Freccia Vallone

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  1. fabrinho82
     
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    Ottimo 3° posto di DAMIANO CUNEGO.... :D
     
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  2. fou
     
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    ma quanto è brutto evans??? poi c'è wegmann che sotto sforzo fa delle faccie :asd:
     
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  3. Vince™
     
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    LA FLECHE WALLONNE
    LE PAGELLE: OTTIMA LA PROVA DEI GIOVANI DELLA RABOBANK

    Non solo Kirchen. La Freccia Vallone ha evidenziato l'ottimo stato di forma di Evans e Cunego, terminati sui gradini bassi del podio, oltre a confermare le indiscusse qualità dei due giovani olandesi della Rabobank. Sia Gesink che Dekker, rispettivamente quarto e quinto al traguardo, non hanno sfigurato al cospetto dei più esperti avversari. Male Frank Schleck e Valverde. Di Marco Ferri.

    Pioggia e distanza. Sono questi gli assi portanti del trionfo di Kim Kirchen oggi pomeriggio sul Muro di Huy. Il lussemburghese, protagonista all’Amstel Gold Race di una condotta di gara scriteriata, si è rifatto con gli interessi dimostrandosi nettamente il più forte nel tratto più duro dell’ascesa finale e staccando Evans, il primo ad attaccare. Buona la prova di Damiano Cunego, al secondo podio nelle Ardenne dopo il successo nella gara della birra.

    KIRCHEN 8: Resiste alla tentazione di gettare nuovamente alle ortiche la gara correndo ben coperto nella pancia del gruppo. La pioggia lo esalta e la fucilata finale dimostra che, quando il chilometraggio non supera i duecento, negli arrivi tra gruppi ristretti può sempre dire la sua. Non a caso è reduce da due successi di tappa ai Paesi Baschi contro Bettini. L’affermazione più importante dell’anno, nonché prima classica in carniere della carriera, gli
    vale un 8 in pagella.

    EVANS 7,5: E dire che c’era qualcuno convinto che il suo spunto veloce non fosse all’altezza di quello dei reduci dell’Amstel. Sul Muro parte forse fin troppo presto, e la resistenza allo sforzo evidenzia una bontà di condizione mai raggiunta in passato. L’australiano, a tutta da inizio anno, mette a referto l’ennesima prestazione super della stagione e prenota la Liegi. Chi se la sente di fermarlo?

    GESINK 7: Nono lo scorso anno, si migliora fino a sfiorare il podio. 22 anni ancora da compiere, il talento olandese mostra una certa predisposizione sia per le classiche collinari che per le corse a tappe. Il Giro d’Italia reclama la sua presenza.

    SPILAK E GRIVKO 7
    : Animatori di due fasi diverse della corsa, meritano un applauso per la generosità. Il giovane sloveno della Lampre si è fatto conoscere nel mese delle Classiche dimostrando di sapersi difendere su qualsiasi terreno, mentre all’ucraino della Milram va dato il merito di essere stato uno dei pochi a cercare di far saltare il banco di una corsa che, ormai troppo spesso, somiglia ad una frazione da Grande Giro destinata alle ruote veloci .

    CUNEGO 6,5: Ammettiamolo pure, ci aspettavamo la doppietta dopo averlo visto pedalare magicamente in Olanda. Il terzo posto finale non è affatto da gettare via: la lettura delle situazioni in corsa (ha sempre pedalato nelle posizioni d’avanguardia) e gli ultimi 100 metri nei quali ha rischiato di raggiungere addirittura Kirchen, fanno guardare con ottimismo in vista della Liegi. La pioggia lo ha condizionato.

    ALBASINI 6,5: Nobilita con un settimo posto la prestazione di una Liquigas fino ad allora mai nel vivo della corsa. Lo svizzero è bravissimo ad agganciarsi al treno buono quando scatta Evans, resistendo al veemente ritorno da dietro e centrando un risultato difficilmente pronosticabile in partenza.

    DEKKER 6,5: Paradossalmente meglio oggi, quando non lo si è mai visto, rispetto all’Amstel. Raccoglie un dignitosissimo quinto posto alle spalle del compagno Gesink dimostrando di digerire bene un ostacolo che, ai più, sembrava essere troppo duro per le sue caratteristiche. La faccia della Rabobank, messa a dura prova dalle defaillance di Freire, viene pienamente salvata.

    WEGMANN 6,5: Con Schumacher ancora fermo al palo di Stoccarda (quello centrato con la macchina subito dopo il bronzo iridato), è al campione nazionale tedesco che Rebellin chiede di colpire al fianco degli avversari. Lui ci prova sull’ultima cote di giornata e rischia di far saltare il banco, vedendosi raggiunto solo lungo la rampa conclusiva. Solo un dubbio: se dopo la caduta di Larsson avesse atteso Efimkin, non avrebbe forse perso meno tempo nei confronti del gruppo?

    PFANNBERGER E GADRET 6: L’austriaco centra il secondo piazzamento nei 10 a pochi giorni dal sesto posto dell’Amstel. Si comporta bene anche il francese ex biker, decimo al traguardo e tornato sui livelli del Giro 2006. La scarsa visibilità offerta ai due dalla regia internazionale non permette, tuttavia, di fornire un giudizio sugli ultimi metri di gara.

    SCHLECK ANDY 6
    : Entra nell’azione dei diciannove insieme ai compagni di squadra Kolobnev e Sorensen. Si crede che lo faccia per spianare la strada al fratello del quale, per la verità, si perdono le tracce. Buoni segnali in vista dei prossimi appuntamenti: la pedalata sta tornando lentamente quella del 2007.

    REBELLIN 5,5: Forse il peso degli anni inizia davvero a farsi sentire. Dodici mesi fa, ad Huy, aveva dimostrato di avere due marce in più rispetto agli altri, prendendo le misure in maniera perentoria all’ultimo scoglio di giornata. Oggi, dopo essersi giocato intelligentemente la carta Wegmann, fa tutto bene fino ai 200 metri. Poi però, proprio nel punto in cui prese il volo nel 2004 e nel 2007, si pianta e si lascia sfilare. Il terzo piazzamento nei dieci nelle tre classiche finora disputate testimonia comunque un rendimento sempre eccellente. Alla Liegi è affidato ora il compito di farlo tornare sul podio.

    RODRIGUEZ 5: Huy non è Montelupone e Joaquin, cui viene data carta bianca da Valverde, se ne accorge nel momento in cui la strada si inerpica e Kirchen se ne va. Giunge ottavo al traguardo, stremato, con la certezza di aver forse fallito una delle più grandi occasioni della carriera.

    SCHLECK FRANK S.V.: Il settantottesimo posto ad oltre cinque minuti dal vincitore mette tutti in allerta. Cos’è successo al pimpante lussemburghese ammirato all’Amstel? Non è da escludere un problema di natura meccanica, altrimenti il risultato non spiegherebbe il forte dispendio di energie e uomini inscenato dalla Csc nella seconda parte di gara.

    VALVERDE 4: Denuncia una volta di più l’idiosincrasia con qualsiasi tipo di classica, come da due anni a questa parte. Prima dell’Amstel aveva dichiarato di voler centrare il grande slam, sulla falsariga del Rebellin d’oro del 2004. Impossibile credere che abbia corso favorendo Rodriguez. Il problema è che gli mancano proprio le gambe e sarà difficile che le cose possano cambiare da qui a domenica prossima.

    ilciclismo.it
     
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  4. xGarzox
     
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    wegman sembra che soffra sempre in pianura slaita discesa sempre!...cmq davvero tanto di capello Evans si meritava di siglare il successo è anche strano vederlo fra i primi a battagliare in una classica....dispiace per Cunego poteva aspirare ad un bis e comunque Kim ha dimostrato dai paesi Baschi che sta andando forte
     
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48 replies since 25/3/2008, 12:54   982 views
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