14° Tappa: Verona - Alpe di Pampeago

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  1. Joey Ramone GN
     
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    14° Tappa
    Verona - Alpe di Pampeago



    PRESENTAZIONE DELLA TAPPA

    Si partirà in terra veronese, con start nel capoluogo e l’attraversamento della Lessinia che caratterizzerà i primi 50 Km di gara. Lasciata la città di Romeo e Giulietta, nel tratto iniziale si procederà in piano, sul fondovalle della Val Pantena, sino a Stallavena. In questa località inizia una salita non durissima ma entrata nella storia del Giro d’Italia (fu decisiva nel 1958, quando vinse Baldini), diretta a Bosco Chiesanuova, la principale stazione invernale dei Monti Lessini, culla di campioni quali i Valbusa, Paolo Pezzo e lo stesso Cunego, che veniva quassù non per pedalare, ma per gareggiare nell’hockey su ghiaccio. Dei 16 Km e rotti che misura quest’ascesa, se ne percorrerà solo la metà: transitati per Cerro, dopo circa 7 Km al 6,4% si farà ritorno in Val Pantena per una strada secondaria. Conclusa la discesa a Bellori, si riprenderà immediatamente a salire verso Fosse, località molto nota ai cicloturisti: il versante che sale da Peri, che i “girini” affronteranno in discesa, è stato per diverso tempo chiuso al traffico motorizzato, diventando un “must” irrinunciabile per molti pedalatori, attratti non solo dalla sicurezza della strada, ma anche dal suo spettacolare andamento a tornanti e dalle sue pendenze (8,3% la media, su circa 9 Km di strada). Una fama che ha portato alla nascita, nel 2006, di una cronoscalata a squadre (sempre per amatori) ed alle collocazioni di totem per la rilevazione dei tempi di scalata. Sul versante di Bellori la strada è più lineare, ma anche più dolce (10,3 Km al 5,6%), con un solo tratto duro all’inizio, nel chilometro al 10,2% che inizia subito dopo il bivio per il Ponte di Veia. Il luogo merita una deviazione: si tratta del più grande manufatto del genere in Europa, opera non dell’uomo ma della natura, che ha “lavorato” un maestoso arco di roccia, unico residuo di una grande grotta carsica distrutta dall’azione erosiva delle acque torrentizie. Il pittore padovano Andrea Mantegna lo ritrasse in molte sue opere e sembra che, durante gli anni dell’esilio veronese, l’abbia visitato il divin Dante, che vi s’ispirò per tratteggiare il “luogo è in Inferno detto Malebolge” (Inferno - Canto XVIII.)
    La tortuosa picchiata su Peri chiuderà la prima parte della tappa ed aprirà il tratto centrale, pure lungo una cinquantina di chilometri ma pianeggiante, perché interamente previsto sul fondovalle della Val Lagarina, percorsa dall’ultimo tratto montano dell’Adige e dalla statale del Brennero. Questa sarà evitata totalmente dal percorso di gara, per la scelta di far disputare questo tratto sulla provinciale che corre a sinistra dell’Adige, tra questo ed il Canale Biffis.
    Il primo comune trentino toccato dal percorso sarà Avio, seguito dalla sua frazione Sabbionara, presso la quale si trova uno dei più suggestivi manieri della regione: di proprietà del FAI, si compone, tra gli altri edifici, della Casa delle Guardie, internamente affrescata nel ‘300. Lasciata la deviazione per Ala, principale centro della bassa valle, si procederà verso nord andando ad incrociare la direttrice per il Lago di Garda a Mori, dal XV secolo importante centro per l’allevamento dei bachi da seta, che erano nutriti con le foglie dei gelsi bianchi (in botanica chiamati “Morus Alba”, donde il nome del paese). Introdotta nel periodo veneziano, l’attività della seta fece la fortuna della vicina Rovereto, che conobbe il periodo di massima splendore nel 1700. Costeggiando l’autostrada, ci si porterà prima a Nomi e poi ad Aldeno. Durante il primo conflitto mondiale questo comune fu sede dei comandi austriaci presso i quali subirono i primi interrogatori Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa. In quel periodo fu tracciata la strada militare che sale al Bondone e che oggi rappresenta la terza via d’accesso, la meno nota, alla montagna di Gaul. Il Giro salì da questo versante una sola volta, nel 1973 (tappa Verona – Andalo, vinta da Merckx), quando la rotabile era sterrata al punto che l’organizzazione fu costretta a cospargere sale sulla sede stradale, allo scopo d’impedire il sollevarsi d’un accecante polverone.
    In località Mattarello, alle porte di Trento, si lascerà la pianura. Per aggirare il capoluogo, ci si porterà in Valsugana salendo sulla Vigolana, ameno altopiano situato a circa 700 metri d’altezza. Lo scollinamento sarà collocato nel centro di Vigolo Vattaro, dopo una salita di 8 Km (media del 6,5%), che presenta i tratti più aspri all’inizio e a cavallo dell’abitato di Valsorda. Una breve e veloce discesa porterà sulle rive del Lago di Caldonazzo, il più vasto tra quelli interamente situati in territorio trentino. Assieme a quelle del vicino bacino di Levico, le sue acque sono le più calde d’Europa tra quelle lacuali e questo ha favorito la presenza di spiaggie e stabilimenti balneari. Le acque del luogo hanno anche virtù terapeutiche, sfruttate nelle terme di Levico, all’interno del più grande parco storico del Trentino, inaugurato nel 1905 e inglobante quella che fu la residenza estiva dell’imperatrice Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, la celebre “Principessa Sissi”. Le sorgenti si trovano 1000 metri più in alto, nella località di Vetriolo, dove giunse una dura cronoscalata durante il Giro del 1988, vinta dal dominatore di quell’edizione, l’americano Hampsten, di rosa vestito sin dalla tremenda giornata del Gavia.
    In lieve discesa ci si porterà a Borgo Valsugana, il capoluogo della valle percorsa dal Brenta, il cui centro storico è l’unico del Trentino ad essersi sviluppato sulle sponde di un fiume. Nel territorio comunale ricade la Val di Sella, nella quale si tiene dal 1986 “Arte Sella”, biennale internazionale dedicata all’arte contemporanea. Alcune opere sono rimaste stabilmente nel luogo, come l’imponente “Cattedrale vegetale”, realizzata dall’artista lodigiano Giuliano Mauri ed esposta presso la Malga Costa. Un altro luogo d’esposizione, rigorosamente all’aperto, è la strada forestale che si arrampica sul monte Armentera, percorrendo la quale si possono ammirare quasi 40 opere.
    Il passaggio per Borgo rappresenterà l’inizio della fase calda della tappa. Primo momento “hot” sarà la scalata al Manghen, che quest’anno festeggerà il suo 50° genetliaco: nell’estate del 1958 fu aperta al transito la strada che, ricalcando il tracciato di una vecchia rotabile militare, collega la Valsugana alla Val di Fiemme salendo fino ai 2043 del passo. Testimonia i trascorsi bellici del Manghen (durante la prima guerra mondiale vi transitava la linea di fronte) una grotta dedicata ai caduti di tutte le guerre allestita nel 1976, lo stesso anno del primo passaggio del Giro d’Italia. All’epoca ancora sterrato, fu affrontato nel corso della tappa Vigo di Fassa – Terme di Comano, vinta da Luciano Conati, mentre il primo dominatore del Manghen sarà lo spagnolo Prieto. La corsa rosa ci tornerà solo vent’anni dopo, anche grazie al ritorno in auge del Manghen, inserito nel 1995 nel tracciato della “Campagnolo”, una delle più note granfondo italiane. Oramai asfaltato, è stato in “cartellone” nelle edizioni del 1996 e nel 1999, quando sono saliti alla ribalta Mariano Piccoli e Marco Pantani.
    È salita dura perché è un concentrato di grandi numeri; non c’è solo la quota, di poco superiore alla soglia dei 2000 metri, ma influiscono anche l’elevato chilometraggio (quasi 23 Km), il dislivello di 1658 metri e la pendenza media del 7,1%. Le difficoltà che si affrontano sono in crescendo: se l’uscita da Borgo è pedalabile (5,4% nei primi 7 Km), è nel finale che si raggiungono i tratti più impegnativi, rappresentati dai 6000 metri conclusivi, che debuttano con un picco del 15% e salgono al 9,9% medio. Simile schema, ovviamente all’inverso, presenta la più breve discesa verso Molina di Fiemme; i suoi 16,4 Km al 7,5% non consentono grandi recuperi, come testimonia il tentativo di Savoldelli al Giro del 1999: cercando di ripetere la spettacolare planata dal Fauniera, inscenata con successo pochi giorni prima, il “Falco” riuscì stavolta a guadagnare appena 18 secondi, prima di essere riagguantato dal gruppo. La meta giornaliera era la stessa di quest’anno, ai piedi della quale si giungerà con un tracciato differente rispetto a quella tappa. Dopo Molina, anziché procedere sulla provinciale che costeggia la SS 48, s’incrocerà quest’ultima, giungendo in lieve ascesa nel centro di Cavalese, il capoluogo della Val di Fiemme. I successivi quattro chilometri pianeggianti, verso la località di soggiorno di Tesero, rappresenteranno l’ultima possibilità per rifiatare, prima dello scontro corpo a corpo con quel brutto rospo che risponde al nome di Alpe di Pampeago.

    I VALICHI DELLA TAPPA

    Sella di Fosse (945 metri). Quotata 931 sulle cartine ufficiali, coincide con l’omonimo abitato. Vi si può giungere da quattro differenti versanti (Bellori, Peri, Fumane e Vaggimal), mentre una quinta strada consente un collegamento in quota con il Passo Fittanze della Sega (molto noto tra i cicloturisti, per le severe pendenze del versante trentino).

    Sella di Vigolo Vattaro (725 metri). Quotata 724 sulle cartine ufficiali, coincide con l’omonimo abitato, toccato dalla SS 349, che sale da Trento all’Altopiano di Lavarone. Una strada secondaria sale da Calceranica al Lago (percorsa in discesa durante la tappa).

    Passo di Manghen (2047 metri). Quotato 2043 sulle cartine ufficiali, vi transita la strada provinciale 31, che mette in comunicazione Telve con Molina di Fiemme.

    Alpe di Pampeago (1757 m).

    Mauro Facoltosi - ilciclismo.it


    Planimetria
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    Dettagli Salite
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    Verona, il balcone di Giulietta

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    Ponte di Veja

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    Cavalese

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    Lo scollinamento del Manghen

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    Alpe di Pampeago



    Edited by Jackfish - 23/5/2008, 23:23
     
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  2. absolutelybaso
     
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    -2 :)
     
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  3. 19bimba86
     
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    Mamma mia qui se ne vedranno delle belle ke salita.......
     
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    qui saranno tutti per simoni, speriamo bene... il gibo ha promesso battaglia..
     
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    Finalmente capiremo chiaramente chi sarà in grado di puntare alla rosa a Milano e chi no...
    I grandi tonfi di giornata? Menchov sicuro... Levi idem mi sa... forse Kloden, ma per ora penso si possa salvare... il mago Gibo ha parlato... :asd:
    Vincitore di tappa? Mah... è dura... ci sn tanti pretendenti... sicuramente vi immaginate già chi spero che ci riesca... :asd:
     
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  6. 19bimba86
     
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    Qui si capiranno molte cose, da domani inizia il giro
     
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  7. Vince™
     
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    come ha detto cassani a pampeago hanno vinto grandi scalatori come simoni e pantani, domani quindi vedo bene simoni, ricco o piepoli. di luca non puo vincere!

    contador puo essere l'outsider
     
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  8. Gibo Simoni
     
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    CITAZIONE (Vince™ @ 23/5/2008, 17:52)
    come ha detto cassani a pampeago hanno vinto grandi scalatori come simoni e pantani, domani quindi vedo bene simoni, ricco o piepoli. di luca non puo vincere!

    contador puo essere l'outsider

    :quoto:
     
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  9. "(Joe.Falchetto)"
     
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    è una tappa perfetta per Bennati! che darà mezz'ora a tutti e si porta a casa la maglia rosa!!
     
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  10. Gibo Simoni
     
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    :rotolo: :rotolo: :rotolo: :ahah: :ahah: :ahah:
     
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  11. xGarzox
     
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    finalmente si arriva alle montagne...domani Gibo su tutti!
     
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  12. Joey Ramone GN
     
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    Contador intervistato da Alessandra De Stefano definisce Simoni come favorito, dato la condizione in crescendo dello scalatore di Palù. Intervista andata in onda durante TGiro
     
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  13. Carles Puyol
     
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    Io domani dico che vince Riccò con a ruota Contador e Simoni molto vicino...

    Domani di sicuro scoppia Leipheimer, e forse anche Menchov può perdere...
    Domani ovviamente Visconti perderà la maglia...
     
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  14. coximetal
     
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    Propio Simoni no.... è in questi posti che si sente la mancanza di Marco
     
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  15.  
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    Domani di sicuro scoppia Leipheimer, e forse anche Menchov può perdere...

    Menchov domani scoppia sicuro... quando Di Luca ha accelerato sul Carpegna prese subito una 20ina di secondi... vabbè, poi riuscì a rientrare xchè si rialzarono...
    Domani lui e Levi ne buscano... se piove anche Piepoli, visto che anche lui con l'acqua del Carpegna ha deluso e nn poco... il meteo com'è?

    CITAZIONE
    Domani ovviamente Visconti perderà la maglia...

    Finalmente...

    Io mi gioco il Gibo domani... alla faccia di sti ragazzini... :asd:
     
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95 replies since 14/4/2008, 17:43   1834 views
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