Giro delle Fiandre

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  1. xGarzox
     
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    anch io su Ballan sono più scettico l'anno scorso vinse De Panne prima delle Fiadre e si vedeva che aveva una discreta forma...quest'anno su tutti Boonen che si deve rifare l'immagine in casa sua con Gilbert e con Hoste visto che c'è sempre e sinceramente non mi dispiacerebbe vederlo vincere
     
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  2. "(Joe.Falchetto)"
     
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    Ma tanto vincerà Beppu!!
     
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  3. Joey Ramone GN
     
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    Ballan: «Si, penso di essere pronto per il bis al Fiandre»

    «E’ un altro ciclismo, ma è “il” ciclismo. E’ la sfida assoluta, un confronto con gli altri ma soprattutto con se stessi. A queste latitudini il ciclismo acquista un valore e un fascino tutto particolare. Sarà per via del tempo, dell’aria, di quei sapori che sanno di caminetto, legna e muschio. Sarà per via dei muri, di quelle folle oceaniche, di quella festa che è festa per davvero, sarà per tutto quello che volete, ma il Giro delle Fiandre è davvero qualcosa di unico».

    Alessandro Ballan, l’uomo d’Italia più adatto alle «classiche del nord» è pronto alla grande «campagna del nord» che scatta domani con l’edizione numero 92 del Giro delle Fiandre. Nel suo cuore e nella sua mente due obiettivi su tutti: la «classica dei muri», che ha domato un anno fa, e la «regina delle classiche», la Roubaix del 13 aprile, sogno proibito e nemmeno tanto nascosto.

    «Un labirinto di strade strette e tortuose, terribili con il sole e il gelo, infide quando piove o nevica. E per domani è previsto brutto tempo…», dice il veneto della Lampre, la formazione diretta da Beppe Saronni.
    «C’è così tanta passione - ci spiega Ballan - che mi era venuta voglia di traslocare qui, almeno per un mese l’anno. Da queste parti sanno tutto di ciclismo, qui è davvero lo sport più popolare in assoluto. Io sono per loro un mito, in Italia dovrei almeno vincere altri due Fiandre, per essere davvero considerato in Italia».

    L’Italia del pedale lo aspetta, e lui si dice pronto. «Se mi sento il favorito? Si, lo ammetto. Mi sento il favorito, a parte Cancellara (vincitore dell’Eroica davanti a Ballan, della Tirreno e della Sanremo, ndr), che se va come nell’ultimo mese saranno dolori per tutti. Ma lui è lui, e gli altri non mi spaventano più di tanto. Sto bene, e mi sento agli stessi livelli dello scorso anno. Chi dovrò tenere d’occhio? Tutti e nessuno. Su queste strade occorre avere grandi gambe e occhio svelto. Cancellara se lo aspettato un po’ tutti, Boonen si nasconde ma ci sarà, poi ci saranno anche Gilbert e Chavanel, così come Hoste. Gli italiani? Oltre al sottoscritto vedrete che Filippo Pozzato farà molto bene, e con lui anche Quinziato e Gasparotto».

    Un appuntamento, quello di domani, che vale da solo un'intera stagione. «Siamo solo all’inizio, eppure chi si porterà a casa questa corsa potrà vivere di rendita. In pratica può già andare in ferie».
    Il menù della 92° edizione del Giro delle Fiandre prevede la scalata di 17 «muri», irti, stretti e pendenti come mulattiere, ma anziché essere sterrati, sono lastricati di pavé. Il primo «muro», il Klusberg, sarà affrontato dopo 99 chilometri di corsa. Gli ultimi saranno il «muro» per eccellenza, quello di Grammont, a 15 chilometri dal traguardo e il Bosberg a 12. Partenza da Bruges, arrivo a Ninove dopo 264 chilometri di corsa.

    Diretta su Eurosport dalle ore 13. Su Rai 3 dalle 15.10.

    tuttobiciweb.it
     
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  4. lusinis
     
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    CITAZIONE
    Ciclismo: Giro delle Fiandre, meteo dice rischio neve per domani


    BRUXELLES - C'e' il rischio neve per la 92esima edizione del Giro delle Fiandre di ciclismo. Il servizio meteo del Belgio annuncia un peggioramento delle condizioni atmosferiche con pioggia e neve, possibile lungo le impervie strade fiamminghe, 264 km da Bruges a Ninove, con diciassette muri, dal Kluisberg al Bosberg fino al Koppenberg, quello piu' duro con pendenze sino al 22%. (Agr)

    www.gazzetta.it

    Il fiandre con la neve mi manca...
     
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  5. Joey Ramone GN
     
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    già è corsa selettiva di suo, se poi nevica pure non so in quenti arriveranno in tempo
     
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  6. f23zelk
     
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    bellissimo! ora chiamo a mio zio e chiedo ke tempo fa in belgio :asd:
     
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    Avevo sentito parlare di un brutto meteo x domenica... ma si parlava solo di pioggia... nn di neve!!!

    Vabbè che della Gazzetta nn mi fido poi così tanto... cmq speriamo di no, xchè se nevica mi sa che la corsa salta...
     
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  8. endo765
     
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    x me fa il bis, o vince loddo
     
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    Fiandre: per gli appassionati delle scommesse ecco le quote dei favoriti
    Il biglietto da visita del Giro delle Fiandre è molto semplice: 264 chilometri da percorrere, ampi tratti di pavè, e una serie di "muri", tratti brevi ma estremamente ripidi, da superare: 15-18 muri, dei quali i più famosi e difficili sono il vecchio Kwaremont e il Grammont, quest'ultimo, chiamato anche “il Muro” per antonomasia.
    E' dal 1913 che la prima domenica di aprile vede inserita in calendario la prima delle grandi classiche del ciclismo del Nord Europa, un appuntamento che qualunque ciclista professionista vorrebbe inserire nel proprio palmares. Per l'edizione 2008 il favorito della vigilia è Fabian Cancellara: lo svizzero non ha mai vinto il Fiandre ma si è aggiudicato brillantemente la Milano-Sanremo, l’Eroica e Tirreno-Adriatico di quest'anno, oltre ad aver messo in carniere la Parigi-Roubaix del 2006. L'ottimo momento di forma del portacolori della Csc ha spinto Snai a quotare 4,00 la sua vittoria domenica prossima, assegnando il ruolo di secondo favorito a Tom Boonen, primo classificato in questa corsa nel 2005 e 2006. La quota per il belga della Quickstep e 5,50. Si sale a quota 9,00 per Alessandro Ballan, dominatore del Fiandre 2007 ma ancora senza vittorie nella stagione in corso, mentre Filippo Pozzato è quotato 10. Buone possibilità per Leif Hoste e Philippe Gilbert, quotati entrambi 12, mentre si allontanano le chance per Nick Nuyens, la cui vittoria è offerta a 18.
    Il Giro delle Fiandre è la seconda prova dell'Uci Pro Tour, che raccoglie 15 corse in programma in tutto il mondo. Il primo appuntamento si s svolto Australia nel gennaio 2008: si trattava del Tour Down Under, vinto dal tedesco Andrè Gripel della High Road che ora, inevitabilmente, guida la classifica provvisoria. Ma i prossimi appuntamenti in programma non potranno che stravolgere la classifica: dopo il Fiandre il Pro Tour prevede, tra l'altro, la Gand-Wevelgem e la Amstel Gold Race, altre due classiche del Nord dove avranno ampio spazio i grandi campioni di questo sport.
    MATCH POINT - Il successo di Fabian Cancellara viene offerto da Sisal MatchPoint a 4.50, mentre il padrone di casa Tom Boonen, che si è imposto nel 2005 e 2006, è a 6.50. Alle spalle di questa coppia troviamo la quota a 9.00 di Alessandro Ballan, l'azzurro detentore del titolo. Tra gli altri corridori italiani spicca solo Pozzato, il cui successo pagherebbe 12.00 volte la posta. Ecco le quote offerte ed elaborate da Sisal Match Point: Cancellara 4,50; Altro 5,00; Boonen 6,50; Ballan 9,00; Hoste 11,00; Gilbert 12,00; Pozzato 12,00; Nuyens 18,00; Steegmans 20,00; Flecha 22,00; Devolder 25,00; Hincapie 25,00; Kroon 25,00; Arvesen 25,00; Hushovd 25,00; Freire 30,00; Vaitkus 30,00; Cooke 33,00; Chavanel 33,00; Klier 33,00; Van Avermaet 33,00.
    BETTER - Il favorito è Fabian Cancellara dato a 4,50. Dietro di lui Tom Boonen (5,50) poi a seguire Alessandro Ballan (7,50) e Philippe Gilbert (11,00). Ecco le quote elaborate e proposte:
    Cancellara 4,50; Boonen 5,50; Ballan 7,50; Gilbert e Pozzato 11,00; Hoste 12,00; Arvesen e Nuyens 15,00;
    Devolder e Hincapie 18,00; Cooke e Kroon 25,00; Chavanel, Flecha, Freire e Steegmans 30,00; Klier 35,00; Hushovd, Vaitkus e Van Avermaet 40,00, altro 5,50.

    ciclonews.it
     
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  10. Vince™
     
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    PREVISTA NEVE SULLE FIANDRE. CHI SARA' IL PRIMO LUPO DEL NORD?
    Condizioni climatiche avverse ed un lotto di contendenti pronti a togliere lo scettro a Ballan, che sul Grammont spiccò il volo per vincere la corsa un anno fa. Il ritorno dello scoglio Koppenberg come moltiplicatore dell'incertezza. Cancellara è pronto a diventare Cannibale; Pozzato cerca il riscatto, Ballan la conferma. Chi la spunterà? L'analisi di Federico Petroni.

    Ronde Van Vlaanderen, Tour des Flandres. Due dizioni per una festa nazionale, quella del Belgio. Il campionato nazionale aperto anche agli stranieri, la festa della birra che nessun corridore di queste parti si nega la sera prima e la sera dopo la corsa. Mai, in sostanza. L’evento di cui si parla per undici mesi e ventinove giorni (perché nel trentesimo ci si sgola); l’evento capace di rendere Alessandro Ballan, ultimo vincitore, castigatore della nazione come Cristiano Ronaldo lo è stato per le nostre speranze calcistiche in Europa; l’evento in cui Enrico Franzoi, giovane ciclocrossista votato al Nord e meno conosciuto in patria dell’ala sinistra del Pisa, è fermato per strada e acclamato. È la festa di una nazionalità del Belgio, quella fiamminga, desiderosa di staccarsi dalla (per loro) palla al piede vallona. Il fattaccio si è rischiato sul serio. Solo pochi giorni fa, a Bruxelles si è riuscito a formare un governo, dopo nove mesi di vacanza. Forse l’evento sportivo più sentito da queste parti servirà a cementare lo scricchiolante rapporto tra i due gruppi etnici.

    E allora, ecco come proprio un vallone potrebbe diventare una sorta di eroe nazionale, come Bartali che, con le sue imprese al Tour de France, salvò l’Italia dalla guerra civile in seguito all’attentato a Togliatti. Stiamo parlando di Philippe Gilbert, nuova tipologia di corridore: orecchino al lobo sinistro, veloce e dinamico, guida la bici divinamente e va via di agilità piuttosto che di potenza. Una via di mezzo tra Bettini e Pozzato. Gran sparata nel finale, non gliene è mai andata bene una nelle grandi classiche. Ha vinto l’Het Volk a febbraio, succulento antipasto di muri, anche se da questa corsa è ormai raro che esca il vincitore del Fiandre. Di primo acchito si direbbe inadatto a questa corsa, rischia di rimbalzare sui ciottoli del Grammont. È però in ascesa, se la gara non dovesse farsi durissima potrebbe dire la sua. Ha simili esigenze l’altra eterna promessa francofona, Sylvain Chavanel che, con Nuyens (compagno di squadra alla Cofidis), proverà a mettere a frutto il detto “non c’è due senza tre”: dopo Dwars door Vlaanderen e Freccia del Brabante, il Fiandre proprio male non sarebbe.

    La Ronde per antonomasia deve il suo fascino all’imprevedibilità della corsa: diciassette scogli (alcuni in pavè, altri asfaltati) possono accendere la fantasia di chiunque, chi ha da sparare faccia pure, basta che le gambe tengano. E’ una gara ad eliminazione, un perfido gioco di sopravvivenza, anche se tre fattori la possono rendere più “aperta”: clima mite, ritmo blando e l’assenza del Koppenberg, budello pietrato dimenticato da Dio dove chi c’è se la gioca e chi non c’è può salire in ammiraglia. Lo scorso anno non fu affrontato ed ecco aumentare il numero di pretendenti nel finale, con Ballan e Hoste in fuga ma mai tranquilli a sufficienza. Domani, il muro più ostico del Fiandre verrà scalato e molti esclusi in partenza punteranno ad addormentare la corsa.

    Chi sono questi sornioni ma astuti manipolatori? Gli uomini veloci, innanzitutto. Hushovd e Zabel non partono battuti e basterebbe loro un controllo troppo prolungato per giocarsela in un finale affollato. E come dimenticare un troll della pietra come Magnus Backstedt o uno come Vladimir Gusev che ai Muri del Nord sta prendendo le misure da anni? E Filippo Pozzato? La potenza è una delle virtù cardinali del vicentino ma l’Adone delle due ruote non ha un gran feeling con il Fiandre. Anche Gasparotto, una tappa alla De Panne e la consapevolezza di essere tra i più in forma, gradirebbe un simile andamento: l’esperienza non è dalla sua, è alla prima partecipazione alla corsa dei muri. E qua l’esperienza conta tanto quanto l’energia in una mischia rugbistica. Qualità che Steffen Wesemann può sicuramente vantare, dall’alto dei suoi 37 anni e della sua vittoria nel 2004.

    Il ciclismo è uno sport di squadra dove vince uno solo. Le ciurme dei capitani contano in questo tipo di gare soprattutto per stanare gli avversari, per fiaccarli e per fare scoprire loro le carte. Se la Liquigas può contare su un Manuel Quinziato in stato di grazia, dopo l’inverno produttivo e la Tre Giorni di La Panne sfiorata, la Rabobank non avrà nomi illustri ma una truppa di possenti pestatori, cui la corsa dura può paradossalmente rendere facile la vita. In appoggio a Van Der Flecha, spagnolo atipico, correrà chi ha battuto Quinziato (il sorprendente Postuma pochi giorni fa), chi ha cercato di batterlo sui muri (Rik Flens) e chi non vede l’ora di andare in fuga con il bolzanino già dal mattino (Bram Tankink). Freire farà il jolly. Un’altra formazione di assatanati è la danese CSC, un vero e proprio arsenale di missili Cruise pronto ad annientare i rivali, come già alla Sanremo: Bak e Breschel, Arvesen e Kroon si immoleranno per il proprio capitano.

    Che nella fattispecie, e non potrebbe essere altrimenti, è Fabian Cancellara, il quale ha un pregio. Non è mai banale. A lui dunque il compito di aprire il campionario dei favoriti e di analizzare i rivali. Dice di Leif Hoste, l’eterno secondo di questa galoppata: “Quello lì è come Van Petegem. S’è fatto tutta la Tirreno in coda a prendere frustate, ma quando arriverà lassù sarà pronto, i belgi corrono così (fonte Bicisport).” Dice di Ballan, il peso del pronostico sulle larghe spalle: “Ha la mia grinta, il mio colpo di pedale, la mia scioltezza: da curare.” Dice di se stesso: “Il Fiandre è una lunga crono. Non capisco come io non sia ancora riuscito a vincerla.” Alla faccia. Non parla di Boonen. Il belga di Mol fa paura, a tutti. Può avere corso male, preso randellate, non ancora fatto girare la gamba come ai giorni d’oro ma, state sicuri, venderà cara la pelle. Per un fiammingo, il palmares mondiale non conta. Conta solo la Ronde. Tom Boonen lo sa, lo avverte persino lui che cura molto l’internazionalità. Basta considerare il suo approccio più tranquillo alla stagione, più moderato, senza fare filotto di cammelli in Qatar. E desidera più di ogni altra cosa il tris.

    Come interpreteranno la corsa questi titani, questi predestinati, cui Madre Natura ha regalato un fisico splendido, alto e slanciato, sprizzante energia allo stato puro? Nella maniera dannatamente più semplice. Scattando, sfrondando l’albero dei pretendenti con vigorosi scossoni sulle rampe dei muri più impegnativi. Già dal trittico Kwaremont – Paterberg – Koppenberg, 10km in apnea, vedremo se questi favoriti concretizzeranno il loro rango in modo molto semplice: chi scende dalla bici (e sono in tanti) è depennato. Boonen non sprecherà troppe energie perché già un anno fa mostrò troppo il petto, mentre Ballan e Hoste, nati per questa corsa, faranno già il diavolo a quattro. E poi, il Grammont, il santuario del ciclismo, dove attaccare a fondo per tentare la soluzione solitaria: qui Cancellara correrà in difesa. Infine, terminato il calvario dei muri, il finale, 15km piatti, una magnifica sinfonia di scatti.

    Le previsioni meteorologiche per domenica non sono buone. O meglio, sono ottime: freddo, vento, umidità. I quattro titani già si fregano le mani. Dopo l’estate anticipata dello scorso anno, quando si corse in un clima surreale e asfissiante, il Giro delle Fiandre annuncia un non so che di antico.



    Federico Petroni - ilciclismo.it
     
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  11. 19bimba86
     
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    Sarri Sarri l'elenco degli iscritti mi sa che non va bene.....
    Xke a quanto so il capecchi nn fa il fiandre mi sa che hanno sbagliato con Capelli

    Non vedo l'ora che sia oggi pomeriggio per vederlo
     
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  12. "(Joe.Falchetto)"
     
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    Forza Beppu!
     
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    grande TOM sul Koppenberg!!
     
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  14. Joey Ramone GN
     
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    magnifico Devolder!
     
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    STIJNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!
     
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