Dichiarazioni di Ivano Fanini

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. illip
     
    .

    User deleted


    Maremma che pizza. Stiamo per cadere nel ridicolo. Ora Fanini sta toccando il fondop della disperazione. Non sa più come fare a far parlare di se.


    Agli sponsor però dirà dei suoi passati.
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Domani Fanini sarà ascoltato dal procuratore Torri
    Ivano Fanini, patron del team ciclistico 'Amore e Vita McDonald's', sara' ascoltato domani dal procuratore antidoping del Coni Ettore Torri. Secondo indiscrezioni, Torri vuole verificare le dichiarazioni fatte da Fanini negli ultimi mesi, in cui ha attaccato atleti che a suo dire praticano doping e dirigenti che "coprono" l'uso di sostanze proibite. Fanini parlera' anche del presunto scambio di provette tra Forconi e Pantani ad un controllo antidoping al Giro del 1998.

    tuttobiciweb.it


    Alleluja... vediamo un po' che dice...
     
    .
  3. Ricardinho92
     
    .

    User deleted


    Ivano Fanini da Torri: «Ho dato dei chiarimenti e delle prove»

    E' durato oltre due ore l'incontro tra il procuratore antidoping del Coni Ettore Torri e Ivano Fanini patron dell'Amore e Vita McDonalds.
    Fanini era stato chiamato per alcune recenti dichiarazioni riguardanti fatti che vanno dallo scambio di provette tra Forconi e Pantani al Giro d'Italia '98, agli uomini mascherati a St. Moritz nei pressi dell'abitazione del dottor Ferrari, fino a Bettini che «riusciva a sapere quando c'erano i controlli a sorpresa». «E' stato un incontro molto cordiale. Ho cercato di dare più chiarimenti possibili a quanto mi ha chiesto con tanto
    di prove. Adesso spero che grazie al suo lavoro Torri possa tirar fuori la verità».
    «Abbiamo parlato di tanti problemi in corso e soprattutto sul mancato blitz dei nas al Giro '96 che se fosse andato a segno oggi avremmo meno morti e un ciclismo più pulito. Gli ho parlato inoltre della mia disponibilita' - ha detto Fanini - a trovare un pool di sponsor per fare i controlli retroattivi sulla 'cera' almeno sugli atleti arrivati sul podio delle principali corse mondiali degli ultimi due anni. Torri ha apprezzato e non è escluso un prossimo incontro».

    tuttobiciweb.it
     
    .
  4. illip
     
    .

    User deleted


    Solo 1 parola : RIDICOLO

    Ma quando la finirà di sparare merda sul passato?? Ma Formigoni non lo può fermare dicendogli stai esagerando.
    Spendere e buttare soldi per fare analisi retroattive?? Lo sanno già tutti che qualcuno lo troverebbero, ma alla fin fine a che serve?? non sarebbe meglio investire quei soldi per guardare avanti e finalmente uscirne da questa situazione.
    Del fantomatico Blitz del 96 continua a parlarne da 12 anni ma mannaggia la miseria se è riusciuto una volta a portare prove concrete. Ma si rende conto che oltre al ciclismo sta infamando le forze dell'ordine e chi ha condotto le indagini.

    A proposito di morti mi chiedo solo che vile, str...zo, bast...do sia uno che cerca di infamare il buon nome di una persona morta da quasi 5 anni, parlando di cose successe 10 anni fa, sapendo che proprio le insinuazioni senza prove hanno portato l'uomo prima che l'atleta a rovinarsi la vita. Chiudo dicendo VERGOGNATI FANINI. Scusate lo sfogo finale :ave:

     
    .
  5. illip
     
    .

    User deleted


    Fanini: Armstrong si impegni anche contro il cancro del ciclismo

    Un appello a Lance Armstrong, affinché «metta altrettanto impegno a combattere quel cancro che c’è nel ciclismo: il doping». A lanciarlo Ivano Fanini, patron dell'Amore & Vita McDonald's, da anni in prima fila nello lotta per un ciclismo pulito. «Grazie al suo carisma, ai suoi soldi, al suo entourage, Armstrong è vent'anni più avanti rispetto a tutti gli altri. È l'unico che, se lo volesse, potrebbe davvero combattere il doping oltre al cancro. In fondo, anche il doping è un tumore, perché è diffusissimo e mortale. Purtroppo, tutti gli scandali venuti alla luce e quelli che sono ancora in corso, fanno pensare che nel mondo del ciclismo non ci sia intenzione di cambiare rotta».
    E ancora: «È giusto che in questi giorni si parli moltissimo di lui - aggiunge Fanini - della sua scelta di partecipare al Giro e probabilmente al Tour. È giusto parlare della sua fondazione per il cancro che è il male del secolo, ma non ci scordiamo che anche il mondo del ciclismo va salvato. Quindi, mi appello a lui, perché metta altrettanto impegno a combattere il cancro che c’è in questo sport. Armstrong avrebbe la forza di realizzare qualsiasi cosa, quindi, adesso che sta rientrando nel suo mondo, al quale peraltro deve molto, considerate le soddisfazioni e il potere che gli ha dato, spero si renda paladino anche della guerra al doping, con delle concrete iniziative a favore dei veri valori dello sport. Un appello, il mio, che vale anche per gli organizzatori, soprattutto per quelli del Giro e del Tour, perché molto spesso si sono fatti tanti discorsi, adesso è il momento di passare ai fatti concreti».

    tuttobiciweb.it


    Un appello a FANINI

    Quando la smette di lanciare infamie sul ciclismo? Quando iniziera una campagna contro il doping seria e degna di essere chiamata tale? Quando se ne andrà da questo mondo che lui stesso per anni ha contribuito a renderlo così? Quando porterà prove concrete e inconfutabili su quello che dice?
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    ti giuro che se un giorno venisse beccato positivo uno dell'Amore&Vita ci rimarrei secco dalle risate...
    :ahah:
     
    .
  7. illip
     
    .

    User deleted


    Attenderai poco Sarry perchè, ti darò conferma più tardi, ma se non sbaglio qualcosa è successo in questi ultimi annni
     
    .
  8. Alex®89™
     
    .

    User deleted


    sai bello se beccano lui positivo :asd:
     
    .
  9. illip
     
    .

    User deleted


    Mi scappa il caso ma la sua squadra sono certo sia stata implicata in qualcosa negli ultimi anni
     
    .
  10. illip
     
    .

    User deleted


    Fanini avverte: nel ciclismo è allarme depressione

    La morte di Luca Gelfi, avvenuta per suicidio, fa scattare l'allarme depressione nel mondo del ciclismo. Ad alzare il velo su questo problema è il patron di Amore e Vita McDonald's.
    «Sono vicino alla moglie e al figlio di Gelfi, corridore che ho stimato fin da quando era dilettante - dice Fanini - purtroppo con lui la lista dei morti nel ciclismo si allunga. Altri ex corridori, anche nel bergamasco, hanno problemi di droga o depressione: possono "saltare" da un giorno all'altro. Non sono d'accordo con il ct Franco Ballerini. Per lui questa morte non va associata al ciclismo, invece io credo che tutto parta da lì: il cuore si può fermare a tutti, tutti possiamo andare in depressione, ma se questi casi aumentano nel mondo delle due ruote, forse qualcosa vorrà dire».
    Per Fanini un aiuto potrebbe venire dalle vedove e dalle ex fidanzate dei ciclisti morti: «Se parlassero potrebbero raccontare tante cose che finirebbero per aiutare il ciclismo. Su queste morti non viene mai fatta piena chiarezza. E ricordo che ci sono decine e decine di decessi tra ex dilettanti divenuti cicloamatori in una fascia di età compresa tra i 35 e i 55 anni di cui nessuno parla e su cui invece bisognerebbe indagare».

    tuttobiciweb.it

    ------

    Occasione per starsene zitto ne trova??? MA PERCHE' NON FA LUI UN REGALO AL CICLISMO STANDOSENE ZITTO???????????? O MEGLIO ANDANDOSENE E SMETTENDO DI SFRUTTARE A SUO PIACIMENTO LE TRAGEDIE PERSONALI DELLE PERSONE.

     
    .
  11. illip
     
    .

    User deleted


    Lettera aperta di Fanini: «Se volete ritiro la squadra, poi...».

    Egr. sig. Direttore,
    stamani ho avuto modo di leggere sul tuo sito (peraltro sempre molto aggiornato e seguito da tutti) ed ho trovato con grande dispiacere l’ennesima morte di un giovane atleta belga.
    Tuttavia ti scrivo perché lo letto che Bettini ha seccamente replicato al mio attacco per l’esclusione di Amore & Vita dal gp Costa degli Etruschi, scaricando la responsabilità di questo rifiuto sul comitato “ad hoc”. Purtroppo da quanto è stato pubblicato sembra quasi che Bettini sia la vittima dei miei attacchi ed io sia il solito che fa polemiche e discussioni ogni volta che c’è l’occasione.
    Ecco perché sono a scriverti nuovamente. Credo sia giusto che tutti i tifosi e gli appassionati di ciclismo sappiano veramente come stanno le cose e si diano le giuste responsabilità a ciascuno dei soggetti coinvolti in questa vicenda.
    Gli organizzatori, incalzati da miei continui appelli al telefono mi hanno detto: “Stai calmo ed al tuo posto che poi l’anno prossimo forse sarai invitato. Quest’anno devi fare Purgatorio perché lo scorso anno hai disturbato l’associazione albergatori con la richiesta di andare in un hotel fuori da quello che ti avevamo assegnato e gratuito per il giorno della corsa di Donoratico. (nelle lettere e comunicato è tutto spiegato dettagliatamente). Ecco il motivo “tanto grave” per essere buttato fuori dalla corsa. Oltre tutto che alcuni organizzatori o chi gli sta intorno non pagano gli alberghi alle piccole squadre, pretendono pure in varie occasioni di farci “la cresta” e se qualcuno cerca di impedirglielo, ti fanno fare il purgatorio. E poi ci si mette anche Bettini che è stato un grandissimo campione sulle strade ma stavolta sta dimostrando di non essere un grande dirigente, se “avalla” il comportamento degli organizzatori, lasciando che si compia questa ingiustizia e giustificandosi che non è affar suo scegliere le squadre. Forse ha dimenticato per che invitare Basso o altri campioni si è interessato in prima persona.
    Io do fastidio a tutti perché tutti non vogliono cambiare, il ciclismo è sul baratro e tutti continuano a spingerlo ancora un po’ più di sotto. La mia voce esiste perché esiste questo ciclismo marcio, perché si usano mezzi ricattatori per zittire le persone. O stai nella linea che ti diciamo noi, o i tuoi corridori non lavorano, è questa la cruda verità. Ormai sono oltre 10 anni che lotto contro questo sistema ma mi sto rendendo conto che è troppo marcio e non c’è la reale volontà di cambiare da parte della maggioranza di addetti ai lavori. Ciò comporta una ritorsione verso la mia squadra che ne esce ingiustamente penalizzata. Allora sto sempre di più valutando la possibilità di chiudere Amore & Vita per avere la libertà di parlare senza rischiare di subire la “vendetta trasversale” ai danni della squadra. Avrò così il tempo, la forza, le risorse per lottare contro il marcio. Da quel momento in poi, chi mi vuole attaccare può farlo ma se la vedrà solo con me. Non mi fa paura nessuno perché so che non si potrà più colpire persone che non hanno nessuna colpa. I corridori continuano a morire in ogni parte del mondo ma si cercano sempre scuse e giustificazioni allontanare il nesso di causalità con il doping. Per cercare di salvare lo sport in cui sono nato e nel quale già mio padre, prima ancora che nascessi, era dentro con squadre dilettanti, sono pronto a tutto.
    Caro direttore, vorrei che tu pubblicassi integralmente questo mio scritto (che mando solo a te perché ritengo tuttobici il sito più seguito del ciclismo), di cui mi assumo piena ed esclusiva responsabilità, pregandoti di inserire se è possibile anche il comunicato e le lettere non per cercare consensi o pubblicità (tanto più se in futuro fossi costretto a chiudere la squadra) ma affinché tutti sappiano come stanno veramente le cose e ancora con un lumicino di speranza che i miei ragazzi possano fare il proprio lavoro a Donoratico. Grazie di tutto.

    Ivano Fanini

    tuttobiciweb.it
     
    .
  12.  
    .
    Avatar


    www.ilnuovociclismo.com

    Group
    Staff
    Posts
    33,000
    Location
    Livorno

    Status
    Offline
    Ivano Fanini: «Davide Rebellin ci prende in giro da sempre»
    «Rebellin ci sta prendendo in giro dall'inizio della sua carriera. Nessun vuole ricordare che già nel 2001, il team di cui il veneto faceva parte ed era al culmine del suo successo con 11 vittorie e tantissimi secondi posti, abbandonò per i troppi scandali doping. Il suo nome non venne fuori come adesso ma certamente già allora era molto dubbia la sua correttezza sportiva».
    A commentare la positività di Davide Rebellin è Ivano Fanini, patron della squadra ciclistica Amore e Vita Mc'Donalds, da anni in prima fila nella lotta al doping.
    «Ciò nonostante - aggiunge Fanini - si è sempre detto e scritto fino a ieri, cioé dopo la sua ultima vittoria di domenica, che è un corridore da prendere ad esempio, che merita elogi di ogni tipo, che è un corridore cristallino, ecc. Ha perfino avuto la faccia tosta di definire la sua quasi vittoria olimpica il trionfo del ciclismo pulito. Oltre al danno anche la beffa».
    «Nonostante lo sforzo dei controlli però - spiega Fanini -, oggi il doping è talmente organizzato, a livello individuale e di squadra, che è ancora difficile portarlo alla luce ed è per questo che i casi che scoppiano sono pochi rispetto alla sua reale diffusione e, per di più, vengono fuori con mesi di ritardo. E' triste ammetterlo ma non mi stupirei affatto se anche quest'anno ci fossero altre brutte sorprese da qui a fine stagione».

    tuttobiciweb.it
     
    .
  13. illip
     
    .

    User deleted


    Come già detto non perde mai l'occasione di starsene zitto :sisi:
     
    .
  14. matteo007
     
    .

    User deleted


    Fanini: c'è già una nuova epo in gruppo

    Nessun positivo (finora) al Tour 2009. Cosa vuol dire? Finalmente il ciclismo ha imboccato la strada giusta per voltare pagina? Difficile pensarlo se solo si considera che gli uomini del plotone e in molti casi anche gli atleti sono gli stessi che solo qualche stagione fa avevano solo una cosa in testa: l’imbroglio e il doping.
    Del resto la corsa al doping va avanti freneticamente. Non si fa in tempo a individuare un test per il Cera (vedi i casi Riccò & C, lo scorso anno) che già sembra sia arrivato sul “mercato” un nuovo prodotto. Si chiama “Hematide” e, a quanto mi dice il tam-tam del plotone, sta già circolando in gruppo, specie ad alto livello. Coloro, cioè che riescono a procurarsi questo prodotto ancora in fase sperimentale e non ancora ufficialmente commerciato. E’ un’epo che va oltre il Cera, che, secondo quanto si sa, sarebbe inserita nei prodotti vietati della lista Wada, ma non esiste ancora un test in grado di rilevarla.
    Dunque, se vale ancora la regola del passato, tanto cara a certi medici dopatori: “Tutto quello che non si becca, si prende”, è da presumere che anche il Tour non sia sfuggito a questo rischio.
    Mi domando e chiedo a chi veramente vuole bene al ciclismo se non sia il caso di rifare anche i test del Giro 2008 e della Vuelta. Almeno per i primi dieci della classifica o almeno per i primi tre. Sono convinto che ci sarebbero dei risultati clamorosi.
    In questo quadro non si può non rilevare l’ennesima tragica vicenda, come la morte in corsa del giovane dilettante di appena 23 anni militante nella più forte squadra toscana. Sono nel ciclismo da tutta la vita e per tanti anni l’unico riferimento di una morte in gara per me era il povero Simpson sul mont Venotux. Adesso i morti nel ciclismo si contano a decine solo negli ultimi anni. Sono straconvinto che certa farmacia ha le sue responsabilità in merito. Oppure c’è da concludere che il ciclismo fa male alla salute, se fa morire giovani ventenni che dovrebbero avere un fisico robusto per aver superato tutti i test medici previsti per la pratica agonistica.
    Le notizie di questi giorni confermano che la Toscana è terra di grandi campioni ma anche purtroppo la patria dei più grandi maneggioni. Sono sempre più convinto che tutto il ciclismo, dagli esordienti ai professionisti, debba essere fermato almeno per un anno. Va messo tutto sul pulito e ripartire con regole nuove che non guardino in faccia a nessuno e radiare chi viene pescato in frode, altrimenti i morti non si fermeranno qui.

    tuttobiciweb.it
     
    .
  15. matteo007
     
    .

    User deleted


    Nibali e Pellizotti querelano Ivano Fanini
    «Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizotti prima del Tour col dottor Ferrari” il ciclista Vincenzo Nibali rappresenta di non aver mai conosciuto e di non sapere di che cosa si occupi il Fanini citato nell’articolo e di non aver mai conosciuto e men che meno aver mai intrattenuto rapporti con il dottor Ferrari.
    Nel ribadire la propria estraneità a qualsiasi attività anche semplicemente antisportiva ed a maggior ragione a quelle di natura illegittima, ricorda il proprio impegno nella lotta contro il doping che costituisce una priorità assoluta per tutti coloro che amano il ciclismo.
    Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti proprio per la sua assoluta genericità ed infondatezza, non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco a chi ha fatto della lotta contro il doping un principio fondamentale della propria vita, Vincenzo Nibali dichiara di aver dato immediatamente mandato allo studio legale Malucchi&Baldi di presentare atto di querela contro tutti gli autori dell’atto diffamatorio posto in essere contro la sua persona e di intraprendere ogni altra azione nelle competenti sedi affinché il proprio nome e la propria onorabilità siano tutelate».

    «Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, alla sezione “Ciclismo” a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizotti prima del Tour col dottor Ferrari”, il ciclista Franco Pellizotti dichiara espressamente di non aver intrattenuto alcun tipo di rapporto né con il Signor Ivano Fanini, autore delle dichiarazioni di cui all’articolo di cui sopra, né con il dottor Ferrari, in particolare di non essere “stato seguito dal dott. Ferrari a bordo di uno scooter con tanto di cronometro in mano”.
    Precisa, all’uopo, di aver preso cognizione del ruolo rivestito dai predetti all’interno del settore del ciclismo professionistico, solo in quanto più volte nominati dai media e dagli esponenti del mondo sportivo, e dichiara di essere totalmente estraneo ai fatti così come esposti dal giornalista de “La Repubblica”.
    Nel ribadire la propria professionalità, ricorda di far parte di un Team, qual è quello della Liquigas, che da anni si adopera alla lotta al doping con l’utilizzo di ogni mezzo legittimo e rispettoso oltre che delle norme giuridiche in materia, anche della salute degli appartenenti alla propria squadra, politica dal sottoscritto avvallata e sostenuta (vedi tanto per citarne alcuni passaporto biologico, controlli ADAMS, etc.).
    Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti, proprio per la sua assoluta genericità e infondatezza non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco all’immagine, alla professionalità nonché alla moralità di un ciclista serio e dedito alla propria attività sportiva, Franco Pellizotti dichiara di aver dato pronto mandato al proprio legale, avv. Alessandra Rech del Foro di Treviso, di intraprendere ogni opportuna azione giudiziaria idonea a tutelare il proprio nome e la propria onorabilità nonché tutti gli interessi violati con l’atto diffamatorio posto in essere contro la propria persona».

    tuttobiciweb.it

    Edited by Vince™ - 5/8/2009, 20:12
     
    .
61 replies since 24/8/2007, 19:07   1206 views
  Share  
.