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BidoneJack.
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Due generazioni a confronto: una chiacchierata con Fabio Felline
Ogni anno finisco la mia stagione di corse alla Crono delle Nazioni, una prova a cronometro che sta diventando sempre più importante. Quest'anno al via c'erano tra gli altri il fresco campione del mondo Tony Martin, David Millar, Gustav Erik Larsson e Laszlo Bodrogi.
Quando ho visto l'elenco dei partenti ho notato che l'unico italiano era Fabio Felline, il nuovo golden boy del ciclismo italiano. Ha appena terminato il suo secondo anno da professionista ed ha già quattro vittorie in carniere insieme con un bel po' di buoni piazzamenti in corse importanti.
Nel 2010 ha vinto due tappe e la classifica generale del Circuito di Lorena e quest'anno ha vinto una tappa al Brixia Tour in Italia. È uno di quei corridori che non sembra mai in difficoltà. Ha un buono stile e una tecnica perfetta nel governare la bicicletta.
Il giorno prima della crono ha corso il Giro di Lombardia dove ha concluso ventiduesimo a un solo minuto dal vincitore Oliver Zaugg. Ovviamente era un pochino stanco nella cronometro, ma credo abbia corso bene considerando che era la sua prima crono sopra i 25 chilometri.
Mi ha detto: "Sono passato professionista giovanissimo ma non è un problema se hai la testa e le qualità fisiche. Mi sono sentito a mio agio nel gruppo dalle prime corse, e nelle mie prime gare in belgio sono stato in fuga con i pezzi grossi Boonen e Cancellara, ma ho forato. Dopo due giorni [di corse] sono arrivato decimo al GP E3 Harelbeke. Non mi spaventano le difficoltà del Belgio, mi piacciono il pavé e la lotta per le posizioni"
Infatti non ha problemi a uscire con la pioggia per allenarsi nei dintorni della sua Torino. Dice che la strada bagnata non gli dà fastidio, ma è nervoso quando gli altri corridori non si sentono a proprio agio con la pioggia.
"Torino è una bella città, dove puoi fare allenamenti facili ma anche molto duri con lunghe salite. Vivere in una grande città non è un problema in questo caso, non mi pesa uscire anche di pomeriggio se devo fare un breve allenamento e ho qualche commissione da sbrigare al mattino, è proprio come quando andavo a scuola."
Si è diplomato al liceo economico-aziendale ma come me è passato professionista prima di andare all'università. Non gli piace dividere il suo tempo in due campi importanti, preferisce invece concentrarsi su uno solo che è il ciclismo.
"Quando corro sono molto concentrato, e non mi preoccupo se ho tutte le responsabilità della squadra per la giornata. A volte sembra dura per un corridore giovane come me ottenere la priorità nelle corse importanti, ma io ho dimostrato di essere in grado di fare bene quando ho questa priorità."
Fabio ha tutto il mio sostegno perché io mi ricordo quanto era difficile farsi una buona posizione in un grande team quando si è giovani.
È nato nell'anno magico 1990 (come Peter Sagan) ed è cresciuto in Torino. Nelle categorie junior ha combinato la pista con la strada. È stato scoperto da Mauro Gianetti quando aveva quindici anni ed è passato professionista appena a diciannove. Ha dovuto perfino pagare una multa alla Federazione Italiana per essere passato professionista un anno prima dell'età prevista dalla regola italiana.
Fabio è davvero un corridore a tutto tondo: può sprintare in una volata di gruppo, va bene in salita ed è bravo nelle cronometro brevi. Il suo corridore preferito del passato è Gianni Bugno, un corridore davvero molto simile a lui sia fisicamente che caratterialmente. Le sue corse preferite sono Milano-Sanremo e Giro di Lombardia, ma gli piacciono anche le classiche del Belgio. Nei prossimi anni un obbiettivo importante sarà la Maglia Azzurra ai campionati del mondo. Chissà se sarà lui a riportare la maglia iridata in Italia in futuro?
Grazie per aver letto!
Rubens
Dal blog di Rubens Bertogliati. -
Andy & Contador <3.
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Rubens 
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