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Facciamo un po' il borsino dei favoriti e dei possibili protagonisti.
 Valverde, Samuel Sanchez (Spagna) - Il primo e il secondo della Vuelta, roba da fregarsi le mani per il ct spagnolo che ha visto le sue punte davvero in grande spolvero. Il primo non dovrebbe rischiare l'appagamento, il secondo ha voglia di rivincita. Ma, più che altro, peserà o meno il fatto di aver appena concluso 3 settimane di corsa?
Cunego (Italia) - Una Vuelta molto convincente, ma corsa senza pressioni. La gamba c'è, i dubbi che possono insorgere sono due:
1) Riuscirà a reggere le responsabilità di essere il faro della nazionale campione in carica?
2) Sarà riuscito a mantenere la gamba della Vuelta?
 Pozzato (Italia) - Esce un po' ridimensionato dal Giro di Gran Bretagna, dove si è visto poco o nulla. Già non partiva con i favori dei pronostici, figuriamoci adesso... che sia stata una strategia per nascondersi?!
 Ballan (Italia), Gilbert (Belgio), Freire (Spagna), Breschel (Danimarca) - Tutti e quattro reduci da una Vuelta davvero incolore. Il primo non si è mai visto; il secondo solo per qualche piazzamento e un attacco andato male che sottolinea ancor di più la sua limitata intelligenza tattica; il terzo è stato molto incostante e sembrerebbe già tagliato fuori dalla lotta tra i big, anche se ha una grandissima esperienza dalla sua; il quarto è sembrato il lontano parente di quello visto lo scorso anno nel GT spagnolo e che poi sarebbe andato a conquistare il bronzo a Varese.
Andy Schleck (Lussemburgo) - L'incognita. Alla Vuelta si è ritirato subito, non si sa in che condizioni sia. Non potrà contare sull'aiuto del fratello infortunato e avrà a disposizione una nazionale di modesto livello e decimata. Dovrà fare tutto da solo.
Boonen (Belgio) - Potrebbe essere la sorpresona, ci tiene a questo mondiale e non ha di certo paura dei muri. L'anno scorso a Varese lo tenne fuori da giochi solo l'ottimo bluff di Bettini, ma aveva dimostrato di avere una gamba fantastica e poteva seriamente giocarsela. Ecco, se la condizione sarà la stessa potrebbe esserci anche lui tra i protagonisti...
Boasson Hagen (Norvegia) - "Se non lo stacchiamo in salita questo ci batte tutti!" Parole di Pippo Pozzato, che lo ha ammirato nell'ultima settimana al Giro di Gran Bretagna (4 vittorie di tappa e classifica generale). La gamba c'è, eccome. Potrebbe pagare l'inesperienza, cosa che negli scorsi anni lo ha sempre fregato (deludendo le attese). Quest'anno però, con 29 podi stagionali, pare davvero aver fatto un netto salto di qualità...
Vinokourov (Kazakistan) - La sua pazzia non ha limiti, la sua forma un po' meno: anche se alla Vuelta ha dimostrato di poter dire ancora la sua. A Mendrisio però sarà dura per lui, un piazzamento nei primi 10 sarebbe già un grandissimo risultato per un 35enne reduce da 2 anni di inattività.
Cancellara (Svizzera) - Corre in casa: e la cosa già da sola dà moltissime motivazioni. Il percorso potrebbe ricordagli le sue care classiche del nord, e anche questo gioca a suo favore. La sua classe e la sua gamba lo pongono di diritto tra i favoriti, e se nell'ultimo giro a Novazzano scollina con i big una sua azione da finesseur diventerebbe sicuramente letale.
Gerrans (Australia) - Questo è da tenere d'occhio, nonostante non abbia un ricco palmares come molti altri dei suoi avversari. Negli ultimi due anni ha trovato la maturazione e ha fatto passi da gigante, alla Vuelta ha vinto una tappa su Vinokourov dimostrando ancora una volta un'ottima lettura di corsa.
Wegmann, Ciolek (Germania) - Germania molto modesta quest'anno, con due capitani che non danno alcuna garanzia. Il primo è tornato da poco alle corse, il secondo sembra essersi perso tra T-Mobile, High Road, Columbia e Milram. Sembrano passati mille anni luce dai tempi di Zabel e Schumacher...
Gesink (Olanda) - Tante, troppe botte. Poteva essere uno dei protagonisti, anche in ottica podio. Dopo questa Vuelta le sue azioni calano drasticamente.
SarriTheBest
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