I ritirati

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. illip
     
    .

    User deleted


    a 26 anni???

     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Annuncia il ritiro, a 34 anni, anche Patrice Halgand (ex Credit Agricole)... 9 vittorie in carriera, tra cui una tappa (la decima) al Tour nel 2002...

    image
    www.dailypeloton.com

     
    .
  3. Pell
     
    .

    User deleted


    col ritiro di Vansevenant si riaprono i giochi per la maglia nera al tour _
    :D
     
    .
  4. Skruffy*2
     
    .

    User deleted


    Paolone Fornaciari ci mancherai un casino
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Livello Freccia Vallone

    Group
    Member
    Posts
    1,508
    Location
    Brianzolo!

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Pell @ 20/1/2009, 15:52)
    col ritiro di Vansevenant si riaprono i giochi per la maglia nera al tour _
    :D

    Si è ritirato?
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    vedi 1° post... ;)
     
    .
  7. illip
     
    .

    User deleted


    Io per la maglia nera mi candido :sisi: Peccato che mi becco quella del primo giorno perchè fuori tempo massimo :asd:
     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Ivan Quaranta appende la bici al chiodo
    Ivan Quaranta, il nome, un campione, una leggenda. Che al ciclismo cremasco piace definire il re delle due ruote per due motivi: è l'Ivan di Vaiano, cremasco, di quella terra che il ciclismo ce l'ha nel sangue, nella dolcezza agre dei tortelli e nella presenza massiccia e solenne del Torrazzo. Il ciclismo provinciale aveva realizzato il suo sogno nel cassetto, con sette atleti nella èlite delle due ruote del mondo professionisti, ora è il sogno è arrivato a capolinea.
    Ma chi è questo campione, da dove viene, ha uno stile tutto suo, ha un maestro, ha un erede, perchè è così famoso che lo si ritrova appeso in fotografia insieme agli immortali bartali e Coppi nel più noto ristorante di Milano? Quaranta ti regala per un attimo l’esaltazione delle volate, l’illusione del sogno. E quando Quaranta non correrà più?
    Quaranta ha vinto molto, ma non gli si può riconoscere l’ eredità del suo idolo Cipollini, malgrado il “Ghepardo” di Vaiano Cremasco, più veloce nei tempi e nei modi, è riuscito a ramortirlo, come del resto ha fatto con il più giovane Danilo Napolitano. Ivan ha vinto più di tutti i cremaschi, ha vestito anche la maglia rosa al Giro d’ Italia; è stato un formidabile atleta, sapeva districarsi nelle volate senza bisogno di guide, facendo deragliare il treno, avrebbe attraversato a nuoto la Manica di sole pinne per scommessa, ma aveva le mascelle contratte e non mostrava i denti nel passo in salita. Ora è rimasto nella rete dei “cinquanta” professionisti senza contratto.
    Ivan Quaranta, nato a Crema il 14 dicembre 1974, sposato con Carmen da cui ha avuto un figlio: Samuel. Diventato professionista nel 1996, lo scoviamo al Centro Estetico della moglie a Lallio (Bergamo), e telegraficamente ci dice: «Ho deciso di appendere la bici al fatidico chiodo, era più dura di quanto pensassi, ma reputo una decisione saggia». Quanti anni da professionista e quante vittorie? «Ho corso dodici anni da professionista vincendo 35 corse, a rotazione ho battuto i migliori velocisti al mondo: McEwen, Zabel, Cipollini, Kirsipuu e O’ Grady».
    Quindi hai ridisegnato la gerarchia dei valori, tra le ruote più veloci, rendendo la sfida affascinante? «Ho cominciato a vincere a ventiquattro anni, tramortendo tutti, tante vittorie, tra le quali spiccano tappe al Giro d’Italia ‘99, dove sono stato un giorno maglia rosa, al Giro d’Italia , 2000 e 2001, ma anche al Giro di Germania, non sono mancate le delusioni, su tutte quella di lasciarmi fuori dalla rosa al Giro d’ Italia del 2003, il trainer Claudio Corti ha privilegiato un altro compagno di squadra».
    Cosa resta nei tuoi ricordi? «Senza ombra di dubbio, il Campionato del Mondo di velocità su pista nella categoria Juniores a Atene (Grecia), ho messo in fila nella semifinale il francese Florian Rousseau, e nella finalissima ho battuto l’uzebo Bokhanisev».
    E’ lecito sapere qualcosa sul tuo lavoro futuro? «Lavori, ti alleni, fatichi, fai sacrifici… La vita del corridore è sempre più complicata.. E per quanto fai, non hai mai certezze. Il corridore è debole, fragile, insicuro… Il bisogno di essere rassicurato c’ è , c’ è sempre, è nella natura dell’ uomo cercare qualcosa di più… essere ambiziosi… comincerò a lavorare senza rimpianti estraniandomi dallo sport, ho avuto già delle proposte, per quanto riguardano i miei festeggiamenti, di sicuro non c’ è niente, ma preferirei fossero fatti tra la mia gente di Vaiano Cremasco».
    Con un pizzico di magone, Quaranta, guarda l’ orologio e si scusa, ma non trascura nessuno, deve proprio andare... Le gare sono finite ora per il Ghepardo, ma lui, è sempre di fretta, corre, anche senza cronometro, ma va comunque veloce.

    image


    cremonaweb
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Livello Freccia Vallone

    Group
    Member
    Posts
    1,508
    Location
    Brianzolo!

    Status
    Offline
    Beh, una leggenda mi pare esagerato!
     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    è di parte su... :asd: concedilielo... :asd:
     
    .
  11. illip
     
    .

    User deleted


    So che era in contatto con la Spadaccini per l scuola di tandem per non vedenti. Spero la cosa si cocluda renderebbe onore al movimento :sisi:
     
    .
  12.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Lascia il ciclismo anche Enrico Degano (ex Miche Silver Cross)...

    image
    www.bettiniphoto.net

     
    .
  13. illip
     
    .

    User deleted


    Ma dai che notizia. giuro che non me lo aspettavo, avevo parlato con lui al Brixia e mi sembrava tranquillo :boh:
     
    .
  14.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Enrico Degano ha detto stop
    Dopo 10 anni tra i professionisti, con 20 vittorie e numerosi piazzamenti, Enrico Degano dice basta. Dopo una onorata carriera il velocista goriziano di Fogliano scende dalla bicicletta: non ha più voglia di rischiare la pelle negli sprint affollati. Ma non solo.
    “Lascio perché sono stufo di fare fatica e perché non ho più le motivazioni di un tempo” spiega Enrico, che il prossimo 11 marzo di anni ne compirà 33. Abbandona anche perché è stanco di condurre una vita da vagabondo “che mi tiene lontano da casa e dalla famiglia per otto mesi all'anno”.
    Degano, che dopo aver corso da giovanissimo a dilettante sempre nello stesso club, il Gs Caneva, collezionando 34 successi individuali, è l'unico corridore regionale che è passato direttamente al professionismo. Degano è sbarcato tra i pro’ con un eccellente biglietto da visita: 11 vittorie ottenute nell'ultimo anno tra i “puri”, il 1998.
    “E’ stato un passaggio sofferto - ricorda Enrico - e che all'ultimo momento rischiò di andare all'aria perché il general manager della Saeco, Claudio Corti, che verbalmente mi aveva assicurato l'ingaggio, improvvisamente non si fece più sentire. Silenzio totale, ma per fortuna si fece vivo Bruno Reverberi, il quale conoscendomi mi volle con lui alla Navigare, dove rimasi per quattro stagioni prima di trasferirmi alla Mercatone Uno di Pantani”.
    Una fiducia, quella del direttore sportivo della Navigare, che fu subito ripagata dal 23enne neoprofessionista goriziano.
    "Nonostante fossi un debuttante e in squadra ci fosse un certo Petacchi, nella primavera del '99 ho vinto due tappe al Giro della Malesia, a Georgetown e a Pekan, e poi, durante l'estate, vinsi ancora a Beltinci, al Giro di Slovenia”.
    Una partenza scoppiettante che poi ebbe un seguito anche quando Degano cambiò maglia passando prima alla Mercatone Uno, poi alla Barloworld e infine al Team Miche.
    “Le soddisfazioni non mi sono mancate perché alla fine ho ottenuto 20 successi. Ma quelli che ricordo più volentieri sono due: quello di Londra, nella stagione 2004, quando ho battuto in volata Tom Bonen nella tappa conclusiva del Giro della Gran Bretagna dinanzi a una folla immensa: oltre 150 mila persone. Fu un'emozione enorme. Un'altra vittoria che mi è cara, è quella ottenuta al Giro del Portogallo del 2006, quando mi sono messo alle spalle l'australiano Robbie McEwen”.
    Molte gioie ma anche qualche rimpianto nella carriera di Enrico.
    “Mi brucia ancora la decisione della giuria che non mi diede la vittoria nella quarta tappa del Brixia Tour del 2006, e che invece fu assegnata al fotofinish a Napolitano. Però quel fotofinish io non l'ho mai potuto vedere e resto convinto di avere vinto”.
    Oltre a quel successo “rubato” a Degano resta anche il rammarico di non avere mai potuto correre la regina delle classiche: la mitica Parigi-Roubaix.
    “Ho partecipato a molte classiche internazionali, al Giro d'Italia, al Tour de France e alla Vuelta, dove ho anche indossato la maglia di leader dei traguardi volanti, ma non ho mai potuto correre la prova franco-belga nella quale mi sarebbe piaciuto misurarmi”.
    Lasciato il gruppo, Enrico non lascerà il ciclismo.
    “I il mio mondo, ma non credo che farò il direttore sportivo, mi piacerebbe, invece, dedicarmi a organizzare manifestazioni o a seguire gruppi sportivo-turistici”.

    Giovanni Casella - Il Messagero Veneto
     
    .
  15. illip
     
    .

    User deleted


    Io non ha visto il fotofinisch ma ero lì e .....................
     
    .
40 replies since 6/11/2008, 10:49   642 views
  Share  
.