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Museo del Ghisallo: c'è il Giro d'Italia in mostra Un’istantanea di Fausto Coppi che apre la bocca e mostra la gola al suo dottore sotto lo sguardo divertito di Nicolò Carosio; una rarissima immagine di Luigi Ganna, vincitore del primo Giro d’Italia (1909), esausto al termine della corsa; il ritratto di un corridore che, novello Sisifo, porta un masso sulla schiena ingobbita. Questo e altro ancora si può ammirare nelle tre mostre dedicate al centenario del Giro d’Italia, aperte al pubblico in questo periodo al Museo Internazionale del Ciclismo del Ghisallo nell’ambito di “Dal Ghisallo al Muro”. La prima mostra si incontra lungo le rampe d’accesso al Museo. Si intitola “Le tre epoche” ed è frutto della ricerca condotta da Giuseppe Castelnovi (già caporedattore della Gazzetta dello Sport) nell’archivio fotografico della “rosea”. Castelnovi ha individuato alcuni aspetti tra i più originali e curiosi del Giro - dalle ammiraglie al fotofinish, dal rifornimento al pronto soccorso - e, grazie alle immagini, ne ha illustrato l’evoluzione attraverso tre periodi di tempo: dal primo Novecento alla seconda guerra mondiale, dagli anni Cinquanta al ciclismo moderno, il Duemila e il ciclismo contemporaneo. Completano l’esposizione alcuni documenti inediti messi a disposizione da Cesare Sangalli, “storico” cartografo del Giro. La seconda mostra, anch’essa fotografica, si “legge” come un romanzo a puntate nel grande salone del Museo. È la “Mostra Giro d’Italia del Centenario”, rassegna ufficiale dei 100 anni promossa da La Gazzetta dello sport, organizzata da Rcs Sport e già allestita nei mesi scorsi al Fidenza Village, a Milano e a Roma. Una storia per immagini, riassunta in sei grandi capitoli, dove c’è veramente tutto il fascino del Giro: “Le origini e i pionieri”, “I leggendari”, “Gli specialisti”, “La poesia dei gregari”, “Lo spettacolo della corsa” e “L’Italia del Giro”. In 32 pannelli fotografici la suggestione del bianco e nero si alterna e si fonde con l’eleganza del colore. La terza mostra, allestita nelle Sale Coppi e Bartali, realizza un interessante connubio tra sport e arte. Si tratta di “Centoingiro. Cento artisti per il Centenario del Giro d’Italia”, ed è stata promossa dalla Galleria d’arte contemporanea Mandelli di Seregno, appositamente in omaggio all’anniversario del Giro. Cento artisti - tra i più rappresentativi del panorama nazionale e internazionale - sono stati chiamati a eseguire un’opera che facesse riferimento al “secolo rosa”. Tra i lavori esposti, non solo quadri, ma anche Le mani di Gimondi fotografate da Mario De Biasi e la scultura luminosa Capogiro di Marco Lodola. A “Centoingiro” è dedicato un ampio servizio nell’ultimo numero di Arte, prestigiosa rivista di settore edita da Giorgio Mondadori. Le mostre al Museo del Ghisallo saranno aperte fino al 18 ottobre (martedì-venerdì h 9.30-17.30, sabato e domenica h 9-18).
“Dal Ghisallo al Muro” è una manifestazione ideata e organizzata da Pressing, con il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia (Sport), della Comunità Montana del Triangolo Lariano, della Provincia di Como, del Parco Lago Segrino e dei Comuni di Canzo, Eupilio, Longone al Segrino, Magreglio e Sormano, sponsorizzata da Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza, LeNord, Diavolina, RMS e Eicma.
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