Operacion Puerto - Il Tas sospende per 2 anni Valverde: torna a gennaio 2012

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    Operación Puerto: la Procura Coni riparte
    Acquisiti nuovi elementi per accertare eventuali responsabilità. Entro febbraio saranno riascoltati anche i corridori, italiani e stranieri. Per chi non collaborerà il rischio è quello di non poter disputare le corse in Italia, quindi nemmeno Tour e Mondiale

    MILANO, 9 gennaio 2008 - Jacques Rogge, presidente del Cio, lo aveva invocato alla Conferenza mondiale sul doping di Madrid: "Fate come l’Italia". E l’Italia non si è tirata indietro. La Procura antidoping del Coni ha riaperto l'Operación Puerto ed entro febbraio convocherà a Roma tutti i personaggi coinvolti: medici, dirigenti, corridori. Per chi non si presenterà scatterà il divieto a correre sul territorio nazionale. A rischio per molti ciclisti, soprattutto quelli spagnoli, la partecipazione al Giro, al Tour che passa per Cuneo e ai mondiali di Varese, ma rischiano anche i dirigenti che potrebbero veder scattare inibizioni anche lunghe.
    Non basta. Il capo della Procura antidoping Ettore Torri, in virtù della legge italiana antidoping, ha anche trasmesso tutto l’incartamento alla Procura della Repubblica di Roma (competente per i reati commessi al di fuori del territorio nazionale) per valutare le ricadute penali. Intanto saranno subito chiamati i medici e i dirigenti, poi si passerà ai corridori.

    Maurizio Galdi - gazzetta.it
     
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    Operacion Puerto: lo scandalo cresce, il mondo tace
    Lo scandalo cresce, il mondo tace. Quasi tutti i giornali e i siti internet del mondo ciclistico e non - che per mesi hanno gettato fango addosso a Ullrich, Basso, Jaksche, Caruso, Scarponi e ai pochi altri che hanno pagato veramente per il loro coinvolgimento nell'Operacion Puerto - hanno scelto di ignorare o comunque di tenere un basso profilo sulle mosse del capo della procura antidoping italiana Ettore Torri (giustizia sportiva) e su quelle del Pm di Roma Paolo Ferraro (giustizia ordinaria). Difficile credere che oltr'alpe non abbiano capito l'importanza di questa azione, che oltre tutto avrà tempi molto brevi specialmente per quanto riguarda la giustizia sportiva: più probabile pensare che sia una precisa scelta di provare a soffocare un affare che si sta facendo sempre più inquietante.
    Non è solo il ciclismo ad essere coinvolto, infatti: la riapertura dell’inchiesta Operacion Puerto, lo scandalo doping esploso in Spagna che gli spagnoli hanno praticamente ignorato, fa tremare adesso anche quegli sport finora neppure sfiorati. Nelle liste sequestrate nel 2006 al dottor Fuentes, mago del doping che adesso reclama persino il premio Nobel, oltre a 58 ciclisti ci sono infatti tennisti, piloti e calciatori, quasi tutti registrati con soprannomi o sigle. Finora di loro non si è occupato nessuno, mentre alcuni ciclisti, come Ivan Basso, Jan Ullrich e Michele Scarponi, sul piano sportivo hanno pesantemente pagato.
    Ora che al Coni si è affiancata la Procura della Repubblica di Roma, l’inchiesta riparte con maggior slancio. Il procuratore sportivo Ettore Torri ha raccolto nelle scorse settimane numerose carte dell’inchiesta spagnola, grazie anche alla collaborazione di un tenente della Guardia Civil, e ora le ha trasmesse al collega Paolo Ferraro, il pm che già si occupa dell’aspetto penale di un altro scandalo doping, denominato Oil for Drug. Quest’ultimo avrebbe intenzione di rendere pubblica la lista degli atleti coinvolti, a cominciare dai calciatori che, salvo qualche pettegolezzo, sono rimasti finora coperti. Una lista che rischia di esser parziale: gli investigatori spagnoli, infatti, non hanno mai controllato i computer di Fuentes.
    Siamo solo all’inizio. Prossima tappa, potrebbe essere la convocazione a Roma sia per chi è stato indagato in Spagna (Fuentes e altri quattro), sia per i corridori. Che rischiano di vedersi vietare di correre in Italia: calendario alla mano, oltre alle classiche, possono saltare anche Tour (una tappa e tre giorni in totale in Piemonte) e Mondiali.

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    Amedeo Colombo: «Chiediamo giustizia uguale per tutti»
    «Da sempre sosteniamo che la giustizia può dirsi equa e giusta se è (ed appare) uguale per tutti, italiani o stranieri, siano essi corridori ciclisti o atleti di altri sport». Lo afferma in una nota Amedeo Colombo, presidente dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani. «Apprendiamo con soddisfazione che la Procura antidoping del Coni ha aperto un fascicolo per verificare le eventuali responsabilità di corridori, manager e atleti delle varie discipline, stranieri inclusi, coinvolti nell'ambito della cosiddetta Operacion Puerto», afferma Colombo. «Considerando oltretutto che i fatti relativi alla vicenda in esame risalgono a quasi due anni or sono, auspichiamo che le indagini vengano sviluppate non solo con il doveroso scrupolo, ma anche in tempi brevi, così da garantire e rispettare il principio di celerità che da sempre è patrimonio della nostra giustizia sportiva».

    Edited by SarriTheBest - 11/1/2008, 22:13
     
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    Il Portogallo ultimo rifugio dei coinvolti nell’OP
    Il Portogallo è diventato l'ultimo rifugio dei ciclisti coinvolti nell'Operazione Porto contro il doping, assicurava la stampa sportiva iberica alla vigilia dell'annuncio del Coni della riapertura dell'inchiesta sportiva sulla Operacio Puerto e della trasmissione degli atti anche alla Procura di Roma. Rifiutati dai club di prima fila e dalle squadre spagnole, i corridori che non si sono ritirati dall'attività agonistica hanno trovato un porto d'approdo in Portogallo, dove - annotava il quotidiano AS- “guadagnano poco e non hanno accesso alle grandi competizioni, ma dove nessuno mette il naso nel loro sospetto passato”.
    Nel Paese lusitano si sono trasferiti Paco Mancebo, Angel Vicioso, Ruben Plaza, Tino Zaballa, Koldo Gil, David Bernabeu, Isidro Nozal ed Eladio Jimenez; ma anche Sabino Padilla, “uno dei medici - scrive AS - il cui nome è stato associato al doping in Spagna e che ha attraversato la frontiera per dirigere i servizi medici della sezione di ciclismo del Benfica”.
    “Il Portogallo è l'ultima spiaggia dei puertisti” anche secondo Fernando Emilio, giornalista specializzato del quotidiano portoghese A Bola.
    “L'opinione pubblica cerca di guardare da un'altra parte perché non si parli di doping - sostiene Emilio - ma intanto le squadre ingaggiano corridori provenienti dalla Spagna che sono stati coinvolti nell'Operazione Puerto. Tuttavia qualcosa del genere sta accadendo anche in altri Paesi d'Europa”.
    Da parte sua, il presidente della federazione portoghese, Artur Lopes, in dichiarazioni ai media, si era detto nei giorni scorsi convinto che “esistano pratiche di doping generalizzato”. Ma non si è mostrato preoccupato per l'arrivo nei club portoghesi dei ciclisti spagnoli, che “non sono stati processati dalla giustizia o hanno ricevuto alcuna sanzione e sono liberi di correre con chi vogliono”.

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  5. fou
     
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    benissimo... devono essere emarginati!
     
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  6. xGarzox
     
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    Torri ascoltera' atleti e medici spagnoli

    ROMA - L'Operacion Puerto non e' finita per il Procuratore antidoping del Coni Ettore Torri: "Vogliamo ascoltare i medici Fuentes e Batres, e gli atleti spagnoli coinvolti nell'inchiesta" ha dichiarato il magistrato, anticipando le prossime mosse della Procura. Intervenuto a Rai Gr-Parlamento, 'La Politica nel Pallone', Torri ha negato di avere intenti persecutori nei confronti degli atleti: "Spesso sono vittime del sistema, da quando sono giovani medici o preparatori li convincono che per competere bisogna prendere sostanze proibite e dannose, senza neanche spiegare di cosa si tratta". Il Procuratore precisa che a dargli il potere di perseguire atleti stranieri sono i regolamenti: "Una nuova norma dell'antidoping ci consente di inibire l'attivita' sportiva ad atleti stranieri sul territorio italiano, in caso di accertate responsabilita'. Del resto non e' giusto - conclude - che nostri atleti di grande valore, come Basso, siano stati fermati, ed altri continuino a gareggiare senza conseguenze".

    gazzetta.it

    Edited by SarriTheBest - 15/1/2008, 15:13
     
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    Operacion Puerto: Le Monde deve risarcire il Barcellona
    Tra le "vittime" dell'Operacion Puerto da oggi c'è a tutti gli effetti anche il quotidiano francese Le Monde che dovrà versare 300 mila euro al Barcellona Football Club. Il club, secondo quanto deciso da un tribunale catalano, ha subito un danno di immagine dall'articolo diffamatorio pubblicato l'8 dicembre 2006. Il club aveva agito per vie legali dopo che il suo nome era stato accostato a quello del dottor Eufemiano Fuentes, al centro di uno scandalo internazionale sul doping nello sport. Nello stesso articolo era stato nominato anche il Real Madrid che, a sua volta, ha querelato il quotidiano. Le Monde e il giornalista Stéphane Mandard sono stati condannati in prima istanza

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  8. xGarzox
     
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    Rinviato il procedimento Caruso

    ROMA - La commissione disciplinare della federciclismo italiana ha accettato la richiesta dei legali di Giampaolo Caruso rinviando a data da destinarsi il procedimento a carico del corridore. Caruso avrebbe dovuto affrontare la disciplinare giovedi' per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo doping all'interno della cosiddetta 'Operacion Puerto'.

    gazzetta.it
     
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    Caruso, udienza fissata per il 12 febbraio
    La Commissione Disciplinare della Federazione Ciclistica Italiana ha fissato per il 12 febbraio, alle ore 15, l'udienza nella quale verrà discusso il deferimento di Giampaolo Caruso in merito al suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto.

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    La Disciplinare ha deciso: assoluzione per Caruso
    Giampaolo Caruso è stato prosciolto dalla Commissione Disciplinare della Federciclismo dalle contestazioni di "tentato uso di doping", così come formulate dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI, in quanto non ha ritenuto sufficienti gli indizi probatori a carico del deferito. Il corridore siciliano che non ha nascosto la sua soddisfazione: «Era ora, adesso spero di tornare presto a correre. La seduta è durata pochissimo: siamo entrati attorno alle 16.30, il mio avvocato Marco Cecconi ha illustrato rapidamente la nostra posizione e poi c'è stata la decisione della Disciplinare».
    Per Caruso, fermo in pratica da un anno e mezzo pagando un prezzo comunque salatissimo al presunto coinvolgimento nell'Operacion Puerto, certamente una liberazione, in attesa di sapere se il Procuratore del Coni Torri accetterà la sentenza o deciderà di ricorrere al Gui. Ma Caruso vuol tornare a pensare solo alla bicicletta: al momento Giampaolo è senza squadra, ma già domani i suoi procuratori Johnny e Alex Carera dovrebbero incontrare Beppe Saronni ed Emanuele Galbusera per discutere il reintegro di Caruso nella Lampre.

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  11. fou
     
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    solo una parola: vergogna!
     
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  12. xGarzox
     
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    Riapre l'Operacion Puerto

    La magistratura spagnola ha riaperto le indagini sul doping che avevano coinvolto i medici Fuentes e Saiz e vari ciclisti, tra cui Ullrich e Basso. Inizialmente il caso era stato archiviato

    MADRID, 14 febbraio 2008 - Un tribunale spagnolo ha ordinato la riapertura delle indagini del caso "Operacion Puerto", l’inchiesta relativa al doping sportivo effettuata tra il febbraio e il maggio 2006. I principali accusati sono Eufemiano Fuentes, medico di diverse squadre ciclistiche, e Manolo Saiz, al momento dell’arresto direttore sportivo della squadra Liberty Seguros. Secondo l’accusa Fuentes e Saiz erano a capo di una organizzazione che si dedicava alla gestione di autoemotrasfusioni, alla vendita di sostanze dopanti, quali Epo, ormoni della crescita, anabolizzanti, e alla pianificazione del loro utilizzo. Questa indagine ha toccato non solo il ciclismo, con grandi nomi coinvolti (Basso e Ullrich su tutti) ma anche il calcio e il tennis, anche se non è stato reso noto nessun nome di atleta di queste due discipline. Il tribunale provinciale spagnolo ha deciso di riesaminare il caso dopo che il magistrato Antonio Serrano l'aveva chiuso un anno fa senza emettere alcuna accusa. In Spagna, allora, non era infatti ancora entrata in vigore la legge dello stato in materia di doping.

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  13. Carles Puyol
     
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    ora mi beccano Alejandro...:asd:
     
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  14. xGarzox
     
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    Caso Botero, la federazione colombiana protesta

    La federazione Colombiana ha espresso tutta la sua sorpresa all'Uci per l'esclusione del corridore Santiago Botero dal Giro della California.
    In effetti, la posizione di Botero è diversa rispetto a quella degli atltri corridori della Rock&Republic esclusi dalla corsa: Botero, infatti, è stato giudicato dalla Commissione Disciplinare della sua Federazione in merito al suo presunto coinvolgimento nell'Operacion Puerto. Giudicato e assolto il 2 ottobre 2006: non risultano prese di posizioni ufficiali dell'Uci a riguardo e nemmeno ricorsi al Tas. Perché allora escludere Botero dalla corsa? Se ci sono elementi nuovi a suo carico, perché l'Uci non chiede la riapertura ufficiale del caso? La situazione è poco chiara, tanto per cambiare...

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  15. xGarzox
     
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    Il Coni fa ricorso contro assoluzione Caruso

    MILANO - La Procura Antidoping del Coni ha fatto ricorso in appello contro la sentenza di assoluzione emessa pochi giorni fa dalla Disciplinare di Federciclismo nei confronti di Giampaolo Caruso per il suo coinvolgimento nell'operazione Puerto. Dopo una lunga istruttoria, che di fatto aveva impedito a Caruso di gareggiare con il team milanese Lampre per l'intero 2007, l'accusa non ha ritenuto sufficienti le motivazioni addotte per ritenere il corridore estraneo a ogni responsabilita' sulla violazione del codice antidoping Wada.

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