Parliamo di... Rugby!

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  1. eagleus
     
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    Inghilterra in finale

    Gli inglesi sconfiggono 14-9 una Francia ingenua e sprecona. Oggi l'altra semifinale SudAfrica-Argentina.

    Inizio terribile per i 15 di Francia, pronti via e Traille valuta male un rimbalzo, arriva come una furia Lewsey e dopo un minuto e quindici secondi di gioco l'Inghilterra si trova in vantaggio 5-0. Wilkinson sbaglia la trasformazione. La Francia resta sotto shock per tre minuti, poi incomincia a macinare gioco. All'ottavo Beauxis ha l'occasione per accorciare le distanze con un penalty, non sbaglia. 5-3. Nei primi dieci minuti le difese sembrano imbambolate dalla tensione, molti gli errori. La Francia però prende nettamente il sopravvento, e al 17° altro penalty di Beauxis e Francia in vantaggio (6-5). Cinque minuti dopo Robinson perde la palla a pochi metri dall'area di meta e regala una touche ai francesi. L'Inghilterra rischia ma se la cava. Al 25° entra l'idolo di casa Chabal in sostituzione di Pelous, infortunato. Inizia una fase di stanca, l'Inghilterra non gioca e la Francia lo fa senza costrutto e intelligenza. Si arriva alla fine del primo tempo senza altre emozioni e qualche fischio del pubblico. 6-5 per la Francia al riposo. Giusto così
    Si riparte e al primo attacco francese l'arbitro concede generosamente un penalty ai francesi. Beauxis porta i francesi sul 9-5. Due minuti dopo errore a metà campo dei francesi, splendida azione degli inglesi che arrivano a 10 metri dalla meta, ma non riescono a sfondare. Guadagnano però un penalty con Wilkinson che non sbaglia: 9-8 al 47°. Cinque minuti dopo grande occasione per i francesi. Mischia a dieci metri dall'aria di meta inglese, ma l'occasione non viene sfruttata, tenta un drop Michalak ma lo sbaglia. Poi subentra la paura di perdere, la partita non decolla fino al 59esimo, con un'azione inglese che fa arrivare la palla a Wilkinson che tenta uno splendido drop che colpisce il palo. Ancora l'Inghilterra in attacco nei 22 francesi ma la difesa dei "bleus" tiene. La partita sembra animarsi un po', ma l'equilibrio non si spezza. A 15 minuti dalla fine solo un punto divide le due squadre, la tensione si sente. Al 68° bel colpo da volley di Bonnaire che permette alla Francia di rendersi pericolosissima con Chabal, ma anche questa volta nulla di fatto. Al 70° gran botta di Gommarsal contro un guardalinee, incredibile ma ha la peggio il primo. L'Inghilterra spinge per recuperare e riesce a guadagnarsi un penalty che Wilkinson al 74° realizza: 11-9 per l'Inghilterra. La Francia tenta il tutto per tutto, ma la stanchezza si fa sentire e Wilkinson colpisce ancora con un drop (14-9). Attacchi disperati dei Bleus negli ultimi attimi di gara, senza successo.
    Risultato finale: Francia 9 - Inghilterra 14
    L'Inghilterra, pur giocando maluccio, approda in finale.
     
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  2. xGarzox
     
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    Inghilterra prima finalista
    Wilkinson fa piangere Parigi


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    Nella prima semifinale del Mondiale, i campioni in carica piegano la Francia 14-9 al termine di un match dominato da tattica e tensione. Decide la precisione nei calci del regista inglese nel finale. Oggi si sfidano Sud Africa e Argentina

    PARIGI, 14 ottobre 2007 - L'Inghilterra è la prima finalista. Ha sconfitto la Francia a forza di mischia e meta, mischia e calci, mischia e drop. Finale: 14-9, trionfo per i Tuttibianchi, morte per i Bleus. Sabato prossimo, a quattro anni di distanza dal titolo conquistato a Sydney, ancora una finale per l'Inghilterra. O Sud Africa o Argentina. Lo sapremo oggi.

    INIZIO CHOC - Era la novantesima volta che Francia e Inghilterra s'incontravano, e stavolta il pronostico era per i padroni di casa. Adesso i conti pendono sempre di più dall'altra parte della Manica, 48 a 35, con sette pareggi. Per la Francia la partita comincia come un incubo: calcio d'inizio di Beauxis, svirgolato, sul pallone che cade a terra c'è un in avanti, si riprende con una mischia inglese, vinta dagli inglesi, e dalla successiva fase il mediano Gomarsall calcia controcorrente, sulla fascia sinistra. Traille indugia, Lewsey gode del rimbalzo favorevole e si tuffa sopra lo stesso Traille e in meta. Non è passato neanche un minuto.

    MAGIA JONNY - La Francia è k.o.: dall'Everest scalato contro gli All Blacks si ritrova al tappeto contro la resuscitata Inghilterra. Ma ripassa i fondamentali, ripete gli schemi, finché due piazzati di Beauxis la portano in vantaggio. All'intervallo guida 6-5. Ripresa: al 4' Beauxis piazza un altro calcio (9-5), poi il c.t. Laporte lo sostituisce con Michalak, mossa riuscita contro gli All Blacks, qui no. Michalak si presenta con due errori, prima un drop fallito, poi un calcio di spostamento esagerato. La Francia non incide, l'Inghilterra aspetta. Aspetta un errore o un respiro. Prima arriva un errore francese, e Wilkinson lo castiga con un piazzato. Poi arriva un secondo errore, e Wilkinson punisce anche questo. Infine arriva anche un respiro, e Wilkinson si sublima con un drop da oltre metà campo.

    gazzetta.it
     
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  3. Joey Ramone GN
     
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    Grande SudAfrica che batte l'argentina e arriva in finale contro l'inghilterra

    Forza Springboks!!!
     
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  4. xGarzox
     
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    Inghilterra-Sud Africa -5:
    Os c'era nel 1995 e ci sarà


    Come nel 1995, anche stavolta in finale dal 1' ci sarà il prima linea du Randt con gli stessi 125 chili distribuiti su 190 centimetri. Invitato anche Nelson Mandela, che a Johannesburg premiò gli Springboks

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    PARIGI (Fra), 16 ottobre 2007 - Sud Africa-Inghilterra: finale, -5. Da oggi, in avvicinamento, ecco una carrellata su alcuni dei protagonisti del super-match di sabato (Stade de France, ore 21).

    OS C'ERA - Lui c'era. Johannesburg, 24 giugno 1995: Os du Randt era in campo. Nelson Mandela, simbolo dell'anti-Apartheid da poco terminato, in mezzo a quel campo e di fronte a un Paese impazzito di gioia, consegnò la coppa del Mondo nelle mani di capitan Pienaar. Gli Springboks, superati gli All Blacks grazie a un drop di Stransky in apertura del secondo tempo supplementare, alla prima partecipazione iridata, erano arrivati al titolo. Os, in una prima linea composta anche dal tallonatore Rossouw e dal secondo pilone Swart, restò in mischia fino all'ultimo secondo. Aveva 22 anni, era in Nazionale da non più di una stagione. Debuttò nel 1994 in un test-match contro l'Argentina di Patricio Noriega e Marcelo Loffreda. Il rugby era ancora uno sport amatoriale.

    OS CI SARÀ - Lui ci sarà. Parigi, 20 ottobre 2007: Os du Randt - gli stessi 125 chili distribuiti lungo 190 centimetri - sarà in campo. Nelson Mandela, un uomo diventato mito, è stato invitato in tribuna. Ma il viaggio, a 89 anni, potrebbe essere troppo lungo. Thabo Mbeki, presidente sudafricano, nel caso rappresenterà anche lui. Gli Springboks, di nuovo in finale, inseguiranno il secondo titolo della storia. Solo l'Australia c'è riuscita. Anche l'Inghilterra ha il medesimo obiettivo: i bianchi, addirittura, cercano di confermare il trionfo di quattro anni fa. Os, in una prima linea composta anche dal tallonatore Smit (il capitano) e dal secondo pilone Van der Linde, in mischia spingerà come sempre. Ha 35 anni (compiuti l'8 settembre), è l'unico reduce dal trionfo del 1995. Alcuni dei suoi attuali compagni sono persino troppo giovani per ricordare cosa accadde quel giorno.

    IL RITIRO - Sabato, poi basta. Os, allo Stade de France - vada come vada - chiuderà la carriera. Con 80 caps sulle spalle. A fermarsi, dopo 39, complice un grave infortunio a un ginocchio, aveva già provato una volta, sette anni fa. Rimase fermo tre stagioni. E' anche "colpa" del c.t. Jake White se, invece, è ancora qui. Decisivo tanto quanto un Montgomery, un Habana o un Burger. Nel 2003 il ritorno in Currie Cup e nel Super 14, nel 2004 in gialloverde. Gli Springboks sono di nuovo al vertice anche grazie a lui. Chiuderà. E si dedicherà alla moglie, ai due figli (di nove e sette anni) e alla sua fattoria di 2000 acri a Theunissen, vicino a Bloemfontein. Solo gli australiani John Eales, Jason Little e Tim Horan hanno vinto due titoli mondiali (1991-1999). Se li affiancherà, entrerà nella leggenda.

    gazzetta.it

    MIO DIO che partita che sarà...che inghilterra...
     
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  5. Joey Ramone GN
     
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    Sudafrica campione

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    Nella finale della Coppa del Mondo di Rugby il Sudafrica si impone per 15-6 sull'Inghilterra e torna campione dopo 12 anni

    Il Sudafrica ce l'ha fatta: gli Springboks hanno riportato entro i loro confini la Coppa del Mondo che mancava da 12 anni. Degno avversario di questa finale che ha infiammato lo Stade de France di Parigi è stata l'Inghilterra di Wilkinson: i britannici ci hanno provato, sono rimasti a contatto per più di 50 minuti, ma, sulla lunga distanza, è inesorabilmente emersa la strapotenza sudafricana. Una squadra perfetta, gli Springboks, con una difesa incredibilmente fisica ed efficace che non ha mai lasciato spazi per le azioni offensive avversarie.

    Non c'è stato nemmeno bisogno di Habana, che in questo torneo aveva messo a segno 8 mete, eguagliando il record già stabilito da Jonah Lomu. La meta numero 9 non è arrivata, ma per gli Springboks è arrivata comunque la gioia più grande: la Coppa del Mondo.

    Nessuna meta in questo incontro, deciso soltanto dai calci di Montgomery, Steyn e Wilkinson. Gli Springboks vanno subito in vantaggio proprio con Montgomery, ma gli inglesi rispondono con un Wilkinson che centra i pali da posizione molto defilata: al 12' è 3-3. Ma il Sudafrica macina gioco e nella metacampo avversaria è decisamente più pericoloso. Montgomery mette a segno altri due piazzati, e i primi 40' vedono gli Spingboks avanti per 9-3.

    Nella ripresa l'Inghilterra parte con grinta, e va vicina alla meta che potrebbe dare una scossa alla gara. Tait prende il centro del campo sgroppando per una ventina di metri, lascia poi a Wilkinson che di tocco trova splendidamente Cueto sull'out di sinistra. Gli inglesi pregano per la meta, ma il direttore di gara annulla, lasciando una punizione ai britannici. Wilkinson scheggia i pali e riporta sotto i suoi 6-9.

    Ma è l'ultima fiammata inglese, perché il Sudafrica, punto sul vivo, torna a riprendere in mano la partita: prima Montgomery trasforma dai 22, poi Steyn mette altri 3 punti in carniere da metacampo. Sul 15-6 Springboks l'Inghilterra prova a caricare a testa bassa, ma prende a capocciate un muro. La difesa sudafricana chiude ogni varco ai britannici, e quando Wilkinson va corto con il drop da posizione piuttosto centrale è palese che la Coppa ha ormai un padrone.

    Lo Stade de France applaude i vincitori sudafricani, autori di una grande partita, una finale perfetta: ma i complimenti vanno anche agli inglesi, sicuramente sfavoriti, ma in grado di regalarci comunque uno spettacolo che ricorderemo a lungo.

    Da it.eurosport.yahoo.com

    GRANDI SPRINGBOCKS!!! MONTGOMERY INFALLIBILE COME SEMPRE.
     
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  6. xGarzox
     
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    mitico sud africa mondiale meritatissimo senza nulle togliere ad una grande inghilterra
     
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  7. xGarzox
     
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    Tutti quelli che hanno vinto
    con il Sud Africa


    Il bilancio del Mondiale, conquistato per la seconda volta dagli Springboks, segna il successo anche del movimento internazionale gratificato da lauti incassi, pubblico numeroso e mai indisciplinato nel corso delle sei settimane di rassegna. E l'Italia...

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    PARIGI (Fra), 21 ottobre 2007 - Sette partite, altrettante vittorie. Il capocannoniere del Mondiale, il sex symbol Percy Montgomery, 103 punti. Il metaman, il ghepardo Bryan Habana, otto centri a eguagliare il record di mister Jonah Lomu. Il trionfo del Sud Africa a Francia 2007, il secondo dopo quello casalingo del 1995, non fa una piega. Solo l’Australia, campione nel 1991 e nel 1999, vantava due titoli iridati. La finale contro l’Inghilterra, un 15-6 poco spettacolare e frutto unicamente di calci piazzati (la meta annullata a Cueto sta facendo rumore), rende giustizia a una squadra che, di fatto, ha dominato la rassegna. Per la delusione dei 60.000 tifosi sbarcati su Parigi, Wilkinson e compagni, che pure tornano a casa a testa alta, sono stati battuti da una squadra che, coperta in ogni ruolo, esperta ma non vecchia, sulla carta può dominare a lungo. Talenti come quello del mediano di mischia Du Preez o del flanker Burger sono una garanzia per il futuro. Onore poi a Du Randt, 35enne pilone, titolare anche nella finale di dodici anni fa.

    PROMOSSI E BOCCIATI - "One team, one nation", "Una squadra, una Nazione": l’Apartheid, sebbene ufficialmente piaga del passato, ha lasciato in Sud Africa una pesante eredità e persino l’attuale movimento ovale è lacerato da tanti problemi razziali. Le chiamano "quote nere". Il c.t. White, uno che non s’è mai piegato a certi diktat federali, sarà probabilmente costretto a fare in fretta le valigie. Assurdo. Ma è bello credere che, almeno adesso, proprio il rugby possa unire tutti, bianchi e neri, sotto una stessa bandiera, quella gialloverde degli Springboks. Intanto, se il XV della Rosa ha comunque sorpreso e l’Argentina, terza, è un’altra vincitrice, le delusioni sono arrivate dalla Francia, quarta e ora travolta dalle polemiche e dalla Nuova Zelanda, partita per fare fuoco e fiamme, addirittura eliminata nei quarti di finale, come mai prima.

    L’ITALIA - Il bilancio dell’Italia, ancora una volta esclusa dalle migliori otto, non può essere positivo. La sconfitta contro la Scozia (per due soli punti), in un match che era un vero e proprio scontro diretto per la promozione, ha lasciato tanto amaro in bocca: una grande occasione sciupata. Molteplici le cause del mancato obiettivo, tante le situazioni che hanno creato difficoltà. Senza dimenticare che, dopo la debacle contro gli All Blacks, erano arrivate le scialbe prestazioni contro Romania e Portogallo. Si chiude un’era, quella di Pierre Berbizier, se ne apre un’altra, quella di Nick Mallett, primo c.t. sudafricano della Nazionale, ex guida proprio degli Springboks. Una garanzia. Tanti i nodi che l’ex giocatore del Rovigo dovrà subito sciogliere: dalla sostituzione di un Troncon, alla vicenda capitanato. Il 2 febbraio, contro l’Irlanda, al Croke Park di Dublino, il debutto nel Sei Nazioni.

    IL BILANCIO - Il Mondiale chiude i battenti e passa la palla a Nuova Zelanda 2011. Stamattina Parigi s’è svegliata un po’ triste e malinconica. Insieme al Sud Africa, ha vinto l’Irb, la federazione internazionale, da venerdì guidata dal 60enne francese Bernard Lapasset. Questa edizione della coppa del Mondo porterà nelle sue casse una cifra oscillante tra i 130 e i 150 milioni di euro. A tanto ammontano i profitti. La rassegna però ha avuto anche alcuni nei: dalla durata (sei settimane, troppe), al fatto che sei partite si sono disputate oltre i confini transalpini, a Cardiff e a Edimburgo. Ma la Francia, per un mese e mezzo, è stata travolta da entusiasmo e passione. Se non nelle grandi città, nei paesi che cammin facendo hanno ospitato le varie delegazioni e, soprattutto, negli stadi. I 48 match hanno avuto un totale di oltre due milioni di spettatori (circa il 50% al femminile), 47.000 di media. E mai si sono verificati incidenti d’ordine pubblico o episodi di violenza. Sono stati 350.000 gli stranieri (di 70 Paesi) che hanno seguito il Mondiale sul posto. Quelli europei hanno speso 2000 euro a testa, quelli dell’Emisfero Sud 5500... Cifre da far girare la testa.

    gazzetta.it
     
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  8. Joey Ramone GN
     
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    Italia, Parisse non basta. L'Irlanda trionfa 16-11
    A Croke Park azzurri al pari dell'Irlanda per lunghi tratti del match: dal 10-0, in rimonta fino al -5 con la meta del capitano azzurro. Decisivi gli errori di Bortolussi nei calci tra i pali. Nel finale k.o. Castrogiovanni

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    DUBLINO (Irlanda), 2 febbraio 2008 - Gli italiani si guadagnano una birra, ma non si regalano il piacere di offrirla agli irlandesi. Mai come stavolta si poteva conquistare Dublino. Una meta loro, una meta noi. A scavare 5 punti tra il trionfo e la solita, onorevole, amara sconfitta sono stati i calci. E un'Irlanda ancora malata batte un'Italia convalescente. Gli applausi dei tifosi italiani, un festoso esodo ovale, promuovono la voglia e il coraggio, quello che Mallett aveva chiesto agli azzurri. Purtroppo voglia e coraggio non bastano.
    AVANTI L'IRLANDA - La nuova coppia di mediani Travagli-Masi comincia bene il match: l'apertura del Biarritz con un calcio in touche e un placcaggio duro, il mediano del Parma con un pallone recuperato in difesa. Il resto cercano di giocarlo in sicurezza. Invece l'Irlanda si affida ai calci in diagonale di O'Gara, che tagliano il campo e anche la nostra difesa. Mauro Bergamasco placca uno dopo l'altro. L'Irlanda passa con un piazzato di O'Gara al 12’, poi spreca una meta, due contro uno, con un passaggio sciagurato, ma la successiva azione è un capolavoro: O'Gara calcia ancora a seguire, il pallone è pennellato, rimbalza fra le mani di Trimble che, placcato, lo regala a Dempsey, ed è meta. Trasformata da O'Gara: 10-0 al 18'.
    UNO MENO, TRE PUNTI - Gli azzurri sono in difficoltà. Al 24' Canavosio, infortunato e insufficiente in difesa, è sostituito da Galon. Esce anche D'Arcy, fratturato all'ulna dopo un placcaggio fallito su Masi, sostituito da Kearney. Al 30' un momento decisivo: l'Italia guadagna un calcio, rinuncia e calcia in touche ai 5 metri, poi perde il pallone e Dellapè viene beccato mentre tira un pugno. Cartellino giallo e fuori 10'. Qui, invece di cedere, gli azzurri reagiscono, tengono il campo, e finalmente segnano 3 punti con un piazzato di Bortolussi: 10-3.
    MOVIOLA E META - Ripresa. Esce Sole per Zanni, rientra Dellapè, fuori 10' Easterby per falli ripetuti da terra. Al 12' Bortolussi calcia fuori un piazzato da quasi metà campo. L'Italia deve conquistare il territorio con il possesso del pallone, l'Irlanda lo tiene con la potenza e la precisione dei calci. Mallett dà ossigeno alla prima linea: fuori Lo Cicero e Ghiraldini, dentro Perugini e Festuccia. Ma è ancora O'Gara, con un piazzato, a dare 3 punti ai verdi (13-3), finché la mischia dell'Italia irrompe a valanga nell'area irlandese, 4' per decidere se sì o no, è sì, meta di Castrogiovanni (mistero svelato poi in conferenza stampa, anche se il sito ufficiale la attribuisce al capitano azzurro Parisse), ma Bortolussi non trasforma (13-8).
    O'GARA E BORTOLUSSI - La differenza non è tanto fra i calci tattici di O'Gara e Masi, che gioca alla mano e non al piede, ma fra i calci a punti di O'Gara e Bortolussi. Al 26’ altri 3 punti di O'Gara (16-8), stavolta pareggiati da 3 di Bortolussi (16-11). Finisce con l'Italia in attacco, alla ricerca di una vittoria solo sfiorata.

    IRLANDA: Dempsey; Trimble, O'Driscoll B. (cap), D'Arcy, Murphy; O'Gara, Reddan; Leamy, Wallace D., Easterby; O'Kelly, O'Callaghan; Hayes, Best R., Horan (Jackman, Buckley, O'Driscoll M., Heaslip, Stringer, Wallace P., Kearney). Allenatore: O'Sullivan
    ITALIA: Bortolussi; Robertson, Canale G., Bergamasco Mi., Canavosio; Masi, Travagli; Parisse S. (cap), Bergamasco Ma., Sole; Del Fava, Dellapè; Castrogiovanni Mar., Ghiraldini L., Lo Cicero (Festuccia, Perugini, Cittadini, Reato, Zanni, Marcato, Galon). Allenatore: Mallett
    ARBITRO: Kaplan (Sudafrica)

    gazzetta.it

    Edited by Joey Ramone GN - 3/2/2008, 13:03
     
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  9. xGarzox
     
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    grande partita davvero un peccato per il risultato...avanti così azzurri che siamo sempre in crescita
     
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  10. endo765
     
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    molto bravi masi e mirko bergamasco
     
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  11. Joey Ramone GN
     
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    gran partita anche del lupo dellapè, però o'gara ha un piede che sembra telecomandato
     
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  12. Joey Ramone GN
     
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    Suicido inglese: Galles espugna Twickenam
    Dopo aver dominato la partita per oltre 50 minuti, l'Inghilterra si ammira allo specchio e subisce la violenta rimonta del Galles

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    Incredibile. Semplicemente incredibile. Sul 19-6 per l'Inghilterra (44') in pochi avrebbero scommesso un penny su una possibile rimonta dei Dragoni. Il Galles sembrava distrutto, lacerato, confusionario in attacco e decisamente distratto in difesa. I Leoni, fino a quel momento, avevano giocato da grande squadra, con il morale alto in cerca di vendetta dopo la sconfitta nella finale della World Cup di Parigi.

    Inizia tutto bene: l'Inghilterra passa subito in vantaggio con una punizione trasformata da Wilkinson al primo minuto. Hook pareggia dopo due soli giri di lancette, ma i Leoni rispondono affossando i Dragoni con due punizioni e una meta realizzata da Flood al 21'.

    Con un vantaggio di 13 punti e la folla del Twickenam già in tripudio, l'Inghilterra abbassa la pressione e la concentrazione difensiva. Hook riporta i Dragoni sul -10 trasformando un calcio di punizione al 56', ma la partita sembra ancora saldamente nelle mani della formazione di Ashton.

    Impressione sbagliata, perché al 60' il Galles va vicinissimo alla meta, evitata soltanto da un provvidenziale intervento difensivo di Narraway che va ad intercettare un passaggio velenosissimo di Henson per Gough. Due minuti dopo Hook rosicchia lo svantaggio con un'altra punizione (19-12): il Galles ci crede e i Leoni perdono per infortunio Tindall, sostituito dall'esordiente Cipriani.

    Al 67' Hook trova splendidamente Byrne sull'out di sinistra per la prima meta della partita per i Dragoni: il giocatore degli Ospreys va con la trasformazione e il match è di nuovo in parità: 19-19.

    Il pubblico di Twickenam si attende una reazione dei padroni di casa, ma è subito evidente la negativa situazione psicologica in cui è piombata la formazione di Ashton: Balshaw regala una palla assassina a Phillips e il Galles trova subito la seconda meta dell'incontro. Hook trasforma ancora, e i Dragoni prendono il largo: 26-19.

    L'Inghilterra cade sulle ginocchia: Gomarsall scivola all'interno delle sue 22 e permette al Galles di campeggiare nella metacampo dei Leoni fino al fischio finale. I Dragoni festeggiano l'impresa, l'Inghilterra piange sul secchio del latte versato.

    Daniele Fantini - Eurosport
     
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  13. Joey Ramone GN
     
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    Il Galles doma la Scozia
    Nella seconda giornata del Sei Nazioni 2008 i gallesi si impongono a Cardiff per 30-15

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    Il Galles rispetta il pronostico e batte per 30-15 la Scozia nella seconda giornata del Sei Nazioni 2008 al Millennium Stadium di Cardiff. Primo tempo molto equilibrato ma anche pieno di errori da entrambe le parti, più possesso Scozia ma più attacchi del Galles. Dopo dieci minuti sono gli scozzesi ad andare in vantaggio con un piazzato di Paterson (alla fine tutti suoi i punti degli scozzesi) ma dopo tre minuti una meta di Shane Williams trasformata da Hook ribalta la situazione. La Scozia tra l'altro viene lasciata in dieci per il giallo a Hines ma il Galles va nuovamente a segno con un piazzato di Hook quando la parità numerica è stata ristabilita. Con il secondo piazzato di Paterson il primo tempo si chiude sul 10-6.

    A inizio ripresa altro piazzato di Paterson ma non passano che due minuti ed è Hook ad andare in meta trasformandola poi subito dopo. Paterson riapre la partita con due punizioni delle sue ma a questo punto i padroni di casa cambiano completamente la loro linea mediana e prendono il largo con un parziale di 13-0 in sette minuti che decide la partita. Prima è Stephen Jones a trasformare un piazzato, poi è ancora Shane Williams, con un tuffo millimetrico andando contro la bandierina dell'angolo, ad andare nuovamente in meta, Stephen Jones trasforma e infine Byrne Lee mette il piazzato che siglia il punteggio finale del match. Tra due settimane gli scozzesi sono attesi dall'Irlanda mentre i gallesi giocheranno nuovamente al Millennium Stadium contro gli azzurri.

    it.eurosport.yahoo.com

    La Francia vola grazie a Clerc
    Nella seconda giornata del Sei Nazioni, la Francia si impone 26-21 contro l'Irlanda. Protagonista assoluto del match, Clerc autore di 3 mete

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    Allo Stade de France di Parigi, la nazionale transalpina si impone 26-21 sull'Irlanda nella seconda giornata del Sei Nazioni 2008. Partita bellissima, equilibrata e in bilico fino al fischio finale con la Francia che, dopo essere stata avanti anche di 20 punti, ha subito il ritorno degli orgogliosi irlandesi che proprio nel finale hanno sfiorato il clamoroso sorpasso.

    Equilibrio assoluto fino al quindicesimo minuto quando un errore a metà campo della nazionale di O'Sullivan apre una prateria a Clerc che si invola indisturbato a marcare la prima meta del match. Clerc è letteralmente scatenato ma la difesa irlandese non fa nulla per contrastare il gioco a mano francese che sfrutta una solida difesa per poi ripartire sulle corsie laterali con l'uomo in più. Clerc marca altre due mete (19' e 36'), mentre Elissalde è stranamente impreciso sui piazzati. Irlanda pasticciona a centrocampo, che accusa grossi problemi in touche, ma che riesce a restare in partita grazie solo alla precisione sui calci di punizione di O'Gara: si va, dunque, all'intervallo sul punteggio di 19-6 per i francesi.

    La ripresa si apre sempre sotto il segno della nazionale di Lievremont con Heymans che, sfrutta un rimbalzo favorevole a metà campo, per firmare la quarta meta francese (49'): Elissalde non sbaglia, 26-6 per i francesi e match virtualmente chiuso. Virtualmente, appunto, visto che la nazionale transalpina trascura l'immenso orgoglio irlandese. Al 57' il direttore di gara fischia una meta tecnica dopo che gli avanti francesi commettono per ben 3 volte fallo in mischia a pochi metri dalla linea di meta. L'Irlanda comincia a crederci mentre i galletti' cominciano ad accusare la grande pressione di O'Gara e compagni. Wallace marca la meta della speranza ma O'Gara sbaglia la trasformazione: errore pesantissimo ma che non spegne gli entusiasmi degli irlandesi. Finale thriller con gli uomini in maglia verde che si riversano alla ricerca della meta del clamoroso sorpasso ma la linea Maginot francese regge l'urto grazie a una prova di grande sostanza e fisicità.

    Finisce, dunque,. 26-21 per la Francia che confeziona così la seconda vittoria in altrettante partite di questo Sei Nazioni 2008 ma che, se vorrà confermarsi campione, dovrà sicuramente affrontare le prossime partite con più attenzione e meno supponenza una volta trovato un largo vantaggio.

    Alessandro Brunetti - Eurosport
     
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  14. Joey Ramone GN
     
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    L'Italia si inchina a Wilkinson
    Allo stadio Flaminio di Roma, gli azzurri sono stati battuti 23-19 dai vice campioni del mondo nella seconda giornata del Sei Nazioni 2008. Italia imprecisa in touche, inglesi cinici e micidiali grazie alle magie di Jonny Wilkinson

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    Due ingenuità difensive in apertura di match regalano all'Inghilterra la sfida contro l'Italia, sconfitta 23-19 dopo un grandissimo secondo tempo.

    Gli azzurri vanno in svantaggio dopo soli 3 minuti quando sbagliano una touche in attacco, favorendo la ripartenza di Wilkinson che apre il campo con un gran calcio, poi arriva Sackey che schiaccia in meta.

    Bortolussi accorcia le distanze con due piazzati ma al quarto d'ora è da un'errore dell'estremo azzurro, stoppato nel calcio, che l'ovale finisce tra le mani di Wilkinson che a sua volta libera Flood con un 'sottomano' per la seconda meta inglese.

    Al 22' Wilkinson si permette anche il lusso di sbagliare un piazzato ma il Baronetto si farà perdonare in altre due occasioni firmando il 20-6 con cui si chiude la prima frazione.

    Nel secondo tempo, l'Italia entra in campo con un piglio ben diverso e con due piazzati di Bortolussi capitalizza una superiorità territoriale evidente, accorciando le distanze. Ma sul 20-12 Inghilterra, è ancora Wilkinson a ricacciare indietro gli uomini di Mallett, sempre con il suo piede sinistro.

    L'Italia è padrona del campo e l'orgoglio azzurro trova il suo premio nel finale con la splendida meta di Simon Picone, entrato al posto di Travagli. La realizzazione di Bortolussi, scatena il pubblico del Flaminio ma è troppo tardi per ribaltare il match. Azzurri sconfitti, ma la nazionale di Mallett ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, anche con i vicecampioni del mondo.

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  15. endo765
     
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    peccato x gli azzuri, ci è mancato veramente poco
     
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180 replies since 8/8/2007, 23:33   1290 views
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