SANREMO 2012. Meno scontata e meno “sprintosa”

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  1. ManuelDevolder
     
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    SANREMO 2012. Meno scontata e meno “sprintosa”
    Attenti, Cavendish e Petacchi: la Milano-Sanremo 2012 del prossimo 24
    marzo potrebbe cambiare e proprio a discapito degli amanti della
    volata. La notizia certa è questa: dopo il giorno dell’Epifania, la
    RCS che organizza la corsa si metterà al lavoro per definire con le
    amministrazioni locali un possibile nuovo percorso che dovrebbe
    rendere meno “scontato” a favore degli sprinters l’epilogo della
    Classicissima di Primavera.

    PROGETTO Insomma, dopo aver presentato un Giro d’Italia 2012
    avvincente, con l’unico neo di una discutibile partenza dalla
    Danimarca (ma si tratta di un retaggio della precedente gestione), la
    premiata coppia Michele Acquarone-Mauro Vegni parte all’attacco per
    rivoluzionare in parte una corsa affascinante che il nuovo ciclismo
    ha reso talvolta meno febbrile nelle sue fasi finali. Ci spieghiamo
    meglio, prima di vedere com’è cambiata la Sanremo in oltre cent’anni
    di storia.

    FINALE Gli interventi sono finalizzati in un duplice senso: inserire
    una quarta salita dopo quella delle Manie, di Cipressa e del classico
    Poggio; anticipare l’arrivo rispetto all’attuale sistemazione sul
    lungomare Calvino, magari ritornando sulla classica via Roma, oppure
    ancora più vicino alla fine della discesa dal Poggio, in corso
    Cavallotti o addirittura studiare un’altra ubicazione che comunque
    regalerebbe maggiori speranze di successo a coloro che eventualmente
    saranno riusciti a raggranellare anche pochi secondi di margine
    sull’ultimo strappo o nell’affrontare l’insidiosissima discesa
    successiva.

    SALITA Sono davvero tante le possibili soluzioni nell’entroterra
    ligure. Una di questa, come confermato dal collega Ilario Aicardi,
    vedrebbe il gruppo abbandonare l’Aurelia a Porto Maurizio per salire
    verso l’arcigno strappo della Bastiera, da lì raggiungere Dolcedo,
    dove nacque Giuseppe Perletto, per poi ritornare sulla prima statale
    consolare d’Italia in località Borgo Primo: a quel punto
    mancherebbero otto chilometri di pianura prima di Cipressa. Ma le
    soluzioni potrebbero essere anche altre.

    INIZI L’epopea della Milano-Sanremo nacque il 14 aprile 1907, quando
    l’Unione Sportiva Sanremese diede il via alla prima edizione per
    sostituire una gara automobilistica organizzata l’anno precedente ma
    che deluse tutte le aspettative. Fu la “Gazzetta dello Sport”,
    diretta da Eugenio Costamagna, a patrocinare da subito la
    manifestazione. Il luogo stabilito per la partenza era l’Osteria
    della Conca Fallata, nella periferia milanese. Si presentarono solo
    33 dei 60 atleti iscritti, complici anche le pessime condizioni
    atmosferiche. A vincere fu un francese, Lucien Mazan, conosciuto come
    Petit Breton, che percorse i 281 km del tragitto con una media di
    26,206 km l’ora.

    NEVE L’edizione più terribile fu quella del 1910, con neve sul
    Turchino e successo del francese Eugene Christophe, che rischiò
    l’assideramento lungo la discesa verso Voltri: si rifugiò in un
    casolare, poi giurò al medico che gli vietava di ripartire che
    avrebbe soltanto raggiunto Genova per riprendere il treno verso
    Parigi, ma dal capoluogo ligure prese la bici del ritirato
    Trousselier per vincere a Sanremo, precedendo i soli 6 avversari
    sopravvissuti. Dopo quel successo, Christophe rimase quasi un anno in
    convalescenza per broncopolmonite.

    SALITE Un tempo faceva la differenza il Turchino (epico Fausto Coppi
    nel ‘46, la restò solo dopo essere evaso sin da Binasco con altri
    fuggitivi), poi i capi Mele, Cervo e Berta. Ma con l’Aurelia
    interamente asfaltata la realtà cambiò di molto: e patron Vincenzo
    Torriani decise di inserire il Poggio dal 1960, stufo di vedere
    troppi stranieri trionfare (dopo il ‘52 e il ‘53 di Petrucci che
    aveva disubbidito al suo capitano Coppi fu la volta di Van
    Steenberger, Derijcke, De Bruyne, Poblet, Van Looy e ancora Poblet).
    Ma Torriani fu beffato dal carneade francese René Privat e il nostro
    digiugno sarebbe durato per altri 10 anni, sino al ‘70 di Michele
    Dancelli.

    ALTERNATIVE Dopo la salita del Poggio a 6 km dall’arrivo, nel 1982 si
    aggiunse la salita di Cipressa (-25 km). Per soli due anni, 2001 e
    2002, una frana escluse per motivi di sicurezza il Passo del Turchino
    e la corsa andò verso Cassinelle, fino alla scalata del Bric Breton a
    773 metri per rientrare sull’Aurelia ad Albisola Marina. Nuovi
    cambiamenti “obbligati” nel 2008: a circa 90 km dall’arrivo, per una
    frana prima di Capo Noli la Classicissima affrontò la salita delle
    Manie (4 km con punte al 9%), che da quel giorno non venne più
    depennata dal tracciato. Anche l’arrivo a Sanremo venne “palleggiato”
    più volte tra corso Cavallotti (più vicino alla fine discesa del
    Poggio), la classica via Roma (quasi due chilometri più in avanti) e
    quindi sul lungomare Calvino, spostato verso il porto e ancora
    leggermente più verso ovest. Nello studiare il nuovo percorso, la RCS
    dovrà superare difficoltà politiche, logistiche (si cercherà di non
    bloccare Sanremo per l’intero sabato pomeriggio) e anche tecniche,
    visto che si cercherà di non portare il chilometraggio oltre i 300
    chilometri. Nell’ultima edizione vinta da Matthew Goss misurava 298
    chilometri.

    da Tuttosport del 31 dicembre 2011 a firma Paolo Viberti

    STORIA DELLA CLASSICISSIMA

    1907 Prima edizione: 1° Petit Breton km 281 a 26,206 orari

    1910 Pioggia e neve, solo 7 al traguardo: 1° Christophe

    1928 Ultima delle sei vittoria di Costante Girardengo

    1949 Arrivo spostato più avanti, da corso Cavallotti in via Roma

    1953/70 Da Petrucci a Dancelli, 17 anni di digiuno italiano

    1960 Viene inserito il Poggio, salita anti-velocisti fiamminghi

    1976 Ultima di 7 vittorie di Eddy Merckx, record assoluto

    1982 Il Poggio non basta, inserita prima anche la Cipressa

    1987 Da via Roma si riporta l’arrivo più indietro, in c. Cavallotti

    1994 Nuovo traguardo: da corso Cavallotti di nuovo in via Roma

    2001 Frana sul Turchino: per due anni c’è il Bric Berton verso Albisola

    2008 Frana dopo Noli, inserita salita Le Manie, poi mantenuta

    2008 Da via Roma l’arrivo si sposta sul porto, in lungomare Calvino

    tuttobiciweb.it
     
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  2. Àndy Schleck
     
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    Bha, io la metterei ai -50 questa salita, ma sono comunque contrario a 'sta cosa.
    Una cosa che m'affascinava della Sanremo era che poteva vincere tanta gente, dai finisseur, ai passisti, ai velocisti che si difendono in salita ai velocisti puri. Mettere un'altra salita vuol dire spianare la strada ai collinari...
     
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    Giusto far qualche modifica, può esser una buona idea: bisogna sempre rispettare le tradizioni (e per questo spero pure che torni via Roma), ma bisogna anche saper stare al passo con il ciclismo. Inserire una salita ai -50 non so: intanto bisognerebbe veder quali salite sarebbero disponibili, e poi Le Manie ha già dimostrato che l'effetto sorpresa può esser valido per una edizione.
    Ben venga dunque un inasprimento del finale, che possa lasciar aperta la strada un po' a tutti. :sisi:
     
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2 replies since 31/12/2011, 12:12   139 views
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