Libri di Ciclismo

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  1. SarriTheBest
     
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    "Arm-strong", Crosetti svela il vero Lance Armstrong
    Storia di Fortebraccio e del suo andare e venire tra la vita e la morte, dei suoi addii e dei suoi straordinari ritorni. Un tempo, forse, avrebbero intitolato così il libro di Maurizio Crosetti su Lance Armstrong. Storia di un uomo e di un ciclista straordinario (forse il più grande di sempre) che si porta dietro un nome che è un programma: Armstrong, Fortebraccio, appunto. E nella copertina del volume edito da Baldini Castoldi Dalai (251 pagine, 17 euro) accanto al volto deformato dalla ferrea volontà e dallo sforzo del campione americano, il cognome viene spezzato (Arm-Strong) quasi a sottolinearne il significato che sembra aver indirizzato l'esistenza di questo incredibile texano. E i sottotitolo recita: storia di un sopravvissuto.

    Una vita, appunto, che stava per finire troppo presto quando, nell'ottobre del 1996, il giovane Lance Armstrong che allora aveva 25 anni ed era già il miglior ciclista americano di sempre avendo vinto la maglia iridata di campione del mondo sotto la pioggia di Oslo nel 1990 ad appena 21 anni, ricevette dal suo urologo una diagnosi che suonava come una sentenza definitiva: "Mi spiace, hai un cancro". E non un tumore qualsiasi, magari facilmente curabile: un brutto carcinoma ai testicoli con metastasi ai polmoni e, poi, anche al cervello. Una cosa da cui pochi si rialzano e che Fortebraccio riuscirà incredibilmente a vincere.

    Crosetti, rivelando anche storie e particolari inediti o poco noti, ci conduce avanti e indietro attraverso gli anni straordinari di questo campione, tra le sue andate e ritorni segnate da date e da numeri che ci permettono di seguire un percorso che solo la freddezza, appunto, di un calendario, rende certificato e, quindi, credibile. Altrimenti, davvero, sarebbe quasi impossibile credere che tante cose, così enormi, siano successe a un solo uomo di sport in poco più di un decennio. Fortebraccio impiega 518 giorni a far fuori il cancro e per quasi quattro anni (1274 giorni) deve mettere il piede a terra dall'amata bicicletta. Al suo ritorno sarà un altro uomo e anche un altro corridore: da campione di corse di un giorno diventerà un dominatore di corse a tappe e, segnatamente, "della" corsa a tappe, la più grande e terribile che ci sia: il Tour de France che Lance Armstrong vincerà per sette volte di seguito lasciando agli altri le briciole e facendo venir voglia agli organizzatori di trovare un modo per vietargli la partecipazione. Diventerà il più grande campione dell'era moderna delle due ruote.

    Crosetti racconta una storia che non può non generare ammirazione per questo straordinario texano, ma non nasconde gli eccessi di programmazione che l'hanno portato, in certi momenti, ad assomigliare troppo a una macchina quasi disumana. E cita anche quell'unica macchia sulle sue sette maglie gialle quando, durante la diciottesima tappa del Tour del 2004, il campione "vietò" la fuga di Filippo Simeoni, il gregario italiano che, testimoniando a un processo di doping aveva coinvolto il dottor Ferrari, medico di Armstrong. Di quella storia, poi, Armstrong si è anche pentito.

    Una vita di andate e ritorni: e non solo quella grande e incredibile dalla morte alla vita, ma anche quella dal ritiro alla ripresa. Un addio dato in pompa magna nell'aprile del 2005. Tre anni dopo, a 37 anni, sempre in pompa magna, l'annuncio del ritorno alle corse. con una nuova compagna e un quarto figlio che arriverà pochi mesi dopo. Annuncio che sconvolge il mondo del ciclismo forse anche terrorizzato dall'idea che il cannibale sia di nuovo in gara. Un mondo che non nasconde qualche soddisfazione quando, il 23 marzo, in Spagna, Armstrong cade e si rompe la clavicola. Sembra che un Dio giusto abbia deciso di vietargli l'impresa del ritorno. Ma il nuovo Lance tira dritto: anche se è ancora diverso; è sempe molto forte ma sa anche perdere. Arriverà dodicesimo al Giro del Centenario e terzo al Tour vinto dall'ex amico Contador.

    E Crosetti ci racconta anche l'ultimo Fortebraccio: quello che un giorno all'altro proverà a diventare governatore del Texas, quello che lancia un braccialetto giallo con la scritta "Livestrong" e raccoglie milioni di dollari per la lotta al cancro, quello che nessuno può dire dove arriverà nelle sue altre, prossime vite.

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31 replies since 26/11/2007, 20:46   1107 views
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