Intervista Purito

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  1. Gershwin2
     
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    Soddisfatto della tua stagione?
    “Direi di sì. Nonostante sia mancato, spesso per un'inezia, l'acuto in uno dei grandi Giri o nelle Classiche, mi sono riconfermato ai massimi livelli della Classifica Individuale UCI: ciò significa che la stagione può considerarsi comunque positiva”.
    Già è noto che l’anno prossimo farai ancora Giro e Vuelta, una scelta dettata dalle caratteristiche dei percorsi o perché Giro e Vuelta ti piacciono più del Tour?
    “Il Tour è una grande corsa, la più importante in assoluto: purtroppo il profilo scelto per il 2012, con 96 km a cronometro, non è molto adatto alle mie caratteristiche”.
    Le ambizioni con le quali ti presenterai al Giro? Per vincere, il podio o qualche tappa?
    “Sinceramente mi piace molto il profilo del Giro d'Italia della prossima stagione: meno duro di quello 2011, ma comunque con grandi tappe concentrate nell'ultima settimana in cui fare la differenza. Come sempre mi presenterò per cercare vincere, poi in base alle prestazioni mie e dei miei rivali vedremo i risultati”.
    Nel 2012 ci saranno Olimpiadi e Mondiali punti a correrli tutti e 2 o punterai solo sul Mondiale più adatto a te?
    “Non penso all’olimpiade perchè come dicevi tu il percorso è molto veloce e non si addice ad uno scalatore come me. Per il mondiale vediamo in che condizione ci arrivo”.
    Per il 2012 tanti cambiamenti in casa Katusha cosa ti aspetti da questa nuova gestione?
    “Ho già avuto modo di conoscere la nuova gestione durante il ritiro di tre giorni svolto sul Lago di Garda: Holczer, oltre ad avere grande esperienza come Team Manager, ha le idee molto chiare su quello che devono essere i nostri obiettivi e su come raggiungerli”.
    Si parla di Menchov alla Katusha ti piacerebbe o ti darebbe fastidio in quanto non saresti più l’unico leader della squadra per il Gt?
    “Alla Katusha ho avuto già modo di correre a fianco di grandi campioni: ogni corridore in grado di alzare il livello della nostra formazione è benvenuto”.
    In questo 2011 hai corso a grandi livelli lottando per la vittoria da Aprile a Ottobre, come si fa ad essere cosi competitivi?
    “Grazie al grande lavoro e agli allenamenti programmati. Scegliendo gli obiettivi stagionali con criterio e con un programma atletico e alimentare ad hoc”.
    Non credi che puntare sia alle classiche che ai Gt non ti faccia perdere qualcosa in entrambi i campi?
    “Non credo: quest'anno al Giro d'Italia nessuno avrebbe potuto competere per la vittoria in classifica generale con Contador, e alla Vuelta ho avuto un pò di sfortuna altrimenti avrei potuto lottare fino alla fine. Per quanto riguarda le classiche, anche in questo caso Gilbert durante quasi tutto il 2011 è stato imbattibile: avrei potuto conquistare il Giro di Lombardia, ma Zaugg ha fatto un numero incredibile. Spesso la differenza tra vittoria e sconfitta, nel ciclismo, è veramente labile”.
    Nel 2011 hai fatto un buon Giro ed una Vuelta deludente come mai questa differenza?
    “Non sono completamente d'accordo con questa analisi: alla Vuelta ho conquistato due tappe, ho vestito la maglia rossa e sono andato vicino alla vittoria della classifica a punti. Al Giro, invece, nonostante un buon quinto posto nella generale, mi è dispiaciuto non riuscire ad impormi in nessuna frazione”.
    Al Giro è sembrato che hai trovato la forma troppo tardi mentre alla Vuelta troppo presto come mai questa differenza, credi di aver sbagliato qualcosa?
    “Anche in questo caso eviterei di parlare di errore: un Grande Giro dura tre settimane, è dura conservare una forma ottimale lungo tutto l'arco della competizione. Sicuramente posso migliorare nella gestione: ma un calo, sia fisico che psicologico, è spesso fisiologico”.
    Se al Giro hai trovato Contador, nelle classiche invece sei stato battuto 2 volte da Gilbert, cosa ti è mancato per batterlo?
    “Gilbert quest'anno, eccezion fatta per il Giro di Lombardia, non ha battuto solo me, ma praticamente tutti quelli che hanno provato a competere con lui: nel 2011, il corridore vallone è stato superiore a tutti, come dimostra il primo posto nella Classifica Individuale UCI”.
    E’opinione abbastanza comune che tu sia un eterno piazzato, che ti manchi sempre qualcosa per vincere le corse importanti, ti da fastidio?
    “Penso di aver ottenuto ottimi risultati lungo l'arco della mia carriera. Sicuramente vincere un Grande Giro o una grande classica sarebbe il coronamento, ho ancora qualche anno per riuscirci”.
    A che punto è il tuo rinnovo con la Katusha, visto che qualche mese fa sembrava fatto?
    “E' una cosa su cui stiamo lavorando: normale che col cambio di dirigenza, tutte le trattative abbiano subito un fisiologico rallentamento. Da entrambe le parti, comunque, c'è la volontà di continuare questo rapporto: mi trovo molto bene nella Katusha, quindi non c'è motivo di pensare che cambierò squadra in un prossimo futuro”.
    Come mai hai deciso di fare il capitano solo dal 2010 quando hai lasciato al Caisse d’Epargne? Non potevi farlo prima vista la tua forza?
    “Alla Caisse d'Epargne c'erano tanti altri ottimi corridori. La Katusha mi ha dato l'opportunità di essere leader e non comprimario, e l'ho accettata subito”.
    Nella formazione di Unzue facevi il gregario di Valverde non credi di aver sprecato tanti anni?
    “Con Valverde alla Caisse d'Epargne ho imparato molto, ho maturato un'esperienza che poi mi è servita per diventare, oggi, il corridore che sono. Quindi non penso che siano stati anni sprecati”.
    Alla Katusha il tuo uomo fidato è Daniel Moreno, un vero amico per te, questo vi aiuta in corsa?
    “Il ciclismo è fatto prima di tutto da grandi uomini e grandi professionisti: anche se non fossimo legati da un rapporto d'amicizia, sicuramente Dani farebbe comunque di tutto per aiutarmi a vincere. Ovviamente, questa cosa rappresenta un bell'incentivo: quando io vinco, lui è quasi più felice di me, e la stessa cosa vale per me quando vince lui”.
    Com’è il tuo rapporto con Contador, da fuori sembra essere diverso da quello di Alberto con Sanchez come visto al Tour e non “servile” a differenza degli Euskaltel e Arroyo al Giro?
    “Alberto è un grande campione supportato da un'ottima squadra: penso che quindi non abbia bisogno che qualcun'altro gli dia una "mano" per vincere. Il ciclismo, come lo sport in generale, è fatto di competizione e agonismo: io corro per vincere, lui anche, normale quindi che in corsa faccia di tutto per rendergli la vita un pò più difficile”.
    Cosa successe al Tour 2010 nella tappa di Mende, quella che hai vinto davanti a Contador, dalla tv è sembrato che tu abbai cercato un accordo per vincere la tappa e che Contador abbia rifiutato?
    “Assolutamente no, ci siamo detti di arrivare in fondo collaborando e poi ce la saremo giocata: è andata bene a me quella volta”.
    Una delle tue qualità migliori è quella di riuscire ad importi sui cossi detti muri, quello più bello che hai conquistato?
    “Ma non ce n’è uno in particolare, però ricordo con piacere il muro di Montelupone alla Tirreno Adriatico perchè l’ho conquistato due volte”.
    Come fai andare cosi forte sui muri?
    “Penso che sia una questione di rapporto peso-potenza”.
    Il corridore più forte che hai incontrato?
    “Ce ne sono stati tanti difficile farti un nome”.
    Il tuo compagno di squadra più forte?
    “Difficile anche qui fare un nome considera che io sono passato alla Once ai tempi di Jalabert. Era una formazione piena di campioni”.
    La tua vittoria più bella?
    “Quella che deve arrivare”.
    La corsa che sogni?
    “La Liegi”.
    Chi ti ha messo e cosa significa il tuo soprannome “Purito”?
    “Ero appena passato professionista: durante un allenamento, svolto assieme a grandi campioni, li ho superati in salita facendo finta di fumare un sigaro. Da quel momento, il mio soprannome è stato quello”.
     
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  2. AlexXx 94
     
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    CITAZIONE
    Già è noto che l’anno prossimo farai ancora Giro e Vuelta, una scelta dettata dalle caratteristiche dei percorsi o perché Giro e Vuelta ti piacciono più del Tour?
    “Il Tour è una grande corsa, la più importante in assoluto: purtroppo il profilo scelto per il 2012, con 96 km a cronometro, non è molto adatto alle mie caratteristiche”.

    Purito 10
     
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  3. Kessiakoff³™
     
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    Non fosse per il fatto che non sa riconoscere i suoi errori, mi starebbe simpatico, ha pienamente ragione quando parla di Contador e dei GT, apprezzo la sua scelta, di fare Giro - Vuelta anche quest'anno, di certo non arriverà primo in nessuna delle due, però può arrivare nei 5 e vincere qualche tappa in entrambe, mentre al Tour sarebbe stato un miracolo entrare nei 10. In caso ne vincesse 1 al Giro sarei felice per lui, dato che è l'unico GT in cui non ha mai vinto una frazione.
     
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  4. !Dani!
     
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    E' orgoglioso,la domanda su Mende gliel'ho fatta fare io,è la prova lampante...!

    “Alberto è un grande campione supportato da un'ottima squadra: penso che quindi non abbia bisogno che qualcun'altro gli dia una "mano" per vincere. Il ciclismo, come lo sport in generale, è fatto di competizione e agonismo: io corro per vincere, lui anche, normale quindi che in corsa faccia di tutto per rendergli la vita un pò più difficile”.

    :ave: :ave: :ave: :ave:
     
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3 replies since 22/11/2011, 16:50   70 views
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