Caso T-Mobile - Kloden patteggia una ammenda di 25.000 euro

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    Almeno cinque corridori

    sottolineerei quel "almeno"... potrebbero essere anche di +... :asd:

    Cmq al Tour 2006 (nn 2005!) la rosa T-Mobile era questa:
    21 KLÖDEN Andréas
    22 GUERINI Giuseppe
    23 HONCHAR Serhiy
    24 KESSLER Matthias
    25 MAZZOLENI Eddy
    26 ROGERS Michael
    27 SINKEWITZ Patrik
    I 5 nomi... Kloden e Honchar (:cry:) mi sa... e poi gli scontatissimi Kessler (:cry:), Mazzoleni e Sinkevitz...
     
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  2. xGarzox
     
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    CITAZIONE
    I 5 nomi... Kloden e Honchar (:cry:) mi sa... e poi gli scontatissimi Kessler (:cry:), Mazzoleni e Sinkevitz..

    quoto tutto ma mazzoleni ancora il cambiamento "sbalorditivo" non c'è l'aveva avuto se nn sbaglio...

    Edited by xGarzox - 8/12/2007, 13:24
     
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  3. fou
     
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    io penso che nn c sia bisgono d cercare i nomi... io penso che TUTTI quelli che hanno fatto della T mobile in quegli anni siano dopati...

    ilperche lo potete immaginare visto che s parla d doping sistematico
     
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    La Federazione tedesca di Sinkewitz sapeva tutto già nel 2000
    «Mi ha preso da una parte e mi ha detto: devo informarvi, visto che siete il nuovo presidente della Federazione, di una notizia molto confidenziale, che conoscono solo due o tre persone».
    A parlare del caso di Patrik Sinkewitz è Sylvia Schenk (nella foto). Presidente della Federazione ciclistica tedesca tra il 2001 e il 2004, Schenk è stata informata, subito dopo la sua elezione, dal suo predecessore Manfred Boehmer.
    Sinkewitz, squalificato fino al 17 luglio 2008 per positività al testosterone, aveva ammesso che la Federazione era al corrente del suo ricorso a pratiche dopanti per preparare i Mondiali di ciclismo di Plouay nel 2000.
    «Boehmer mi ha detto - prosegue la Schenk - che un giovane corridore era stato rimandato a casa, ufficialmente per un raffreddore, ma che in effetti si trattava di un problema avvenuto durante un controllo interno. Boehmer mi ha anche detto che si occupava del problema e che lo controllava».
    Sinkewitz ha ammesso che in quell'occasione aveva fatto ricorso all'epo. «Sono solo due settimane che si sa, grazie al corridore, che si trattava di epo - spiega l'ex presidente -. All'epoca è stato trattato come un caso di parametri ematici anormali. Non abbastanza per arrivare a un caso di doping, né all'epoca né oggi».

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    Germania: sospetti di doping anche su Michael Rogers
    L'inchiesta del quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung prosegue e coinvolge oggi anche Michael Rogers, corridore australiano che da anni vive in Italia e che veste la maglia della T-Mobile. Secondo il quotidiano tedesco, Rogers si sarebbe sottoposto ad una trasfusione di sangue in occasione del Tour del 2006: la trasfuzione sarebbe stata effettuata nella clinica di Friburgo pochi giorni prima del via della corsa a tappe francese.
    Lo Stuttgarter Zeitung cita sl riguardo una relazione della commissione d'inchiesta della clinica di Freiburg. Al momento, né Rogers né il team manager della High Road (ex T-Mobile) Bob Stapleton hanno reagito alle nuove accuse che chiamano pesantemente in causa l'intera struttura della società tedesca.

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    Franke: tutta la T-Mobile si dopò per il Tour 2006
    Tutti i componenti della T-Mobile erano dopati al Tour de France 2006. Lo ha affermaato l'esperto antidoping tedesco Werner Franke (nella foto) ad una stazione radio di Francoforte. Secondo Franke, tutti i ciclisti della T-Mobile sono stati 'trattati' nella clinica universitaria di Friburgo, dove hanno subito trasfusioni di sangue proibite. "Secondo le mie informazioni tutta la squadra e' rimasta li' ed ha ricevuto trasfusioni di globuli rossi", ha detto il biologo molecolare ed esperto in cancro. Nel caso in cui le accuse di Franke venissero confermate, lo scandalo colpirebbe anche il ciclista tedesco Andreas Kloden, due volte secondo nella tradizionale corsa ciclistica francese. Kloden ha gia' detto di non essersi dopato, posizione ribadita oggi dal capo del suo nuovo team l'Astana, Johan Bruyneel.

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    Franke attacca ancora l'ex T-Mobile, Mazzoleni e Guerini
    Il professorWerner Franke, massimo esperto tedesco nella lotta al doping, ha sporto querela contro Andreas Klöden, Michael Rogers e contro altri quattro ex corridori della T-Mobile (Matthias Kessler, gl italiani Eddy Mazzoleni e Giuseppe Guerini e l'ucraino Serhiy Honchar): l'accusa è di aver fatto ricorso al doping sanguigno. «Sono convinto che tra cinque e sette corridori della T-Mobile abbiamo proceduto ad operazioni di doping alla vigilia del Tour de France 2006 e lo hanno fatto all'Università di Friburgo» ha spiegato Franke. In particolare va ricordato che in Germania il tribunale competente è obbligato a indagare su tutte le denunce che vengono presentate.
    Querelato anche Olaf Ludwig, ai tempi team manager della squadra, in qualità di "persona informata diabolica".
    Nel dettaglio, visto che in Germania non è previsto il reato di doping, Franke accusa i corridori e i tecnici di "aver ingannato il proprio datore di lavoro", raggirandolo con pratiche illecite.

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    Giustizia tedesca-Ullrich: ci sarà l'accordo?
    Secondo quanto pubblica il settimanale tedesco Focus, la giustizia tedesca avrebbe proposto un accordo a Jan Ullrich: la chiusura di tutti i procedimenti aperti nei suoi confronti in cambio di una confessione e di una multa pari ad un milione di euro. Ne sapremo di più nelle prossime ore.

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    Caso T-Mobile, coinvolti altri due medici tedeschi
    Il caso T-Mobile continua a tenere banco e l'inchiesta è molto lontana dalla sua conclusione: cresce infatti il numero dei medici coinvolti nello scandalo doping esploso all'Università di Friburgo in merito alle pratiche illecite condotte in seno alla T-Mobile. Secondo la relazione della commissione d'inchiesta istituita dalla stessa Università, anche Andreas Blum e Stefan Vogt, entrambi ex-medici della T-Mobile, avrebbero ricevuto pagamenti in relazione allo svolgimento di pratiche illecite. La commissione - si legge dal sito di ARD - ha specificato che i due medici non lavorano più presso l'Università di Friburgo e che è stata già avviata una pratica per ottenere un risarcimento dei pagamenti "illegalmente ottenuti" da Blum e Vogt. Nello scorso maggio a finire nello scandalo e a confessare le proprie responsabilità erano stati per primi Andreas Schmid e Lothar Heinrich, ex-dipendenti dell'Università e medici della T-Mobile.

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    Doping: Ullrich coinvolto, ma senza prove
    L'inchiesta indipendente della Università di Friburgo, oltre a portare alla ribalta il coinvolgimento di due nuovi medici nell'affare T-Mobile, punta il dito anche su Jan Ullrich.
    «Il campione - dice l'inchiesta - è stato "probabilmente" coinvolto in un progetto di doping sistematico, ma, pur sussistendo "diverse indicazioni" a supporto di questa tesi, "non vi è alcuna prova".
    La commissione, composta da tre rappresentanti accademici e diretta da Hans Joachim Schaefer, ha esposto oggi le parziali conclusioni di un lavoro commissionato dall'Università di Friburgo, al centro dello scandalo per il coinvolgimento di diversi medici della clinica universitaria con le pratiche illecite utilizzate nel team T-Mobile, ex-Team Telekom.
    Dall'inchiesta emergono anche indicazioni sul coinvolgimento in pratiche illecite dell'altro ciclista tedesco Andreas Kloeden, alla moglie del quale nel 2000 sarebbe stato recapitato un pacco sospetto contenente molto probabilmente EPO. La conclusione dell'inchiesta indica come tra il 1993 ed il 2000 i ciclisti della Telekom abbiano sistematicamente fatto ricorso al doping con l'aiuto dei medici dell'Università di Friburgo, che avrebbero ricevuto ingenti somme di danaro per la loro collaborazione.
    Pratiche proseguite anche tra il 2001 ed il 2005, anche se per questo periodo la commissione non è riuscita ad ottenere testimonianze da parte dei ciclisti. E prima di Patrick Sinkewtiz, "pescato" nel 2006, sarebbero stati anche altri i ciclisti a sottoporsi alla pratica dell'autoemotrasfusione, sebbene Schaefer abbia deciso di non fare nomi. Dopo avere ammesso la sua colpa, Sinkewitz ha collaborato con la giustizia tedesco ed ottenuto la riduzione della squalifica (un anno).

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    Kloden ammette: nel 2000 assunsi un cocktail di vitamine
    Andreas Klöden (Astana) ha ammesso di avere assunto nel 2000 un cocktail di sostanze prescrittogli dai medici dell'Università di Friburgo.
    "Ma Kloden ha assicurato al nostro manager Johan Bruyneel che si trattava solo di vitamine e non di sostanze dopanti" ha detto Philippe Maertens, portavoce della Astana.
    Klöden intanto ha preso il via oggi nella Vuelta Castilla y Leon e incontrerà Bruyneel domani, anche se al momento non sono previste sanzioni da parte della società.
    Da parte sua Hans Joachim Schäfer, presidente della Commissione d'inchiesta della Clinica Universitaria di Friburgo, ha parlato di medicinali per 1000 marchi tedeschi di allora inviati dalla Clinica alla compagna di Kloden.

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  12. xGarzox
     
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    kloden ha capito che le cose si mettono male e piano piano inizia a buttare fuori il sacco, anche se dispiace perchè come atleta m'è sempre garbato
     
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    sì... vitamine...

    :rotolo: :rotolo: :rotolo:
     
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  14. 19bimba86
     
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    Sarri ma certo che sono vitamine :ahah: :ahah: .... nn devi ridere
     
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    E poi pensa che ci crediamo anche... :asd:
    Solo una dichiarazione x pararsi il culo e scaricare tutta la colpa sul medico... che ha sì le sue responsabilità (e sono tante, + di quelle del corridore), ma da qui a farci credere che lui fosse all'oscuro di tutto è davvero inverosimile come cosa...
     
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53 replies since 11/7/2007, 23:58   655 views
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