9° Tappa: Milano Show 100

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    9° Tappa
    Milano Show 100



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Milano Show 100. Più che gli estremi di una tappa, sembra la denominazione di una festa. Come tale, infatti, gli organizzatori hanno pensato la frazione meneghina della corsa rosa che, nell’anno del centenario, farà scalo nel capoluogo lombardo allo scadere della prima settimana di corsa. Sarà un crescendo di velocità, come un festival musicale che intenda rappresentare lo scorrere dei cent’anni di vita del Giro: le prime edizioni erano caratterizzate da medie molto basse, complici i fondi dell’epoca, e questa tappa prenderà il via coi ritmi dei lenti nel percorrere il tratto di trasferimento tracciato per circa un chilometro tra le centralissime piazze Duomo e Castello. Una volta incontrate le strade di gara effettiva le medie saliranno vertiginosamente, un crescendo rossiniano che salirà fino alle velocità “rock” che inevitabilmente si registreranno nei chilometri conclusivi e nelle concitate fasi della volata. Non sarà solo festa, con i tifosi meneghini che avranno la possibilità di applaudire più e più volte i loro beniamini, ma ci sarà anche lo spazio per i momenti di ricordo, che saranno parecchi; infatti, il disegno di questa frazione priva di difficoltà altimetriche (il massimo impegno richiesto sarà quello di superare un cavalcavia) non è stato pensato a caso, con l’unico intento di raccordare tra loro alcuni dei luoghi che hanno reso celebre il nome di Milano nel mondo; si attraverseranno o lambiranno luoghi legati a doppio filo alla storia della corsa rosa, da Piazzale Loreto alle sedi di Corriere e Gazzetta, mentre il pensiero andrà dritto ai grandi padri del Giro, Cougnet e Torriani, senza dimenticarsi di Candido Cannavò e Gianni Brera.
    Fisicamente la tappa consterà di un circuito di circa 16 Km, che dovrà essere ripetuto per nove volte e mezza, poiché -come dicevamo sopra - la tappa prenderà effettivamente il via all’altezza di Piazza Castello. Il traguardo sarà collocato in Piazza Argentina, quasi al termine di Corso Buenos Aires e a poche centinaia di metri da Piazzale Loreto. È il luogo nel quale il Giro emise i primi vagiti, verso le tre di notte del 13 maggio 1909. Era un giovedì e, nonostante l’ora, un mare di gente si era riversata in quello slargo sterrato che all’epoca era ancora la piazza centrale dell’omonima frazione, dipendenza dello scomparso comune di Greco Milanese, inglobato in Milano solo nel 1923. Il nome di quel gruppo di case derivava a sua volta da quello di un santuario dedicato alla Vergine Lauretana, eretto nel 1616 sul luogo dove oggi si trova proprio Piazza Argentina.
    Attraversato il piazzale, si imboccherà Viale Abruzzi per poi rientrare su Corso Buenos Aires, del quale si percorrerà ora la corsia orientale, in direzione del centro. Transitati sul luogo ove si trovava fino al 1818 Porta Venezia (uno delle otto principali porte d’accesso aperte nei bastioni spagnoli) si procederà sull’omonimo corso, contromano rispetto alle passerelle conclusive delle ultime cinque edizioni della corsa rosa. Questo viale, che è anche uno dei margini del cosiddetto “quadrilatero della moda”, fiancheggia l’area dei giardini pubblici, dal 2002 intitolati alla memoria di Indro Montanelli. Il grande giornalista toscano era uno squisito amante del ciclismo; di lui si ricorda la sua reazione dopo la famosa espulsione di Merckx al Giro del 1969, in una storica puntata del “Processo alla Tappa” di Zavoli, alla quale parteciparono - evento probabilmente mai più ripetuto - santoni del giornalismo del calibro di Biagi, Raschi e Ormezzano. Mentre il suo collega bolognese giudicava quel fatto di ordinaria amministrazione e non capiva tutto quel clamore (“Non è finito in galera nessun uomo di Stato, ch’ io sappia”), Montanelli parteggiava per Merckx e si dimostrava più tollerante, salvo scagliarsi contro tutti i corridori rimasti in gara che, a suo dire, avrebbero dovuti ritirarsi in massa. “Tutti a casa” titolerà, l’indomani, il suo articolo quotidiano: “Questo è un episodio che va molto al di là del fatto sportivo. È una macchia sul nostro onore. È una vergogna che ci coinvolge tutti. Ecco perché Gimondi e compagni non dovevano contentarsi di minacciare il ritiro dal Giro. Dovevano farlo”. Si lascerà Corso Venezia per Via Senato, strada tracciata dove un tempo scorrevano le acque dei navigli, per poi tornare a fiancheggiare i giardini pubblici procedendo in direzione di Via Moscova. Rettilineo di 1,3 Km, è la strada più lunga tra quelle che insistono all’interno dell’area dei bastioni, il centro di Milano. Mette in comunicazione le due principali aree verdi della città (all’altro capo si raggiunge il Parco Sempione) sfiorandone il suo “polmone rosa”, esattamente all’altezza degli incroci con le vie San Marco e Solferino. All’angolo con quest’ultima si lambirà il Palazzo del Corriere della Sera, realizzato tra il 1903 ed il 1904 da Luca Beltrami. Nel realizzare quest’edificio il Beltrami mise in pratica un noto detto locale che recita “Offellee fa el tò mestee” (letteralmente, pasticciere fai il tuo mestiere), ovvero “fai solo quello che sai fare bene”: e lui lo sapeva fare davvero bene quel lavoro, essendo anche giornalista. Tra l’altro, da maggio a novembre del 1896 aveva diretto il Corriere stesso, il cui palazzo sarà ampliato negli anni 60 verso Via San Marco, mediante l’erezione dell’ala destinate alle rotative. Trasferite queste ultime a Pessano con Bornago, dal 1977 la “Gazzetta dello Sport” - acquistata dal gruppo “RCS” - si trasferì nella nuova ala, nella quale hanno sede anche la direzione del Giro (situata in Corso Garibaldi fino al passaggio di testimone tra l’avvocato Carmine Castellano e Angelo Zomegnan) e la “sala Montanelli”.
    Attraversati i contigui piazzali Biancamano e Lega Lombarda, inizierà una sorta di circuito nel circuito, durante il quale si compierà il periplo dell’area del Parco Sempione. Costeggiandolo sul lato di Via Legnano si lascerà a sinistra, all’interno dello stesso parco, l’Arena Civica, il primo impianto sportivo realizzato in Milano. Inaugurata nel 1807 e oggi intitolata a Gianni Brera, accolse corse di cavalli e bighe, naumachie e pattinaggio sul ghiaccio, atletica (cinque i record qui conquistati) e calcio, costituendo per questo lo stadio di Milano fino alla costruzione del Meazza a San Siro. Anche il ciclismo era di casa all’Arena, all’interno della quale si concluse, tra le altre gare, la tappa conclusiva della prima edizione del Giro, disputata il 30 maggio del 1909 e terminata nello stesso modo con la quale s’era aperta la corsa rosa: medesimo fu il vincitore, Dario Beni, che già s’era imposto nella inaugurale Milano - Bologna.
    In una città come Milano basta percorrere poche centinaia di metri per compiere bruschi balzi nel tempo, in avanti e poi repentinamente all’indietro. Dopo l’ottocentesca Arena si girerà attorno al famoso Castello Sforzesco, edificato nel XV secolo, per poi attraversare Piazzale Cadorna, nel cui centro campeggia il criticatissimo monumento “Ago e Filo”, dedicato alla laboriosità milanese (segnatamente, al mondo della moda), opera degli scultori Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen e qui collocato su iniziativa dell’architetto Gae Aulenti, autore del restyling del piazzale.
    La traversata est - ovest del centro si completerà col passaggio sui viali Carducci e Olona e tagliando nel mezzo il quartiere nel quale si collocano l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la basilica di Sant’Ambrogio, una delle più antiche chiese di Milano (fu eretta tra il 379 ed il 386), la cui piazza è stata fino al 2006 il palcoscenico delle operazioni di partenza della Milano - Sanremo. Giunti in Viale Papiniano, immediatamente a nord della Darsena (era l’antico lago di Sant’Eustorgio, nel 1603 trasformato in porto, aperto sul Naviglio Grande), inizierà il tracciato di rientro verso Piazzale Loreto. Dopo le carceri di San Vittore, si attraverserà il quartiere Magenta (non lontano da questo luogo è il celeberrimo Cenacolo Vinciano), realizzato tra ‘800 e ‘900 e molto caro all’alta borghesia milanese, percorrendone l’alberato viale centrale, che si chiude col tratto più impegnativo di questa facilissima frazione, una sorta di tornante che porterà a scavalcare la linea ferroviaria della Nord. Subito dopo aver superato questo ostacolo, si tornerà a pedalare ai margini del Parco Sempione, sul lato esattamente opposto a quello dell’Arena. Sfiorato il Palazzo dell’Arte (sede della famosa Triennale), affrontando un giro ad arco si tornerà in Piazzale Biancamano, passando tra l’imbocco di Corso Sempione (traguardo finale del Giro dal 1997 al 2002) ed il neoclassico Arco della Pace, iniziato nel 1807 su iniziativa del comune e di Napoleone Bonaparte ed inaugurato il 10 settembre 1838, giorno dell’incoronazione dell’imperatore Ferdinando I a re del Lombardo-Veneto.
    Volte le spalle al parco, il tracciato della nona tappa si porterà nel piazzale realizzato nel luogo dove si trovava Porta Volta, a poche centinaia di metri dal Cimitero Monumentale. Nel famedio cittadino, accanto alle tombe di personaggi che diedero lustro al nome di Milano e della Lombardia (su tutti, Alessandro Manzoni) dormono il sonno dei giusti tre amici del Giro d’Italia: il suo papà Armando Cougnet e due “cantori” come Candido Cannavò e Orio Vergani, il giornalista che, il 2 gennaio del 1960, dischiuse le ali al “grande airone” Fausto Coppi. A questo punto mancheranno 3,5 Km al traguardo, i più veloci dell’intero anello, costituiti da due interminabili rettilinei raccordati da una curva a 90° gradi. Il primo misurerà 2200 metri e non sarà perfettamente lineare, ma si affronteranno tre brevi flessi percorrendo la strada che segue il profilo degli antichi bastioni. Ripercorrendo Corso Buenos Aires, la principale arteria commerciale di Milano oltre che la più lunga del mondo, i 1300 metri che ricondurranno i “girini” in Piazza Argentina saranno dritti come un fuso, senza concedersi divagazioni. Anzi no, una ancora la concede il percorso di questa “tappa della memoria”: a 600 metri dalla meta finale, al passaggio da Piazza Lima, si lascerà a sinistra Via Vitruvio, dove per moltissimo tempo si trovarono gli uffici della direzione della corsa rosa, negli anni d’oro della gestione del vulcanico “patron” Vincenzo Torriani.

    LAVORI IN CORSO
    Rispetto all’articolo, il circuito ha subito una lieve modifica, a partire dal traguardo, che sarà ancora in corso Venezia. La modifica è stata apportata al tratto finale. Dopo Porta Volta si affronterà solo un tratto del rettifilo che conduce verso Porta Venezia, per poi deviare in via Melchiorre Gioia, lambendo il cantiere dove si sta costruendo la nuova sede della Regione Lombardia che si comporrà, tra gli altri fabbricati, di due torri alte 160 metri, 33 più del Pirellone (attuale sede della regione) e 52 più della Madonnina del Duomo. Un primato destinato ad essere battuto dai 218 metri del grattacielo “Dritto”, che sarà innalzato nel 2014 nel contesto del progetto “City Life”. Il tracciato del circuito “Show 100” devierà poi in Viale Lunigiana, affrontando un tunnel di circa 300 metri, con la quale si sottopasserà la linea ferroviare a breve distanza dalla Stazione Centrale. Attraverso viale Brianza, ci si porterà in Piazza Loreto, dove s’imboccherà l’interminabile rettifilo di quasi 2 Km che condurrà al traguardo seguendo interamente l’asse di Corso Buenos Aires.

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


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    Altimetria
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    Foto
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    Basilica di Sant'Ambrogio

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    Arena Civica

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    Piazza Cadorna, "Ago e filo"

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    Il tornante ed il sovrappasso delle Ferrovie Nord, unica difficoltà della tappa

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    Parco Sempione e Arco della Pace

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    Corso Buenos Aires



    Cronotabella

    Edited by SarriTheBest - 5/5/2009, 03:32
     
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  2. illip
     
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    E qui chi vince????

    Difficile per la classifica di certo Cunego, Simoni, Di Luca potrebbero farsi male :sisi:
     
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    Ehmmmm... l'hai vista l'altimetria!?!? :asd:
    Penso che sarà una delle tappe + noiose del Giro... ripetitiva da morire... monotona... insomma, visto il giorno e la stagione... io sarò in spiaggia!
    :B):
     
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  4. illip
     
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    Appunto per quello che in una crono così certi potrebbero farsi molto molto male
     
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    Beh, vabbè che a Zome l'è preso il matto con le crono ultimamente... ma ora che la faccia di 155km la vedo dura... :asd:

    E' una tappa in linea questa... :sisi: :eheh:
     
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  6. illip
     
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    mi aono drogato stasera parlavo qui convinto stessi parlando di roma

    :ave:

    Minchia che figuraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  7. riccarduz
     
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    Stesso errore fatto da me :asd: :eheh:
     
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  8. illip
     
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    Comunque ho avuto indiscrezioni secondo le quali la tappa di Milano sarà uno spettacolo nella città. Animazioni, carovane, ed eventi collaterali a dir poco spettacolari.
     
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    :sisi:... l'ha detto anche lo Zome...
    Però x chi la guarderà da casa...



    :zzz: :zzz: :zzz: :zzz: :zzz:
     
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  10. illip
     
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    Io andrò ma credo proprio che per la TV stanno preparando un evento d'intrattenimento così pare :sisi:

    :ave: Sarry ma non mi riferivo a quanto annunciato dallo zome
     
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    Allora dicci di +... :asd:
     
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  12. illip
     
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    Parlando oggi al telefono con una persona che segue da vicino gli eventi RCS mi ha detto che per milano stanno vedendo di fare qulacosa di molto particolare che coinvolgerà anche la trasmissione TV. Ora non sò se solo rai sport + o rai 3.

    A domanda cosa, logicamente la risposta è stata picche.



    :uè:
     
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  13. Ricardinho92
     
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    Guardando il percorso mi viene la domanda per riccarduz o illip: ma le strade non sono troppo strette per far passare il gruppone?
     
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  14. Joey²
     
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    a me non sembrano tutte vie abbastanza larghe, su quello non credo ci siano problemi. l'unica cosa è che ptrebbero esserci i binari del tram a rompere le palle (ma forse su quelle vie non c'è il tram)
     
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  15. riccarduz
     
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    Potrebbe darsi...le vie sono tra le principali quindi larghe...cmq appena andrò a Milano chiederò di farmi fare un giro in macchina sul percorso e vi dirò di più...
     
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91 replies since 14/12/2008, 18:51   1071 views
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