Parliamo di... Rugby!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Joey Ramone GN
     
    .

    User deleted


    Decollo sudafricano

    image

    Sudafrica straordinario nella vittoria per 36-0 contro un'Inghilterra a pezzi e sfortunata. Habana e Pietersen imprendibili: Robinson fuori

    L'Inghlterra, regina del rugby, abdica. E nulla dopo la brutale vittoria sudafricana nella seconda partita del mondiale può far pensare che gli inglesi, campioni in carica, possano riprendersi il mondiale vinto quattro anni fa. Che gli inglesi fossero pieni di problemi, tra infortuni e assenze di rilievo si sapeva: ma i resti dei leoni non sono riusciti neppure a vedere per un istante il didietro degli Springbocks. Antilopi imprendibili con Pietersen e Habana sempre incuneati nella difesa avversaria e gli inglesi mai in grado di impensierire una difesa molto attenta ma soprattutto elegante nei suoi disimpegni.

    Subito una meta di Smith chiude sulla difensiva l'Inghilterra che non riesce neppure ad alzare la testa, colpita dai calci precisissimi di Montgomery. Nel finale del primo tempo Pietersen, sfrutta un contrattacco micidiale e chiude il primo tempo sul 20-0.

    L'Inghilterra nel secondo tempo cambia tutto quello che può, ma non c'è verso di impensierire le antilopi che campeggiano nei 22 avversari a lungo dando l'impressione di poter umiliare i campioni. Quando gli inglesi sono costretti pure a rinunciare a Jason Robinson, eroe del mondiale vinto, e uscito zoppo e insanguinato con uno strappo muscolare alla gamba sinistra, la partita finisce. Pubblico inglese che capisce il dramma di una squadra che non sa più cosa fare e applaude lo stesso, anche dopo la seconda meta di Pietersen e le impietose accelerazioni di Habana. Sudafrica davvero impressionante, Inghilterra assolutamente inconsistente ma non colpevole viste le tante, troppe difficoltà e un ciclo che ormai si deve considerare definitivamente concluso. Per i leoni (azzoppati) si aprono le porte di un quarto di finale, se ce la faranno a recuperare almeno un po' dove potrebbero pescare l'Australia.

    Gli Springbocks guardano avanti, ormai già verso i quarti di finale.

    Da it.eurosport.yahoo.com
     
    .
  2. xGarzox
     
    .

    User deleted


    Italia-Portogallo 31-5
    Ora la Scozia per la storia


    Nella terza sfida della Coppa del Mondo, gli azzurri partono col piede giusto (7-0) prima del solito rallentamento. Le mete della sicurezza arrivano quando gli avversari crollano fisicamente. La testa è già al 29 settembre, sfida da dentro o fuori

    image

    PARIGI (Francia), 19 settembre 2007 - A parte la vittoria (31-5), non si riesce a trovare un solo buon motivo - agonistico, perché umanamente è sempre un piacere - per giustificare la serata passata al Parco dei principi (45.476 spettatori). Almeno dalla parte italiana. Perché è stata una Nazionale imbarazzante. La meta di Andrea Masi, giunta dopo 4', aveva regalato l'illusione di una partita divertente, rinfrancante, perfino allegra. Invece l'Italia si è chiusa nei suoi dubbi, si è avvinghiata alle sue incertezze e, a questo punto si può dire, si è arresa alle sue debolezze.

    QUANTI PROBLEMI - Molle negli ingaggi, lenta nella trasmissione, fragile nel morale, balbuziente nei passaggi, con una marea di palloni perduti. E nervosa: Marco Bortolami, il capitano, si è fatto ammonire e spedire fuori per 10'. Così, se all'inizio la decisione di piazzare le punizioni poteva sembrare un dispetto allo spettacolo, poi si è rivelata saggia. Perché il Portogallo, capita l'antifona, con la sua strategia elementare, rurale, quasi antica, ha resistito e, alla prima occasione, è andato addirittura in meta. Era il 32': soltanto 13-5 per gli azzurri.

    SOGNI LIMITATI - Nel secondo tempo gli azzurri non hanno mostrato nulla di più. Ci sono scappate una meta in mischia di Mauro Bergamasco, cui si deve riconoscere molta buona volontà, e una dopo calcetto a seguire ancora di Masi, cui la grinta non manca mai. Dignitoso Alessandro Troncon, che avrebbe meritato di celebrare il suo centesimo "cap" con ben altro spirito. Pulito Roland De Marigny. Preciso David Bortolussi al piede (4 su 4 nei piazzati, 2 su 3 nelle trasformazioni). Ma se l'Italia è quella vista contro Romania e Portogallo (per carità dimentichiamo quella contro gli All Blacks), e se la Scozia è quella vista contro Portogallo e Romania, mettiamoci subito il cuore in pace. Sarà meglio non coltivare speranze.

    gazzetta.it
     
    .
  3. eagleus
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (xGarzox @ 20/9/2007, 00:21)
    Ma se l'Italia è quella vista contro Romania e Portogallo (per carità dimentichiamo quella contro gli All Blacks), e se la Scozia è quella vista contro Portogallo e Romania, mettiamoci subito il cuore in pace. Sarà meglio non coltivare speranze.

    Sarà durissima ma forza Azzurri!Crediamoci!..
     
    .
  4. Joey Ramone GN
     
    .

    User deleted


    non un mondiale entusiasmante per ora. Adesso c'è la scozia e bisogna tirare fuori i coglioni!!! per fortuna abbiamo uno che non molla mai: Ale Tronky
     
    .
  5. xGarzox
     
    .

    User deleted


    Voilà, ecco la vera Francia
    L'Irlanda delude e s'inchina


    Ai Mondiali, nel match-spareggio del girone D, i Bleus non danno scampo (25-3) ai temuti rivali, cui non basta l'orgoglio. Ma ora i padroni di casa rischiano di trovare gli All Blacks nei quarti

    image

    PARIGI (Fra), 21 settembre 2007 - I Bleus, alla grande. Bernard Lapasset, che dei Bleus è il presidente (dirige la Federrugby), l’aveva definita "la partita più importante nella storia del rugby professionistico francese". E i Bleus l’hanno vinta: 25-3 all’Irlanda, non la migliore Irlanda, comunque un’Irlanda orgogliosa, volonterosa, che sapeva di giocarsi tutto.

    DENTRO O FUORI - O dentro o fuori: fuori. La Francia ha vinto cercando di essere meno bella e più cattiva: e c’è riuscita. Grande lavoro di mischia, cerniera senza invenzioni e senza fronzoli, trequarti a disposizione. E calci: calci lunghi per guadagnare terreno, calci alti per riconquistare il pallone, calci fra i pali appena possibile. E a ogni irregolarità, l’Irlanda pagava dazio. Jean-Baptiste Elissalde ha portato i suoi sul 9-0, qui reazione verde con un drop di Ronan O’Gara, ancora un calcio di Elissalde prima dell’intervallo: 12-3. Poco spettacolo, ma massacrante lavoro ai fianchi.

    DOPPIO CLERC - Nella ripresa, uscito Sébastien Chabal e scoccata l’ora di gioco, cioè quando la verità non può più nascondersi e salta fuori, la Francia ha bucato la difesa verde con due assist di Frederic Michalak e due mete di Vincent Clerc. Il Mondiale - una sconfitta francese avrebbe trasformato il torneo anche in un mezzo fallimento economico - è salvo. Ma se l’Argentina supererà l’Irlanda, alla Francia dovrebbero toccare gli All Blacks. Un quarto di finale, a Cardiff, in Galles, il 6 ottobre, da brividi.

    gazzetta.it
     
    .
  6. xGarzox
     
    .

    User deleted


    L'Inghilterra va ai quarti
    Tonga k.o., ma con onore


    Come Italia-Scozia, il match del girone A era da dentro o fuori: alla fine ha prevalso la disciplina, l'organizzazione e la saggezza dei campioni uscenti: 36-20. Ma i tongani si candidano a protagonisti per la prossima edizione

    PARIGI (Fra), 28 settembre 2007 - L'Inghilterra ha salvato l'onore, Tonga non l'ha perduto. Ai quarti di finale vanno i campioni del mondo, che hanno vinto 36-20 un match teso, divertente, aperto, e sabato 6 ottobre incontreranno l'Australia a Marsiglia: come dire che si ritroveranno sul campo le finaliste di quattro anni fa. Era un dentro-o-fuori, un do-or-die, fra la Grande Signora dell'emisfero Nord e l'isolotto dell'emisfero Sud, fra il rugby calcia-e-vinci e il rugby avanti-a-tutta.

    URAGANO TONGA - Al Parco dei Principi di Parigi, Tonga ha cominciato proprio così, come un uragano agonistico, avanzando, procedendo, guadagnando. E guadagnando anche i primi tre punti con un piazzato dell’apertura Hola (0-3). Gli rispondeva Wilkinson con il primo dei suoi tre drop (3-3). Ancora Tonga, avanti-a-tutta, con il centro Hufanga che dribbla tre tuttibianchi e trascina in meta un quarto aggrappato alle caviglie (3-10). Ed era ancora Wilkinson, occhi a 360 gradi, ad avvistare l'ala Sackey solitario sull'estrema destra: cross e meta (8-10). E Inghilterra in vantaggio con il secondo drop di JW (11-10). Tonga accusava il colpo, l'Inghilterra insisteva: prima un piazzato di Wilkinson (14-10), poi Sackey recuperava un pallone dentro la propria area dei 22 e galoppava per tutto il campo fino a tuffarsi in meta (19-10).

    SAGGEZZA INGLESE - Nella ripresa, dopo un piazzato di Hola (19-13), l'Inghilterra prendeva il sopravvento, con mete dei centri Tait e Farrell, e il terzo drop di Wilkinson. Trovava spazio anche Dallaglio al posto del capitano Corry in terza centro (36-13). Tonga, orgogliosamente, chiudeva in attacco e in meta (36-20). Hanno vinto la disciplina, l’organizzazione, la saggezza degli inglesi (bravo il mediano di mischia Gomarsall). O forse hanno perso l'approssimazione, il pressapochismo, i pasticci dei tongani, che in ogni azione riuscivano a escogitare un nuovo modo per gettare al vento, o regalare agli avversari, il pallone e, pallone dopo pallone, anche la partita. A occhio, l’Inghilterra contro l'Australia avrà solo speranze. Tonga, se mette la testa a posto, fra quattro anni sarà uno spettacolo.

    gazzetta.it

    Italia-Scozia, ci siamo


    Oggi alle 21 la sfida che decide il futuro degli azzurri in coppa del Mondo. Berbizier: "Ho visto nei ragazzi una rinnovata voglia di giocare, hanno ritrovato lo spirito giusto. Voglio una squadra calda, che alzi la termperatura"

    image

    ST. ETIENNE (Fra), 28 settembre 2007 - Ci siamo. L'Italia del rugby è arrivata a St. Etienne, dove domani proverà ad entrare, per la prima volta nella storia, nei quarti di finale di una coppa del Mondo. Dopo tre partite scialbe è dunque arrivata l'ora della Scozia. Ma soprattutto l'ora di ritrovare quella Italia che ha fatto sognare un movimento intero nel Sei Nazioni e che ha trascinato anche qui, sotto nuvoloni scuri e una temperatura invernale di sei gradi, quasi 12mila tifosi in fibrillazione. Gli azzurri hanno saggiato un bel po' di calore al loro arrivo alla stazione ferroviaria, accolti dall'incoraggiamento di una quarantina di ragazzi già in festa.
    CARICHI - Alle 15 squadra al lavoro allo stadio Geoffry-Guichard per il consueto captain's run (capitan Bortolami e Aguero fermi per problemi cervicali e a bordo campo), mentre il c.t. Pierre Berbizier, il team manager Carlo Checcinato, il capitano Alessandro Troncon e il suo vice Mauro Bergamasco deviavano verso la sala stampa. Per Troncon, al 101° cap, la fascia di capitano dopo tre anni mezzo. Non un giorno qualunque, anche perché alla prima partita nella storia dell'Italia nel Sei Nazioni, il 5 febbraio 2000 proprio contro la Scozia, Tronky era capitano e finì in gloria con una vittoria storica (34-20): "Il discorso alla squadra? Non ne ho mai preparato uno e neanche stavolta lo farò. Domani vedremo che succede. Questa partita? Sappiamo benissimo che questa vigilia è importante come quella di sette anni fa, molto intensa e dai risvolti non solo tecnici molto importanti. E' una partita che aspettiamo con impazienza. Non abbiamo fatto tre partite alla nostra altezza. Lo sappiamo bene e abbiamo cercato di capire il perché parlandone e lavorandoci sopra. Ora vogliamo dimostrare qual è la nostra realtà e vogliamo giocare il nostro rugby migliore. Non abbiamo mai lavorato così bene come in questa settimana".

    BERGAMASCO - Gli scozzesi hanno annunciato a chiare lettere che attendono questa partita da febbraio, quando l'Italia lì demolì a Murrayfield vincendo 37-17. Mauro Bergamasco, in meta quel giorno (come Troncon), va sul concreto: "Non ha senso parlare di partita storica se prima non abbiamo vinto. Allora sì che saremo entrati nella storia. Nel 2000 eravamo sconosciuti e con tanta fame addosso. Adesso abbiamo alle spalle otto Sei Nazioni, noi e la Scozia ci conosciamo molto bene e abbiamo la consapevolezza di essere cresciuti al punto da poterci giocare questo match. Non cerchiamo giustificazioni per le nostre tre precedenti partite, ci siamo confrontati quotidianamente, siamo in un punto positivo del nostro Mondiale. Ora si tratta di giocarcela". Concetto ribadito da Carlo Checchinato: "Sono due anni che lavoriamo per questa partita. A questo punto non ci sono più parole da spendere, ma solo fatti da realizzare con una grande partita".

    BERBIZIER - Il c.t. è apparso carico e rasserenato come ai tempi migliori. Non vuol sentir parlare di ultima partita sulla panchina azzurra (sarà così se non vinciamo) e lancia messaggi sereni: "Piove e fa freddo? Noi portiamo in campo il Sole, inteso come il flanker Josh, e soprattutto voglio una squadra calda che alzi la temperatura. Siamo consapevoli del momento di difficoltà. Ma ho visto nei ragazzi una rinnovata voglia di giocare, hanno ritrovato lo spirito giusto, i punti chiave della partita saranno la conquista, la difesa e lo sfruttamento delle occasioni che ci si presenteranno". Punto e stop: Berbizier si è poi impegnato, col vice Cariat, a calciare. Palla lunga in touche a due passi dalla meta: un mediano così farebbe ancora comodo. Per gli amanti della scaramanzia: domani giochiamo in maglia bianca, come nel febbraio 2000 e come il 24 gennaio 1998: eravamo appena stati ammessi al Sei Nazioni del 2000 e a Treviso travolgemmo 25-21 la... Scozia. Ancora loro.

    gazzetta.it
     
    .
  7. xGarzox
     
    .

    User deleted


    Italia, grazie lo stesso

    Nel match decisivo contro la Scozia, gli azzurri cedono 18-16 dopo essere stati avanti grazie a una meta di Troncon e vengono eliminati dal Mondiale. Decisivi i calci scozzesi all'inizio del secondo tempo, poi un lungo, inutile possesso palla e un errore di Bortolussi che alla fine risulta decisivo

    image

    ST. ETIENNE (Francia), 29 settembre 2007 - Finisce il sogno azzurro di entrare nella storia. Finisce con un k.o. incredibile con la Scozia, che ci batte di due punti e grazie a sei calci piazzati. Zero mete loro, una meta noi. E uscire così fa davvero tanto male: 18-16 davanti a un muro di oltre 12mila tifosi italiani arrivati da ogni parte d'Italia. Bellissimi, bravissimi: il loro Mondiale l'hanno vinto senza dubbio. Stadio esaurito, rumore assordante, pioggia battente da tre quarti d'ora prima dell'inizio della gara, boato terrificante all'ingresso delle squadre, con un Troncon capitano carico a mille: entra, tocca, dà un bacio alla bandiera e appoggia con affetto la testona al petto di Parisse durante l'inno cantato a squarciagola dai 12mila tifosi azzurri.

    PARTENZA DA BRIVIDI - Ma Scozia avanti 6-0 dopo appena 5' con due calci piazzati di Paterson (uno per una palla trattenuta dopo un mezzo pasticcio in difesa che ha fatto tremare lo stadio). L'inizio si fa ancora più duro all'8', quando Mauro Bergamasco viene sanzionato per un placcaggio a uomo senza palla con un cartellino giallo e lascia l'Italia in 14. Ma è proprio allora che gli azzurri ritrovano la grinta e la capacità di mettere sotto pressione gli scozzesi. Gran lavoro degli avanti, rivali i difficoltà sotto la spinta generosa dei nostri e dopo aver sprecato due palle rubate, Parisse mette al sicuro una palla a due metri dalla linea di meta, gruppo azzurro in spinta e Troncon trova il guizzo di forza e deposita in meta l'ovale. Trasformazione di Bortolussi e 7-6. Noi ancora in 14 e gli scozzesi, tramortiti, rischiano di capitolare ancora con calcetti insicuri e fallosi: calcio di Bortolussi al 18': 10-6 per noi e Mauro Bergamasco torna in campo fra il boato del Geoffroy Guichard. Ma è allora che la troppa foga degli azzurri ci punisce.

    CAMBI AZZURRI - L'arbitro grazia Troncon dopo un placcaggio alto e Mirco Bergamasco che sgambetta Parks. Ma non c'era nulla da fare: troppi falli e troppo ghiotta l'occasione per il cecchino Paterson di calciare a ripetizione. Il primo tempo si chiudeva col sorpasso scozzese grazie a due calci che portavano il risultato sul 12-10. E si ripartiva con la stessa Italia della fine del primo tempo: avanti volontario, calcio e 15-10, un altro avanti, calcio e 18-10. L'Italia ripartiva generosa, uscivano Perugini e Festuccia ed entravano Lo Cicero e Ongaro. Pez provava a scavalcare la difesa con calcetti che non funzionavano e alternava calci in touche da applausi ad altri da dimenticare. Ma anche gli scozzesi, in una partita zeppa di errori, pagavano dazio: al 14' Hines veniva sanzionato con un giallo dopo un placcaggio pericoloso su Masi in spinta a 10 metri dalla meta e Scozia in 14 mentre Bortolussi non sbagliava il calcio del 18-13. Italia di nuovo in partita e all'assalto degli avversari con un uomo in meno. La mischia azzurra faceva sentire la pressione e anche gli scozzesi cadevano in errore.

    L'ULTIMO ASSALTO - Qualche fischio al 21' s.t. quando Bortolussi decide di calciare invece di provare la touche con la Scozia in inferiorità numerica. Ma il nostro estremo non sbaglia e comunque ci troviamo sul 18-16. Grande Italia a quel punto, che spinge e mette a nudo le paure scozzesi. La partita è aperta e l'Italia se la gioca con una carica agonistica mai vista prima in questo Mondiale. Non smette mai di parlare, Troncon, si cercano gli azzurri e continuano a martellare una mischia sempre più timorosa degli scozzesi. Al 34' sulla linea dei 22 scozzesi da una mischia aperta non si rialza Castrogiovanni, colpito al costato e costretto a uscire per il ritorno in campo di Perugini. Cinque minuti alla fine e siamo ancora sotto di due punti: gli scozzesi fanno cadere una maul e calcio per l'Italia. Bortolussi prova da metà campo, ma non va. Tre minuti alla fine e siamo ancora sotto di due punti. A un minuto e mezzo dalla fine Berbizier mette in campo Galon per Masi.

    RITORNO IN ITALIA - L'Italia prova giocando alla mano, placcati sistematicamente i tentativi di Mirco Bergamasco, Del Fava, Robertson. Poi Troncon a tempo scaduto, prova il calcio a scavalcare, Mauro Bergamasco cerca di arrivarci ma tre scozzesi piombano e mettono la palla fuori. E' finita. Domani mattina un charter alle 10.30 riporterà gli azzurri a casa. Il boato "Italia, Italia" finale è da brividi, mentre lo stadio ci onora con un "Volare" sparato a tutto volume, Pierre Berbizier saluta così la panchina azzurra. E' stato bellissimo. E' mancata solo la ciliegina sulla torta.

    gazzetta.it

    GRAZIE LO STESSO RAGAZZI PER LE TANTE EMOZIONI!!
     
    .
  8. eagleus
     
    .

    User deleted


    Peccato...davvero...sapevo che era difficile ma ci credevo...è andata cosi' ed è finita purtroppo...
     
    .
  9. Joey Ramone GN
     
    .

    User deleted


    Hanno giocato bene, peccato per il calcio fallito a pochi minuti dalla fine. Comunque si esce a testa Alta. La scozia ha vinto senza fare neanche una meta. GRANDE ITALIA E GRANDE TRONCON
     
    .
  10. fou
     
    .

    User deleted


    troncon ho sentito che smette vero?
     
    .
  11. Joey Ramone GN
     
    .

    User deleted


    purtroppo si

    cioè smette con la nazionale, ma continua a giocare
     
    .
  12. fou
     
    .

    User deleted


    tipo totti insomma =) capito... motivo?
     
    .
  13. xGarzox
     
    .

    User deleted


    C'è Francia-Nuova Zelanda
    Una finale in campo neutro


    Il Mondiale si allinea ai quarti di finali e propone una sorta di finale anticipata tra i transalpini e gli All Blacks. Curioso come i francesi organizzatori si trovino a giocare a Cardiff, in Galles. Le altre sfide: Australia-Inghilterra, Sud Africa-Figi e Argentina-Scozia

    CARDIFF (Galles), 5 ottobre 2007 - Qualcuno, enfatizzando, l’ha definita la partita del secolo. Altri, più realisticamente, l’hanno etichettata quale finale anticipata. Da qualsiasi parte la si guardi, Francia-Nuova Zelanda, dei quattro match che nel weekend definiranno le semifinali del Mondiale 2007, è la sfida più suggestiva.

    FRANCIA-NUOVA ZELANDA (sabato ore 21, a Cardiff) - Il paradosso è che la Francia organizzatrice sia costretta a giocare lontano dal proprio Paese. Colpa della politica: in cambio di certi voti per ottenere l’ospitalità della rassegna, la cessione di alcune partite a Galles e Scozia. Risultato? La sconfitta con l’Argentina nella partita inaugurale del torneo, fa sì che i Blues giochino il quarto di finale non solo in trasferta, ma addirittura contro gli All Blacks. Il pronostico è chiuso, quasi obbligato. La Nuova Zelanda non perde da nove scontri diretti e negli ultimi setti il risultato medio è stato di 41-11. Persino alcuni giornalisti transalpini, provocando la stizzita reazione di parte della squadra, hanno ufficialmente scommesso contro la propria Nazionale...
    Pronostico: Nuova Zelanda 80%.

    AUSTRALIA-INGHILTERRA (sabato ore 15, a Marsiglia) - È la rivincita della finale di quattro anni, quella che a Sydney, con il famigerato drop di Jonny Wilkinson al termine del secondo supplementare, regalò per la prima volta il titolo a una Nazionale dell’emisfero Nord. La storia recente dice che i Wallabies, stavolta, sono la squadra da battere. E il recupero di capitan Mortlock è solo un valore aggiunto. La preoccupazione maggiore per il c.t. John Connelly è data dalle condizioni atmosferiche: a Marsiglia è prevista pioggia e l’Australia, col cattivo tempo, ha sempre avuto difficoltà ad esprimersi al meglio. È la quinta volte le che le due squadra si affrontano in una coppa del Mondo: il bilancio è in perfetta parità.
    Pronostico: Australia 85%.

    SUD AFRICA-FIGI (domenica ore 15, a Marsiglia) - Le Figi sono la sorpresa del Mondiale: sabato scorso, per il decisivo match contro il Galles, il Paese - in dicembre vittima di un colpo di Stato militare che sta pesantemente condizionando la vita di tutti i cittadini - si è fermato. Gli abitanti di certi villaggi, addirittura, hanno portato televisioni e ripetitori in cima alle montagne per poter assistere al match... La festa, dopo, è stata grande. Ma ora i polinesiani, costretti anche a rinunciare per infortunio al petrarchino Little, anima della squadra, rischiano di andare a sbattere contro un muro: il Sud Africa, che nel girone di qualificazione ha già affrontato Tonga e Samoa, non può fallire l’obiettivo. A mano che gli avversari, sulle ali dell’entusiasmo...
    Pronostico: Sud Africa 70%.

    ARGENTINA-SCOZIA (domenica ore 21, a Parigi) - Al posto della Scozia avrebbe potuto esserci l’Italia, se solo l’ultimo piazzato di Bortolussi avesse centrato i pali. Ma inutile recriminare. I britannici ripropongono il medesimo XV che ha sconfitto gli azzurri, i Pumas quello che ha travolto l’Irlanda. Compreso Felipe Contepomi, a inizio settimana fermato dall’influenza. La sua sfida dalla piazzola con l’infallibile Chris Paterson (15 su 15 nel Mondiale, da sommare al 5 su 5 di Parks) sarà uno dei temi del match. Ma contro l’Argentina ammirata contro Francia e appunto Irlanda, sarà quasi impossibile sopravvivere.
    Pronostico: Argentina 80%.

    gazzetta.it
     
    .
  14. xGarzox
     
    .

    User deleted


    Mondiale a tutta Inghilterra
    All Blacks k.o. con la Francia


    A Marsiglia i campioni uscenti hanno battuto 12-10 l'Australia nel bis della finale del 2003 e sono la prima squadra semifinalista. Decidono quattro calci di Wilkinson. A sorpresa, affronteranno la Francia: i Bleus hanno eliminato la favorita Nuova Zelanda vincendo 20-18

    image

    MARSIGLIA (Francia), 6 ottobre 2007 - Doppia sorpresa nei primi due quarti di finale del Mondiale: vanno in semifinale Inghilterra e Francia, che eliminano le favorite Australia e Nuova Zelanda. Due risultati non proprio impossibili da indovinare, perché comunque si sono affrontate quattro nazionali tra le più forti al mondo, ma certo l'uscita di scena di Wallabies e All Blacks fa scalpore. Vediamo come sono andate queste due combattutissime sfide.
    Francia-Nuova Zelanda 20-18
    La Francia. La Francia ha battuto la Nuova Zelanda, ha sconfitto gli All Blacks, ha travolto il pronostico, ha capovolto gli emisferi. La Francia: 20-18 e semifinale, sabato prossimo a Parigi, contro l’Inghilterra. La Francia ha vinto, e meritato, in un match di una bellezza selvaggia, da brividi, da adrenalina, fin dopo l’ultimo secondo. Non si è depressa quando, pronti-via, ha perduto Betsen suonato per un placcaggio. Non si è smontata quando, dopo 17’, era sotto 10-0 per un calcio di Carter e una meta di McAlister trasformata dallo stesso Carter. Non si è rassegnata quando prima Beauxis e poi Elissalde hanno sbagliato due calci possibili, né quando Carter ha infilato il suo per il 13-0. E invece su un calcio di Beauxis, a tempo scaduto, ha fabbricato la sua magnifica, memorabile rimonta. Per gli All Blacks l’inizio della fine è stato il cartellino giallo giustamente mostrato a McAlister per un’ostruzione: Beauxis calciava dentro (6-13), poi Dusautoir traduceva in meta la superiorità numerica, Beauxis trasformava ed era pareggio (13-13). Tutto da rifare. E tutto da rifare anche con i Tuttineri ricostruiti nella spina dorsale: privi di apertura (Carter, negativo al piede), mediano (Kelleher) e tallonatore (Oliver). Dall’altra parte dentro, fra gli altri, anche Chabal. All Blacks in meta, di forza, di prfepotenza, con So’oialo: 18-13. Qui il c.t. francese Laporte giocava il jolly Michalak, al posto dell’esausto Beauxis. E Michalak lo ripagava immediatamente, tagliando in due il campo e offrendo un assist a Jauzion. Elissalde trasformava, ed era 20-18. Mancavano ancora 13’. Gli All Blacks hanno tentato ancora di sfondare con la mischia, cercare un varco al largo, affidarsi a un drop. Ma la Francia aveva eretto una difesa Maginot. E Parigi è in delirio.
    Inghilterra-Australia 12-10
    Quattro anni dopo, l’Inghilterra supera ancora l’Australia. Quattro anni dopo, una partita completamente diversa, ma con lo stesso vincitore e lo stesso sconfitto, da una parte la stessa gioia anche se non è la finale, e dall’altra lo stesso sconforto, lo stesso choc, la stessa sensazione di impotenza. Se quello che si era visto fino a stamattina contava qualcosa, allora è stata una sorpresa. I Wallabies avevano mostrato forza e brillantezza, i campioni del mondo ruggine e mestiere. Invece, prima sorpresa, l’Inghilterra: devota in difesa, coraggiosa in attacco, e quella politica banale ma cruciale di punire gli errori altrui a forza di calci. Seconda sorpresa, l’Australia: intimidita dall’inizio dei Tuttibianchi, o forse troppo sicura di vincere, e poi involuta, pasticciona, fallosa, e infine nervosa, sfiduciata, terrorizzata dall’idea di perdere. Così l’Inghilterra se l’è guadagnata: 12-10, frutto di quattro calci di Wilkinson (ma con quattro errori: tre piazzati e un drop), per i Wallabies una meta di Tukiri trasformata da Mortlock, più un calcio di Mortlock (con tre errori, e l’ultimo, a due minuti dalla fine, è costato la storia). Brian Ashton, il c.t. inglese, ha puntato tutto sulla mischia. Che non solo ha tenuto, ma ha bloccato o condizionato qualsiasi iniziativa australiana. E non a caso il migliore in campo è stato eletto Andrew Sheridan, gigantesco pilone inglese. Ora per i campioni in carica c'è la Francia. L’Australia dovrà fare, oltre a un esame di coscienza, anche un bel repulisti.

    gazzetta.it

    Questa volta niente sorprese
    Sud Africa in semifinale


    Dopo le inattese qualificazioni di Inghilterra e Francia, il pronostico viene rispettato e gli Springboks superano le Figi 37-20. Stasera (ore 21) l'ultimo quarto tra Argentina e Scozia

    image

    MARSIGLIA (Fra), 7 ottobre 2007 - La terza semifinalista è il Sud Africa. E almeno stavolta il pronostico è stato rispettato. Ma solo nel risultato (37-20). Perché le Figi sono state in partita fino quasi alla fine, e anzi, se c’è una squadra che ha mostrato al mondo com’è fatta e in che cosa consiste la felicità, almeno giocando a rugby, è stata certo quella delle Figi. Stadio (55.943 spettatori) in stragrande maggioranza per le Figi, elette come per raccogliere il sostegno degli esclusi, degli sconfitti, dei piccoli (si fa per dire: nelle Figi l’ormone della crescita sembra trovarsi a suo agio). Tanto che per il Sud Africa l’unica maniera per guadagnarsi applausi era rinunciare a dei calci per giocarsela in touche.
    Comunque, dopo un piazzato del centro Steyn, gli Springboks entravano in meta con l’altro centro Fourie dopo una mischia aperta giocata alla velocità della luce. Un calcio per le Figi, un’altra meta per il Sud Africa, del tallonatore Smit, sfondando con la mischia. E all’intervallo 13-3, stesso parziale di Nuova Zelanda-Francia. Ma qui niente sorpassi. Anche se la tentazione o il pericolo ci sono stati. In 2’ i figiani hanno colpito due volte: prima con l’ala Delasau, autore di un calcio in area di meta sudafricana e poi di una galoppata di metà campo per schiacciare il pallone, e poi con l’altra ala Bobo, finalista di un’azione a base di dribbling, slalom e passaggi cominciata nei propri 22. E pareggio: 20-20. A un altro calcio dell’estremo Montgomery (2 su 3 nei piazzati, 3 su 5 nelle trasformazioni), le Figi hanno risposto con un "in avanti" a un decimetro dalla meta. Invece hanno beccato altri due "carrettini" sudafricani, con mete assegnate al terza ala Smith e all’apertura James. Ma il popolo del rugby ha capito e apprezzato il gioco alla mano, con tutti i rischi e gli imprevisti che comporta la voglia di tenere vivo il pallone. Tanto che il giro d’onore l’hanno fatto proprio i figiani.
    Stasera alle 21, l'ultima semifinalista uscirà da Argentina-Scozia, al St. Denis.

    gazzetta.it
     
    .
  15. Joey Ramone GN
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Joey Ramone GN @ 30/9/2007, 22:33)
    purtroppo si

    cioè smette con la nazionale, ma continua a giocare

    rettifico, lascia il rugby giocato
     
    .
180 replies since 8/8/2007, 23:33   1290 views
  Share  
.