4° Tappa: Savigliano - Cuneo (Cronometro a Squadre)

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  1. Joey²
     
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    4° Tappa
    Savigliano - Cuneo (Cronometro a Squadre)

    | PRESENTAZIONE | VALICHI | PLANIMETRIA | ALTIMETRIA | DETTAGLIO SALITE | RISULTATI | FOTO |




    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Una giornata delicatissima. Le cronometro individuali lo sono per natura, quelle collettive lo sono ancora di più, in particolar modo quando hanno il potere di lasciare un profondo solco in una classifica che si è sempre stilata su base individuale (con una sola eccezione, accaduta proprio al Giro, nel lontano 1912). È questa, infatti, la principale arma che sfoderano i denigratori di questa specifica prova, riscoperta dalla corsa rosa nel 2006 e da allora proposta nella versione “light” e meno invasiva recentemente adottata anche dagli organizzatori del Tour. In passato era successo in più occasioni che le cronometro a squadre finissero per decidere le sorti della corsa, soprattutto al Tour dove capitò che ne fossero proposte anche più d’una per edizione (tre nel 1935 e nel 1937, addirittura quattro nel 1936, fin nella terza settimana, alla quale le squadre giungevano decimate dai picchi alpestri e pirenaici), per giunta su chilometraggi “oversize”, talvolta inimmaginabili (il record è costituito dai 125 Km del circuito di Dieppe, proposto nel 1954). Generalmente si prescelgono percorsi veloci e filanti, più consoni all’esercizio dei cambi, ma è capitato di gareggiare su tracciati piuttosto complicati, sui quali è impossibile imprimere velocità; è stato il caso della tappa che aprì il Giro del 2007 sull’isola della Maddalena o della cronosquadre dell’ultimo Tour, caratterizzata da alcune curve impegnative che causarono diverse cadute.
    In quale categoria è possibile iscrivere i 32,5 Km che collegheranno Savigliano a Cuneo? Tra le cronosquadre veloci o nel novero di quelle complicate?
    Apparantemente è una prova del primo tipo, interamente tracciata sulla veloce strada statale che mette in comunicazione i due centri, una successione di lunghi rettifili raccordati da rare e facili curve (se ne incontreranno una dozzina, senza contare i flessi che le squadre supereranno di slancio, quasi senza avvertirli). Dunque, anche in virtù di un chilometraggio non elevato, questo sarà un tracciato che consentirà una partenza razzo e poi di mantenere elevati standard di velocità fin sul traguardo? No, non lo sarà perché, in realtà, questa crono rientra appieno nella tipologia delle prove più complicate, a causa dell’altimetria: l’intero tracciato, infatti, si snoderà in lievissima ma costante ascesa, superandosi poco più di 200 metri di dislivello tra partenza e arrivo. Dividendo la prova in settori, prendendo a mo’ di “paletti” le località incontrate, si evince che in ciascuno ci sarà sempre qualche metro di quota da guadagnare. Partire a tutta sarà possibile, anche perché subito dopo il via s’incontrerà qualche tratto realmente pianeggiante, ma insistendo su quelle velocità si rischierà di andare in contro a una clamorosa disfatta nei chilometri conclusivi, sia perché sono quelli più relativamente impegnativi (solo in due o tre sprazzi la pendenza “schizzerà” al 4%), sia perché la strada per Cuneo è “ammaliatrice”: essendo un’importante via di comunicazione (si percorrerà la SS 20, che mette in comunicazione Torino e Nizza attraverso il traforo del Colle di Tenda), presenta una carreggiata ampia che, oltre ad invogliare a lanciarvisi a tutta, tende per natura a “appiattire” la visuale, lasciando intendere di pedalare in pianura anche se, come abbiamo visto, questa non c’è. Se l’occhio e la voglia agonistica non faranno percepire questa difficoltà, non si potranno certo ingannare le gambe ma, complici anche le lievissime inclinazioni, lo si avvertirà troppo tardi, quando l’acido lattico accumulato quasi senza accorgersene farà avvertire i suoi influssi… e a quel punto l’intera formazione, che magari aveva dominato la prima parte della gara, andrà incontro a un progessivo declinare delle forze complessive, col risultato di un’autentica débâcle, che a molti potrebbe rammentare l’improvviso crollo di Erik Breukink nella finale della lunga crono di Alençon al Tour del 1991, dominata dal corridore olandese sino ad un passo della vittoria (ma, in quel caso, non c’èntrò la questione della fatica accomulata ma del doping, nella fattispecie l’assunzione di un prodotto dopante avariato).
    Scesi dalla rampa di lancio, la prima presa di contatto con le strade italiane avverrà nel cuore di una fertilissima pianura, all’estremità occidentale dalla Val Padana. L’agricoltura e la zootecnia sono ancora oggi i pilastri economici della “Granda”, com’è soprannominato il cuneese per esser stato, fino al 1920, la più vasta provincia italiana, oggi superata per estensione da quelle di Bolzano e Foggia. Anche il centro di Savigliano è attivissimo in questi campi, come testimoniano le manifestazioni in calendario lungo tutto l’anno: le principali sono la fiera della meccanizzazione agricola, quella del pane (la più importante del genere in Italia) e “Quint’essenza”, evento dedicato alle erbe aromatiche e alle spezie.
    Bruciate le prime due curve del tracciato, si andrà a imboccare la strada statale del Colle di Tenda, sulla quale si permarrà interrottamente per 31 Km. Il primo settore della cronometro si concluderà a 7,3 Km dalla partenza, alle porte dell’abitato di Genola, un altro comune a vocazione agricola, in epoca medioevale feudo dei Tapparelli e prima ancora conteso per lungo tempo tra i comuni di Fossano e Savigliano. È la porzione più veloce dell’itinerario – fin qui si saranno superati poco meno di 30 metri di dislivello – nella quale non sarà difficile imprimere elevate velocità, che saranno confermate dai primi rilevamenti cronometrici.
    Virando con dolcezza in direzione di Cuneo, ci si lancerà in un rettifilo quasi ininterrotto di una ventina di chilometri, spezzato di tanto in tanto da radi flessi o da lievi serpeggiamenti tra i campi. 4300 metri di strada più avanti e 27 metri di quota più in alto si attraverserà la frazione saviglianese di Levaldigi, costeggiando poi le strutture dell’aeroporto internazione “Torino Olimpica”. Inagurato come tale in previsione dei giochi invernali del 2006, è in realtà attivo sin dal 1929, quando fu aperto il “Campo d’Aviazione di Fortuna”. Nonostante il nome, le “fortune” per questo scalo sono arrivate solo negli anni ‘60, con la costruzione dell’attuale pista (in sostituzione di quella precedente in fondo erboso) e poi a cavallo degli anni ‘80-‘90, quando l’aeroporto è stato aperto prima al traffico commerciale nazionale e poi a quello turistico internazionale. Sarà proprio a Levaldigi che atterrerà la carovana del Giro, proveniente dai Paesi Bassi.
    Un’altra porzione di 7,3 Km e, 56 metri più in alto, si arriverà al secondo appuntamento con il cronometro: la seconda postazione di rilevamento dei tempi parziali sarà collocata quasi a metà strada, nel centro di Centallo. Al passaggio dal paese natale di “Franco” Arese (campione europeo sui 1500 metri ai Campionati di Helsinki nel 1971, attualmente è presidente di FIDAL e di Asics Italia) le medie potrebbero essere ancora elevate, ma d’ora in avanti la costanza dell’ascesa – che nel frattempo avrà già proposto due “strappate” al 3% – potrebbe cominciare a influire sulla condotta di gara delle squadre più “indiavolate”.
    Usciti dal centro abitato di Centallo, si tornerà a pedalare in un ambiente caratterizzato da connotati bucolici: nel restante tratto del rettilineo la presenza umana sarà rara, intravedibile grazie alla presenza di campi coltivati, tra i quali sorgono isolati diversi cascinali, alcuni ancora attivi, altri in abbandono. All’altezza di una di queste cascine, la Bonada, si concluderà il quarto “step” di questa cronometro, percorsi 5,8 Km e innalzaticisi di altri 37 metri. È nei successivi 4500 metri che prenderenno a lievitare anche le pendenze: in questo tratto, nel quale si guadagneranno 50 metri esatti, s’incontreranno i due tronconi al 4%, l’ultimo dei quali posto proprio al termine del lungo rettifilo iniziato a Genola. Qui le squadre saranno già nella periferia di Cuneo, dove si lambirà il santuario della Madonna dell’Olmo, eretto nel 1606 nel luogo dove, 140 anni più tardi, sarà combattuta l’omonima battaglia, episodio della guerra di successione austriaca che vide contrapposti l’esercito del Regno di Sardegna – uscito sconfitto da questo scontro – e le armate coalizzate di Francia e Spagna. Queste ultime, però, furono pesantemente indebolite dalla battaglia e furono conseguentemente costrette a togliere l’assedio da Cuneo, episodio che aveva motivato l’attacco da parte delle truppe capeggiate da Carlo Emanuele III di Savoia. Commentando quest’episodio, Voltaire ebbe a dire: “È quasi sempre il destino di chi va in guerra nelle Alpi senza padroneggiarne il territorio; di perdere il loro esercito anche nella vittoria”. Le parole del grande filosofo francese sembrano un monito per quelle le compagini che si schiereranno bellicose al via di questa frazione: chi sottovaluterà il campo di battaglia esteso tra Savigliano e Cuneo, realmente rischierà di emulare l’esercito franco-spagnolo, nel bene e nel male. Anche nel caso si riesca a tenere duro fino alla fine e a concludere vittoriosamente la tappa, si rischierebbe di pagare un pesante dazio nelle giornate successive, se queste saranno caratterizzate da partenze molto veloci, com’è accaduto praticamente in tutte le frazioni della scorsa edizione della corsa rosa. È proprio dalle parti del santuario cuneese che le squadre che avranno attinto troppo alla loro santabarbara energetica potrebbero cominciare a scricchiolare, trasformardo in un autentico calvario la marcia nei conclusivi 3,3 Km. Ancora nei successivi due chilometri si dovrà salire, guadagnando una quindicina di metri avvicinandosi al Viadotto Soleri, una delle principali porte d’accesso a Cuneo: gettato sul fiume Stura di Demonte, è un ponte a due piani (stradale e ferroviario), realizzato in stile liberty nel 1934 su iniziativa dell’allora sindaco Marcello Soleri, uomo politico considerato il terzo grande liberale italiano del Novecento, accanto a figure del calibro di Giovanni Giolitti e Luigi Einaudi, con i quali condivide anche i natali cuneesi. Il passaggio sul viadotto interromperà per 800 metri la salita, che poi riprenderà dolcissima nei rimanenti 500 metri. Mezzo chilometro più avanti, infatti, la prima frazione italiana del Giro 2010 avrà il suo epilogo nella centralissima Piazza Galimberti, cuore della città dal 1800, quando le truppe napoleoniche demolirono le mura che cingevano una città da sempre nota per la sua posizione strategica a “cuneo” e nella quale molti nostri connazionali hanno assolto gli obblighi di leva. I grandi protagonisti del 93° Giro d’Italia sapranno essere “uomini di mondo” e mettere in pratica le astuzie tattiche imparate sulla strada per non incappare nei tranelli di questa delicata cronometro?

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


    Planimetria
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    Altimetria
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    Risultati: Ordine d'Arrivo - Classifiche


    Le Foto della Tappa

    Edited by SarriTheBest - 13/5/2010, 02:06
     
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    Cuneo scopre la cronosquadre
    Cuneo - domenica 20 marzo 2010 - La macchina organizzativa del Giro d‘Italia avanza a pieno regime a meno di due mesi dalla partenza della corsa rosa. Nelle città sede di tappa sono in programma importanti manifestazioni che, oltre a svelare i percorsi di gara, presentano anche tutti gli eventi organizzati dai partner di Rcs. Manifestazioni che sono parte integrante della corsa e la rendono sempre più appassionante per il grande pubblico e capace di esaltare le qualità dei territori attraversati.
    A Cuneo, lunedì 22 marzo alle ore 21, saranno illustrate le insidie della 4^ tappa della corsa rosa, la cronometro a squadre Savigliano-Cuneo. L’appuntamento, fissato presso il Teatro Toselli, sarà condotto dal giornalista Rai Franco Lauro affiancato da Cristina Chiabotto. Interverranno anche Francesco Moser e Giuseppe Saronni, i due grandi campioni del ciclismo protagonisti di sfide memorabili a cavallo tra gli anni’70 e ’80, oltre a Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004 e di tre edizioni del Giro di Lombardia.

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    Presentata a Cuneo la cronosquadre
    Cuneo - martedì 23 marzo 2010 - Serata di gala dedicata al Giro d’Italia al Teatro Toselli a Cuneo. Il “Grande Evento 2010” è stato uno straordinario successo che ha registrato la presenza di molte e importanti personalità legate allo sport e al Giro d’Italia.
    Nel 150° anniversario della fondazione della Provincia di Cuneo, rappresentata dalla presidente Gianna Gancia, è stata presentata con orgoglio la 4a tappa del 93° Giro d’Italia (8 – 30 maggio da Amsterdam a Verona) che andrà in scena mercoledì 12 maggio: una cronometro a squadre di 32,5 chilometri che è anche la prima tappa in Italia della Corsa Rosa 2010, dopo le tre frazioni iniziali che si disputeranno in Olanda.
    Erano presenti in sala campioni del ciclismo del presente e del passato, fra i quali Damiano Cunego, Maurizio Fondriest, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Italo Zilioli Franco Balmamion, Nino Defilippis, Guido Messina, la campionessa del mondo di handbike Francesca Fenocchio e la campionessa olimpica e mondiale di sci di fondo, Stefania Belmondo. Non hanno fatto mancare il loro affetto anche i figli di Fausto Coppi, Marina e Faustino e Andrea Bartali, figlio di Gino.
    La serata, condotta mirabilmente da Franco Lauro, ha registrato vari momenti divertenti tra cui vanno menzionate le tre scenette di teatro in cui la compagnia teatrale “Accademia dei Folli di Torino” ha saputo onorare in modo molto divertente i 150 anni della Provincia di Cuneo, il ciclismo in ogni sua visone, ed i tre Armstrong della storia: Neil, Louis e Lance. Fra i giornalisti, sono intervenuti Davide Cassani e Beppe Conti.
    Infine non ha fatto mancare la sua presenza il Direttore Ciclismo di RCS Sport, Angelo Zomegnan, che ha portato sul palco del Teatro Toselli una speciale Maglia Rosa celebrativa dei 150 anni della Provincia di Cuneo, donata alla Presidente Gancia.
    Per la sfida agonistica, l’appuntamento è fissato per mercoledì 12 maggio 2010 con la spettacolare cronometro a squadre con partenza da Piazza del Popolo a Savigliano e linea d’arrivo davanti al Palazzo della Provincia, sito in Corso Nizza a Cuneo.

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    La Padania. Davico: ecco come Cuneo accoglierà il Giro
    Il Giro d’Italia è partito dall’Olanda, da Amsterdam, ma già pensa al ritorno, a ritrovare la sua casa: domani pomeriggio, al termine della terza tappa, la carovana si imbarcherà in aereo per volare in Italia.
    Ma quello del Giro all’aeroporto di Cuneo Levaldigi non sarà un ritorno “qualsiasi”: la Provincia Granda, ma forse sarebbe meglio dire tutto il Piemonte e la Padania intera, sono pronti ad accogliere il Giro d’Italia con una festa che durerà tre giorni.
    Il motore dell’iniziativa è il senatore Michelino Davico, sottosegretario agli Interni, classe 1961, cuneese purosangue, il ciclismo nel cuore e nella mente da sempre, al punto da spendersi in prima persona per il rilancio di questo sport nel Piemonte.
    «Il ciclismo è passione pura - esordisce il senatore Davico - e io ne soffro piacevolmente fin da ragazzo, quando ho praticato l’agonismo nelle categorie giovanili. La bicicletta poi mi è rimasta nel cuore perché è uno strumento meraviglioso per fare sport, per coltivare amicizie, per scoprire e riscoprire il territorio, per vivere a contatto con la natura, per rispettare il mondo in cui viviamo. Anche quando ero insegnante, prima di essere eletto senatore, ho sempre organizzato con i miei ragazzi e gli amici dei lunghi viaggi in bicicletta raggiungendo da Bra città storiche come Venezia, Bruxelles e Berlino, per fare qualche esempio».
    Il ciclismo e la bicicletta alla portata di tutti, quindi.
    «Ed è questo il bello, perché in bicicletta ci possono andare davvero tutti, per passeggiare o correre, per scoprire o viaggiare, per amore o per bisogno. Il mio impegno, anche in campo organizzativo, è sempre stato questo: far crescere la passione e l’uso della bicicletta nel nostro territorio, anche perché viviamo in una terra bellissima».
    Qui si parla del Giro d’Italia: lei è tifoso?
    «Faccio il tifo per gli italiani e per chi sa entusiasmarmi con le sue imprese: nel mese delle classiche, per esempio, mi ha impressionato Fabian Cancellara, il dominatore del Fiandre e della Roubaix. Non ho un campione del cuore per un motivo semplice: ho la fortuna di essere cresciuto in una terra che è la patria del ciclismo. Non solo il Piemonte, ma anche Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana: possiamo dire davvero che la Padania sia la culla di questo sport».
    A proposito di sport, cosa la affascina di più del ciclismo?
    «A parte le imprese, ad impressionarmi è la gente del ciclismo, la gente di questo sport unico, nel quale non si paga il biglietto per assistere allo spettacolo, ma si è disposti a sobbarcarsi ore e magari notti intere di viaggio e di attesa per veder passare il gruppo in pochi minuti e avere la possibilità di gridare il proprio tifo e la propria gioia. Questa gente è il patrimonio del ciclismo, per questa gente stiamo lavorando e mi sono impegnato in prima persona per riportare il grande ciclismo nel mio Piemonte».
    Che poi, come si diceva, è una regione dal cuore ciclista.
    «È la Regione che ha dato i natali a campionissimi come Fausto Coppi, del quale quest’anno celebriamo i cinquant’anni dalla morte anche e soprattutto con la tappa da Novara a Novi Ligure, e come Costante Girardengo, che proprio in questi giorni viene ricordato in una fiction - Il bandito e il Campione - che si sta girando sulle strade di Saluzzo. E tanti, tanti davvero sono i campioni piemontesi che hanno scritto la storia del ciclismo. Così, ho preso a cuore il Giro del Piemonte, che per vari motivi non si disputava da qualche anno, e ho lavorato con degli amici per riportarlo ai suoi fasti storici, per riqualificarlo, per farlo rinascere«.
    Ed è nato Gran Piemonte.
    «Esatto. Gran Piemonte che poi non è solo una corsa di ciclismo, ma è turismo, enogastronomia, benessere fisico, educazione civica per bambini: in altre parole un ampio progetto di qualità ambientale, un progetto di cultura, un progetto sociale. E da questo progetto è nata l’idea di riabbracciare il Giro d’Italia, è nata l’avventura che ci ha portato alla vigilia di questo grande avvenimento».
    Che segnerà la vera partenza italiana del Giro.
    «Ed è proprio questo che ci rende orgogliosi: che la Provincia di Cuneo ospiti per intero la prima tappa italiana della corsa rosa, tra l’altro con una cronometro a squadre che è prova di grande spettacolarità e che darà sicuramente un volto nuovo alla classifica generale della corsa. Ospitare la prima italiana del Giro, dopo l’operazione promozionale che sarà compiuta con la partenza in Olanda, è una grande soddisfazione per noi, anche perché porterà sul nostro territorio una grande attenzione mediatica ed un grande interesse, che sarà ribadito il giorno dopo anche nell’altra tappa piemontese, quella che da Novara porterà alla Novi Ligure di Coppi e Girardengo».
    Cosa c’è nel dettaglio dietro a questo progetto?
    «C’è - e lo dico con grande orgoglio - un Comitato Istituzionale di tappa che ha unito le proprie forze per dar vita a decine di iniziative collaterali. Lo dico e lo ribadisco perché un Comitato Istituzionale va oltre il classico comitato organizzatore: significa riuscire a riunire e far collaborare enti e realtà diverse e non sempre è facile. Abbiamo riunito la Provincia, la Camera di Commercio, l’associazione Le Terre dei Savoia e molte altre realtà che operano sul territorio. Il culmine del progetto sarà poi il festeggiamento per i 150 della Provincia di Cuneo, guidata egregiamente dalla leghista Gianna Gancia: proprio per questo, il traguardo della tappa sarà posto davanti alla sede della Provincia di Cuneo».
    Ma sappiamo che la festa del ciclismo in Piemonte inizierà già domani...
    «È vero, la festa comincerà con l’atterraggio a Levaldigi dei due charter che porteranno in Italia i 198 corridori del Giro e molti membri della carovana. Li accoglieremo come meritano e tutti i corridori ceneranno con noi in un convivio al quale hanno già aderito 1500 appassionati che vivranno una serata davvero speciale. Sarà una sorta di presentazione italiana dei corridori, applaudiremo coloro che indossano la maglia rosa, quella rossa della classifica a punti, quella verde del miglior scalatore e quella bianca di primo giovane della classifica generale. Sarà un’occasione davvero speciale che sarà impreziosita, posso dirlo in anteprima, dalla presenza del leader della Lega, onorevole Umberto Bossi, Ministro delle Riforme per il Federalismo».
    Poi ci sarà il giorno di riposo.
    «Che sarà tale solo per il Giro e permetterà a tutti i mezzi della carovana di raggiungere via terra il Piemonte per la tappa dell’indomani. Noi ne approfitteremo per vivere un momento speciale in quel di Bra. Alla presenza del Ministro Roberto Maroni vivremo una cerimonia di “consegna” del Giro alla Polizia Stradale che tradizionalmente accompagna la corsa sulle strade d’Italia con una cinquantina di uomini, moto e mezzi. Interverranno il patron del Giro d’Italia Angelo Zomegnan, grandi ex campioni come Fondriest, Moser, Balmamion, Zilioli, la nipote di Girardengo, i figli di Coppi e Bartali, perché nessuno sport come il ciclismo sa unire la sua storia e la sua memoria con il futuro».
    Infine mercoledì sarà il gran giorno...
    «... di una tappa davvero speciale - conclude con giustificato orgoglio il senatore Michelino Davico - che partirà dalla splendida Piazza Santarosa a Savigliano, una delle più belle d’Italia, e che regalerà al nostro territorio un momento davvero imperdibile di promozione territoriale grazie a bellezze paesaggistiche e artistiche incomparabili. E poi, su tutto, la corsa, con l’abbraccio dell’Italia al suo Giro, alla sua corsa. Sarà una grande, grandissima emozione...».

    da La Padania
    a firma di Paolo Broggi
     
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  5. King_88
     
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    Ma non riesco a capire, sarà una cronosquadre tutta in salita??

    Dall'img si evince che si sale costantemente anche se con percentuali irrisorie, ma cmq si sale, confermate???
     
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  6. Manx4
     
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    Sono altimetrie che traggono in inganno. è come se fosse tutta pianura :sisi:. C'è solo uno strappetto all'ingresso di Cuneo
     
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  7. Ricardovsky92
     
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    Cassani ha detto che è come se fosse tutta pianura, inoltre sono pochissime le curve, roba da specialisti insomma
     
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  8. Andie88
     
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    sarà una crono velocissima, cassani ha detto 52 di media, insomma le favorite dovrebbero essere le solite squadre, Garmin, HTC e Sky, forse Astana, ma non vedo grossi nomi per la crono, e forse la Liquigas.
     
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  9. King_88
     
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    L'img quindi inganna tantissimo, sembra una salita!!

    Cmq allora come favorita vedo la Garmin, Sky e l'Astana!
     
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  10. "(Joe.Falchetto)"
     
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    io dico Liquigas ;)
     
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  11. Vince™
     
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    l'unica che mi da un po di sicurezza è la garmin, millar e tuft sono belli tosti, poi meyer e boodrige possono dare una mano. la sky oltre a wiggins e forse a cioni non ha una gran squadrona da cronometro, la columbia pure, pinotti non puo fare tutto da solo
     
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  12. Manx4
     
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    In effetti non ci sono molte squadre che possono battere Garmin, anzi penso che non ce ne siano.
     
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  13. matteo007
     
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    Non dico per la vittoria,però secondo me la Saxo farà una buona prestazione da top 3 :sisi:
     
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  14. Ricardovsky92
     
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    La Garmin è diversi metri sopra gli altri :sisi: La Saxo ha il vantaggio che ha i meccanismi perfetti, anche se non sono tutti cronomen, anzi, però quest'anno il podio mi pare difficile. Il secondo posto se lo giocano Columbia e Sky imho.
     
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  15. terateo
     
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    Secondo me vince la garmin e non vedo un granchè bene la liquigas.
     
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81 replies since 24/10/2009, 17:42   1285 views
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