Settimana Lombarda

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  1. Vince™
     
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    Loddo: pronto a conquistare la mia prima vittoria italiana
    La prima maglia di leader della 38a Settimana Lombarda by Bergamasca è finita sulle spalle di Alberto Loddo, il velocista della Tinkoff primo del treno (o meglio del pendolino! vista la velocità…) giallonero che alla media di oltre 55 km/h ha messo tutti in fila nella cronometro a squadre di Brignano. Loddo, già due vittorie in stagione (Qatar e Malesia) è atteso alla sfida con Gavazzi, Quaranta, Balducci e gli altri velocisti.
    Gavazzi si è esposto dicendo che punta a vincere tutte e due le tappe che sembrano adatte ad un arrivo di gruppo.
    Loddo che risponde?
    “Bisogna vedere tante cose. Innanzitutto la nostra è una buona squadra e sicuramente i miei compagni cercheranno in tutte le tappe di andare in fuga: toccherà poi agli altri velocisti mettere alla frusta la squadra per chiudere i buchi. Poi si sa che le volate si vincono e si perdono quasi sempre per un’inezia. Gavazzi ha fatto quelle affermazioni, si prende le sue responsabilità e fa bene. Ma c’è anche Loddo che vorrebbe alzare le braccia al cielo. Anche Loddo è un uomo da battere… ”
    Dopo la Sanremo, saltata per un problema fisico, com’è la tua attuale condizione?
    “Sono uscito dalla Tirreno-Adriatico con una buona condizione, poi il giorno prima della Sanremo ho avuto la febbre e mi sono fermato per qualche giorno. Praticamente ho ripreso gli allenamenti da cinque giorni, però per le volate ci sono, non ci sono problemi. Gli avversari? Il livello non è tanto alto e di conseguenza non ci saranno gran belle volate. Qui si butteranno tutti dentro cercando la gloria anche perché non c’è una squadra in grado di prendersi la responsabilità di tirare a tutta e di tenere unito il gruppo come potrebbe fare una Milram tanto per intenderci. Sarà più difficile perché lo sprint lo faranno se non tutti sicuramente in molti, e quindi i rischi aumentano”.
    La Tinkoff ha preparato una sorta di treno per le tue volate? Ci sarà almeno un apripista?
    “Vedremo nel finale come staranno i compagni, visto che come ho detto prima si daranno da fare per tentare le fughe. Ma non ho questi problemi, sono uno che si arrangia bene anche da solo in volata. Bisognerà vedere anche come andrà la corsa: con questo livello ogni giorno sarà battaglia, ci saranno scatti e contro scatti quindi anche arrivare in volata non sarà certo agevole”.
    Le vittorie in questi ultimi anni non sono mancate. Semmai manca la consacrazione con un volata vincente in una grande corsa, o in linea o a tappe. E’ la stagione buona questa?
    “Io ci conto davvero. Mi manca la vittoria in Italia ma non è un peso per me, sono abbastanza tranquillo, conto di ottenerla al più presto, spero tanto al Giro d’Italia. Mi dispiace per l’ultima tappa della Tirreno-Adriatico quando stavo veramente bene, ma c’è stata una caduta ad una decina di chilometri dal traguardo e mi ha compromesso la volata. Ma Loddo c’è e prima o poi ce la faccio”.

    tuttobiciweb


    Quaranta: è un momentaccio, ci vuol forza per andare avanti
    Lo scorso anno a Brignano c’era stata la zampata del “Ghepardo”. Ivan Quaranta è atteso domani sul traguardo di Costa Volpino. Sarà battaglia con Loddo, Gavazzi e gli altri velocisti?
    “Non credo di poter essere competitivo nelle volate - racconta Ivan subito dopo aver tagliato il traguardo della cronometro a squadre -. Negli ultimi giorni mi sono allenato poco, prima per la febbre e poi per la vicenda di Fois. E’ da una settimana che la bicicletta la tocco poco, non sono sicuramente in un momento psico-fisico ideale. Poi chissà: qualcosa mi invento sempre se appena appena sento che le gambe girano magari nella tappa di giovedì a Dalmine, vicino a casa mia, posso cercare di fare qualcosa di buono. Tra l’altro ieri sera ci hanno rubato sette biciclette a noi dell’Amore e Vita e tra queste due erano le mie; di conseguenza mi tocca correre con un mezzo che non è mio e anche questo complica le cose”.
    E poi c’è il “macigno” della scomparsa di Valentino Fois. Non solo un compagno di squadra ma un amico.
    “Che dire - conclude sconsolato Quaranta -, non ci sono tante parole. Quando lo accompagni a casa la sera e la mattina ti chiamano per dirti che il tuo amico è morto non sai cosa fare, cosa pensare, come reagire. Deve passare il tempo, la vita va avanti e si deve continuare. Dopo questa Settimana Lombarda andremo a correre in Ucraina e poi in Francia, lì forse si comincerà a rivedere il vero Ivan Quaranta. Ma prima deve passare questo momentaccio”.

    tuttobiciweb
     
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33 replies since 26/2/2008, 14:12   618 views
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