Ivan Basso

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  1. Joey Ramone GN
     
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    e w la tinkoff che anche se non ha vinto ha infiammato il giro!
     
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  2. Vince™
     
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    CITAZIONE
    Ribadisco quello che ho scritto stanotte: speriamo che tornerà più forte di prima.

    se trova un nuovo fuentes allora tornerà di sicuro più forte di prima :asd: :asd: :asd:
    dopo 9 minuti sono un nulla, come minimo ne ha 20 al secondo :asd: :asd: :asd:
     
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  3. xGarzox
     
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    io spero torni pulito in modo tale che in salita lo stacca pure Sprick
     
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  4. f23zelk
     
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    se torna pulito, Basso lotto x la vittoria
     
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  5. Vince™
     
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    se torna pulito puo vincere solo questo: GP Formaggi Guffanti, sratch. :asd: :ahah:
     
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  6. f23zelk
     
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    vedremo...
     
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  7. xGarzox
     
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    Basso ascoltato lunedì dalla Procura di Busto Arsizio
    Ivan Basso è stato ascoltato lunedì scorso dalla Procura di Busto Arsizio: un colloquio cordiale di un'ora nel quale il varesino ha confermato al pm Baraldo la tesi difensiva gia' esposta ai magistrati della giustizia sportiva: "Non mi sono mai drogato". Basso ha ribadito che il sangue sequestrato in Spagna nell'Operation Puerto è suo: "Si tratta di quattro prelievi fatti nel 2005". Pero' e' stato altrettanto fermo nel confermare di non aver mai fatto uso di sostanze stupefacenti o dopanti.
    «Si è trattato di un atto dovuto - ha spiegato l'avvocato di Basso, Massimo Martelli - dopo che la Procura di Busto ha acquisito il materiale raccolto dalla Procura del Coni».

    tuttobiciweb.it


    Ciclismo, Basso: "Mai assunto droghe"

    BUSTO ARSIZIO (Varese) - Ivan Basso e' stato interrogato oggi per circa un'ora dal sostituto procuratore di Busto Arsizio, Massimo Baraldo. Il ciclista ha confermato al pm tutto cio' che aveva gia' detto ai magistrati della giustizia sportiva. Basso ha ribadito che il sangue sequestrato in Spagna, nell'ambito dell'Operation Puerto, e' suo: "Si tratta di quattro prelievi fatti nel 2005. Non mi sono mai drogato" ha detto al magistrato, che ha pero' disposto di fare ulteriori accertamenti prima di decidere se archiviare o meno il caso. (Agr)

    gazzetta.it


    segnatela questa va aggiunta a quella :"io sono innocente non c'entro nulla nel operaction puerto"

    Edited by SarriTheBest - 25/7/2007, 03:46
     
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    Basso: «L'idea Veronesi è bellissima, ma io non ne so nulla»

    Sta pedalando, Ivan Basso. Come tutte le mattine, come tutti i santi giorni, come se il suo prossimo obiettivo fosse dietro l’angolo. «E’ l’unico modo che ho per alleviare il mio distacco dal mondo del ciclismo – dice il campione varesino a tuttobiciweb.it – è l’unico modo che conosco per stare in pace con me stesso: in sella alla mia bicicletta. In verità ne ho anche un altro, la mia famiglia. La mia giornata è scandita da queste due certezze: bicicletta e famiglia. Bicicletta e la quiete di casa mia con mia moglie Micaela e i miei due bimbi. Se c’è un aspetto positivo in questo momento molto difficile e duro è quello di stare con loro, vederli crescerli, godermeli il più possibile, anche se non vi nascondo che ogni tanto devono anche sopportare un papà piuttosto nervoso e depresso. Se guardo il Tour? Lo guardo, lo guardo, e a forza di guardarlo non ho più nemmeno le unghie».

    Tuttobiciweb.it ha contattato il campione di Cassano Magnago in seguito al progetto Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità, che ha lanciato l’idea di creare una squadra professionistica che si identifichi con la sua Fondazione (FUV, Fondazione Umberto Veronesi). Un progetto lanciato sulle colonne de «La Gazzetta dello Sport», sposato già da diversi industriali (vedi Colnago) e uomini di sport (vedi Fiorenzo Magni) e, per quanto si legge oggi sulla “rosea”, avrebbe in Basso il suo uomo di riferimento.
    «Ho letto anch’io questa mattina la notizia, ma io non ne so assolutamente niente e non ho mai sentito nessuno – assicura il vincitore del Giro 2006 -. Non dico che non sia un buon progetto, tutt’altro, dico semplicemente che io non ne so nulla. Poi non vi nascondo che in questo momento molto difficile per me non voglio pensare a quello che sarà, non voglio fare progetti a lunga scadenza, vivo alla giornata, facendo un passettino per volta, una pedalata dietro l’altra. Se ho avuto contatti? Persone che mi vogliono bene ne ho anch’io, grazie a Dio, ma con nessuno ho parlato di squadre e futuro. Ripeto, non è il momento e trovo per certi versi di cattivo gusto farlo. Oggi voglio solo pensare a pedalare e a star vicino alla mia famiglia, con la quale tra l’altro sto condividendo un’esperienza molto bella. A me e a Micaela piacciono i bambini, e proprio per questo ci stiamo adoperando per dare una mano ad una associazione “no-profit” che lavora per le adozioni a distanza. Diciamo che per il momento questa è davvero la mia unica attività la mia priorità più grande. Mi fa sentire utile alla causa di tanti bimbi che soffrono e non hanno le fortune che abbiamo noi, che ho io».

    fonte: tuttobiciweb.it
     
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  9. Carles Puyol
     
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    :ahah: basso pulito è più scarso di gibo...
     
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  10. Joey Ramone GN
     
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    tutti sono più scarsi di Gibo
     
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    sai che figura se torna pulito e batte tutti...

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    tutti sono più scarsi di Gibo

    ;)
     
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  12. Carles Puyol
     
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    io intendevo Gibo detto sarriTheBest... :ahah:
     
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  13. xGarzox
     
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    Il cuore grande di Ivan Basso

    Ivan Basso non ha perso i suoi tifosi e soprattutto non ha perso l’occasione per dimostrare ancora una volta il suo cuore d’oro. Nei giorni scorsi, infatti, il varesino ha fatto visita a Laura Cismondi, una ragazza di Borgo San Dalmazzo (Cn), colpita da aneurisma cerebrale all'età di 21 anni (ora ne ha 26) che purtroppo l'ha costretta all'immobilità in carrozzina. Grande appassionata di ciclismo, come il padre ed il fratello, era anche una grande sportiva che giocava a pallacanestro e praticava il ciclismo e passeggiate in montagna con grande passione e vivacità. Ivan e la sua famiglia hanno voluto incontrarla e portarle il loro saluto.

    tuttobici web.it
     
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  14. Joey Ramone GN
     
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    questo è un bel gesto
     
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    Basso, 30mila chilometri per sentirsi corridore
    Tra un anno, il 24 ottobre 2008, finirà la squalifica del varesino, che non ha mai smesso di allenarsi e ha avuto altri due controlli antidoping a sorpresa

    image
    Ivan Basso, 29 anni, si allena sulle strade attorno a Varese. Bettini


    MILANO, 24 ottobre 2007 - Ha passato il sabato del Lombardia alla sua maniera: in bicicletta. Duecento chilometri tra Cuvignone e Mottarone, le salite di casa. Pieno di rabbia. Partenza al mattino presto, perché alle 4 del pomeriggio doveva essere davanti alla tv per vedere la corsa. Questo è Ivan Basso. Oggi, tra un anno, venerdì 24 ottobre 2008, scadrà la squalifica di due anni per l’Operacion Puerto. Il varesino è già lì con la mente. Ha studiato il calendario, la prima corsa potrebbe essere la Japan Cup di domenica 26 ottobre. E magari potrebbe proseguire le gare a novembre in Sudamerica.
    COSTANTE - A chi pensava di trovarlo in disarmo, diamo una brutta notizia. Basso non è mai sceso di sella. Ha sofferto la squalifica della Disciplinare tra giugno e luglio, quando ogni giorno era un tormento. Poi ha voltato pagina. E’ tornato corridore. Nel fine settimana volerà ai Caraibi per le vacanze. Ma sul contachilometri del 2007 ci sono 30 mila chilometri. Nel 2005, quando corse Giro e Tour, era arrivato a poco più di 35 mila.
    CONTROLLI - Anche dal punto di vista burocratico, Basso è sempre atleta. Poteva dare le "dimissioni" da corridore con la restituzione della tessera alla Federciclo e all’Uci sino al termine della squalifica: così non avrebbe avuto gli obblighi dell’antidoping. Invece no. Non vuole avere ombre. Non ha mai smesso di compilare il formulario della reperibilità. Aveva subìto a luglio un test a sorpresa sangue-urina ordinato dal Coni. E da allora gli ispettori medici dell’Uci (la federazione internazionale) sono stati a casa sua altre due volte. Sì, Ivan ha avuto altri due test a sorpresa sangue-urine negli ultimi tre mesi. Controlli da "disoccupato" che ha accettato con il sorriso, perché vuole rientrare in gruppo a testa alta.
    STA BENE - E' a 70 chili, circa un paio sovrappeso. Ma i muscoli sono ben definiti. Quando i professionisti varesini (come Zanini o Nardello, per esempio) devono fare distanza in allenamento, lo chiamano. Perché sanno che Ivan è una locomotiva. Per tre giorni alla settimana, ha fatto uscite con la bicicletta da cronometro. Anche 3-4 ore a volte, con finale ad alta velocità dietro alla Smart di famiglia. Usa la Trek della Discovery Channel, l’ultima squadra, ma dal 2008 sceglierà una bici senza nome. E sulla maglia niente sponsor.
    FAMIGLIA - Le telefonate dei manager non l’hanno mai lasciato. Gli hanno offerto 20 mila euro per serata, per un’intervista. Niente. Solo bicicletta e famiglia. Al mattino, Ivan accompagna Domitilla all’asilo; quando va a riprenderla, spesso si concede un gelato con lei, vietatissimo in tempo di corse.
    SQUADRA - E’ sempre lui l’uomo mercato. Ma Basso non deciderà prima della primavera 2008. Vuole aspettare le nuove regole del ProTour che, per il Codice Etico in vigore, gli impediscono di correre nel 2009 e 2010 in una squadra di quella serie. Ma il ProTour è sempre più indefinito, e il braccio di ferro con i grandi giri (che ne sono fuori) ha fatto alzare le antenne ai team. Se non si ha il diritto di correre gare come Giro, Tour o le classiche, a che cosa serve la licenza ProTour? Basso è legato da una prelazione a Johan Bruyneel, il team manager della Discovery ora all’Astana, dove ha portato anche lo spagnolo Alberto Contador (primo al Tour 2007). E’ una stretta di mano che vale tanto. Ma Ivan guarda anche alla Barloworld di Claudio Corti, così come è interessante l’opzione di Davide Boifava con la nuova Lpr.

    Luca Gialanella - gazzetta.it
     
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372 replies since 18/6/2007, 17:40   4677 views
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