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illip.
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Non vedo nulla di nuovo comunque 
la voce girava da tempo 
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illip.
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Anche Omar Piscina lascia la Katusha
Dopo tre anni alla guida della Lpr, due al team Tinkoff, oltre ad un grande
passato nel mondo dei dilettanti, Omar Piscina, 32 anni piacentino, uno dei team manager più giovani ed apprezzati al mondo, ha deciso di lasciare il team Katusha diretto da Andreai Tchmil e prendersi una pausa di riflessione in attesa di nuovi e intensi impegni.
«Questa decisione - dice a tuttobiciweb.it il tecnico piacentino - per me non è stata facile poiché il team è composto in gran parte da uomini con i quali ho lavorato negli ultimi cinque anni e che per me sono diventati come una seconda famiglia; ma arriva un momento in cui nella vita c¹è bisogno di fare delle scelte, anche forti ed importanti. A Tchmil, così come a Maini, Cozzi, Parsani, Konishev, ai corridori e al personale tutto, auguro una stagione ricca di successi e un futuro pieno di tante cose buone».
tuttobiciweb.it
In fuga gli italiani insomma
Edited by SarriTheBest - 9/4/2009, 03:12. -
Vince™.
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Inaugurato il nuovo magazzino della Katusha
È stato presentato ieri il nuovo centro direzionale del Team katusha. A Lonato (Brescia) Andrei Tchmil ha inaugurato alla presenza di Igor Makarov, presidente di Itera - il colosso di gas e oli che fa capo al progetto di sviluppo del ciclismo in Russia tramite Katusha- Filippo Pozzato, tecnici del team e ospiti, lo stabile che ospiterà in 1500 metri quadrati magazzino, officina e uffici del Team Russo.
«In soli 78 giorni abbiamo realizzato questo centro - ha detto Andrei Tchmil consegnando la chiave simbolica ad Igor Makarov - sarà magazzino per i mezzi e le bici, sala riunioni dove settimanalmente i tecnici si riuniranno per discutere dei vari programmi e problematiche, uffici direzionali, sala da pranzo con cucina e spogliatoi per i ragazzi».
«È sicuramente la miglior struttura vista da quando sono professionista - dice Pippo Pozzato - solo il centro Mapei si avvicinava ad una cosa di questo genere. È bello e penso anche funzionale. Impressionante la parete dove sono appese 160 biciclette e 220 paia di ruote».
tuttobiciweb.it. -
illip.
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Speriamo che la crisi non faccia saltare tutto il progetto però
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Vonkage.
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la katusha è una buona squadra come capitano ha A.Colom chel'anno scorso al tour anche se era gregario all'Astana si è comportato benissimo.Poi ci sono C.Pfannemberger e F.Pozzato due uomini da classiche . -
Vince™.
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pfanberger è stato fermato per sospetto doping
http://ilnuovociclismo.forumfree.net/?t=39192852. -
illip.
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Appunto 
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È rottura fra Steegmans e la Katusha
È rottura fra il belga Gert Steegmans e la Katusha, che lo ha escluso all’ultimo momento dalla squadra che ha preso il via al Delfinato. Il motivo? Pare che Steegmans abbia rifiutato di firmare una nuova clausola aggiuntiva al contratto, voluta dal team all’indomani del caso Pfannberger, risultato positivo all’antidoping. Sembra che la clausola sia da ricondurre ad una pesantissima ammenda inflitta ai corridori nel caso fossero al centro di un affare di doping.
Steegmans non è stato l’unico a non firmare, ma con lui ci sarebbero anche Dehaes e Mc Ewen, entrambi ai ferri corti con il manager Tchmil che li ha messi sotto accusa per mancanza di risultati. I contorni della vicenda restano poco chiari, ma confermano come tra i tre corridori e il management della Katusha la rottura sia ormai ai limiti dell’insanabile. (da VRT)
tuttobiciweb.it. -
illip.
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Le voci danno che i corridori sono stati lasciati liberi di cercarsi nuovi ingaggi
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I 3 non hanno tutti i torti insomma... avete letto la clausola?! Se risultassero positivi dovrebbero pagare alla società una multa pari a 5 volte il loro stipendio... 
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illip.
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Secondo me ancora poco
Se sono tranquilli come mai hanno paura di perdere i soldi???. -
Ricardinho92.
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Se non si dopano che problema c'è?? Avrebbero firmato come tutti gli altri della Katusha, dovrebbe essere presa come esempio...complimenti alla dirigenza
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Ricardinho92.
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Ha parlato McEwen e il folletto australiano ha dichiarato:" Io non sono contro la lotta al doping come qualcuno ha detto, ma i termini della clausola contrattuali non sono giuridicamente corretti e non esiste nelle altre squadre una situazione simile." - prosegue l'australiano - "Anche Toni Colom, Joan Horrach e altri nella mia squadra non hanno firmato".
Ricordo anche che McEwen al momento è infortunato...situazione che sta diventando sempre più ingarbugliata...vedremo quel che succederà. -
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Col cavolo che io firmerei... 5 volte lo stipendio?? Ma siamo matti?? Ok la lotta al doping, ma non mandare per strada intere famiglie... sapete cosa vuol dire 5 volte lo stipendio?! Che se Steegmans prende 1 milione, si trova con 5 milioni di multa... roba che in tutta la carriera non ha sicuramente accumulato...
Non so come mai non si sia ancora mosso il sindacato dei corridori...
E poi anche se fossi pulito, magari ho fatto uno sgarbo a uno e per farmela pagare m'infila qualcosa nella borraccia... come fò poi a dimostrare alla squadra una cosa del genere se mi trovan positivo?!. -
Ricardinho92.
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CITAZIONE (SarriTheBest @ 9/6/2009, 17:12)Non so come mai non si sia ancora mosso il sindacato dei corridori...
L'ACCPI si schiera contro l'iniziativa della Katusha
L'ACCPI scende in campo contro la scelta della Katusha di proporre una nuova clausola nel contratto dei suoi corridori, con pesantissima sanzione economica a carico dei corridori che si dopano. Ecco il comunicato ufficiale dell'Associazione Corridori:
Apprendiamo con un certo sconcerto l’iniziativa del Team Katusha di richiedere ai corridori la sottoscrizione di una clausola in cui gli stessi si impegnano a versare una somma pari a 5 annualità di stipendio nel caso venisse loro riscontrata una positività ai controlli antidoping.
Premesso che come associazione dei corridori italiani siano assolutamente favorevoli ad ogni iniziativa tesa a sensibilizzare gli atleti e tutti gli operatori del settore al massimo rispetto della normativa antidoping, non riteniamo peraltro che questa sia la corretta via per ottenere tale obiettivo.
La storia recente ci insegna che tutte le iniziative assunte in modo autonomo (ed “inaudita altera parte”) dagli organizzatori e/o dalle squadre (si veda, ad esempio, il c.d. codice etico), si sono rivelate foriere soltanto di grandi ingiustizie ed iniquità.
Se non vogliamo che la lotta al doping si riduca ad un mero ed ipocrita stendardo da esibire per soli fini pubblicitari e/o propagandistici, sarebbe forse il caso che si adottassero, al posto di iniziative del tutto inutili e palesemente illegittime (come a noi pare questa), delle azioni realmente concertate e condivise da tutte le altre parti del movimento.
A tal riguardo, ci sia consentita una provocazione: in Italia esiste dal 2001 una legge (D. Lgs. 231/01) che prevede che le aziende possano essere direttamente sanzionate per i comportamenti illeciti commessi dai propri dipendenti. E si estendesse tale regola anche al nostro settore?
Ad oggi, non si può certo dire che la strategia di punire sempre e soltanto i corridori sia stata vincente.
tuttobiciweb.it.
