gara. Quello che più conta è saper gestire qualsiasi situazione in gara. Lo abbiamo dimostrato in questi anni che siamo bravi a gestire il tempo reale e questo ti porta ad essere nel posto giusto al momento giusto. Sarà importante per noi essere compatti, uniti e leali soprattutto nel finale di gara».
    A Stefano Garzelli il ruolo da regista: «Basilare per tutti noi sarà comunicare con Stefano che è il nostro regista di squadra». Cosi Garzelli: «È per me una grande soddisfazione correre in casa. Come è stato difficoltoso per noi provare in questi giorni il percorso lo è stato anche per le altre nazioni. Il vantaggio per noi è la mia conoscenza del circuito. Mi metto a disposizione della Squadra per il risultato».
    Leader della nazionale di Ballerini è Damiano Cunego che ha dimostrato una grande condizione: «L’Italia è una grande squadra ed il percorso è molto difficile. Noi cercheremo di dare il massimo».
    Degli altri ruoli dice il Direttore Tecnico: «Sabato sera, in riunione, discuteremo e decideremo i ruoli che saranno assegnati».
    La nazionale di Ballerini potrebbe entrare nella leggenda centrando il quarto obiettivo consecutivo: «Sappiamo che ci giochiamo qualcosa di molto
    grande eppure c’è molta serenità in squadra».
    Le nazionali più temibili sono la Spagna e l’Australia e ci sono anche alcune individualità: «Avversari come Sanchez, Valverde e Freire sono un terzetto pericoloso ma anche il belga Gilbert e lo svizzero Cancellara che ha dimostrato la sua forza».

    Nazionale Professionisti – Franco Ballerini, Direttore Tecnico
    Prova in linea domenica 27 settembre sul percorso di 13.8 km da ripetersi 19 volte per un totale di 262.2 km. Partenza ore 10.30

    image
    (bettiniphoto)


    Alessandro Ballan (Lampre NGC)
    Ivan Basso (Liquigas Doimo)
    Marzio Bruseghin (Lampre NGC)
    Damiano Cunego (Lampre NGC)
    Stefano Garzelli (Acqua&Sapone Caffè Mokambo)
    Luca Paolini (Acqua&Sapone Caffè Mokambo)
    Filippo Pozzato (Team Katusha)
    Michele Scarponi (Diquigiovanni Androni)
    Giovanni Visconti (Team ISD)

    Riserve
    Mauro Santambrogio (Lampre NGC)
    Matteo Tosatto (Quick Step)

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    Edited by SarriTheBest - 26/9/2009, 03:18
     
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    Aspetto di vedere la corsa degli U23, ma letto cos'è successo tra le donne il gioco di squadra domani sarà fondamentale veramente. Speriamo che l'epilogo veda protagonisti i capitani, e non (come spesso purtroppo succede) gregari (seppur di valore) mandati all'attacco nelle ultime fasi della corsa... basta tatticismi del genere, che se la giochino faccia a faccia... :sisi:
     
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  9. Ricardinho92
     
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    :nonquoto: Sarebbe da polli far scattare Cunego a 50 km dal traguardo per esempio...bisogna inserire nei vari tentativi di fuga progressivamente i migliori, e l'Italia in quanto ha seconde linee non è inferiore alla Spagna
     
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  10. Pell
     
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    beh diciamo che il fattore di forza dell'Italia è che abbiamo una squadra con tanti potenziali capitani... tra noi chiunque attacca preoccupa gli inseguitori... non vorrei ci fossero troppi galli nel pollaio...
     
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    Non era il senso del mio discorso: io non voglio che la vittoria se la giochino le seconde linee come lo scorso anno, con tutti i big a guardare Bettini e i vari Cunego, Ballan, Breschel, Rebellin davanti a contendersi l'iride... oppure Devolder che si vince il Fiandre per un semplice gioco di squadra... o come anche alle ultime Olimpiadi... e di esempi se ne possono fare milioni, visto che è questo il trend degli ultimi anni...
    All'ultimo giro davanti ci devono essere Valverde, Boasson, Cunego ecc ecc: sono loro che devono dar spettacolo! Basta tattiche di squadra!!!!
     
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  12. Ricardinho92
     
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    Ah, ma questo discorso lo si può fare per qualsiasi grande corsa, anche nelle grandi tappe nei GT. Però insomma in un Mondiale o alle Olimpiadi alla fine anche le seconde linee sono eccellenti quindi lo preferisco rispetto magari a quando una fuga va in porto in una tappa di montagna
     
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    Forza ragazzi!!
     
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  14. cruijff91
     
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    'Ndiamo ragà! e 'ndiamo Damià!!
     
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    CITAZIONE (Ricardinho92 @ 26/9/2009, 16:53)
    Ah, ma questo discorso lo si può fare per qualsiasi grande corsa, anche nelle grandi tappe nei GT. Però insomma in un Mondiale o alle Olimpiadi alla fine anche le seconde linee sono eccellenti quindi lo preferisco rispetto magari a quando una fuga va in porto in una tappa di montagna

    Sì, però è proprio il concetto che non mi va giù. I capitani devono prendersi le proprie responsabilità: il ciclismo è nato come sport individuale, ricordiamocelo! L'anno scorso su due gare con le nazionali, due volte hanno vinto le seconde linee... non mi va giù, oh... :asd:

    Comunque visto come sono andate le cose anche tra gli U23, la gara potrebbe davvero mettersi a favore di qualche outsider. Anche oggi pomeriggio l'attacco non è nato in salita, dove magari tutti se lo aspettano, ma in discesa; sono bastati due uomini per andar via, e il solo Sicard s'è fatto il giro finale perdendo relativamente.
    Mah, speriamo bene...

    Un azione di Samu Sanchez alla Sicard ci starebbe pure bene... :sisi:
     
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146 replies since 5/9/2009, 23:39   1590 views
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