Presidential Cycling Tour of Turkey

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    Dovrebbe aver vinto VISCONTI!
     
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  2. i0i
     
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    sono entrati troppo dritti, e poi erano troppo veloci... (ma chi caxxo mette li una curva?)
     
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    No, ha vinto Viviani! Visconti s'è incazzato, ma sembra tutto regolare.

    CITAZIONE (i0i @ 17/4/2010, 16:04)
    sono entrati troppo dritti, e poi erano troppo veloci... (ma chi caxxo mette li una curva?)

    Lo spartitraffico era brutto, ma un treno d'esperienza come quello dell'HTC non può far certi errori. Grabsch ha tirato proprio dritto e s'è portato dietro tutto il gruppo.
    :boh:
     
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  4. i0i
     
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    si capisce da dove vine visconti dal gesto dopo la volata :P
     
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    Turchia: Viviani rompe il ghiaccio tra i prof
    Elia Viviani, neoprofessionista veronese della Liquigas Doimo, havinto allo sprint la sesta tappa del Giro di Turchia, la Finike – Antalya di 114 km. Va detto, però, che la posizione di Viviani è sub judice in quanto in volata non ha tenuto una linea di marcia netta e avrebbe opstacolato gli avversari, in particolare Giovanni Visconti.

    È stato un finale rocambolesco, con una caduta che, a poco più di un chilometro dal traguardo, ha coinvolto molti atleti e ha dato il la ad una volata sui generis.
    Anche oggi, lunga fuga da lontano neutralizzata nel finale: tra i protagonisti Adriano Malori
    (Lampre Farnese), Gustavo Rodriguez (Xacobeo Galicia), Aristide Ratti
    (Carmiooro NGC), Ji Cheng (Skil Shimano) e Giairo Ermeti (De Rosa Stac Plastic). L'azione è stata comunque sempre ben controllata dalla ISD Neri che ha tirato per settanta chilometri per difendere la maglia di leader di Giovanni Visconti.

    Ordine d'Arrivo
    1 Elia Viviani (Ita) Liquigas-Doimo 2:52:24
    2 Giovanni Visconti (Ita) ISD - Neri
    3 Andréa Grendene (Ita) Lampre-Farnese Vini
    4 Clemens Fankhauser (Aut) Vorarlberg - Corratec
    5 Maciej Bodnar (Pol) Liquigas-Doimo
    6 Feng Han (Chn) Skil - Shimano
    7 Yukihiro Doi (Jpn) Skil - Shimano
    8 Andrea Tonti (Ita) Carmiooro NGC
    9 Tejay Van Garderen (USA) Team HTC - Columbia
    10 Giorgio Brambila (Ita) De Rosa - Stac Plastic
    11 Mustafa Sayar (Tur) Turkey
    12 Remi Pauriol (Fra) Cofidis, Le Credit En Ligne
    13 Dariusz Batek (Pol) CCC Polsat Polkowice
    14 Hubert Schwab (Swi) Vorarlberg - Corratec
    15 David Deroo (Fra) Skil - Shimano
    16 David Moncoutié (Fra) Cofidis, Le Credit En Ligne
    17 Kalle Kriit (Est) Cofidis, Le Credit En Ligne
    18 Adam Sznitko (Pol) CCC Polsat Polkowice
    19 Gian-Paolo Cheula (Ita) Footon-Servetto
    20 David Gutiérrez Palacios (Spa) Footon-Servetto

    Classifica Generale
    1 Giovanni Visconti (Ita) ISD - Neri 29:00:48
    2 Tejay Van Garderen (USA) Team HTC - Columbia 0:00:29
    3 David Moncoutié (Fra) Cofidis, Le Credit En Ligne 0:00:33
    4 Gian-Paolo Cheula (Ita) Footon-Servetto 0:00:54
    5 Christiano Salerno (Ita) De Rosa - Stac Plastic 0:01:48
    6 Yukihiro Doi (Jpn) Skil - Shimano 0:02:52
    7 Oscar Gatto (Ita) ISD - Neri 0:03:48
    8 André Greipel (Ger) Team HTC - Columbia 0:04:26
    9 Remi Pauriol (Fra) Cofidis, Le Credit En Ligne 0:05:05
    10 Christophe Kern (Fra) Cofidis, Le Credit En Ligne 0:05:13
    11 Dmytro Grabovsky (Ukr) ISD - Neri
    12 Arkaitz Duran Aroca (Spa) Footon-Servetto
    13 Andreas Dietziker (Swi) Vorarlberg - Corratec 0:05:17
    14 Gustavo Dominguez Lemos (Spa) Xacobeo Galicia 0:05:21
    15 Giairo Ermeti (Ita) De Rosa - Stac Plastic 0:05:26
    16 Clemens Fankhauser (Aut) Vorarlberg - Corratec
    17 Frederik Wilmann (Nor) Skil - Shimano 0:05:27
    18 Dominique Cornu (Bel) Skil - Shimano 0:05:29
    19 Hubert Schwab (Swi) Vorarlberg - Corratec
    20 Davide Cimolai (Ita) Liquigas-Doimo 0:05:34

    Luigi Borghi - tuttobiciweb.it

    Edited by SarriTheBest - 17/4/2010, 21:43
     
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    Viviani: la mia è stata una volata corretta
    A ventun anni Elia Viviani si è presentato da par suo sulla ribalta del ciclismo professionistico: prima corsa nella massima categoria e, dopo appena sette giorni di gara, ecco la prima vittoria.
    «Avevo lavorato bene per preparare il mondiale su pista di Copenaghen - ha spiegato Elia in conferenza stampa - e sono arrivato in Turchia con un'ottima condizione. Qui la Liquigas Doimo è venuta con una squadra giovane, ma già con il secondo posto ottenuto ieri da Cimolai avevamo dimostrato di avere qualcosa da dire. La volata? Sono scattato dieci metri prima di quanto abbia fatto Visconti, mi sono spostato verso sinistra e lui ha cercato di infilarsi dove non c'era lo spazio per farlo. Io ho fatto una volata di testa, una volata corretta e mi spiace che Giovanni si sia arrabbiato in quel modo perché lo stimo molto. Per due volte nelle tappe scorse era toccato a me di tirare i freni e di finire in entrambe le circostanze settimo, stavolta mi è girata meglio e ho vinto».

    Viviani: "questa vittoria è uno stimolo per andare avanti"
    17 aprile - Non poteva chiedere un debutto migliore Elia Viviani. Alla sua prima esperienza tra i professionisti il veronese, classe ’89, ha conquistato il primo sigillo nella settima tappa del Tour of Turkey, da Finike ad Antalya di 114 chilometri. Il successo ottenuto oggi è frutto innanzitutto della scaltrezza di Viviani nell’evitare la caduta che ha coinvolto il gruppo all’imbocco del rettilineo finale. Poi, nei metri finali, il velocista della Liquigas-Doimo ha gestito le forze e battuto allo sprint Visconti e Grendene. «Prima dell’ultima curva occupavo una buona posizione – spiega Viviani - che mi ha permesso di vedere la caduta e di tirare i freni in tempo. Ho dato un’accelerata cercando di fare il vuoto ma, visto che alcuni corridori rinvenivano, ho preferito attendere e salvare la gamba per lo sprint finale. Ho lanciato la volata al momento giusto per evitare di essere rimontato, occupando il lato sinistro della strada. Mi spiace che Visconti, un corridore che apprezzo e stimo, si sia visto ostacolato. Come testimoniano le immagini, però, io non ho attuato nessuna manovra per chiuderlo. Ha provato a rimontare dove non c’era spazio: in totale onestà dico che ho pensato solo a spingere sui pedali per non farmi superare». Riguardo all’impatto con il mondo dei professionisti Viviani si dice «felice per essermi dimostrato all’altezza ma conscio che la strada è ancora lunga. Nelle prime tappe ho patito le lunghe distanze e nel finale non avevo una gamba brillante per fare lo sprint, mentre nella quinta tappa, quando sono giunto settimo, ho pagato un po’ di inesperienza. La vittoria di oggi è comunque un grande stimolo per proseguire con ancora più forza il lavoro di crescita».

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    Turchia. Metti una tappa in ammiraglia con Scinto...
    “Tranquilli ragazzi, siete bravissimi; facciamo la corsa come abbiamo deciso questa mattina in riunione. E fate attenzione al vento, mi raccomando”. Luca Scinto in ammiraglia è uno spettacolo per come incita la squadra. Grande motivatore, parla costantemente con i suoi ragazzi. La tappa è insidiosa, la penultima e la più corta del Giro di Turchia: al caldo si aggiunge il vento, oltre alla fatica di una settimana di gare. Essere sulla macchina del direttore sportivo della squadra leader della corsa non vuol dire solo raccontare la corsa dalla pancia del gruppo, ma essere spettatore di un mondo che in televisione non esiste.
    Scinto guida la ISD chilometro dopo chilometro: prende in giro e si fa prendere in giro dalla squadra, smorza la tensione della giornata perchè oggi Visconti deve difendere la maglia azzurra e allora il nervosismo può essere un problema. Ai compiti di gara Scinto alterna il tifo perchè “un direttore sportivo è il primo fan dei suoi ragazzi”.
    “Devono tirare tutti tranne Gatto. Micio (così il ds chiama Gatto, ndr) tu stai vicino a Giovanni. Caccia e Grabowski non vi sfiancate perchè tra un attimo c’è la salita”: la settima tappa è iniziata da una ventina di chilometri e il piano della ISD è fare l’andatura per la prima metà gara e poi cercare collaborazione, lasciare andare la fuga ma tenerla sotto controllo perchè - come dice Scinto - “i chilometri sono 114 non 180, non si possono regalare 10 minuti ai fuggitivi e poi sfiancarci per ricucire, non ne abbiamo il tempo”.
    Lascia riposare un attimo la radio, ma queste radioline sono davvero così importanti?
    “Io con la radio stimolo i ragazzi, li incito, li guido come un allenatore guida la sua squadra. Do una logica alla corsa, la mia logica, che potrà anche essere sbagliata ma è il mio punto di vista di allenatore. E sono balle quando dicono che ammazzano lo spettacolo, non è vero: la radio aiuta lo spettacolo perchè se Moncoutié adesso è in fondo al gruppo ma poi decide di attaccare, lo dico ai ragazzi e poi ci pensano loro a sistemare il francese. E poi la sicurezza: radio corsa ci dice di avvisare i corridori che al chilometro 92 la strada si restringe per un incidente, e come li avviso se non ho la radio? Vado in testa al gruppo? E tutte le altre 15 ammiraglia cosa fanno, vengono anche loro? Sai che casino si crea...”
    Luca Scinto adesso chiama Grabowski, “Vai Grabo che lo vinciamo ‘sto Tour! Hai sete? Tieni una borraccia! E porta queste in testa, vai Grabo vai!”.
    Il ds accelera, litiga con il direttore di corsa perchè Longo Borghini ha rotto il freno della ruota posteriore e - dopo l’intervento del meccanico - vorrebbe riportarlo in coda al gruppo, ma per il commissario UCI l’ammiraglia della ISD deve tenere la destra e non può aiutare il corridore a rientrare. “Ho una grande squadra”. Dice “che quando hai la maglia di leader le motivazioni si trasformano in adrenalina, come quando Bartoli aveva la maglia rosa e io correvo e non sentivo mai la fatica. Questi ragazzi non la sentono la fatica”. Ma forse un po’ sì perchè Visconti e la ISD sono tre giorni che fanno la gara, un po’ stanchi lo sono per davvero e il capitano è preoccupato: “Giovanni, hai una squadra che neanche Bartoli aveva. Guarda i tuoi compagni, sono uno spettacolo. Guardali! E tu mica sei ancora come Bartoli, diventerai come lui, ma ora non lo sei. Quindi stai tranquillo e fai riposare un attimo i ragazzi”.
    In corsa le ammiraglie si avvicinano e i ds parlano tra di loro, continuamente. Scinto abbassa il finestrino, si affianca a Roberto Reverberi e la Colnago è già in testa al gruppo a dare una mano alla ISD, perchè - in fondo - è anche loro interesse chiudere in fretta la fuga e portare alla volata Gavazzi. A maggior ragione oggi che HTC-Columbia sceglie di riposare e non tira, e Greipel se ne sta tranquillo in fondo al gruppo.
    “Micio, la Columbia non ci dà il cambio oggi, ci vuole stancare, ma noi non ci stanchiamo perchè siamo dei marines! E oggi Gatto la fai tu la volata perchè sei il più forte e Greipel se vuoi lo batti, vai Micio mangia il manubrio!”.
    Si avvicinano gli ultimi chilometri, “adesso stiamo attenti e concentrati, Caccia e Gatto state con Visconti, Mirenda staccati, riposati che stai tirando da una settimana. Bravo Mirenda sapevo che avresti fatto un gran lavoro anche oggi”.
    Il finale è già storia. Dopo la caduta nell’ultimo chilometro, la volata è un testa a testa tra Visconti e Viviani. Il Liquigas vince la sua prima corsa tra i professionisti e fa arrabbiare il capitano della ISD perchè - dice Visconti - “Viviani non ha tenuto la linea”. Ma alla premiazione Luca Scinto è sotto il podio, due parole con Dario Mariuzzo, ds della Liquigas, altre due con Visconti. La tensione si allenta, i volti distesi. “Guardiamo al risultato: oggi è stata una bella giornata, abbiamo preso gli abbuoni e che morale avete ragazzi! che squadra siete! Dai, ci resta una tappa, andiamo a prendere sto Tour!”.

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    Fantastico Greipel, troppo superiore a tutti! Oggi ai -200mt era indietrissimo, erano riusciti a chiuderlo e a toglierlo dalla ruota del suo ultimo uomo. Ma lui è riuscito a trovare un varco tra i mille corridori e dopo lo scatto iniziale aveva già la vittoria in tasca. Grande!

    Giovanni Visconti vince il Giro di Turchia.
     
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    Turchia: ultima gioia per Greipel e Visconti
    L’ultimo sprint lo vince ancora una volta Andre Greipel (HTC-Columbia), quinto successo in otto gare e dominio incontrastato in volata. Il tedesco si scrolla di dosso Furlan (Lampre) e Van Hummel (Skil Shimano) che niente possono contro la maglia verde del TUR. Ma sul traguardo il sorriso più grande è quello di Giovanni Visconti che vince il suo primo Giro di Turchia.

    La cronaca di gara è poca cosa, se non che per l’ottava e ultima tappa del Giro di Turchia si va da Antalya ad Alanya. Il copione prevedibile perchè, dopo il convulso secondo posto di ieri, il Tour di Visconti era quasi in cassaforte. Quindi la ISD si limita a controllare la corsa, senza strafare e senza rischiare perchè oggi è ancora più caldo di ieri e i chilometri per Alanya 166. Il treno degli uomini di Scinto fa l’andatura, regolare, in testa a un gruppo che lascia scappare la solita fuga di corridori fuori classifica: al chilometro 30 partono Capelli (Footon Servetto), Kriit (Cofidis), Deroo (Skil Shimano) e Matysiak (CCC Polsat), cui si aggiunge il campione moldavo della De Rosa OIeg Berdos. Come ieri, mai più di due minuti di vantaggio sono concessi ai fuggitivi perchè Kriit - a 5’40” da Visconti nella generale - potrebbe creare qualche problema. Il leader della corsa ha i suoi uomini accanto e la gara è in controllo.

    L’ultima tappa è l’ultima occasione per una ricognizione sulle coste dell’Egeo. The Turkish Beauties Prime: i turchi si sono inventati la maglia bianca, che si assegna al miglior corridore nei traguardi volanti posti accanto alle “bellezze turche” - non ancora le belle ragazze locali, sennò sai che volate, - ma siti archeologici o monumenti storici. Oggi sono due. Il gruppo passa da Aspendos, 47 chilometri dopo Antalya, e per primo ci arriva Kriit, poi Capelli e Deroo. Dicono le guide che il teatro di Aspendos è il più bello e meglio conservato di tutta l’Asia Minore. La leggenda narra che nel II secolo a.c. re Aspendos indisse un concorso per la realizzazione del più bel monumento: al vincitore la mano della splendida figlia. Mentre il re passeggiava sulla galleria del teatro sentì una voce alle spalle: “mi sono meritato tua figlia”; era l’architetto che dal proscenio si beava dell’effetto acustico. Il re - meravigliato - non ebbe dubbi.
    La seconda Beauties arriva invece dopo 70 chilometri: le cascate di Manavgat. Non sono quelle del Niagara, sono alte solo tre metri, ma i turchi ne vanno molto orgogliosi. E intanto ad Alanya è già tutto pronto per i festeggiamenti: la piazza circolare a due passi dal mare è piena di gente, anche perchè è atteso il Presidente della Repubblica Abdullah Gül. E su ogni balcone sventola una bandiera turca.

    Quando in corsa mancano 30 chilometri, il distacco tra il gruppo e i fuggitivi si riduce a 1’20”; l’HTC-Columbia è davanti a tirare per preparare la volata a Greipel. I cinque di testa sono ripresi a 10 chilometri dal traguardo, e allora eccola la volata di Alanya: l’HTC-Columbia come al solito fa un lavoro mostruoso nell’ultimo chilometro e Grepeil è in testa al gruppo. Ai 300 metri il tedesco parte, e nessuno gli resiste. Furlan ci prova, Van Hummel anche, ma lo sprint - quando c’è di mezzo Greipel - è già scritto. Vince il migliore.

    Tappeto rosso per Giovanni Visconti che vince il 46th Presidential Tour of Turkey. Il capitano della ISD - per la prima volta in carriera - mostra una maturità internazionale non ancora vista, e legittima gli sforzi di una squadra che gli è cucita addosso come meglio non si potrebbe. Giro d’Italia o non Giro d’Italia, Visconti è atteso alla conferma: il Tricolore e poi la Nazionale. Ma in Turchia si è visto un corridore a suo agio nel gestire le responsabilità e a controllare la pressione. E se Luca Scinto simpaticamente gli ricorda “che non sei ancora Bartoli”, dopo il Mondiale ci ripromettiamo di chiedere al ds della ISD se la pensa ancora così.

    Ordine d'Arrivo
    1 GREIPEL Team HTC - Columbia in 3.41'40"
    2 Angelo FURLAN Lampre - Farnese Vini
    3 Kenny Robert VAN HUMMEL Skil - Shimano
    4 Sacha MODOLO Colnago - CSF Inox
    5 Francisco Ramon CHAMORRO PAIVA Scott - Marcondes
    6 Elia VIVIANI Liquigas - Doimo
    7 Michele MERLO Footon-Servetto
    8 Aleksejs SARAMOTINS Team HTC - Columbia
    9 Giorgio BRAMBILA De Rosa - Stac Plastic
    10 Claudio CUCINOTTA De Rosa - Stac Plastic

    Classifica Finale
    1 Giovanni VISCONTI ISD - Neri in 32.42'28"
    2 Tejay VAN GARDEREN Team HTC - Columbia a 29"
    3 75 David MONCOUTIÉ Cofidis, le crédit en ligne a 33"
    4 4 Gian-Paolo CHEULA Footon-Servetto a 54"
    5 107 Christiano SALERNO De Rosa - Stac Plastic a 1'48"
    6 123 Yukihiro DOI Skil - Shimano a 2'52"
    7 113 Oscar GATTO ISD - Neri a 3'48"
    8 31 André GREIPEL Team HTC - Columbia a 4'16"
    9 76 Remi PAURIOL Cofidis, le crédit en ligne a 5'05"
    10 72 Christophe KERN Cofidis, le crédit en ligne a 5'13"

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  10. Manx4
     
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    perchè non l'abbiamo messa nel fantaciclo...avrei ragranellato un po di bei punticini, vbb non si può avere tutto dalla vita....bravo Visconti
     
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    Visconti: che bello, vincere il mio primo giro
    Giovanni Visconti ha vinto la sua prima corsa a tappe in carriera. A fine gara, è felice con i suoi compagni sul podio e con Luca Scinto accanto. In conferenza stampa ci arriva per festeggiare, anche con la numerosa stampa turca, il 46th Presidential Tour of Turkey.
    “Questa vittoria per me è molto particolare. Non ho mai vinto un Giro, non pensavo neanche di venire qua in Turchia per provare a farlo. Ma poi ti accorgi che hai una squadra fantastica e che quel signore lì che sta in macchina (indica Luca Scinto, ndr) ha fatto il massimo per tenerci sereni e concentrati; allora pensi che si possa anche vincere il Giro di Turchia, ma vi assicuro che farlo è stata davvero dura”.
    Hai mai avuto paura di non riuscire a vincere?
    “Paura no. So di aver trovato avversari molto forti, ma credo che non siano riusciti ad attaccarmi bene. Nella tappa di Fethiye la Cofidis ha sbagliato strategia attaccandomi uno alla volta, forse avrebbero dovuto farlo insieme. Ma la mia sqaudra ha lavorato benissimo, e i ragazzi sono stati perfetti”.
    Ti dà fastidio l’esclusione al Giro d’Italia?
    “Siamo dispiaciuti, ma questa vittoria serve a me per farmi prendere consapevolezza dei miei mezzi. Luca Scinto me lo dice sempre: provaci e credici sempre, anche nelle corse a tappe. Ma per qualche anno voglio lavorare molto sulle corse in linea e cercare di vincerne una di quelle importanti. Per quanto riguarda il Giro, l’ho già detto: la ISD è una squadra nuova e siamo grati a RCS di averci sempre invitato alle sue corse, e se non andremo al Giro pazienza, proveremo a guadagnarcelo l’anno prossimo”.
    Ieri sul traguardo eri molto nervoso.
    “Sì e ho sbagliato. Il TUR stava per concludersi e serviva stare tranquilli. Mi sono scusato con Viviani che è giovane e molto forte, e ha vinto con merito”.
    E’ più difficile prendere la maglia o portarla a casa l’ultimo giorno?
    “Per uno veloce come me che tiene anche in salita non è stato difficile prendere la maglia. Tenerla sì, perchè a parte quegli otto giorni in maglia rosa - ma parliamo ormai di tre anni fa - non avevo molta esperienza su come gestire il peso della leadership. Ma i compagni in strada e Luca in macchina sono stati determinanti, e molto di questa vittoria è merito loro”.
    Giù il sipario sul 46° Giro di Turchia che ci restituisce un Visconti nel pieno della propria maturazione, in un momento storico difficile per il ciclismo di casa nostra. Il mese di aprile poteva essere quello delle soddisfazioni alla classiche del Nord, ma per ora il nostro risultato migliore arriva da un giro del Sud, grazie a un corridore che oggi si riscopre più forte e più sicuro del proprio valore.

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70 replies since 1/4/2010, 17:48   1067 views
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