Operacion Puerto - Il Tas sospende per 2 anni Valverde: torna a gennaio 2012

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  1. xGarzox
     
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    Nuovo dossier di 6000 pagine. E nuovi nomi
    L'Operacion Puerto potrebbe ancora riservare sorprese: dalle carte emergerebbero ulteriori 49 corridori. Hamilton e Jaksche, niente Giro d'Italia

    MADRID, 30 aprile 2007 - l mondo del ciclismo è scosso da scariche ad altissima tensione. L’Operacion Puerto pare non sia ancora chiusa. O forse, con l’archiviazione del 12 marzo, se n’era chiusa solo una parte. Fino a sabato si pensava che ci fosse un unico dossier di circa 500 pagine. Invece prende sempre più corpo l’ipotesi che ci sia un nuovo fascicolo dell’autorità giudiziaria spagnola. Un dossier che sarebbe composto da alcune migliaia di pagine, si dice 6000.
    BIG - In questi nuovi documenti ci sarebbero i nomi di 49 ciclisti, alcuni sembra molto importanti, di varia nazionalità, che si aggiungerebbero ai 58 già identificati. In totale 107 corridori. L’informazione giudiziaria di 39 pagine del 27 giugno 2006 è di fatto un riassunto della prima tranche dell’inchiesta e riguarda corridori che avrebbero dovuto partecipare al Tour de France 2006. Ma molte delle 223 sacche di sangue sequestrate dalla Guardia Civil aspettano ancora una paternità.

    REBUS - Gli inquirenti di Madrid avevano associato il numero 1 a Ullrich, il 2 a Basso, il 4 a Botero, il 5 a Sevilla, il 7 a Unai Osa, l’8 ad Aitor Osa, l’11 ad Hamilton, il 12 a Gutierrez Cataluña, il 14 a Heras, il 19 a Zaballa, il 20 a Jaksche. Sia Hamilton sia Jaksche non parteciperanno al Giro: la loro squadra, la Tinkoff, li sospenderà in attesa di chiarimenti. Ma ci sono altri rebus da risolvere: 9-Urko; 10-Rosa; 15-Cesar; 17-Goku; 24-Clasicomano (Luigi); 25-amigo de Birillo; 26-Huerta; 33-Clasicomano. Poi altri soprannomi finora senza identità: Guri, Azul Huri, Milan. Il rapporto parlava anche dei rapporti di amicizia e collaborazione tra Eufemiano Fuentes e Luigi Cecchini. Rapporti smentiti dal medico lucchese, ma parzialmente confermati dal ginecologo canario: «Il "Cecco" è un amico». Sabato, a Liegi, c’è stata una lunga riunione delle 17 squadre ProTour aderenti all’Ipct. Si è parlato anche del nuovo dossier? Il presidente Lefevere, per le spiegazioni, ha dato appuntamento a venerdì. Gli schieramenti sono due. Da una parte, tedeschi su tutti, i team per la linea dura. Dall’altra, chi punta a chiudere la faccenda: soprattutto le squadre spagnole che, forti della giurisdizione nazionale, allontanano l’ipotesi-test del Dna.

    BASSO - L’impressione è che il nuovo dossier sia già nelle mani dei legali dell’Uci. Che, d’altronde, sta seguendo con attenzione le posizioni già aperte, quella di Ivan Basso su tutte. Mercoledì il varesino e Scarponi saranno ascoltati dalla Procura antidoping Coni nella giornata-clou dell’indagine. Intanto Basso, che corre per l’americana Discovery Channel, è diventato un caso negli Stati Uniti. Le accuse di doping-ematico hanno portato il «New York Times» a dedicargli un ampio servizio: il giornale lo paragona a Landis, vincitore detronizzato del Tour 2006.

    gazzetta.it


    I CICLISTI COINVOLTI

    Astana-Würth
    * Allan Davis – removed from the case by Spanish courts (July 26, 2006),[19] investigation closed by the Australian Sports Anti-Doping Authority (December 14).[30]
    * Joseba Beloki – removed from the case by Spanish courts (July 26, 2006).[19]
    * Alberto Contador – removed from the case by Spanish courts (July 26, 2006).[19]
    * David Etxebarría
    * Isidro Nozal – removed from the case by Spanish courts (July 26, 2006).[19]
    * Unai Osa
    * Sérgio Paulinho – removed from the case by Spanish courts (July 26, 2006).[19]
    * Michele Scarponi - admitted he is Zapatero in Fuentes' files [26]. Scarponi was suspended on May 16th 2007 [31]
    * Marcos Serrano
    * Ángel Vicioso

    Comunidad Valenciana
    * Vicente Ballester – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * David Bernabeu – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * David Blanco – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * José Adrián Bonilla – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * Juan Gomis – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * Eladio Jiménez – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * David Latasa – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * Javier Pascual Rodríguez – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]
    * Rubén Plaza – removed from the case by Spanish courts (July 28, 2006).[32]

    AG2R Prévoyance
    * Francisco Mancebo – initially retired from cycling[33], but having severed ties with AG2R,[34] joined Spanish professional continental team Relax-Gam.[35]

    Caisse d'Epargne-Illes Balears
    * Constantino Zaballa

    Team CSC
    * Ivan Basso – Basso's contract with CSC was terminated by mutual agreement on October 18 2006.[36] On October 27 2006 the case was dropped by the Federazione Ciclistica Italiana due to lack of evidence,[37] and he was then employed in December 2006 by Discovery Channel.[38] On April 24th 2007 Basso was suspended by Team Discovery Channel when the Italian Olympic Committee (CONI) reopened his case. On 1 May 2007 Basso requested to be released from his Team Discovery Channel contract. This was granted.[39]. Basso attended a hearing on May 2nd,[40] and on May 7th 2007, admitted that he was Birillo.[4] Basso was suspended on May 16th 2007.[31]

    Phonak Hearing Systems
    * José Enrique Gutiérrez
    * Santiago Botero – case dropped by disciplinary committee of the Federación Colombiana de Ciclismo (October 2, 2006).[41]

    Saunier Duval-Prodir

    * Carlos Zárate

    T-Mobile Team
    * Óscar Sevilla
    * Jan Ullrich - DNA tests confirmed that the 9 bags that were marked Jan, number 1 or Hijo Rudicio (Son of Rudy) all contained Jan Ullrich's blood.[5]

    Tinkoff Credit Systems
    * Tyler Hamilton - at the time of the initial investigation, Hamilton was suspended for a prior doping offense.
    * Jörg Jaksche - at the time of the initial investigation, Jaksche rode for Astana-Wurth.

    Unibet
    * Carlos García Quesada

    Ciclisti già ritirati o sospesi
    * Michele Bartoli - on May 25 2007 La Gazzetta dello Sport reported that Bartoli was connected to Dr Fuentes with the code name Sansone. Bartoli has not commented on this accusation.[42]
    * Ángel Casero
    * Roberto Heras
    * Santiago Pérez

    Per Astana-Wurth e Comunidad Valenciana si sospetta il doping di squadra.

    Edited by SarriTheBest - 14/2/2008, 23:17
     
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  2. xGarzox
     
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    Ciclismo, Basso: la disciplinare il 15 giugno su Puerto

    Entra nel vivo la vicenda del ciclista Ivan Basso. La Disciplinare della Federciclismo ha fissato per il 15 giugno la seduta sul procedimento a carico di Basso. Il ciclista era già stato deferito dalla Procura Antidoping del Coni che aveva chiesto una squalifica di 21 mesi.

    I primi capitoli della vicenda risalgono allo scorso anno. Nella giugno 2006 infatti Basso fu escluso dalla partecipazione al Tour de France dopo uno scandalo relativo al doping scoppiato in Spagna e denominato Operacion Puerto. In seguito a questo scandalo Basso venne sospeso dalla sua squadra, la Csc.

    Tuttavia il 12 ottobre 2006 la Procura Antidoping del Coni archivia l'inchiesta e rende possibile per Basso il ritorno alle corse. A febbraio di quest'anno il vincitore del Giro d'Italia del 2006 era tornato alle corse con la Discovery Channel. Un ritorno alle corse veramente breve visto che a marzo la commissione antipoding decide di riaprire il suo caso rendendo impossibile la sua partecipazione al giro.

    Particolare scalpore avevano riscosso le dichiarazioni fatte dal ciclista a maggio. Basso aveva ammesso le proprie responsabilità e deciso di collaborare, primo in Italia in tal senso, con la Procura Antidoping del Coni. Appena tre giorni fa la Procura aveva chiesto 18 mesi di stop anche per Michele Scarponi, coinvolto come Basso nella vicenda spagnola.

    www.dottorsport.info
     
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    I corridori chiederanno all'UCI uno sconto di pena
    Si svolgerà domani ad Aigle un incontro tra il presidente dell’UCI Pat McQuaid e i rappresentanti dei corridori e di alcune federazioni. A sollecitare l’incontro sono state in particolare L’ACCPI e l’ACP, associazioni dei corridori italiani e spagnoli, che propongono di studiare la fattibilità di una riduzione di pena da applicarsi ai corridori coinvolti nell’Operacion Puerto, riduzione da concedere solo ai corridori che offriranno una piena collaborazione che possa aiutare a smascherare completamente questa organizzazione.
    All’incontro hanno dato la loro adesione il presidente della Federazione Spagnola Sanchez con il segretario Bermudez, Pipe Gomez presidente della A C P ed il consigliere giuridico José Rodriguez; il presidente dell’ACPPI Amedeo Colombo accompagnato dall’avvocato, il presidente dei ciclisti professionisti Moser accompagnato da Malbranque e Wambeke.
    Balza subito all’occhio l’assenza della Federciclismo italiana che all’invito ha risposto con i fatti: la sola giustizia sportiva del nostro paese si è già messa in movimento e si prepara a processare due corridori coinvolti. Gli altri, cos’hanno fatto finora?

    fonte: tuttobiciweb.it
     
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    Aigle, sorridono solo gli spagnoli...
    Si è svolto oggi ad Aigle l’incontro tra UCI e alcune associazioni di corridori per discutere dell’Operacion Puerto. Ala riunione erano presenti il presidente dell’UCI McQuaid, l’avvocato Verbist e Anne Grippee, responsabile del progetto antidoping 100 per 100. L’Accpi era rappresentata dal segretario Gianni Bìugno e dall’avvocato Federico Scaglia, il CPA era presente con Francesco Moser e dall’avvocato Malbranque; la Federazione Spagnola er arappresentata dal presidente Sanchez con il segretario Bermudez, Pipe Gomez presidente della ACP ed il consigliere giuridico José Rodriguez.; in rappresentanza dei corridori svizzeri l’avvocato Rocco Taminelli.
    Bugno e Scaglia hanno spiegaato a McQuaid che il codice etico allo stato attuale crea grossi problemi e hanno chiesto all’UCI come pensa di risolvere la questione: l’ACCPI ha proposto di creare un gruppo ristretto di lavoro, nel quale siano rappresentati anche i corridori, per rivedere il Codice Etico e renderlo più pratico e applicabile e soprattutto per porre fine alla disparità di trattamento che c’è tra nazione e nazione. L’Accpi si è lamentata anche per la fuga di notizie concernente i tre atleti del Giro, anche perché i flaconi sono arrivati a Roma accompagnati solo da un codice numerico che è in possesso solo dell’UCI.
    McQuaid ha manifestato grande interesse e disponibilità riguardo la proposta sul codice etico e ha assicurato che porterà la discussione alla prossima riunione dei gruppi sportivi perché il problema riguarda prettamente loro.
    Per quanto riguarda l’Operacion Puerto, come annunciato da tuttobiciweb, i rappresentanti italiani non sono intervenuti. Gi spagnoli si sono associati alla proposta italiana riguardante il codice etico e hanno chiesto come pensa l’UCI di uscire dall’enpasse dell’Operacion Puerto. McQuaid ha ribadito che l’applicazione del codice etico riguarda i gruppi sportivi e concerne i corridori che non hanno procedimenti penali aperti. Da nostre fonti, gli spagnoli sono apparsi estremamente felici e rassicurati dalle parole di McQuaid.
    Il presidente dell’UCI ha poi concluso puntando il dito contro la stampa italiana, che ritiene persecutorio l’atteggiamento dell’UCI contro Ivan Basso, spiegando che l’obbligo di una federaazionemondiale è quello di trattare tutti allo stesso modo.

    fonte: tuttobiciweb.it
     
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  5. Sam I Am
     
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    Gli unici che ci hanno guadagnato da OP sono gli spagnoli.....con Basso e Ullrich fuori gioco è più facile che possano vincere Sastre o Valverde....
     
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  6. lusinis
     
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    Come se Valverde non ci fosse dentro quanto o più di loro. Solo che lui corre...
     
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  7. Carles Puyol
     
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    La Spagna nasconde, l'Uci è rispettosa, l'Italia e la Germania..
    Per Ullrich, gloria nazionale tedesca, un futuro di agricoltura e pastorizia. Per Basso, gloria nazionale italiana, due stagioni in quarantena, che alla soglia dei trent’anni è come prendere un vagone di petto. Sono i risultati acquisiti della tristemente famosa “Operacion Puerto”, la madre di tutte le inchieste, che ha rivelato i traffici sanguinari del ginecologo maschile Eufemiano Fuentes.
    Adesso che italiani e tedeschi possono serenamente guardare in faccia il mondo, consapevoli d’essere andati velocemente fino in fondo, cioè fino al punto di distruggere i campioni più forti e più popolari, questo stesso mondo è però scosso da uno scandalo che grida vendetta: in Spagna, teatro dei turpi trafici ematici, niente succede. Mentre noi e gli amici teutonici mestamente giustiziamo campioni, i loro colleghi spagnoli – colleghi di lavoro e di sacche ematiche – tranquillamente stanno correndo in giro per l’Europa. Non solo: presto, qualcuno di loro rischia seriamente di vincere pure il Tour. Leggi Valverde, già dipinto come l’Indurain di domani. Su di lui più di un sospetto: c’è una sacca definita “Valv”, con l’aggiunta di “Piti”. Domandina d’esame: sapendo che Valverde ha un cane di nome “Piti”, è realisticamente pensabile che il titolare della sacca incriminata sia Zandegù?
    L’intera vicenda non sta né in cielo né in terra, ma ineffabilmente sta nel ciclismo d’oggi. Com’è possibile? I motivi sono tanti e vari, tutto sommato neppure così complicati. Il punto si partenza sta nell’inchiesta della polizia spagnola: dopo aver scoperto tutto, s’è dovuto archiviare perché al momento del reato (anni 2004 e 2005) non esisteva nel Paese una legge che considerasse il doping un reato (c’è solo da tre mesi). Dunque, per la giustizia ordinaria di Spagna, nulla era imputabile ai clienti del ginecologo Fuentes.
    Peccato però che nel frattempo i nomi coinvolti siano usciti. Tanto che il Tour dell’anno scorso ha deciso di lasciare fuori i maggiori sospettati. Da lì in poi, però, la storia è nota: i tedeschi si sono comunque mossi, incastrando Ullrich con la prova del Dna, nonché allargando le indagini al doping di squadra praticato nella Telekom durante gli anni d’oro di Riis. Quanto a noi, appena orecchiata la faccenda Fuentes, il procuratore antidoping del Coni s’è scatenato e nel breve volgere di pochi mesi ha affondato la coppia Basso-Scarponi. Ma sempre, in questo periodo terribile, ovunque è riecheggiata la domandona da un milione di dollari: e gli spagnoli? Perché proprio dove lo scandalo è esploso, e dove più numerosa è la clientela di Fuentes, niente si muove?
    La riposta dovrebbe darla il Coni iberico. Al governo sportivo, dopo l’archiviazione della magistratura ordinaria, toccherebbe comunque fare luce sulla faccenda. Se il doping allora non era reato penale, è da sempre comunque reato sportivo. Invece niente. Zero. Silenzio totale. Di fronte a una simile, sfacciata, colossale insabbiatura, spetterebbe allora alla Federazione internazionale (Uci) spingere una sua affiliata a muoversi di pari passo con le federazioni italiana e tedesca. Invece, anche l’Uci è terra di imperturbabili azzeccagarbugli: se non si muove la federazione nazionale, spiegano, noi non possiamo fare nulla. Sono molto rispettosi, loro: non vogliono invadere le autonomie nazionali. Non fa nulla se per un anno intero non hanno fatto altro che minacciare l’Italia di ricorsi e rappresaglie, se solo questo Paese si fosse azzardato ad alleggerire la pena di Basso….
    No, non è una cosa seria. Mentre Italia e Germania spalano le macerie, i ciclisti spagnoli sono in giro per gare, preparando un grande Tour. A un anno dallo tsunami dell’Operacion Puerto, sarebbe bello parlare di trionfo della giustizia. Ma la sensazione, qui e in Germania, è un’altra: da com’è andata, non si capisce bene se siamo i più corretti o i più idioti.

    da «Il Giornale» del 17 giugno 2007, a firma Cristiano Gatti
     
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  8. Sam I Am
     
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    Non ce niente di più vero di quest' articolo riguardo la vicenda di OP...
     
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  9. "(Joe.Falchetto)"
     
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    siamo i più corretti.. gli spagnoli sono i più idioti e pezzi di merda.... scusatemi
     
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  10. Sam I Am
     
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    I più corretti non lo so.Però perlomeno da noi qualcuno viene squalificato....
     
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  11. xGarzox
     
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    sia ma anche la giustizia italiana non è che sia delle migliori, vabbene in spagna siamo nell'assurdo ma anche in italia nn si scherza
     
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    La Procura del Coni deferisce Kalc e chiede la radiazione
    La Procura Antidoping del Coni ha disposto il deferimento alla Commissione Disciplinare della Federciclismo di Alessandro Kalc, presunto corriere del dottor Eufemiano Fuentes e coinvolto nell'Operacion Puerto. Per Kalc la Procura del Coni ha chiesto la squalifica a vita.
    Il provvedimento e' stato emesso oggi dal Procuratore Capo, Ettore Torri, e dal vice Procuratore Capo, Franco Cosenza. A Kalc sono state contestate le infrazioni di cui all'art. 2.7 del Codice Wada, recepito nella norme sportive Antidoping del Coni-Nado (traffico illegale di sostanze vietate o metodi proibiti) e all'art. 2.8 del medesimo codice (somministrazione o tentata somministrazione di una sostanza vietata o di un metodo proibito a un atleta o altrimenti fornire assistenza, incoraggiamento e aiuto, istigare, dissimulare o assicurare complicita' in altra forma in riferimento ad una violazione o tentata violazione del regolamento antidoping). La Procura Antidoping del Coni ha chiesto il massimo della sanzione prevista per tali violazioni, cioe' la squalifica a vita.

    fonte: tuttobiciweb.it
     
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    Jesus Manzano: «Fuentes adesso lavora in Portogallo»
    «Ho sentito che il dottor Fuentes sta lavorando in Portogallo. Non va più alla grande come un tempo: se prima aveva 200 pazienti, ora ne avrà una ventina. Solo pazienti di lusso». L'ex corridore spagnolo Jesus Manzano, uno dei primi a denunciare le pratiche illecite utilizzate nel mondo del ciclismo, delinea uno scenario desolante in un'intervista al magazine tedesco 'Stern'. Il dottor Eufemiano Fuentes, l'uomo al centro dell'inchiesta denominata Operacion Puerto, sarebbe ancora attivo. «Ricordo che una sera, dopo una tappa della Vuelta 2002, si presentò a cena con una fiala di testosterone. Dopo un'ora la prese, altrimenti sarebbe risultato positivo». Diversi ex atleti recentemente hanno ammesso le loro responsabilità. Tra questi anche Rolf Aldag, attuale direttore sportivo della T-Mobile. «Lui mente, perchè continua a vivere grazie al ciclismo. E' un dirigente e deve tutelare le sue fonti di guadagno. Se dicesse tutto quello che sa, si farebbe nemici mille corridori. Lo sa, per questo dice che il doping e' stata solo un'esperienza personale».
    Le confessioni di pochi protagonisti sembrano «un'eccezione». «E invece -dice Manzano- non ci sono eccezioni nel ciclismo. Festina, Liberty Seguros, Phonak, la mia squadra Kelme e ora Telekom e T-Mobile...», aggiunge snocciolando i nomi delle squadre implicate in vicende controverse. «In tutti questi team ci sono stati episodi di doping. Non si tratta di vicende private relative a poche persone. E' un cancro che cresce, lo sanno tutti».

    fonte: tuttobiciweb.it
     
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  14. xGarzox
     
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    almeno lui se parla PARLA
     
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  15. Carles Puyol
     
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    CITAZIONE (xGarzox @ 20/6/2007, 16:32)
    almeno lui se parla PARLA

    infatti non fa i nomi di NESSUNO...gli unici ìnomi che ha detto di aver visto sono quelli di Jimenez e Pantani(nel 2002)...guarda un pò,questi unici 2 nomi sono morti...
    Ah scusate,ha fatto anche il nome di Cipollini,che dice che gli hannod etto che nel 200? stava li da Fuentes...
    MA CHE PAGLIACCIO FIFONE STO ANZANO!!!!!!11
     
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344 replies since 12/6/2007, 19:55   3713 views
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