Museo del Ghisallo - C'è il Giro d'Italia in mostra

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    Museo del Ghisallo, arrivano nuovi cimeli
    Una delegazione veneta capeggiata da Bruno Carraro, presidente del Gs.S.Marco Stigliano e Sergio Sanvido, direttore del museo di Cesiomaggiore (Bl) intitolato a Bevilacqua, si danno appuntamento a Magreglio (Co) per consegnare la maglia iridata del campione del mondo Alessandro Ballan e la bicicletta di Toni Bevilacqua, al Santuario della Madonna del Ghisallo, la patrona del ciclismo internazionale.
    Ad attenderli, il rettore del Santuario, Don Luigi Farina, con il Presidente della Federciclismo lombarda, Luigi Resnati.
    La maglia di Ballan e la Willier, la storica bicicletta usata da Toni Bevilacqua, il campione veneziano degli anni 50 di S.Angelo, ora “riposeranno” accanto ai numerosi cimeli storici del ciclismo di tutti gli anni da: Ganna a Coppi e Bartali, da Merckx a Gimondi e a chiudere proprio l’ultimo vincitore del campionato del mondo il trevigiano, Alessandro Ballan.
    Anche il museo della Madonna del Ghisallo conta un direttivo, iscritto come società alla Federciclismo Nazionale, come ogni quadriennio si torna a riconfermarlo, questa è la novità, con soli 5 voti di scarto dal presidente eletto Domenico Magri (51 voti), la carica di Vice, con 46 voti và al vulcanico presidente Bruno Carraro, reduce dall’onorificenza della Repubblica con il titolo di cavaliere. Confermato alla presidenza onoraria: Papa Benedetto XVI.
    Non resta che soffermarci sul binomio sport e fede, in questo caso la bicicletta ed il ciclismo tutto ne sono un esempio di vita e di sport.

    Livio Fornasiero - tuttobiciweb.it
     
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    Museo del Ghisallo: c'è il Giro d'Italia in mostra
    Un’istantanea di Fausto Coppi che apre la bocca e mostra la gola al suo dottore sotto lo sguardo divertito di Nicolò Carosio; una rarissima immagine di Luigi Ganna, vincitore del primo Giro d’Italia (1909), esausto al termine della corsa; il ritratto di un corridore che, novello Sisifo, porta un masso sulla schiena ingobbita. Questo e altro ancora si può ammirare nelle tre mostre dedicate al centenario del Giro d’Italia, aperte al pubblico in questo periodo al Museo Internazionale del Ciclismo del Ghisallo nell’ambito di “Dal Ghisallo al Muro”.
    La prima mostra si incontra lungo le rampe d’accesso al Museo. Si intitola “Le tre epoche” ed è frutto della ricerca condotta da Giuseppe Castelnovi (già caporedattore della Gazzetta dello Sport) nell’archivio fotografico della “rosea”. Castelnovi ha individuato alcuni aspetti tra i più originali e curiosi del Giro - dalle ammiraglie al fotofinish, dal rifornimento al pronto soccorso - e, grazie alle immagini, ne ha illustrato l’evoluzione attraverso tre periodi di tempo: dal primo Novecento alla seconda guerra mondiale, dagli anni Cinquanta al ciclismo moderno, il Duemila e il ciclismo contemporaneo. Completano l’esposizione alcuni documenti inediti messi a disposizione da Cesare Sangalli, “storico” cartografo del Giro.
    La seconda mostra, anch’essa fotografica, si “legge” come un romanzo a puntate nel grande salone del Museo. È la “Mostra Giro d’Italia del Centenario”, rassegna ufficiale dei 100 anni promossa da La Gazzetta dello sport, organizzata da Rcs Sport e già allestita nei mesi scorsi al Fidenza Village, a Milano e a Roma. Una storia per immagini, riassunta in sei grandi capitoli, dove c’è veramente tutto il fascino del Giro: “Le origini e i pionieri”, “I leggendari”, “Gli specialisti”, “La poesia dei gregari”, “Lo spettacolo della corsa” e “L’Italia del Giro”. In 32 pannelli fotografici la suggestione del bianco e nero si alterna e si fonde con l’eleganza del colore.
    La terza mostra, allestita nelle Sale Coppi e Bartali, realizza un interessante connubio tra sport e arte. Si tratta di “Centoingiro. Cento artisti per il Centenario del Giro d’Italia”, ed è stata promossa dalla Galleria d’arte contemporanea Mandelli di Seregno, appositamente in omaggio all’anniversario del Giro. Cento artisti - tra i più rappresentativi del panorama nazionale e internazionale - sono stati chiamati a eseguire un’opera che facesse riferimento al “secolo rosa”. Tra i lavori esposti, non solo quadri, ma anche Le mani di Gimondi fotografate da Mario De Biasi e la scultura luminosa Capogiro di Marco Lodola. A “Centoingiro” è dedicato un ampio servizio nell’ultimo numero di Arte, prestigiosa rivista di settore edita da Giorgio Mondadori.
    Le mostre al Museo del Ghisallo saranno aperte fino al 18 ottobre (martedì-venerdì h 9.30-17.30, sabato e domenica h 9-18).

    “Dal Ghisallo al Muro” è una manifestazione ideata e organizzata da Pressing, con il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia (Sport), della Comunità Montana del Triangolo Lariano, della Provincia di Como, del Parco Lago Segrino e dei Comuni di Canzo, Eupilio, Longone al Segrino, Magreglio e Sormano, sponsorizzata da Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza, LeNord, Diavolina, RMS e Eicma.

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